un,dos,tres,un pasito bailante by mototopo

Il signoraggio bancario

di ellen brown

“Dal 1935 in poi, la Germania iniziò a stampare una moneta libera dal debito e dagli interessi, ed è questo che spiega la sua travolgente ascesa dalla depressione alla condizione di potenza mondiale in soli 5 anni. La Germania finanziò il proprio governo e tutte le operazioni belliche, dal 1935 al 1945, senza aver bisogno di oro nè debito, e fu necessaria l’unione di tutto il mondo capitalista e comunista per distruggere il potere della Germania sull’Europa e riportare l’Europa sotto il tallone dei banchieri“.
Benché Adolf Hitler sia citato con infamia nei libri di storia, egli fu popolare presso il popolo tedesco. Stephen Zarlenga, in The Lost Science of Money, afferma che ciò era dovuto al fatto che egli salvò la Germania dalle teorie economiche inglesi.
Le teorie secondo le quali il denaro deve essere scambiato sulla base delle riserve aurifere in possesso di un cartello di banche private piuttosto che stampato direttamente dal governo.
Secondo il ricercatore canadese Henry Makow, questo fu probabilmente il motivo principale per cui Hitler doveva essere fermato; egli era riuscito a scavalcare i banchieri internazionali e creare una propria moneta.
Nell’arco di due anni, il problema della disoccupazione era stato risolto e il Paese si era rimesso in piedi.
Possedeva una valuta solida e stabile, niente debito, niente inflazione, in un momento in cui negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali erano ancora senza lavoro e vivevano di assistenza.
La Germania riuscì anche a ripristinare i suoi commerci con l’estero, nonostante le banche estere negassero credito e dovesse fronteggiare un boicottaggio economico internazionale. Ci riuscì utilizzando il sistema del baratto: beni e servizi venivano scambiati direttamente con gli altri paesi, aggirando le banche internazionali. Questo sistema di scambio diretto avveniva senza creare debito nè deficit commerciale. L’esperimento economico della Germania lasciò alcuni durevoli monumenti al suo processo, come la famosa Autobahn, la prima rete del mondo di autostrade a larga estensione.
“I nazisti arrivarono al potere in Germania nel 1933, in un momento in cui l’economia era al collasso totale, con rovinosi obblighi di risarcimento postbellico e zero prospettive per il credito e gli investimenti stranieri. Eppure, attraverso una politica di sovranità monetaria indipendente e un programma di lavori pubblici che garantiva la piena occupazione, il Terzo Reich riuscì a trasformare una Germania in bancarotta, privata perfino di colonie da poter sfruttare, nell’economia più forte d’Europa, in soli quattro anni, ancor prima che iniziassero le spese per gli armamenti“.

HITLER IMITO’ IL SISTEMA MONETARIO DI LINCOLN

di Ellen Brown

“Non siamo stati così sciocchi da creare una valuta collegata all’oro, di cui non abbiamo disponibilità, ma per ogni marco stampato abbiamo richiesto l’equivalente di un marco in lavoro o in beni prodotti. Ci viene da ridere tutte le volte che i nostri finanzieri nazionali sostengono che il valore della valuta deve essere regolato dall’oro o da beni conservati nei forzieri della banca di stato“. (Adolf Hitler, citato in Hitler’s Monetary System, rense.com, che riprende C.C.Veith, Citadels of Chaos, Meador, 1949).
Quello di Guernsey (politico del Minnesota, ndr), non fu dunque l’unico governo a risolvere i propri problemi infrastrutturali stampando da solo la propria moneta. Un modello assai più noto si può trovarlo nella Germania uscita dalla Prima Guerra Mondiale. Quando Hitler arrivò al potere, il Paese era completamente, disperatamente, in rovina.

Il Trattato di Versailles aveva imposto al popolo tedesco risarcimenti che lo avevano distrutto, con i quali si intendeva rimborsare i costi sostenuti nella partecipazione alla guerra per tutti i Paesi belligeranti.
Costi che ammontavano al triplo del valore di tutte le proprietà esistenti nella Germania. La speculazione sul marco tedesco aveva provocato il suo crollo, affrettando l’evento di uno dei fenomeni d’inflazione più rovinosi della modernità. Al suo apice, una carriola piena di banconote, per l’equivalente di 100 miliardi di marchi, non bastava a comprare nemmeno un tozzo di pane. Le casse dello Stato erano vuote ed enormi quantità di case e di fattorie erano state sequestrate dalle banche e dagli speculatori. La gente viveva nelle baracche e moriva di fame. Nulla di simile era mai accaduto in precedenza: la totale distruzione di una moneta nazionale, che aveva spazzato via i risparmi della gente, le loro attività e l’economia in generale. A peggiorare le cose arrivò, alla fine del decennio, la depressione globale.
La Germania non poteva far altro che soccombere alla schiavitù del debito e agli strozzini internazionali. O almeno così sembrava.

