Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3

ho avuto modo di appurare che il bond UBI callabile oggetto di OPA è diventato senior sia per la banca che per l'investitore, continuo comunque a prezzarlo con FV poco sotto 93 escludendo il premio dovuto all'illiquidità. L'operazione non ha creato scalpore solo ai forumer, è certo che per 182mio UBI si poteva permettere di fare piu bella figura su un bond tg50k step-up.... questo mi fa pensare che UBI non voglia/debba collocare carta agli istituzionali ma continui a rifugiarsi nella sua ottima rete di retail.
tra le big italiane MB-ISP-UBI hanno perso la reputazione sulle callabili assumendo atteggiamento opportunistico con le varie OPS/OPA, ben salda resta invece quella di UCG e di ASS.GEN. che hanno callato bond step-up con cedole irrisorie e taglio 1k... Con questo non voglio assolutamente dire che ci sono emittenti piu solidi poiche non sono questi i criteri, ma solo che anche UCG e ASS.GEN potrebbero decidere o di allinearsi alle italiane o restare "internazionali".

Ubi non mi stupisce affatto,anzi ha fatto un piacere a ritirare a quel prezzo.La verità è una sola,Alcune emittenti applicano la politica della Call per fama,solidità vs istituzionali ecc(generali Uc Ca Bnp) altre invece se ne fregano bellamente (Db,Ubi,Isp).Tutto il discorso step up o non step up ,ecc in questo momento viene messo in soffitta,anche perchè la regolamentazione che regola le call e le subordinazioni in grandfathering ecc è cervellotica
 
Ultima modifica di un moderatore:
Notizie da Groupama...

Un'altra delle partecipazioni azionarie di Groupama, a suo tempo considerate "strategiche", è stata liquidata dalla società.

Mi aspetto che la prossima sia Veolia.

La vendita permetterà a Groupama di contabilizzare, credo, circa 150 mln di "realized gains" nel bilancio 2013.

I subordinati ne risentono positivamente, come evidente dalla tonicità delle quotazioni.
 

Allegati

sig. Russia sa che la stimo per il coraggio l'intuito e quant'altro, ma qui non la riconosco assume un rischio esagerato, anche se insigni forumisti asseriscono che la liquidità BM (banca monnezza) l'ha già provvista con il ltro (ma che collaterali ha dato?), però assumere il rischio di una perdita oppure di un incaglio di qualche mese (fino a che la monnezza non venga venduta), che altro che Fsar, per guadagnare un 1% con tante belle cosine che si possono fare,
enumero la opa ubi
la nuova intesa e un paio di quelle chicchine che le avevo prospettato, ma chi glielo fa fare?

qui non è come cipro che era arrivata ad 80 ( e dove Lei ha avuto il coraggio e l'intuizione di mediare) questa è arrivata a poco meno di 99

Un altrettanto insigne forumista direbbe che è una scelta da belini
e dal gergo dialettale che ho utilizzato capirete chi è


...lo sai che mi piacciono le cose demenziali...

- 28

tra le varie cose in uoclist ...mi piacerebbe fare una pazzia in USD 12.375% prezzo 81 scadenza 2017... outstanding 560000 k ...

Provincia de Cordoba :D
 
...lo sai che mi piacciono le cose demenziali...

- 28

tra le varie cose in uoclist ...mi piacerebbe fare una pazzia in USD 12.375% prezzo 81 scadenza 2017... outstanding 560000 k ...

Provincia de Cordoba :D
ma voi ricconi siete tutti in rete pensi che un altro amico molto in vista su questo forum mi ha parlato dello stesso titolo
che coincidenza.
la sola differenza è che lei con le size che muove e con l'ingresso deciso spiazza tutto.
 
Chi avevav detto che il sistema bancario Italiano era solido?

