Il finanziamento veniva presentato come indicizzato all’Euribor - normale, col tasso variabile - e a un’altra valuta, yen o franco svizzero. Il secondo vincolo, spiegavano i funzionari della banca, «vi assicura contro le bizze dell’Euribor». Alla prova dei fatti ha invece aggiunto alle bizze dei tassi l’effetto moltiplicato di quelle dei cambi, trasformando il prestito in una sorta di derivato. «Quando ho firmato il contratto nessuno mi ha spiegato il meccanismo», racconta Elia Menta, consulente di Mongrosso (Asti), 300 mila euro per la casa, le rate imbizzarrite fino a non poter pagare più. La storia di Menta si avvia all’epilogo peggiore: «un’auto già venduta, la casa pignorata. Attendo da un momento all’altro l’ufficiale giudiziario che mi butterà fuori. Siamo sul lastrico, non dormo più, mia moglie è distrutta».