Hitler e i Nazional-Socialisti, che arrivarono al potere nel 1933, si opposero al cartello delle banche internazionali iniziando a stampare la propria moneta.
In questo presero esempio da Abraham Lincoln, che aveva finanziato la Guerra Civile Americana con banconote stampate dallo Stato, che venivano chiamate “Greenbacks“(foto). Hitler iniziò il suo programma di credito nazionale elaborando un piano di lavori pubblici. I progetti destinati a essere finanziati comprendevano le infrastrutture contro gli allagamenti, la ristrutturazione di edifici pubblici e case private e la costruzione di nuovi edifici, strade, ponti, canali e strutture portuali. Il costo di tutti questi progetti fu fissato a un miliardo di di unità della valuta nazionale. Un miliardo di biglietti di cambio non inflazionati, chiamati Certificati Lavorativi del Tesoro. Questa moneta stampata dal governo non aveva come riferimento l’oro, ma tutto ciò che possedeva un valore concreto. Essenzialmente si trattava di una ricevuta rilasciata in cambio del lavoro e delle opere che venivano consegnate al governo. Hitler diceva: “Per ogni marco che viene stampato, noi abbiamo richiesto l’equivalente di un marco di lavoro svolto o di beni prodotti“. I lavoratori spendevano poi i certificati in altri beni e servizi, creando lavoro per altre persone.

Nell’arco di due anni, il problema della disoccupazione era stato risolto e il Paese si era rimesso in piedi. Possedeva una valuta solida e stabile, niente debito, niente inflazione, in un momento in cui negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali erano ancora senza lavoro e vivevano di assistenza. La Germania riuscì anche a ripristinare i suoi commerci con l’estero, nonostante le banche estere negassero credito e dovesse fronteggiare un boicottaggio economico internazionale. Ci riuscì utilizzando il sistema del baratto: beni e servizi venivano scambiati direttamente con gli altri paesi, aggirando le banche internazionali. Questo sistema di scambio diretto avveniva senza creare debito nè deficit commerciale. L’esperimento economico della Germania lasciò alcuni durevoli monumenti al suo processo, come la famosa Autobahn, la prima rete del mondo di autostrate a larga estensione.

Di Hjalmar Schacht, che era all’epoca a capo della banca centrale tedesca, viene spesso citato un motto che riassume la versione tedesca del miracolo del “Greenback”. Un banchiere americano gli aveva detto: “Dottor Schacht, lei dovrebbe venire in America. Lì abbiamo un sacco di denaro ed è questo il vero modo di gestire un sistema bancario“. Schacht replicò: “Lei dovrebbe venire a Berlino. Lì non abbiamo denaro. E’ questo il vero modo di gestire un sistema bancario” (John Weitz, Hitler’s Banker Warner Books, 1999).
(...)​


L’IPERINFLAZIONE DI WEIMAR

Nei testi moderni si parla della disastrosa inflazione che colpì nel 1923 la Repubblica di Weimar (nome con cui è conosciuta la repubblica che governò la Germania dal 1919 al 1933). La radicale svalutazione del marco tedesco è citata nei testi come esempio di ciò che può accadere quando ai governi viene conferito il potere incontrollato di stampare da soli la propria moneta. Questo è il motivo per cui viene citata, ma nel complesso mondo dell’economia le cose non sono come sembrano. La crisi finanziaria di Weimar ebbe inizio con gli impossibili obblighi di risarcimento imposti dal Trattato di Versailles.

Schacht, che all’epoca era il responsabile della zecca della repubblica, si lamentava: “Il Trattato di Versailles è un ingegnoso sistema di provvedimenti che hanno per fine la distruzione economica della Germania. Il Reich non è riuscito a trovare un sistema per tenersi a galla diverso dall’espediente inflazionistico di continuare a stampare banconote“. Questo era quello che egli dichiarava all’inizio. Ma Zarlenga scrive che Schacht, nel suo libro del 1967 The Magic of Money, decise “di tirar fuori la verità, scrivendo in lingua tedesca alcune notevoli rivelazioni che fanno a pezzi la saggezza comune propagandata dalla comunità finanziaria riguardo all’iperinflazione tedesca“. Schacht rivelò che era la Banca del Reich, posseduta da privati, e non il governo tedesco che pompava nuova valuta all’economia.
Nel meccanismo finanziario conosciuto come vendita a breve termine, gli speculatori prendono in prestito qualcosa che non possiedono, la vendono e poi “coprono” le spese ricomprandola a prezzo inferiore. La speculazione sul marco tedesco fu resa possibile dal fatto che la Banca del Reich rendeva disponibili massicce quantità di denaro liquido per i prestiti, marchi che venivano creati dal nulla annotando entrate sui registri bancari e poi prestati ad interessi vantaggiosi.

