Andre_Sant
Forumer storico
ciao, non sono affatto d'accordo.
Io mi sono studiato tutta la normativa sul bailin, e quello che se ne evince è che si tiene eccome in considerazione il livello di subordinazione.
Ad es. ipotizziamo che ci siano:
emissioni tier1 per una size di 100
emissioni tier2 per una size di 500.
ipotizziamo che ci sia un buco di 600 nn ripianabile con adc.
Ecco che a quel punto chi ha emissioni tier1 prende 0, chi ha emissioni tier2 invece se le vede convertire in azioni.. azioni che a quel punto probabilmente varrebbero l'equivalente del valore nominale del bond (o oltre) sul mercato, dato che l'emittente dopo nn avrebbe piu' 600mln di debiti e avrebbe risolto i suoi problemi (almeno in via teorica)
chiaramente se il buco invece fosse 2000 allora nn cambierebbe niente avere tier1 o tier2.
QUINDI, in generale, avere tier2 è cmq molto meno rischioso che avere tier1.
E questo è tanto più vero quante più sono le subordinate presenti (ossia se ci sono tante tier1 è positivo per le tier2, e a sua volta se ci sono anche tante tier2 è fatto anch'esso positivo perchè se c'è una perdita essa viene distribuita in ugual misura tra tutte le tier2 senza richiedere un supporto esterno).
L'esempio di cui sopra è assolutamente generico e generale.
Io ad es. sto valutando molto l'importanza che una banca abbia tanto debito tier1 a protezione del debito tier2 e anche il fatto che in valore assoluto abbia tante subordinate.
Per capirsi: se banca marche avesse avuto tantissime obbligazioni tier2, allora gli obbligazionisti non sarebbero stati azzerati, ma bensì, le loro obbligazioni sarebbero state convertite in azioni e oggi quelle azioni varrebbero molto.
Emblematico è il caso di bankia in spagna: aveva molte sub, e il recovery che si è ottenuto dopo la conversione del bond in azioni è stato vicino a 100 poichè quelle azioni dopo valevano tantissimo. Se invece l'emittente avesse avuto pochissime sub, allora il bondista tier2 nn avrebbe preso niente e sarebbe intervenuta una soluzione di sistema esterna
Tuttavia a mio parere è quasi sempre inutile ricorrere al bailin, se nn in caso di emittenti irrilevanti nel piano globale.
La stra grande maggioranza delle volte infatti i problemi, se ci fossero, sono risolvibili con gli aumenti di capitale.
Questo perchè il cet1 ora è talmente alto nelle varie banche, che un'azionista ha quasi sempre interesse a sottoscrivere l'adc piuttosto che a rinunciare a tutto il valore. Per capirsi si deve creare un buco proprio immenso rispetto al patrimonio netto per non rendere l'adc vantaggioso, cosa che pero' è difficilissima nel caso delle banche italiane quotate nel ftse mib, dato che sono già state riviste e rigirate come un calzino nei vari anni (a differenza di piccole banchette tipo bdm che nn erano nemmeno sotto la necessità di fare i vari stress test).
-----
Arrivando alle nostre banche italiane, ricordo che intesa e unicredit hanno tantissime emissioni tier1 a protezione.
Quello che pero' forse in pochi sanno è che anche una banca come MPS ha tantissime emissioni tier1 e tier2 complessivamente
I tier1 sono circa 1miliardo nominali (tra perpetue e fresh), mentre le emissioni tier2 sono oltre 5miliardi nominali.
Questo rende i sub tier2 di mps, a mio parere, esponenzialmente più protetti nel caso arrivasse uno scenario doom (a cui io cmq nn credo minimamente)
ciao
Andrea
Io mi sono studiato tutta la normativa sul bailin, e quello che se ne evince è che si tiene eccome in considerazione il livello di subordinazione.
Ad es. ipotizziamo che ci siano:
emissioni tier1 per una size di 100
emissioni tier2 per una size di 500.
ipotizziamo che ci sia un buco di 600 nn ripianabile con adc.
Ecco che a quel punto chi ha emissioni tier1 prende 0, chi ha emissioni tier2 invece se le vede convertire in azioni.. azioni che a quel punto probabilmente varrebbero l'equivalente del valore nominale del bond (o oltre) sul mercato, dato che l'emittente dopo nn avrebbe piu' 600mln di debiti e avrebbe risolto i suoi problemi (almeno in via teorica)
chiaramente se il buco invece fosse 2000 allora nn cambierebbe niente avere tier1 o tier2.
QUINDI, in generale, avere tier2 è cmq molto meno rischioso che avere tier1.
E questo è tanto più vero quante più sono le subordinate presenti (ossia se ci sono tante tier1 è positivo per le tier2, e a sua volta se ci sono anche tante tier2 è fatto anch'esso positivo perchè se c'è una perdita essa viene distribuita in ugual misura tra tutte le tier2 senza richiedere un supporto esterno).
L'esempio di cui sopra è assolutamente generico e generale.
Io ad es. sto valutando molto l'importanza che una banca abbia tanto debito tier1 a protezione del debito tier2 e anche il fatto che in valore assoluto abbia tante subordinate.
Per capirsi: se banca marche avesse avuto tantissime obbligazioni tier2, allora gli obbligazionisti non sarebbero stati azzerati, ma bensì, le loro obbligazioni sarebbero state convertite in azioni e oggi quelle azioni varrebbero molto.
Emblematico è il caso di bankia in spagna: aveva molte sub, e il recovery che si è ottenuto dopo la conversione del bond in azioni è stato vicino a 100 poichè quelle azioni dopo valevano tantissimo. Se invece l'emittente avesse avuto pochissime sub, allora il bondista tier2 nn avrebbe preso niente e sarebbe intervenuta una soluzione di sistema esterna
Tuttavia a mio parere è quasi sempre inutile ricorrere al bailin, se nn in caso di emittenti irrilevanti nel piano globale.
La stra grande maggioranza delle volte infatti i problemi, se ci fossero, sono risolvibili con gli aumenti di capitale.
Questo perchè il cet1 ora è talmente alto nelle varie banche, che un'azionista ha quasi sempre interesse a sottoscrivere l'adc piuttosto che a rinunciare a tutto il valore. Per capirsi si deve creare un buco proprio immenso rispetto al patrimonio netto per non rendere l'adc vantaggioso, cosa che pero' è difficilissima nel caso delle banche italiane quotate nel ftse mib, dato che sono già state riviste e rigirate come un calzino nei vari anni (a differenza di piccole banchette tipo bdm che nn erano nemmeno sotto la necessità di fare i vari stress test).
-----
Arrivando alle nostre banche italiane, ricordo che intesa e unicredit hanno tantissime emissioni tier1 a protezione.
Quello che pero' forse in pochi sanno è che anche una banca come MPS ha tantissime emissioni tier1 e tier2 complessivamente
I tier1 sono circa 1miliardo nominali (tra perpetue e fresh), mentre le emissioni tier2 sono oltre 5miliardi nominali.
Questo rende i sub tier2 di mps, a mio parere, esponenzialmente più protetti nel caso arrivasse uno scenario doom (a cui io cmq nn credo minimamente)
ciao
Andrea
Ultima modifica: