Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3

I messaggi qui sopra a proposito di NordLB dimostrano quanto la tifoseria (pseudo) nazionalista, unita ad una buona dose di incompetenza, arrivi distorcere la realtà. E si esponga al ridicolo.

Infatti non si prova nemmeno a considerare che:

+lo Stato tedesco è già azionista della banca
+se l'intervento ipotizzato nell'articolo di Milano Finanza sarà operativo, non è detto che la Commissione Europea non imponga il burden sharing
+la linea difensiva di chi vuole evitarlo proverà a dimostrare che si è trattato di un intervento "di mercato", sulla falsariga di quello che abbiamo già visto per CGD, che non è per nulla tedesca. Incidentalmente: la stessa linea sarebbe tentata in Italia se MPS avesse bisogno di capitale fresco
+le regole della BRRD, sia che si tratti di ricapitalizzazione precauzionale (per le quali è sufficiente una "grave perturbazione dell'economia") o di risoluzione, valgono per tutte le banche dell'area euro, siano esse vigilate direttamente o meno dalla BCE
+gli assets totali di NordLB superano i 150 mld: non si tratta di una "banchetta".

Tutto questo significa che le decisioni a riguardo di NordLB saranno lontane dall'influenza della politica? Ovviamente non mi azzardo a dire nulla di simile. Si vedrà.
Di certo questo però non autorizza ora esternazioni fuorvianti, adatte ai tanti siti di politica a buon mercato, ma non ad un forum che, come questo, intende essere preso sul serio.
 

Che dire di una banca che nel 2018 ha perso quasi il 40% del suo valore......per favore non parlatemi di fondamentali e spigatemelo se ci riuscite



Intesa Sanpaolo macina utili e dividendi, nel 2019 sarà battaglia agli UTP

Titta Ferraro05/02/2019 16:01
QUOTAZIONI Intesa Sanpaolo
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Intesa Sanpaolo mette a segno un altro anno in crescita chiudendo il 2018 con utile netto oltre il muro dei 4 miliardi, miglior profitto dal lontano 2007 a livello pro forma, ossia non considerando l’apporto sui conti 2017 del contributo pubblico di 3,5 miliardi di euro a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

L’ultimo trimestre 2018 ha trovato però l’importante sponda della plusvalenza da 400 milioni di euro dell’operazione Intrum sugli NPL, al netto della quale il gruppo bancario leader in Italia registra un rallentamento degli utili rispetto ai trimestri precedenti.
“Veniamo da 5 anni consecutivi di crescita del risultato netto – sottolinea il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina – con profitti ai massimi a oltre un decennio”. “Abbiamo confermato la capacità di generare una profittabilità sostenibile grazie ai risultati positivi ottenuti da tutte le divisioni della Banca – aggiunge Messina – Il nostro business model resiliente e ben diversificato ci conferma una realtà di successo nelle attività di wealth management and protection e ci consente di affrontare da una condizione di maggiore forza la volatilità dei mercati finanziari”.

Crescita anche nel 2019, focus passerà sugli UTP
Guardando al 2019 la banca indica un ulteriore aumento dell’utile netto, conseguente a una crescita dei ricavi, una continua riduzione dei costi operativi e un calo del costo del rischio. La politica di dividendi per l’esercizio 2019 prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’80% del risultato netto (rispetto all’85% applicato per il 2018), in linea con gli obiettivi indicati dal piano 2018-2021.
Il 2019 vedrà Intesa Sanpaolo proseguire nell’impegno a ridurre l’ammontare dei crediti deteriorati, il cui stock è già sceso del 29,9% nel 2018. A fine dicembre 2018 risulta realizzato già il 61% dell’obiettivo di derisking previsto nel Piano di Impresa per il 2018-2021;

La riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, è di circa 16 miliardi di euro nel 2018 e di circa 29 miliardi dal settembre 2015, rispettivamente di circa 5 miliardi e circa 18 miliardi escludendo la cessione dei crediti in sofferenza a Intrum perfezionata nel quarto trimestre del 2018.