Quando la Banca del Reich non riuscì più a far fronte alla vorace richiesta di marchi, ad altre banche private fu permesso di crearli dal nulla e di prestarli, a loro volta, a interesse. Secondo Schacht, quindi, non solo non fu il governo a provocare l’iperinflazione di Weimar, ma fu proprio il governo che la tenne sotto controllo. Alla Banca del Reich furono imposti severi regolamenti governativi e vennero prese immediate misure correttive per bloccare le speculazioni straniere, eliminando la possibilità di facile accesso ai prestiti del denaro fabbricato dalle banche. Hitler poi rimise in sesto il paese con i suoi Certificati del Tesoro, stampati dal governo su modello del Greenback americano. Schacht disapprovava l’emissione di moneta da parte del governo e fu rimosso dal suo incarico alla Banca del Reich quando si rifiutò di sostenerlo (cosa che probabilmente lo salvò dal processo di Norimberga).
Ma nelle sue memorie più tarde, egli dovette riconoscere che consentire al governo di stampare la moneta di cui aveva bisogno non aveva prodotto affatto l’inflazione prevista dalla teoria economica classica. Teorizzò che essa fosse dovuta al fatto che le fattorie erano ancora inoperose e la gente senza lavoro. In questo si trovò d’accordo con John Maynard Keynes:
quando le risorse per incrementare la produzione furono disponibili, aggiungere liquidità all’economia non provocò affatto l’aumento dei prezzi; provocò invece la crescita dei beni e di servizi. Offerta e domanda crebbero di pari passo, lasciando i prezzi inalterati. (da Webofdebt)
Fonte: Signoraggio bancario « AGERECONTRA
si guardi al principio monetario.di come uscire dai debiti.nessun tipo di riferimento politio ,religioso o di razza.
 
Il “signoraggio” bancario spiegato a mio figlio. Il 17 settembre ANTIBANKS DAY – Milano, occupazione di P.zza Affari

by Marco Cutolo on 12 settembre 2011
158d.png






i

25 Voti

p-ab3gTb8xb3dLg.gif



[Aggiornato 17/09/2011 - A seguito della nostra diretta partecipazione all'occupazione di P.zza Affari Milano e a seguito delle numerose email di reclamo ricevute da molti dei nostri lettori, il Blog si dissocia dall'evento Anti-Banks day Italia e relative iniziative in quanto rivelatosi pilotato, di stampo eclatantemente partitico e politico oltre a essersi fatto portavoce di intolleranza ideologica nei confronti di molti manifestanti. Ci scusiamo con i lettori pregando di considerare questo aggiornamento come risposta ufficiale alle numerose email di reclamo.
Approfittiamo per ribadire la nostra totale estraneità nei confronti di qualsiasi iniziativa di tipo partitico o di palese orientamento politico.
Si rimanda pertanto alla lettura del seguente articolo: Il “signoraggio” bancario spiegato a mio figlio. Capirlo per poterlo spiegare a tutti.]
———————————————————————–
Uno degli argomenti nativamente in scaletta sul blog è proprio quello relativo all’argomento del “signoraggio bancario”. Passateci la battuta, ma il signoraggio ormai è inflazionato come tema. Così abbiamo sempre rimandato la pubblicazione di un articolo su tale argomento. Il motivo fondamentale di questa mancanza risiede nel fatto che l’argomento “signoraggio e sistema monetario internazionale” è ben affrontato, argomentato e diffuso da molti siti e blog che da anni si occupano di fare informazione specifica. Questi siti e blog offrono informazioni dettagliate, fonti e bibliografie più che esaustive, per non parlare del l’ottimo lavoro svolto dagli esperti che seguono il problema. Siccome il rispetto per il lavoro altrui è sacrosanto, abbiamo preferito non proporre l’ennesimo, ridondante, articolo sul signoraggio, ma piuttosto consigliare ai nostri lettori di informarsi presso le fonti facilmente reperibili su internet delle quali saremo lieti di indicarvene le più serie, quindi scriveteci.
Volendo contribuire alla comprensione del fenomeno del sistema monetario internazionale abbiamo deciso di affrontare il tema da un punto di vista discorsivo, da parte di un figlio curioso che chiede al padre informato. Così abbiamo deciso in redazione di articolare e pubblicare le risposte che inviamo ai nostri lettori e ad alcuni giornalisti che ci chiedono per esempio che cosa si intenda per “debito virtuale o reale”, avendo a disposizione consulenze di esperti nel settore, come nel caso della proposta del dott. Miclavez, autore di Euroschiavi e Euflazione, avendo inoltre la fortuna di ospitarlo tra i nostri articoli.
Tra tutte le risposte ai lettori visionate al riguardo di questo tema, abbiamo deciso di pubblicare un caso strettamente personale, ciò che è accaduto due settimane fa tra il nostro co-redattore Marco Cutolo e suo figlio che frequenta il secondo liceo scientifico. Di seguito il dialogo father to son.

