Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3

sia isp, sia bp, nn hanno richiamato le lt2 (sia stepup, sia non stepup)

isp offrì una ops con delle senior

e bp offrì una ops con le lt2 2020 6,375%

ubi non richiamò le perpetue (tutte stepup) ma alzò il post call (così come fece mps..)

Poi ubi fece opa sulle perpetue, e infine richiamò le perpetue.
Ubi non callò le lt2, ma le trasformò in senior alla data call.

Mps fece opa sulle perpetue (prezzi bassi), e non le ha mai richiamate
 
sia isp, sia bp, nn hanno richiamato le lt2 (sia stepup, sia non stepup)

isp offrì una ops con delle senior

e bp offrì una ops con le lt2 2020 6,375%

ubi non richiamò le perpetue (tutte stepup) ma alzò il post call (così come fece mps..)

Poi ubi fece opa sulle perpetue, e infine richiamò le perpetue.
Ubi non callò le lt2, ma le trasformò in senior alla data call.

Mps fece opa sulle perpetue (prezzi bassi), e non le ha mai richiamate

la regola e' che le banche in ordine richiamano tutte le t1 step up (post 1/1/2013)
banco bpm ha seguito questa regola non scritta , solo le banche in difficolta' non richiamano le step up t1
anche le grandi banche NON richiamano le NON step up

il riferimento alle ubi e mps e' fuorviante perche'
1) non erano al tempo in ordine
2) ti sei sicuramente dimenticato che gli step up prima del 1/1/2013 (come in questo caso) non facevano smettere di contribuire i T1 al capitale di base
 
non in pari modo imho
Ubi non ha richiamato lt2 alla prima call e non aveva richiamato i t1 step up

la regola non scritta si riferisce solo alle T1 step up call dopo 1/1/2013 (non alle T2)
bp discriminando la 290 e 373 continua su questa strada


per essere piu' chiari, le banche in ordine e sane hanno sempre callato le t1 step up dopo 1/1/2013, qualunque fosse la cedola post call
 
Certo che la differenza sulla cedola in post call tra la 290 e la 373 è assolutamente irrisoria, anche se sul prospetto una si chiama Step up e l'altra No Step up allo stato attuale dei tassi sarebbero entrambe Step down. E altre differenze tra le due non ne scorgo, quindi non capisco perchè una sì e l'altra no.
 
la definizione di step-up e non step-up viene fatta al momento dell'emissione sulla base degli spread rispetto allo swap della cedola iniziale e di quella post call. Quello che paga oggi in effettivo dopo la cedola fissa non ha nessuna utilità per la definizione
 
Certo che la differenza sulla cedola in post call tra la 290 e la 373 è assolutamente irrisoria, anche se sul prospetto una si chiama Step up e l'altra No Step up allo stato attuale dei tassi sarebbero entrambe Step down. E altre differenze tra le due non ne scorgo, quindi non capisco perchè una sì e l'altra no.
Le differenze tra le due ci sono e spiegano la call solo di una ,leggi il comunicato postato qui alle 20 e 25 di ieri
 
Ciao, puoi postare isin dell´irs Popular? Non l´ho trovata nella lista. Grazie
Intanto la irs Popular è ormai arrivata a biddare pochissimi punti sopra l'analoga Ikb (che non pagherà cedola ancora per svariati anni..).

Da possessore, al momento ovviamente in loss, di irs Popular (che non incrementerò) la richiesta di sostegno diretto alle altre banche spagnole non mi dispiace. Che potessero arrivare a fine anno con l'implementazione di un nuovo fantomatico adc mi pareva improbabile, ora le carte sono allo scoperto - molto preoccupanti ma almeno chiare. Le difficoltà, anche nei prezzi dei titoli, sono evidenti da alcuni mesi, da quando la 6% ha iniziato ad avere sbalzi all'indietro controcorrente rispetto al resto del mercato.
Hanno già bruciato vari adc e l'andamento dell'azione oltretutto è inequivocabile.
 
