senz'altro sarebbe un trauma economico ma io lo preferirei alla morte lenta che lo scenario attuale configura a mio avviso. Il fallimento del debito pubblico è già nei numeri, lo stanno solo nascondendo sotto il tappeto targato BCE e lo subiranno prima o poi gli italiani. Più si aspetta e più farà male, è come il cetriolone che cresce finchè non viene raccolto ma in questo caso non ci sono speranze che marcisca da solo.
Poi mi può andar bene anche lasciare le cose come sono visto che mi sono esportato.
Sono molto d'accordo.
Il punto è che per me si è già oltre il punto di non ritorno.
Bisognava uscire dall'euro brutalmente nel 2011-2012 dopo la tragica estate dello spread a 600, quando stavamo defaultando, avremmo pagato durissimamente svalutando del 40% minimo, ristrutturato certamente il debito ma credo che ora avremmo avuto qualche probabilità in più di fare concorrenza nuovamente alla Germania, invece di farci smembrare e portare via tutto e diventare una loro colonia di lavoro low-cost simil vietnamita.
Più passa il tempo più il prezzo sale e più il ns sistema economico-industriale si indebolisce, perde di significato fino a diventare residuale.
Si è visto in questi anni, quanto abbiamo già perso e quanto il debito ha continuato comunque a salire, grazie ai geni che si alternano al governo, ma anche alla predisposizione culturale italica individualista dove lo stato bisogna fregarlo e basta.
Forse la missione di Monti era questa quando è arrivato come salvatore della patria.
L'ha salvata, non siamo falliti, ma il guinzaglio oramai è sempre più corto e la palla al piede del debito è sempre più pesante.
Si può ancora uscire comunque, ma occorrerebbe prepararsi a 10 anni di ristrutturazione radicale durissima, da economia di guerra.