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PRODI, "L'INVESTITORE" E GLI "AZZECCAGARBUGLI"
Romano Prodi, nell'editoriale odierno su "Il Messaggero", chiede l'abolizione dei Tar e del Consiglio di Stato perchè rendono incerti gli affari per gli "investitori". E a supporto chiama l'opinione di un "misterioso" investitore, presumibilmente straniero, dati i suoi specifici precedenti in materia.
Si lamenta, oltretutto, del fatto che l'esistenza del giudice amministrativo, comporterebbe maggiori spese pubbliche (?) e lentezze (...? Si tratta del tipo di processo di gran lunga più spedito del panorama italiano, grosso modo ai livelli di Francia e Germania, con, in più, il piccolo particolare di gestire un contenzioso, pro-capite per giudice, di gran lunga superiore, ma di molto).
Invoca una risposta a questo presunto problema (sollevato in base all'opinione di un "investitore" e premettendo di non essere un giurista e quindi di non capirci bene...ma davvero? E allora di cosa sta parlando?) da parte di un giurista "non azzeccagarbugli". Lo accontentiamo.
Rinviamo così al post "'A corruzione e il fognohttp://orizzonte48.blogspot.it/2012/11/a-corruzione-e-il-fogno-lo-strano-caso_30.html", dove Prodi potrà trovare tutte le risposte.
Nella sequenza di tutti i paragrafi, e in particolar modo, in quelli 4 e 5. So che i lettori di questo blog lo hanno letto, e pure "molto". Ma nelle circostanze capita "ad hoc".
Si tenga conto, poi, che il corto-circuito tra abolizione di ogni controllo preventivo sui principali atti amministrativi (bandi e atti di programmazione) e coeva introduzione della inestricabile disciplina "europea" in materia di appalti, di valutazione dell'impatto ambientale, di creazione di vincoli vari(idrogeologici, "zone umide", e via dicendo), sono la causa evidente ed obiettiva di un CONTENZIOSO INEVITABILE "A VALLE" DI DECISIONI CHE "L'EUROPA" CONFIGURA COME IL MASSIMO DELLA COMPLESSITA' NORMATIVA IN ASSOLUTO.
PRODI VORREBBE CHE QUESTA COMPLESSITA' FOSSE SENZA EFFETTO SULLE POSIZIONI DELLE PARTI COINVOLTE; che, poi, in genere sono proprio INVESTITORI IN CONCORRENZA TRA LORO.
COME VORREBBE DECIDERE QUALI SONO QUELLI "BUONI" E QUELLI "CATTIVI"? NON SI SA.
Torti e ragioni, in termini di rispetto delle norme, non devono passare per un giudice: questi deve solo ratificare la decisione dell'amministrazione, dunque, e non pensare a verificare se certe sequenze normative (che pare, anzi afferma, di non conoscere affatto), siano state rispettate: se ad esempio, autorizzare l'insediamento pianificato di una certa industria, con lavorazioni in vasche di particolari metalli trattati chimicamente, debba essere verificato con un certa metodologia, e questa non venga osservata, il giudice amministrativo dovrebbe "stare buono e zitto" e non disturbare l'investitore.
La metodologia, poi, è spesso frutto di uno standard europeo: es; fare controlli con certi sistemi di campionatura a certe distanze di tempo e rispetto a certi sistemi di smaltimento delle acque, che dipendono dagli esiti dei precedenti rilievi e da certe "classificazioni".
Insomma, in sostanza, verificare il rispetto delle norme, e proprio in quanto "complesse" ed "europee", sarebbe, per lui, quasi sempre frutto di "ricorsi infondati": LO DICE LUI, ANZI LO FA DIRE A UN "INVESTITORE", E QUINDI NON C'E' BISOGNO CHE LO ACCERTI UN GIUDICE.