L´altra differenza e´ il tasso pre-call, molto piu´ alto nella 373. Questo, assieme al delta post call, rende la 373 non step up.
Come dice fidw99, vale la data di emissione.
Certo che la differenza sulla cedola in post call tra la 290 e la 373 è assolutamente irrisoria, anche se sul prospetto una si chiama Step up e l'altra No Step up allo stato attuale dei tassi sarebbero entrambe Step down. E altre differenze tra le due non ne scorgo, quindi non capisco perchè una sì e l'altra no.
 
Notavo che la Groupama 6,375% non scambia su Euronext dal 25 Aprile, quando uno sciagurato l'ha svenduta a 103,66 (indovinate chi è :wall:). Mi sembra infatti di ricordare che i molti forumisti che (saggiamente) hanno venduto in area 110, dopo il primo turno delle elezioni francesi, abbiano operato OTC.

Ciao Joe,
malgrado l'ordine (categorico e impegnativo per tutti) fosse quello di vendere (almeno la metà), son rimasto fermo.
Ho dato un'occhiata in giro e i prezzi mi sembrano tirati anche in altri lidi . Rimanere troppo liquido, mio limite, non so stare.


The past few weeks have seen continued strong performance in insurance
spreads, while new issuance ticks along and Q1 2017 earnings season is well
underway. Last week, Fitch surprised the market by upgrading Groupama S.A.,
raising the sub debt rating to investment grade and causing CCAMA spreads to
outperform. Meanwhile, Intesa Sanpaolo Vita was downgraded by Fitch, largely
as expected, following the downgrade of the Italian sovereign. Q1 17 results
thus far have been reasonable with RSA, Generali & CNP Assurances the
strongest in our view. Solvency II ratios in most cases backed up 0-10pts but
overall capitalisation remains strong in our view. Along with its results release,
AXA announced it intends to IPO a minority stake in its US business in 2018,
although we believe the exact impact for credit investors is unclear at this time.
 Looking forward, we expect P&C pricing to remain soft although still at
sufficient levels to enable companies to report 96-98% combined ratios. We also
think life insurers will continue to benefit from higher rates which increase
margins on fixed rate products as well as modestly improving investment
income. Elsewhere, the next milestone for the industry in terms of Solvency II
will be when companies report their ratios both with and without transitional
factors, which we expect by mid-year in most cases.
 Spreads: Insurance sub spreads have continued their impressive ramp tighter,
buoyed by the French elections, with the iBoxx insurance sub index -49bps
tighter to 234bps on the month. Over the same time period, bank sub debt (tier
II) tightened by only -30bps, while the iBoxx Corporates Index was effectively
flat. Interestingly, the differential between bank tier 2 and insurance sub spreads
(c. 111bps) is below the rolling LTM average (c. 141bps). While we still
consider insurance sub debt as relatively undervalued vs. bank tier 2, we
acknowledge recent tightening brings the sector much closer to our view of fair
value (we have previously suggested 50-60bps as a reasonable differential to
reflect duration and structural differences).
 Issuance: Primary market activity has continued at a reasonable pace over the
past few weeks with new sub debt issues from Vienna Insurance (€450m across
a 10yr bullet and 30-NC-10) and Phoenix Group (£150m tap of the recently
issued 2022 notes). The year-to-date issuance total now stands at €10.9bn,
notably ahead of the same period for 2016 (€8.2bn) and 2015 (€8.4bn). With
current spreads at tight levels, and most of the European elections of concern to
investors now behind us, we see the issuance environment as conducive for
insurers, and continue to expect a heavy year of issuance, potentially up to
€30bn (vs. €24.8bn for FY16 and €21.9bn for FY15).
We maintain an OW rating on the sub debt sector, considering attractive
valuations, decent operating performance and resilient Solvency II ratios.
 
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