Nella mia povertà di spirito devi però spiegarmi , se alle dichiarazioni seguiranno i fatti , cos'è che ti irrita così profondamente della comunicazione . Non faccio ironia , parlo davvero .
Che la banca sia nel mirino , lo vediamo tutti; dicono da due giorni che non hanno bisogno di Auc e che pagano la cedola del T1 .
Cosa possono dire per difendere il titolo : sì , siamo alla canna del gas e fate bene a buttare la nostra cartaccia ?
Ciao Rocky,
tra settembre, dicembre e oggi il titolo azionario è passato da (circa) 21, a 16-17, e infine 9.
Nello stesso periodo la 025 è passata da 96, a 90, e infine sotto 30.
Questi numeri gridano che la banca è in gravissima difficoltà.
I casi sono due:
1)la banca non è messa così male come pensa il mercato.
In tal caso il management avrebbe avuto 100 modi per far sentire la propria voce: conference call con gli analisti, pubblicazione di un bilancio straordinario, operazioni LME sul capitale subordinato, "lavaggio del cervello" mirato nei confronti di analisti/banche d'affari autorevoli, dichiarazioni congiunte con il Regolatore, etc. etc.
Il mercato vuole fatti ed elementi informativi concreti, mentre non mi risulta questi siano andati più in là di generiche dichiarazioni da parte di Sevelda e di altri dirigenti.
E oggi, con i subordinati da bail-in, affidi le tue ragioni alla e-mail dell'IR?
2)la banca si trova in difficoltà tali da rendere probabile l'aiuto dello Stato.
In questo caso le spiegazioni oppure gli interventi su aspetti circoscritti non basterebbero. Nel corso di 5 mesi avrebbero dovuto intervenire profondamente sulla loro balance sheet e ristrutturarsi per far fronte alle difficoltà.
Se hai il 70% del tuo utile in Russia, possibile tu non abbia un piano per far fronte ad una crisi in quell'area?
Invece questi signori, che tanto hanno brigato per riuscire a convincere la banca nazionale austriaca a restituire (a marzo) gli aiuti dello Stato, non hanno mosso una virgola, forse per il timore di riconoscere gli errori commessi.
Mi auguro che le colpe loro addebitabili siano quelle del caso 1), ma se fossi il loro azionista di riferimento un bel viaggetto di "istruzione" in Siberia (anche se non usa più...) glielo farei proprio fare...
Personalmente sono di natura prudentino, ma tra una banca sgangherata ed Axa non c'è partita. Si potrebbero sì far di gran guadagni...ma anche prendersi sonore pedate (al momento almeno più probabiole la seconda ipotesi).