Allora: i controlli preventivi sono "brutti" (e li abolirono prima Amato-Ciampi poi Prodi stesso con le leggi Bassanini); non sia mai che l'investitore "buono a priori" sia disturbato dalle lamentele di controinteressati, per definizione costose, inutili e infondate.
E se un investitore straniero acquisisce un'industria italiana, per chiuderne gli impianti, in quanto in concorrenza con la "base" estera, lasciandone in vita alcuni in condizioni di sicurezza, per inquinamento e TUTELA DELLA INCOLUMITA' DEI LAVORATORI, CHE VIOLANdO LE NORME, italiane ed "europee"?
Roba secondaria: secondo Prodi, L'AGIRE DELL'AMMINISTRAZIONE SARA' PER DEFINIZIONE INSINDACABILE. ANCHE SE OMETTA O SBAGLI I CONTROLLI: E NON DIMENTICHIAMO CHE IN UN MONDO "VON HAYEK", LE DECISIONI PUBBLICHE (di governo e amministrazione) TENDERANNO AD ESSERE SEMPRE PIU' "LIBERALI" (libertà "da"...) VERSO IL "PROPRIETARIO-IMPRENDITORE", UNICO SOGGETTO DI DIRITTO AMMESSO.
E' poi ovvio che il fenomeno del contenzioso "pretestuoso" -abbiamo visto acuito dall'abolizione dei controlli preventivi-, esiste: ma la soluzione sta nel POTENZIARE, non nell'abrogare il controllo giurisdizionale, magari accoppiandolo con un sistema di risoluzione preventiva alternativa al processo giurisdizionale, che una "risoluzione" del Consiglio di Ministri CEDU ha inutilmente indicato, anche allo Stato italiano, come filtro preventivo.
LUI VUOLE "ABROGARE", POI SE LA VEDANO I GIURISTI (evidentemente con l'Europa: strano perchè lui mentre questa normativa era introdotta, era o Presidente del Consiglio dei Ministri, o Presidente della Commissione UE)
Pubblicato da Quarantotto a 12:41 19 commenti:
Romano Prodi, nell'editoriale odierno su "Il Messaggero", chiede l'abolizione dei Tar e del Consiglio di Stato perchè rendono incerti gli affari per gli "investitori". E a supporto chiama l'opinione di un "misterioso" investitore, presumibilmente straniero, dati i suoi specifici precedenti in materia.
Si lamenta, oltretutto, del fatto che l'esistenza del giudice amministrativo, comporterebbe maggiori spese pubbliche (?) e lentezze (...? Si tratta del tipo di processo di gran lunga più spedito del panorama italiano, grosso modo ai livelli di Francia e Germania, con, in più, il piccolo particolare di gestire un contenzioso, pro-capite per giudice, di gran lunga superiore, ma di molto).
Invoca una risposta a questo presunto problema (sollevato in base all'opinione di un "investitore" e premettendo di non essere un giurista e quindi di non capirci bene...ma davvero? E allora di cosa sta parlando?) da parte di un giurista "non azzeccagarbugli". Lo accontentiamo.
Rinviamo così al post "'A corruzione e il fognohttp://orizzonte48.blogspot.it/2012/11/a-corruzione-e-il-fogno-lo-strano-caso_30.html", dove Prodi potrà trovare tutte le risposte.
Nella sequenza di tutti i paragrafi, e in particolar modo, in quelli 4 e 5. So che i lettori di questo blog lo hanno letto, e pure "molto". Ma nelle circostanze capita "ad hoc".
Si tenga conto, poi, che il corto-circuito tra abolizione di ogni controllo preventivo sui principali atti amministrativi (bandi e atti di programmazione) e coeva introduzione della inestricabile disciplina "europea" in materia di appalti, di valutazione dell'impatto ambientale, di creazione di vincoli vari(idrogeologici, "zone umide", e via dicendo), sono la causa evidente ed obiettiva di un CONTENZIOSO INEVITABILE "A VALLE" DI DECISIONI CHE "L'EUROPA" CONFIGURA COME IL MASSIMO DELLA COMPLESSITA' NORMATIVA IN ASSOLUTO.