ROMA (MF-DJ)--Prende forma la Cassa dell'Adriatico dalla fusione tra Tercas, Cassa di Pescara (Caripe) e Carifano sotto l'egida del Credito Valtellinese (CreVal).
Lo scrive il "Messaggero" precisando che il nuovo polo avrebbe 200 filiali e masse per 6,5 mld. Dai primi giorni della scorsa settimana sono avviate concretamente le trattative per dare un assetto definitivo alla banca con sede a Teramo, commissariata dal 4 maggio 2012 a causa di "gravi irregolarita' e violazioni normative". B.Imi, advisor della fondazione di Teramo, e Kpmg, consulente della banca valtellinese, stanno negoziando le modalita' dell'integrazione. red/gug
(END) Dow Jones Newswires
September 10, 2013 02:37 ET (06:37 GMT)
Carige, c'è l'ipotesi di cedere anche le banche minori


GENOVA

La procura di Genova ha chiesto chiarimenti agli ispettori di Bankitalia in merito alle relazioni inviate la scorsa settimana, dopo le ispezioni effettuate presso Banca Carige. Relazioni in merito alle quali è stato aperto un fascicolo di indagine (ex articolo 45 del codice di procedura penale), senza ipotesi di reato e a carico di ignoti. Sotto la lente degli inquirenti potrebbero esserci alcune violazioni delle norme antiriciclaggio, così come le politiche di espansione della banca. Intanto, lunedì 16, il cda di Carige si riunirà per iniziare l'analisi del contenuto della relazione degli ispettori, su cui il consiglio ha tempo fino ai primi di ottobre per presentare la proprie controdeduzioni.

«Abbiamo chiesto chiarimenti a Bankitalia - ha detto il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce - per capire alcuni aspetti che, nella nota di accompagnamento, sono solo accennati e che magari potrebbero essere utili per noi».

In merito all'espansione di Carige fuori dai confini liguri, sembra assumere sempre maggior peso l'indicazione data dai tecnici della Banca d'Italia nella loro relazione. Dove si legge che il nuovo cda dovrà approvare, entro il 31 ottobre, «un nuovo piano industriale che definisca la mission del gruppo». Via Nazionale scrive di attendersi che Carige «proceda con sollecitudine all'uscita dal settore assicurativo». Ma anche che «andrà valutata, in particolare, l'opportunità di razionalizzare l'articolazione del gruppo - ad esempio con riguardo alle banche rete extra-Liguria - nonché della rete distributiva». Insomma, potrebbe non bastare la vendita della Sgr (ceduta ad Arca) e delle assicurazioni (sul mercato). Per la ricapitalizzazione da 800 milioni imposta da Bankitalia, Carige dovrebbe anche cedere gli istituti acquisiti fuori regione.

Nel mirino ci sono la Banca del Monte di Lucca (con 25 filiali), partecipata al 60% da Carige e, col 20% ciascuno, da Fondazione C.R. Lucca e da Fondazione B.M. Lucca; la Cassa di Risparmio di Carrara (37 filiali), controllata per il 90% da Carige e partecipata, col 10%, da Fondazione C.R. Carrara; Banca Cesare Ponti (9 filiali), controllata al 100% dall'istituto genovese. Vi è poi un'altra acquisizione, questa non recente né esterna alla Liguria, che potrebbe entrare tra gli asset da cedere: la savonese Carisa (50 filiali), di cui Carige controlla il 95,9% e la Fondazione Agostino De Mari il 4,1%. Su alcuni di questi istituti potrebbe concentrarsi l'interesse delle fondazioni che ne possiedono ancora quote. Magari coadiuvate da gruppi imprenditoriali locali, interessati all'acquisizione.

Altro discorso aperto è la richiesta di Bankitalia di un ad per Carige. Il nuovo cda, che si insedierà il 30 settembre, dovrà lavorare in quella direzione. L'iter sarà quello della cooptazione di un manager adatto a quel ruolo, alla quale, probabilmente, seguirà l'uscita di un consigliere nominato dagli azionisti.
 

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