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GUEST POST: 2013 E OLTRE
[Nota di Riecho: Scusate il mancato aggiornamento del blog nell'ultima settimana, ma sono stato occupato per un progetto di cui parlerò alla mia mailing list prossimamente.]
Vi riporto qui uno dei migliori articoli che abbia mai letto per chiarezza e lucidità nella descrizione della situazione attuale e le prospettive future. Il linguaggio e l'approccio sono un po' tecnici; mi auguro che ciò non vi impedisca di cogliere il messaggio, che è del tutto simile a quello che ho cercato di comunicarvi in questi anni: quello che stiamo vivendo è già accaduto innumerevoli volte in passato, e la storia ci insegna che il processo è inarrestabile. Tocca subirlo o reagire in modo individuale.
"Stiamo attraversando una delle crisi più profonde della Storia. Neppure nel corso delle due guerre mondiali il debito dei paesi industrializzati aveva raggiunto una dimensione così elevata come l'attuale e tale da impedirne lo sviluppo. Tuttavia, i governi degli USA, Europa e Giappone mirando al mantenimento dello status quo trasferiscono il costo dei debiti alle loro economie sottraendole le risorse per superare la recessione. I bassi tassi di interesse incoraggiano ulteriore debito mentre continui stimoli monetari deprezzano le valute. All'orizzonte si profila un collasso generale. Si tratterebbe solo di indovinarne la forma e l'epicentro. Si è già raggiunto il punto di non ritorno o lo si può ancora evitare? Una prognosi sul futuro richiede prima di tutto un approfondimento dell'interazione tra inflazione e deflazione, le due forze opposte che oggi si scontrano sulla scena del dramma economico.
Inflazione e deflazione
L'inflazione e la deflazione sono, in ultima analisi, rispettivamente la svalutazione e la rivalutazione dell'unità monetaria. Si ha inflazione quando l'aggregato monetario si espande più velocemente di quello dei beni. Se la moneta abbonda e i beni sono scarsi, il loro prezzo aumenta e la moneta si deprezza. Con la deflazione si verifica il contrario: l'aggregato monetario si contrae più velocemente di quello dei beni, i prezzi calano e l'unità monetaria si rivaluta.
L'inflazione è un fenomeno politico perché l'aggregato monetario è regolato dagli istituti di emissione in accordo con i governi. Entrambi pensano che in presenza di recessione stimoli monetari provochino un aumento della domanda di beni e quindi della spesa aggregata. Ma è solo un'illusione: l'inflazione non aumenta mai la ricchezza netta. Il suo esito finale è sempre la svalutazione monetaria e la contrazione della ricchezza. Un'inflazione intorno al 3 per cento all'anno, considerata innocua, dimezza il potere d'acquisto nel corso di una generazione. Se raddoppia lo di...
GUEST POST: 2013 E OLTRE
[Nota di Riecho: Scusate il mancato aggiornamento del blog nell'ultima settimana, ma sono stato occupato per un progetto di cui parlerò alla mia mailing list prossimamente.]
Vi riporto qui uno dei migliori articoli che abbia mai letto per chiarezza e lucidità nella descrizione della situazione attuale e le prospettive future. Il linguaggio e l'approccio sono un po' tecnici; mi auguro che ciò non vi impedisca di cogliere il messaggio, che è del tutto simile a quello che ho cercato di comunicarvi in questi anni: quello che stiamo vivendo è già accaduto innumerevoli volte in passato, e la storia ci insegna che il processo è inarrestabile. Tocca subirlo o reagire in modo individuale.
"Stiamo attraversando una delle crisi più profonde della Storia. Neppure nel corso delle due guerre mondiali il debito dei paesi industrializzati aveva raggiunto una dimensione così elevata come l'attuale e tale da impedirne lo sviluppo. Tuttavia, i governi degli USA, Europa e Giappone mirando al mantenimento dello status quo trasferiscono il costo dei debiti alle loro economie sottraendole le risorse per superare la recessione. I bassi tassi di interesse incoraggiano ulteriore debito mentre continui stimoli monetari deprezzano le valute. All'orizzonte si profila un collasso generale. Si tratterebbe solo di indovinarne la forma e l'epicentro. Si è già raggiunto il punto di non ritorno o lo si può ancora evitare? Una prognosi sul futuro richiede prima di tutto un approfondimento dell'interazione tra inflazione e deflazione, le due forze opposte che oggi si scontrano sulla scena del dramma economico.
Inflazione e deflazione
L'inflazione e la deflazione sono, in ultima analisi, rispettivamente la svalutazione e la rivalutazione dell'unità monetaria. Si ha inflazione quando l'aggregato monetario si espande più velocemente di quello dei beni. Se la moneta abbonda e i beni sono scarsi, il loro prezzo aumenta e la moneta si deprezza. Con la deflazione si verifica il contrario: l'aggregato monetario si contrae più velocemente di quello dei beni, i prezzi calano e l'unità monetaria si rivaluta.
L'inflazione è un fenomeno politico perché l'aggregato monetario è regolato dagli istituti di emissione in accordo con i governi. Entrambi pensano che in presenza di recessione stimoli monetari provochino un aumento della domanda di beni e quindi della spesa aggregata. Ma è solo un'illusione: l'inflazione non aumenta mai la ricchezza netta. Il suo esito finale è sempre la svalutazione monetaria e la contrazione della ricchezza. Un'inflazione intorno al 3 per cento all'anno, considerata innocua, dimezza il potere d'acquisto nel corso di una generazione. Se raddoppia lo di...