PRODI VORREBBE CHE QUESTA COMPLESSITA' FOSSE SENZA EFFETTO SULLE POSIZIONI DELLE PARTI COINVOLTE; che, poi, in genere sono proprio INVESTITORI IN CONCORRENZA TRA LORO.
COME VORREBBE DECIDERE QUALI SONO QUELLI "BUONI" E QUELLI "CATTIVI"? NON SI SA.
Torti e ragioni, in termini di rispetto delle norme, non devono passare per un giudice: questi deve solo ratificare la decisione dell'amministrazione, dunque, e non pensare a verificare se certe sequenze normative (che pare, anzi afferma, di non conoscere affatto), siano state rispettate: se ad esempio, autorizzare l'insediamento pianificato di una certa industria, con lavorazioni in vasche di particolari metalli trattati chimicamente, debba essere verificato con un certa metodologia, e questa non venga osservata, il giudice amministrativo dovrebbe "stare buono e zitto" e non disturbare l'investitore.
La metodologia, poi, è spesso frutto di uno standard europeo: es; fare controlli con certi sistemi di campionatura a certe distanze di tempo e rispetto a certi sistemi di smaltimento delle acque, che dipendono dagli esiti dei precedenti rilievi e da certe "classificazioni".
Insomma, in sostanza, verificare il rispetto delle norme, e proprio in quanto "complesse" ed "europee", sarebbe, per lui, quasi sempre frutto di "ricorsi infondati": LO DICE LUI, ANZI LO FA DIRE A UN "INVESTITORE", E QUINDI NON C'E' BISOGNO CHE LO ACCERTI UN GIUDICE.
Allora: i controlli preventivi sono "brutti" (e li abolirono prima Amato-Ciampi poi Prodi stesso con le leggi Bassanini); non sia mai che l'investitore "buono a priori" sia disturbato dalle lamentele di controinteressati, per definizione costose, inutili e infondate.
E se un investitore straniero acquisisce un'industria italiana, per chiuderne gli impianti, in quanto in concorrenza con la "base" estera, lasciandone in vita alcuni in condizioni di sicurezza, per inquinamento e TUTELA DELLA INCOLUMITA' DEI LAVORATORI, CHE VIOLANdO LE NORME, italiane ed "europee"?
Roba secondaria: secondo Prodi, L'AGIRE DELL'AMMINISTRAZIONE SARA' PER DEFINIZIONE INSINDACABILE. ANCHE SE OMETTA O SBAGLI I CONTROLLI: E NON DIMENTICHIAMO CHE IN UN MONDO "VON HAYEK", LE DECISIONI PUBBLICHE (di governo e amministrazione) TENDERANNO AD ESSERE SEMPRE PIU' "LIBERALI" (libertà "da"...) VERSO IL "PROPRIETARIO-IMPRENDITORE", UNICO SOGGETTO DI DIRITTO AMMESSO.
E' poi ovvio che il fenomeno del contenzioso "pretestuoso" -abbiamo visto acuito dall'abolizione dei controlli preventivi-, esiste: ma la soluzione sta nel POTENZIARE, non nell'abrogare il controllo giurisdizionale, magari accoppiandolo con un sistema di risoluzione preventiva alternativa al processo giurisdizionale, che una "risoluzione" del Consiglio di Ministri CEDU ha inutilmente indicato, anche allo Stato italiano, come filtro preventivo.
LUI VUOLE "ABROGARE", POI SE LA VEDANO I GIURISTI (evidentemente con l'Europa: strano perchè lui mentre questa normativa era introdotta, era o Presidente del Consiglio dei Ministri, o Presidente della Commissione UE)
Pubblicato da Quarantotto a 12:41 19 commenti: