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CHIAGNI & FOTTI SRL
Troppa grazia S. Antonio...
*** Mediobanca: Groupama svaluta troppo e si ritrova una plusvalenza
2013-05-24 09:10:35.370 GMT
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 24 mag - Groupama
svaluta 'troppo' la quota di Mediobanca a meta' 2012 e a fine
anno si ritrova con una plusvalenza latente grazie al
miglioramento del titolo di Piazzetta Cuccia. Come emerge dal
bilancio 2012 del gruppo assicurativo francese consultato da
Radiocor, il 4,93% di Mediobanca ha un valore contabile
netto di 147 milioni di euro contro un fair value di 198
milioni e quindi ne risulta una 'riserva di rivalutazione' di
51 milioni. Nel 2011 la quota in Piazzetta Cuccia era
iscritta a bilancio per 186 milioni sia come 'costo di
acquisizione al netto degli accantonamenti', sia come valore
di mercato. Dal quartier generale parigino di Groupama si
spiega che dopo la svalutazione operata nel 2011 (rettifica
di 307 milioni rispetto ai 493 milioni del 2010, ma con una
minusvalenza di 205 milioni rispetto ai valori di mercato),
la compagnia ha proceduto a un'ulteriore svalutazione al 30
giugno 2012 di riflesso alla perdita di valore del titolo a
quella data, con un conseguente accantonamento. Poiche' tale
accantonamento ha carattere irreversibile - si precisa da
Parigi - il valore contabile resta invariato anche se nel
frattempo la quotazione di Borsa e' risalita, come e'
avvenuto. Alla valutazione di 147 milioni gli oltre 42
milioni di titoli Mediobanca, detenuti da Groupama e
apportati al patto di sindacato nel Gruppo C degli azionisti
francesi guidati da Vincent Bollore', hanno un valore
unitario di 3,46 euro, che riflette il corso di Borsa dello
scorso giugno contro i 4,94 euro (+1,40%) dell'attuale
quotazione. Agli esordi nel bilancio Groupama, nel 2002 la
quota in Piazzetta Cuccia aveva un valore contabile netto di
471 milioni, ma il valore di realizzo era inferiore e veniva
indicato in 303 milioni. Negli anni successivi il
rafforzamento del titolo in Borsa aveva invece fatto segnare
cospicue plusvalenze contabili, culminate nel 2006 quando il
titolo era arrivato fino a 17 euro e la partecipazione
(allora pari al 4,73%), aveva sempre un valore di libro di
471 milioni, ma con un fair value di 692 milioni.
*** Mediobanca: Groupama svaluta troppo e si ritrova una plusvalenza
2013-05-24 09:10:35.370 GMT
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 24 mag - Groupama
svaluta 'troppo' la quota di Mediobanca a meta' 2012 e a fine
anno si ritrova con una plusvalenza latente grazie al
miglioramento del titolo di Piazzetta Cuccia. Come emerge dal
bilancio 2012 del gruppo assicurativo francese consultato da
Radiocor, il 4,93% di Mediobanca ha un valore contabile
netto di 147 milioni di euro contro un fair value di 198
milioni e quindi ne risulta una 'riserva di rivalutazione' di
51 milioni. Nel 2011 la quota in Piazzetta Cuccia era
iscritta a bilancio per 186 milioni sia come 'costo di
acquisizione al netto degli accantonamenti', sia come valore
di mercato. Dal quartier generale parigino di Groupama si
spiega che dopo la svalutazione operata nel 2011 (rettifica
di 307 milioni rispetto ai 493 milioni del 2010, ma con una
minusvalenza di 205 milioni rispetto ai valori di mercato),
la compagnia ha proceduto a un'ulteriore svalutazione al 30
giugno 2012 di riflesso alla perdita di valore del titolo a
quella data, con un conseguente accantonamento. Poiche' tale
accantonamento ha carattere irreversibile - si precisa da
Parigi - il valore contabile resta invariato anche se nel
frattempo la quotazione di Borsa e' risalita, come e'
avvenuto. Alla valutazione di 147 milioni gli oltre 42
milioni di titoli Mediobanca, detenuti da Groupama e
apportati al patto di sindacato nel Gruppo C degli azionisti
francesi guidati da Vincent Bollore', hanno un valore
unitario di 3,46 euro, che riflette il corso di Borsa dello
scorso giugno contro i 4,94 euro (+1,40%) dell'attuale
quotazione. Agli esordi nel bilancio Groupama, nel 2002 la
quota in Piazzetta Cuccia aveva un valore contabile netto di
471 milioni, ma il valore di realizzo era inferiore e veniva
indicato in 303 milioni. Negli anni successivi il
rafforzamento del titolo in Borsa aveva invece fatto segnare
cospicue plusvalenze contabili, culminate nel 2006 quando il
titolo era arrivato fino a 17 euro e la partecipazione
(allora pari al 4,73%), aveva sempre un valore di libro di
471 milioni, ma con un fair value di 692 milioni.