Sabato 27 Agosto 2011, ore 21
- <<Papà tu ti occupi di debito pubblico e di economia per le testate e i blog per i quali scrivi?>>
- <<Diciamo di si, tanti se ne occupano in questo momento anche perché è uno degli argomenti portanti di questo periodo di crisi economica. Perché me lo chiedi?>>
- <<Perché voglio cercare di capire cos’è il debito pubblico e poi su internet, su facebook, non si parla di altro se non di questo e del signoraggio bancario. Molte cose non le capisco, pare essere un argomento complesso.>>
- <<In realtà l’argomento non è complesso. Uno dei segreti della riuscita di questo sistema economico monetario sta proprio nella sua banalità, così semplice che è facile sfugga alla mente. Non ti fare spaventare dall’istituzionalità delle argomentazioni. Quando si parla di debito pubblico si parla dello stesso debito che tu concepisci benissimo riguardo l’acquisto di una lavatrice a rate. E’ la stessa identica cosa. Nessuno è più proprietario delle sue ricchezze e del suo benessere, ne della sua salute. E’ tutto prestato, tutto a debito, in tutto il mondo. Più una nazione è ricca più il suo debito è alto. E’ come se in questa casa fosse vietato possedere qualcosa e fosse obbligatorio avere tutto in prestito a rate e con gli interessi. In un mondo così chi ha più cose di conseguenza ha più debito.>>
- <<E’ questo sarebbe il signoraggio bancario?>>
- <<No, questo è il sistema economico basato sul debito. Il signoraggio è solo una piccola parte di questo sistema anche se nell’ultimo decennio se ne sono esasperati i limiti tanto che il signoraggio bancario si è trasformato molto. Si continua ad usare questo termine per sintetizzare il concetto di privatizzazione della moneta e del guadagno che le banche private come la BCE e la Federal Reserve ne ricavano distribuendola, ormai a prestito e a debito.>>
- <<Non credo di aver capito.>>
- <<Ok. Cercherò di raccontarti la storia in modo da farti degli esempi facili perché sta nella semplicità il trabocchetto. Sei pronto? Seguimi bene.>>
- <<Ci sono!>>
- <<Tutto nasce in Italia (cominciamo bene!) con le repubbliche marinare, specialmente quelle di Genova e Venezia. Dai porti di queste città partivano navi cariche di beni dirette verso altre nazioni, città, repubbliche. Le merci trasportate venivano vendute o in cambio di altre merci o in cambio di monete (gettoni in verità) d’oro. Tutti i beni avevano un valore di mercato basato sull’equiparazione con altri beni o sul valore in oro deciso dal mercato.>>
- <<Come oggi?>>
- <<Da questo punto di vista si, esattamente come oggi. Quindi le navi trasportavano merci e monete d’oro. Puoi capire il rischio che si correva nei mari durante i viaggi dal porto di Genova sino in Turchia a causa dei pirati e del rischio di essere derubati dell’oro una volta sbarcati a destinazione. Nessun ladro può rubarti sotto il naso 10 carcasse di mucche, ma può benissimo portarti via un piccolo forziere di monete d’oro. Per risolvere questo grave problema la repubblica marinara di Genova, forte del suo impero e del suo mercato in tutto il mediterraneo, decise di creare la prima moneta cartacea, anzi, il primo “titolo” pagabile a vista al portatore, numerato, protocollato, certificato. Perché tutto funzionasse però c’era bisogno che nei luoghi di destinazione dei mercati vi fossero degli istituti delegati dalla repubblica di Genova, affinché si potessero cambiare questi titoli ricevendo in cambio oro. Così nacquero le banche. I mercanti caricavano le navi di merci e invece di caricare forzieri di oro andavano in banca e si facevano dare un titolo che valeva quanto oro si sarebbero dovuti portare. Questo oro veniva versato in banca in cambio del titolo.
A destinazione i mercanti vendevano la merce che trasportavano e ne acquistavano altra per caricare le navi, ma non pagavano più con l’oro (sia in forma di “moneta” o gettone, sia in forma di lingotto) bensì con questo titolo. Il mercante straniero riceveva tale titolo grazie al quale poteva andare in una banca affiliata in zona, presentarlo e ricevere in cambio tanto oro quanto valeva il titolo. Quindi se il portatore aveva un titolo che valeva 100 gettoni d’oro, presentandolo in banca questa prendeva il titolo, lo distruggeva dopo averlo protocollato come “cambiato” e consegnava al portatore 100 gettoni d’oro.>>
- <<Così sono nate le banche?>>
- <<In un certo senso… diciamo che era nato il servizio di deposito bancario. Un servizio utile direi.>>
- <<Eh si, utile e intelligente!>>
- <<Già. Ma a qual punto, una volta che il sistema di credito a distanza era stato accettato ufficialmente in tutto il mediterraneo, accadde l’imprevisto! I titoli avevano acquistato talmente tanta fiducia nei portatori che erano pochi coloro i quali avendone uno si scomodavano per andarlo a cambiare per ritornarsene con le sacche piene di oro. Primo per scomodità di trasporto, secondo per il rischio di essere derubati. Così pochi cambiavano il titolo in oro e molti invece compravendevano beni scambiandosi i titoli. Ora si che si può dire che erano nate le banche! Queste avevano i caveau pieni di riserve di oro e la popolazione mediterranea faceva mercato con i loro titoli perché si fidavano del sistema. Il titolo valeva sicuramente tanto oro quanto riportato sulla facciata del titolo.>>
- <<Ed era vero?>>
- <<Accidenti se era vero!>>
- <<E cosa c’è di sbagliato in questo?>>
- <<In questo niente, ma la storia non finisce qui. Si affaccia il primo lato oscuro del sistema bancario nel momento in cui le banche si accorgono di avere molto oro depositato e inutilizzato, quindi fermo.>>
- <<Perché tutti utilizzavano la moneta cartacea e i titoli lasciando l’oro in banca come deposito reale della loro ricchezza.>>
- <<Proprio così. Da questa constatazione partì un ragionamento di tipo algoritmico, statistico. Le banche erano interessate a un dato molto importante: quante persone andavano a ritirare contemporaneamente l’oro scambiando con questo i titoli? Il dato riportava un numero assai basso, nell’ordine delle unità percentuali. Assumiamo per comodo che la percentuale fosse del 5%. Questo voleva dire che solo il 5% dell’oro depositato in banca veniva richiesto, riscosso, movimentato dai clienti e che il restante 95% rimaneva costantemente in deposito. Allora perché non utilizzare questo oro, questo valore, immobilizzato? Perché non farlo fruttare? Fu così che le banche allora stabilirono una percentuale di “sicurezza” oltre la quale poter operare in tranquillità con l’oro depositato dai clienti, assicurandosi di avere una riserva aurea sufficiente ad affrontare eventuali richieste o picchi di richiesta di cambio oro/titoli. Questa percentuale venne stabilita nell’ordine del 20% circa. Fu così che nacque il concetto e il meccanismo di “Riserva frazionaria“. Questo sistema permetteva alle banche di poter disporre del’80% dell’oro depositato per i suoi affari.>>
- <<Affari? Di che tipi di affari poteva occuparsi una banca?>>
- <<Prestiti. L’80% dell’oro poteva venire utilizzato per prestare oro, denaro, a chi lo richiedesse guadagnandoci l’interesse sul valore prestato, esattamente come gli interessi di oggi. Prestavano cento per riceverne centotrenta nel tempo. Fu così che le banche passarono dall’essere istituti di risparmio a istituti di credito e risparmio.>>
- <<Ma i clienti sapevano di questo meccanismo, di questo sistema, di questo business fatto con i loro soldi e con le loro riserve di oro?>>
- <<Qui la cosa inizia a farsi complicata. I clienti non potevano sapere questo o non si sarebbero più fidati di una banca che utilizza l’80% dei tuoi risparmi per prestarli in giro e guadagnarci. Quindi nacquero nuovi tipi di contratto, nuove clausole. Si faceva firmare il contratto dove questo veniva detto, ma in forma molto poco chiara e trasparente, altrimenti, ripeto, nessuno avrebbe più affidato i suoi risparmi a una banca. Inoltre, per invogliare gli utenti a versare i loro risparmi in banca, venne inventato il tasso di interesse sui soldi versati sul conto, quindi anche il cliente guadagnava se affidava i suoi risparmi alla banca. Conveniente no? Perché tenermi l’oro o i soldi/titoli sotto il materasso quando depositarli in baca significava anche guadagnarci nel tempo?
Certo nessuno si domandava seriamente come fosse possibile fare soldi dal nulla, come fosse possibile che una banca da una somma X versata potesse ritornarti indietro una somma X + q. Come si dice “a caval donato non si guarda in bocca”. Ai clienti veniva data, distribuita, una parte di guadagni derivanti dai finanziamenti. In effetti il sistema era geniale. In questo modo si facevano soldi dal nulla e inoltre si distribuiva tra la popolazione più moneta e oro di quanta in realtà non ce ne fosse in deposito, in reale ricchezza. Fu così che per la prima volta la ricchezza reale divenne man mano ricchezza statistica. Questo sistema è andato avanti per secoli, evolvendosi e strutturandosi sempre di più. Inoltre è facile capire come il fare soldi dal nulla avesse portato le banche a diventare straordinariamente ricche! Lo stesso sistema della ricchezza statistica venne utilizzato dalla assicurazioni, ma questa è un’altra storia che ti sarà più facile capire ora che inizi a conoscere il sistema economico basato sulla moneta.>>
- <<Quindi il signoraggio cosa sarebbe?>>
- <<Non ho mai parlato di signoraggio. Molti confondono questo termine e lo utilizzano a sproposito per indicare un problema più grande, le cui origini ti sto spiegando. Alcuni utilizzano questo termine come convenzione per intendere il concetto di “nuovo sistema monetario internazionale”.>>
- <<Nuovo?>>
- <<Esattamente. Come ti stavo dicendo il sistema si è evoluto sempre di più e la ricchezza dell’occidente galoppava in modo così veloce che il sistema economico e monetario faticava a seguirla. I soldi iniziarono a non bastare più, soprattutto dopo la rivoluzione industriale sino ai giorni nostri. Così le banche furono “costrette” a rivedere i numeri, ad osare, ritoccando come prima cosa la percentuale di riserva frazionaria. Inizialmente la riserva frazionaria era del 20%, pensa che oggi è al di sotto dell’1.5%. Questo si è ottenuto con una sponsorizzazione dei prodotti finanziari. Siccome l’unico ostacolo al ribasso della percentuale della riserva frazionaria era rappresentato dai cittadini che ritiravano i soldi agli sportelli, si è cercato di diminuire drasticamente questo fenomeno, cercando di incentivare sempre più i contribuenti a investire il loro denaro e a non prelevarlo, ne a tenerlo fermo.
Questo enorme flusso di denaro, queste continue iniezioni di moneta portarono subito come conseguenza un fenomeno finanziario chiamato inflazione.>>
- <<E cosa è l’inflazione?>>
- <<Se dovessi parlarti dell’inflazione dovrei aprire un grande capitolo a parte. Quindi, al fine di proseguire con l’illustrazione del funzionamento del sistema bancario, ti rimando a una definizione da manuale che ti lascio per compito:
In economia il termine inflazione indica un generale e continuo aumento dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo di tempo che genera una diminuzione del potere d’acquisto della moneta.
Con l’innalzamento dei prezzi, ogni unità monetaria potrà comprare meno beni e servizi, conseguentemente l’inflazione è anche un’erosione del potere d’acquisto.
Vi sono diverse possibili cause dell’inflazione. L’aumento dell’offerta di moneta superiore alla domanda, stimolando la domanda di beni e servizi e gli investimenti, è unanimemente considerata dagli economisti una causa dell’aumento dei prezzi nel lungo periodo. Altre cause sono l’aumento dei prezzi dei beni importati, l’aumento del costo dei fattori produttivi e dei beni intermedi, in seguito all’aumento della domanda o per altre ragioni. Nell’ambito dell’aumento del costo dei fattori produttivi svolge altresì un ruolo l’aumento del costo del lavoro. Da approfondire qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Inflazione
Capirai da solo che questo sistema, così portato all’estremo, non poteva reggere se non incentivando un sistema del debito, secondo il quale tutto, dal denaro ai beni, doveva tendere ad essere prestato.>>
- <<Altrimenti addio riserva frazionaria…>>
- <<Proprio così. Ma da questo momento entra in gioco la seconda grande mutazione del sistema bancario dopo quella dell’introduzione della riserva frazionaria: la gestione privatizzata del debito tra paesi e la centralizzazione del problema dell’inflazione. In poche parole gli stati non riuscivano più a mantenere in equilibrio un sistema completamente virtuale, soprattutto non riuscivano a scambiarsi beni e servizi in modo equo ed equilibrato, pensiamo all’Europa e agli USA. Il sistema, la ricchezza, non poteva dipendere da quanto fossero bravi i singoli stati a tenere sotto controllo questo cavallo sbizzarrito del capitalismo sfrenato e senza regole. Fu così che invece di fare qualche passo indietro, invece di frenare durante questa impazzata corsa in discesa ripida senza freni, si incentivò il sistema ai limiti dell’insostenibilità. Gli Stati decisero di privatizzare la gestione della loro moneta in modo da delegare a privati sia l’emissione della moneta, sia il controllo dell’inflazione, sottraendo di fatto ai cittadini la sovranità monetaria. Secondo te i privati avevano a cuore il controllo dell’inflazione avendo in mano la gestione del denaro dell’intera popolazione mondiale? Tu lo avresti avuto così a cuore?>>
- <<Onestamente credo di no… e quindi cosa è successo?>>
- <<I privati si fecero carico del controllo dell’emissione monetaria e di tenere sotto controllo l’inflazione in cambio del guadagno provigionale sulla percentuale sui soldi gestiti ed erogati. Saltiamo qualche decennio e parliamo direttamente dalla BCE (Banca Centrale Europea). La BCE ancora oggi guadagna il 3% del valore facciale (quello indicato sulla facciata delle monete, ad esempio 100€) per ogni moneta stampata e distribuita. Immagina tutti i miliardi di euro che vengono immessi solo nel mercato europeo e fatti due conti!>>
- <<Il 3%? Ma è una percentuale che non ha alcuna giustificazione!>>
- <<Per questo prima di arrivare a questa soluzione si è fatta la propaganda sul concetto di libero mercato. A questo punto ti domando: quale interessa avevano realmente le banche private visto che guadagnavano il 3% su ogni moneta stampata?>>
- <<Beh, questa è facile: cercare di stampare quanta più moneta possibile.>>
- <<Elementare conseguenza. Ma non ti sei chiesto una cosa o l’hai persa di vista. L’oro, in tutto questo meccanismo, le riserve auree, che fine hanno fatto?>>
- <<Da quello che ho capito sino ad ora le riserve auree non corrispondevano più alla ricchezza messa in circolazione da un bel po’ di tempo direi.>>
- <<Esattamente! Si è perso completamente il valore reale della moneta. Questo valore è diventato del tutto virtuale e si basa completamente sulla fiducia che noi portatori abbiamo in essa. Ed è qui che interviene il concetto di signoraggio! Ma per signoraggio non intendo quello spiegato nei libri di storia riguardante il periodo del feudalesimo e nemmeno il concetto accademico bocconiano. Per questo concetto scolastico ti rimando ancora una volta a un compito da fare a casa e a informarti sul concetto ufficiale di signoraggio inteso sia come usanza medioevale sia come signoraggio bancario. Ti parlerò invece del signoraggio per come viene applicato in pratica oggi ed ha a che fare con la virtualizzazione del sistema monetario e sulla virtualizzazione del concetto di debito.>>
- <<Virtualizzazione? In che senso?>>
- <<Nel senso che il sistema bancario e monetario così come te l’ho spiegato sino ad ora in pratica non esiste più. Ti faccio un esempio tra come era prima e come è ora:
Partiamo dal presupposto scritto sopra secondo il quale a garanzia del valore reale della moneta non vi è più nulla, niente oro, niente ricchezza, se la moneta scompare, di conseguenza, scompare la ricchezza monetaria (ma non economica).
Quando la moneta e il debito erano reali:
Io prendo dell’oro, tutte le mie riserve d’oro e visto che non posso girare con lingotti e compravendere con blocchi di oro decido di stampare tanta moneta quanto oro ho. Se io presto questa moneta a te e tu non me la ridai, tu con quella moneta puoi comprarti tanto oro quanto vale. Quindi io ci ho perso il valore equivalente al valore della moneta che ti ho prestato. Per esempio ti ho prestato 10.000€? Se tu non me li ridai ci ho perso esattamente 10.000€.
Oggi invece funziona così:

Prendo dei post-it, diciamo 1000 post-it e li pago in totale 10€.
Poi su ogni post-it faccio stampare una cifra in euro, diciamo 10€. (Valore nominale)
Io presto a te 1000 post-it per un valore stampato pari a 10.000€. Ma io non ho messo in quei post-it 10.000€ della mia ricchezza, ma solo 10€ più l’inchiostro e il lavoro… assumiamo indicativamente 20€. (Valore intrinseco)
Se tu non mi ridai i post-it che ti ho prestato, io quanto ho perso nominalmente? 10.000€, ma realmente? 20€.
Io ovviamente faccio il gioco di arrabbiarmi come se tu mi avessi rubato ben 10.000€, ma dentro di me sono arrabbiato realmente solo per la perdita del 20€.
L’Argentina ai tempi del crack finanziario disse a tutti i suoi debitori: “sappiamo che il debito è virtuale… vogliamo parlarne davanti a tutti o facciamo finta di niente e manteniamo il gioco sino a che non si calmano le acque?”.
L’Islanda Idem: “decidiamo di non pagarvi 4 miliardi di euro”. Se veramente l’Inghilterra avesse perso 2 miliardi di euro (e altri 2 miliardi l’Olanda) non se ne starebbe li buona come se non fosse successo niente. Sono state combattute guerre e stermini di popoli per molto ma molto meno. Perchè? Semplicemente perchè le banche e il regno inglese non hanno perso 4 miliardi realmente, ma solo una microscopica parte di essi.
Ho cercato di spiegare la differenza tra valore nominale e valore intrinseco in “soldoni”. Il signoraggio, in pratica e non in teoria, è proprio questo, avallato e permesso dalla privatizzazione della moneta. Inflazione? Gli Stati occidentali decisero sin dagli anni 60/70 di privatizzare la moneta vendendo il servizio della manutenzione dell’inflazione ai privati ai quali hanno venduto la sovranità monetaria. Il punto è che è stato solo un grande inganno perchè, come vediamo, nessuno si è occupato di mantenere equilibrata l’inflazione e si è stampato migliaia di volte più denaro di quanta ricchezza possedessimo. Ed eccoci qui.>>
- <<L’esempio che mi hai fatto sui “post-it” però riporta un concetto nuovo e delle percentuali di signoraggio molto diverse da quelle che mi hai indicato prima. Inoltre da alcuni documenti in rete si parla di un signoraggio pari al 103%, in sostanza si dice che la BCE ci presta 100€ (che gli sono costate 30cents per la fabbricazione e distribuzione) e alla scadenza dell’obbligazione che si da in cambio della moneta (che certifica alla banca che quella moneta vale effettivamente 100€ e non 30cents) gli Stati, ovvero i cittadini, devono ridare 103€ alle banche private e sarebbe così che il debito pubblico cresce in continuazione. Ma da questo punto di vista le percentuali non corrispondono. Insomma la BCE ci guadagna il 3% o il 103% su ogni moneta emessa? C’è una bella differenza!>>
- <<L’incoerenza è solo apparente, nel senso che bisogna distinguere tra teoria, contrattualistica e pratica. Come ti ho spiegato sopra, oggi, in pratica e non in teoria, il sistema è molto simile a quello dei post-it. Per contratto tra Stati e banche private queste ultime guadagnano il 3% del valore nominale di ogni moneta emessa, non prestata, ma emessa e distribuita. Negli anni è accaduto che proprio a causa di tutto lo scelerato sistema che ti ho descritto, tutti gli Stati si sono continuamente indebitati siano ad arrivare a un punto di insostenibilità. A questo punto gli Stati hanno iniziato ad avere bisogno di moneta, di liquidità, di finanziamenti che esulano dal rapporto originale che regola il sistema Stato-banca privata. Gli Stati a chi chiedono soldi in prestito?>>
- <<Inizio a capire… alle banche, alla BCE!>>
- <<Già. Quando uno Stato ordina sovranamente la stampa di 100€, per contratto la BCE ne ricava 3€. Quindi il “signoraggio” equivale al 3%. Ma se lo Stato chiede in prestito alla BCE della moneta cosa succede?>>
- <<Succede che lo Stato deve ridare indietro alla BCE i 100€ più i 3€ derivanti dal contratto di stampa e distribuzione. Quindi il signoraggio bancario è di 100€ + 3€ – 30cents. Ma è legale tutto questo?>>
- <<E’ legale tanto quanto amorale e abominevole, soprattutto nei confronti dei cittadini che non hanno mai scelto questo sistema economico/monetario!>>
- <<Ora tutti gridano a gran voce di uscire dall’euro!>>
