Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3 (4 lettori)

Joe Silver

Forumer storico
Che vuoi che ti dica ...in un momento ( attualmente un po’ meno) dove in Italia si fa gara a chi fa le previsioni piu’ catastrofiche , cerco di mantenere una obiettività e una mia libertà di pensiero ....che mi porta a credere che far saltare il giocattolo Europa non conviene a nessuno di noi Europei....neanche alla potente Germania diventata tale sopratutto con l’introduazione della moneta unica ( certo non solo , ma i numeri , non soggetti a giudizio , dicono questo)......germania appunto che vanta circa 1000 miliardi di credito verso l’Europa ......ma se l’Europa salta .....il suo credito va a ramengo.....così come è andato il suo debito anni fa’ (che naturalmente non era la cifra che il tuo conteggio “Scherzoso” aveva erroneamente calcolato)
Poi chiaramente non ci vuole una mente eccelsa per capire che investire in questo momento potrebbe rivelarsi assai pericoloso.......ma non solo per roba Italica

Condivido sostanzialmente questo tuo post ma preferisco non dilungarmi oltre con argomentazioni politiche
Grande max
hai fatto un lavoro davvero eccezionale, imho senza il tuo "pressing" saltavano anche a questo giro

A questo punto deve pagare anche il perpetuo?
 

capt.harlock

MENA IL CAMMELLO FAN CLUB
Condivido sostanzialmente questo tuo post ma preferisco non dilungarmi oltre con argomentazioni politiche


A questo punto deve pagare anche il perpetuo?

il comunicato postato da max si riferisce alla t1 step up perpetua finale 844
anche l' altra finale 520 che ha pagamento a luglio e' sempre step up in post call perpetua (ancora meno liquida)
XS0194093844
XS0231958520

in teoria visto che non contano piu' come capitale di base dovrebbero essere callate (come buona usanza di tutte le banche europee)

fossero cinesi avremmo la certezza, visto che sono portoghesi ci tocca aspettare
vediamo se faranno la loro mossa in fase di emissione del nuovo at1
 

ono

Nuovo forumer
maxolone ha scritto:
BCP ha ripreso a pagare le cedole sui T1 nota ufficiale

Grazie Max per la tua incredibile attenzione alle Nostre subordinate.

BCP
queste sono AT1 rimaste con i seguenti amount in emissione e attuali
PTBCPM0M0002 300.000.000 2.922.000 Portogallo
XS0194093844 500.000.000 43.968.400 Cayman. - Ufficiale - Paga dal 09.06.2018
XS0231958520 500.000.000 15.942.000 Cayman

Immagino che riprenderanno a pagare tutte e speriamo in una call.
MAX tu che conosci più di tutti le BCP cosa puoi dirci.
Grazie
 

Near

Forumer storico
Binck l'ha stornata un mese dopo, senza preavviso e mandandomi anche in scoperto per un giorno.
Ho liquidato la posizione sotto 90, comunque in gain perchè avevo pmc sui 78.
Finchè erano portoghesi era un conto, ma mo so cinesi, e non mi fido, auguri a chi resta.

secondo te si potrebbe fare lo stesso discorso sulla tranquillidad?
se comprasse un fondo cinese intendo ?
 

bia06

Listen other's viewpoint avoid conflicts & wars.
Io ho sempre creduto che l'Italia debba fare il proprio dovere ed onorare il debito fino all'ultimo centesimo. Cambiando, anche attraverso dismissioni beni pubblici (stimati in 500 miliardi), piu' incisiva lotta all'evasione (stimati oltre 120 miliardi/anno) e deregulation vera (lobbies notai, taxi, regioni, province, comuni ecc.) riduzione da quasi 1000 a 300 max parlamentari, ecc.

Premesso cio', un po' di storia dal grande Alessandro Fugnoli non guasta:

Quando fu l’Italia a condonare i debiti tedeschi
Il 27 febbraio 1953, a conclusione di un anno di lavori della Conferenza di Londra sul debito estero tedesco, l’Italia, insieme a 15 altri paesi, condonò alla Germania la metà dei debiti che questa aveva contratto tra il 1919 e il 1945. Il pagamento dell’altra metà, pari a 16 miliardi di marchi, fu dilazionato nei trent’anni successivi. Per usare un’ulteriore cortesia verso chi aveva pur sempre provocato due guerre mondiali si stabilì che i rimborsi annuali non avrebbero mai superato il 3 per cento dell’export tedesco e sarebbero stati sospesi se la Germania si fosse trovata in passivo commerciale. Queste clausole fornirono ai creditori un forte incentivo a comprare prodotti tedeschi e accelerarono in modo decisivo la ricostruzione della parte occidentale del paese. Quanto alle riparazioni della seconda guerra mondiale, si stabilì di rinviarne il pagamento all’unificazione tedesca, che nel febbraio 1953, con Stalin ancora in vita, appariva un evento impossibile. Quando l’unificazione si realizzò inaspettatamente nel 1990, il debito fu quasi completamente cancellato. Rimasero 239 milioni di marchi simbolici e pure questi furono dilazionati in vent’anni, tanto che la Germania finì di pagare nel 2010. La memoria storica tedesca, come quella di tutti, è selettiva. Ricorda certe cose e cerca di dimenticarne altre. Tra le cose che la Germania ricorda poco volentieri ne vogliamo citare due. La prima è che l’atteggiamento della Troika dei creditori Stati Uniti-Gran Bretagna-Francia, che supervisionò l’economia tedesca dal 1919 alla prima fase della guerra fredda (con l’eccezione dei 13 anni del nazismo), fu sempre decisivo, nel bene e nel male, nell’indirizzare le sorti della storia tedesca. Quando la Troika fu dura e vendicativa la Germania cadde puntualmente nel Settimanale di strategia Febbraio 1953. Anche l'Italia cancella metà dei debiti tedeschi. 2 ALTRI TEMPI caos e lo esportò nel mondo. Quando fu invece illuminata la Germania rifiorì in un attimo. Si consideri la storia della repubblica di Weimar, che spesso viene ricordata come un unico e che fu invece divisa in tre fasi completamente diverse tra loro. La prima, da Versailles all’iperinflazione (1919-1923), vide una Troika durissima e coincise non a caso con una serie infinita di tentativi di colpi di mano insurrezionali di destra e di estrema sinistra (questi ultimi con il rischio di una saldatura con la Russia rivoluzionaria che avrebbe cambiato la storia d’Europa). Quando la Reichsbank, seguendo le suggestioni protokeynesiane del cartalismo, provò a lenire le pene della popolazione stremata stampando denaro senza limiti, l’inflazione che ne seguì ridusse ulteriormente la capacità della Germania di servire il suo debito estero. In un soprassalto di intelligenza la Troika prese atto della situazione e ridusse drasticamente le sue richieste di austerità. Insieme alla fine istantanea dell’iperinflazione questo produsse la seconda fase di Weimar (1924-1929), i luminosi Goldene Zwanziger della ripresa frenetica, dell’estrema vivacità politica e intellettuale e del modernismo radicale che ancora oggi ammiriamo. La luce si spense però di nuovo dal 1929 al 1933, quando le banche americane chiusero improvvisamente i rubinetti del credito e la Troika ricominciò a martellare la Germania per cercare di estrarne quello che poteva. E così, mentre uno alla volta tutti iniziavano a svalutare per uscire dalla Grande Depressione, alla Germania si impose di mantenere la parità con l’oro, in modo da renderla meno competitiva e rubarle quote di mercato. Per rimanere competitiva a cambio fisso la Germania decise allora una svalutazione interna del 20 per cento, tagliando in pari misura le retribuzioni pubbliche e private, le pensioni e i servizi sociali. Poiché nessun partito volle prendere la responsabilità di queste misure, Hindenburg chiamò il tecnico Brüning e formò un governo del presidente che, avendo zero voti al Reichstag, governò esclusivamente per decreto. E qui veniamo al secondo punto che la memoria storica tedesca cerca di dimenticare, l’inflazione male relativo e la deflazione male assoluto. La Germania ricorda ossessivamente a se stessa e al mondo l’iperinflazione del 1923 e con questa cerca di giustificare il suo sadomasochismo monetario e fiscale di oggi. Fa quasi capire che Hitler arrivò al potere per colpa dell’inflazione, quando i nazisti nelle due elezioni del 1924, con la ricchezza finanziaria completamente distrutta, si fermarono al 3 per cento (mentre i partiti di sistema furono largamente confermati) e scesero addirittura al 2 per Bambini giocano con le banconote svalutate. 1923. Babylon Berlin, la terza fase di Weimar. 3 ALTRI TEMPI cento nel 1928. I nazisti esplosero invece sotto l’austerità di Brüning e si presero il Reichstag nel 1933. Mentre l’inflazione aveva colpito a morte i creditori ma aveva almeno fatto un enorme favore ai debitori (chi aveva un mutuo si trovò la casa regalata), la deflazione aveva colpito ricchi e poveri, industriali e operai, banche e depositanti.

Nonostante la tua sarcastica reprimenda, mi permetto di perseverare nel mio pessimismo. Che vuoi mai, sono cocciuto. Vorrei solo farti notare che se in molti ti dicono che stai sbagliando, il buon senso consiglia di meditare su quel che dicono.
 

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