“Ora intendiamo concentrarci su portafoglio inadempienze probabili (utp), priorità per il 2019”, ha affermato Carlo Messina nel corso della conference call con gli analisti. Messina sottolinea inoltre come i flussi di nuovi Npl siano ai minimi storici con le imprese che sono più solide.

CET1 si rafforza nel 2018 nonostante impennata spread
Il maggiore gruppo bancario italiano ha riportato nel quarto trimestre 2018 un utile netto di 1.038 milioni di euro nel quarto trimestre 2018, rispetto agli 833 milioni del terzo trimestre 2018 e ai 1.428 milioni del quarto trimestre 2017. Il consensus Bloomberg era fermo a 1,01 miliardi. Considerando l’intero 2018 l’utile netto è poco oltre quota 4 miliardi (4.050 milioni) rispetto ai 3.816 milioni del 2017.

Il risultato corrente lordo 2018 è in aumento dell’11% rispetto al 2017; Il risultato della gestione operativa in crescita del 4,8% rispetto al 2017; i proventi operativi netti in aumento dello 0,2% rispetto al 2017.
Il cost/income risulta al 53% e Intesa sottolinea come sia tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee; i costi operativi risultano in diminuzione del 3,6% rispetto al 2017.

A fine 2018 Intesa Sanpaolo presenta un Cet 1 pro-forma 2018 a regime al 13,6% evidenziando un eccesso di 430 punti base rispetto a quanto richiesto dal Regolatore, nonostante l’impatto negativo di circa 30 punti base derivante dalla riduzione del valore dei titoli di stato in portafoglio.

Utile record per Banca IMI
Banca Imi, la banca di investimento del gruppo Intesa Sanpaolo, ha chiuso il 2018 con un utile netto di 803 milioni, il più elevato sinora mai realizzato, con una crescita del 19,8% rispetto ai livelli del 2017.

Dividendo 2018 di 19,7 centesimi, dividend yield del 10%
Intesa Sanpaolo ha proposto per il 2018 dividendi cash per 3,449 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 3,419 miliardi del 2017 e pari all’85% di payout ratio indicato nel Piano di Impresa per il 2018. Il Consiglio di
Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 19,7 centesimi di euro per azione. Tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 22 maggio 2019 (con stacco cedole il 20 maggio e record date il 21 maggio). Rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione registrato lo scorso 4 febbraio, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari al 10%.

Commenti dei Lettori

Dal Forum

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I messaggi qui sopra a proposito di NordLB dimostrano quanto la tifoseria (pseudo) nazionalista, unita ad una buona dose di incompetenza, arrivi distorcere la realtà. E si esponga al ridicolo.

Infatti non si prova nemmeno a considerare che:

+lo Stato tedesco è già azionista della banca
+se l'intervento ipotizzato nell'articolo di Milano Finanza sarà operativo, non è detto che la Commissione Europea non imponga il burden sharing
+la linea difensiva di chi vuole evitarlo proverà a dimostrare che si è trattato di un intervento "di mercato", sulla falsariga di quello che abbiamo già visto per CGD, che non è per nulla tedesca. Incidentalmente: la stessa linea sarebbe tentata in Italia se MPS avesse bisogno di capitale fresco
+le regole della BRRD, sia che si tratti di ricapitalizzazione precauzionale (per le quali è sufficiente una "grave perturbazione dell'economia") o di risoluzione, valgono per tutte le banche dell'area euro, siano esse vigilate direttamente o meno dalla BCE
+gli assets totali di NordLB superano i 150 mld: non si tratta di una "banchetta".

Tutto questo significa che le decisioni a riguardo di NordLB saranno lontane dall'influenza della politica? Ovviamente non mi azzardo a dire nulla di simile. Si vedrà.
Di certo questo però non autorizza ora esternazioni fuorvianti, adatte ai tanti siti di politica a buon mercato, ma non ad un forum che, come questo, intende essere preso sul serio.
Grande Rott
 
Mi piacerebbe sapere qual è la tua opinione sull'intervento dello Stato tedesco...

Per avere un'opinione meditata al riguardo, particolarmente doverosa per i possessori di subordinati NordLB (io non lo sono), bisognerebbe esaminare con attenzione un'area relativamente inesplorata come è quella del possibile intervento pubblico in una banca nella quale lo Stato è già presente.

Andrebbe pertanto studiata la storia dei precedenti interventi, la possibile esistenza di impegni da parte della banca, e, soprattutto, andrebbero valutati i cosiddetti MEIP (Market Economy Investor Principle) Requirements che la Commissione Europea utilizzerebbe per decidere se le misure di intervento statale ipotizzate conferirebbero un vantaggio economico oppure sarebbero assimilabili a quelle di un investitore privato.

Come detto, non mi sono inoltrato in questa analisi, parecchio complessa, prima di tutto perché non padroneggio il tedesco, indispensabile per raccogliere il massimo di informazioni. Pertanto non posso rispondere al tuo quesito, perché un'opinione non l'ho.
Però seguo la vicenda nella speranza che mi insegni qualcosa in vista di altre situazioni che mi stanno più a cuore.

Naturalmente è possibile esprimere un parere con uno sforzo minimo: basta dare libero sfogo ai propri pregiudizi...:)
 
Concordo.

I messaggi qui sopra a proposito di NordLB dimostrano quanto la tifoseria (pseudo) nazionalista, unita ad una buona dose di incompetenza, arrivi distorcere la realtà. E si esponga al ridicolo.

Infatti non si prova nemmeno a considerare che:

+lo Stato tedesco è già azionista della banca
+se l'intervento ipotizzato nell'articolo di Milano Finanza sarà operativo, non è detto che la Commissione Europea non imponga il burden sharing
+la linea difensiva di chi vuole evitarlo proverà a dimostrare che si è trattato di un intervento "di mercato", sulla falsariga di quello che abbiamo già visto per CGD, che non è per nulla tedesca. Incidentalmente: la stessa linea sarebbe tentata in Italia se MPS avesse bisogno di capitale fresco
+le regole della BRRD, sia che si tratti di ricapitalizzazione precauzionale (per le quali è sufficiente una "grave perturbazione dell'economia") o di risoluzione, valgono per tutte le banche dell'area euro, siano esse vigilate direttamente o meno dalla BCE
+gli assets totali di NordLB superano i 150 mld: non si tratta di una "banchetta".

Tutto questo significa che le decisioni a riguardo di NordLB saranno lontane dall'influenza della politica? Ovviamente non mi azzardo a dire nulla di simile. Si vedrà.
Di certo questo però non autorizza ora esternazioni fuorvianti, adatte ai tanti siti di politica a buon mercato, ma non ad un forum che, come questo, intende essere preso sul serio.
 
Per avere un'opinione meditata al riguardo, particolarmente doverosa per i possessori di subordinati NordLB (io non lo sono), bisognerebbe esaminare con attenzione un'area relativamente inesplorata come è quella del possibile intervento pubblico in una banca nella quale lo Stato è già presente.

Andrebbe pertanto studiata la storia dei precedenti interventi, la possibile esistenza di impegni da parte della banca, e, soprattutto, andrebbero valutati i cosiddetti MEIP (Market Economy Investor Principle) Requirements che la Commissione Europea utilizzerebbe per decidere se le misure di intervento statale ipotizzate conferirebbero un vantaggio economico oppure sarebbero assimilabili a quelle di un investitore privato.

Come detto, non mi sono inoltrato in questa analisi, parecchio complessa, prima di tutto perché non padroneggio il tedesco, indispensabile per raccogliere il massimo di informazioni. Pertanto non posso rispondere al tuo quesito, perché un'opinione non l'ho.
Però seguo la vicenda nella speranza che mi insegni qualcosa in vista di altre situazioni che mi stanno più a cuore.

Naturalmente è possibile esprimere un parere con uno sforzo minimo: basta dare libero sfogo ai propri pregiudizi...:)

Risposta abbastanza scontata... errore mio che ho chiesto...
 
su ISP mooolto contento di avere AT1 + azioni + certificate

Su Intesa non abbi dubbi.....anche se la vicenda vicenza non mi è propria andata giù ,d’altronde gli l’hanno permessa è servita su un piatto d’argento ....grondante del sangue dei piccoli azionisti e obbligazionisti......questioni d’affari
 
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