- <<L’euro è una moneta privata e fa parte del sistema economico basato sul debito e sul valore virtuale e non reale. Quindi qualsiasi movimento si faccia con l’euro, come con il dollaro, si crea matematicamente per sua natura debito e debito significa povertà. La moneta unica europea sarebbe una bella cosa, ma dovrebbe essere europea, del popolo europeo e non privata come spiegato sopra… esattamente come per il dollaro.>>
- <<Insomma, nessuno vuole pagare questo debito perché si dice non esista, ma è così?>>
- <<Come ti ho spiegato sopra, con l’attuale sistema monetario internazionale, il debito nasce virtuale, non reale. Purtroppo… grazie a un mercato del debito, proprio così, un mercato dove tutti comprano il debito di tutti (perché non si compra e non si vende più ricchezza da molto tempo ormai) il debito da virtuale passa automaticamente a reale. Come? I cittadini che investono i loro risparmi in obbligazioni statati (es. BOT), altro non hanno fatto che acquistare un debito e nel momento in cui lo hanno fatto il debito da virtuale è divenuto reale e a loro personale carico. Stessa cosa tra le nazioni. Se la Francia acquista del debito dall’Italia, nel momento in cui l’Italia non restituisce questo debito alla Francia non è la BCE a perderci (stampando questa denaro ormai dal nulla), ma la Francia e così via.>>
- <<Quindi come se ne esce?>>
- <<Nessun cittadino è disposto a perdere i propri risparmi, soprattutto se i risparmi sono consistenti. Il problema è che questa crisi economica andrà a toccare tutti, soprattutto i grandi risparmiatori e non si può tornare indietro. I medi e grandi risparmiatori sappiano che i loro risparmi sono solo debito e qualora non fossero investiti sono solo carta straccia senza alcun supporto di ricchezza reale sotto, come può essere l’oro.>>
- <<Leggo su facebook proprio ora di qualcuno che propone di ritirare tutti i soldi dalle banche e di comprarci dell’oro!>>
- <<Mi dispiace figlio mio, ma ti stai dimenticando di quanto abbiamo detto al riguardo della riserva frazionaria. La tua banca ha soldi solo per 1% dei correntisti. Su 100 correntisti che hanno versato ipoteticamente la stessa somma, solo uno riesce a ritirare i suoi risparmi.>>
- <<E gli altri?>>
- <<Per gli altri non c’è niente da fare, per quanto la teoria dica che il FMI (fondo monetario internazionale) garantisca un rimborso in 10 anni di cifre al di sotto dei 100.000€, ma in pratica non è così.>>
- <<Perché il FMI non ha fondi.>>
- <<Esattamente! E forse, dico forse, quei fondi di cui si parla non li ha mai avuti.>>
- <<Quindi in questo momento chi non ha niente, chi è povero o chi ha poco è fortunato?>>
- <<Oddio, fortunato è una parola grossa, diciamo che non perderà nulla di più di quanto non abbia già perso a causa di questo scelerato sistema socio economico e non mi riferisco solo ai soldi, ma anche a cose più importanti, come i figli e la famiglia, mentre chi ha molto perderà matematicamente molto e questo vale soprattutto per coloro che nei soldi hanno investito gran parte della loro esistenza.>>
- <<Quindi un cambiamento, una rivoluzione è inevitabile arrivati a questo punto. Ma cosa bisogna fare?>>
- <<Scendere in piazza a manifestare. Far sapere che sappiamo tutto e che conosciamo il passato e sappiamo capire il presente. Che questo scempio non si ripeta più, per i nostri figli perchè non possiamo più pensare solo a noi; cercando di salvare noi negheremmo un futuro degno ai nostri figli e soprattutto sarebbe assurdo cercare di salvare l’insalvabile.
Detto questo inizia a scendere in piazza insieme a me, insieme ai tuoi amici. La prima manifestazione contro questo sistema si terrà il 17 Settembre a Milano in P.zza Affari. Fate sapere che sapete… questo è fondamentale.>>
- <<Ci sarò!>>

———————————————————————–
Su Facebook: https://www.facebook.com/event.php?eid=157612984319938

PROGRAMMA Antibanks borsa di Milano 17 settembre 2011 piazza Affari :
- ore 11.30 Giulietto Chiesa www.giuliettochiesa.it
- assemblea con tema “controinformazione ed economia”
- assemblea con tema “economia e lavoro precario”
- ore16.00 Salvatore Tamburro http://www.democraziadirettasovranitamonetaria.it/
- assemblea con tema “economia, mafie e spazi pubblici”
- ore 18.30 Moni Ovadia http://www.moniovadia.it/
- assemblea con tema “cultura ed economia”
DOCUMENTO MANIFESTO – ANTIBAKS DAY 17 SETTEMBRE 2011
Noi cittadini che ci siamo riuniti davanti alla borsa di Milano: siamo indignati per la dittatura economica che stiamo vivendo. Vogliamo sottolineare che siamo persone pacifiche, che non hanno nessuna intenzione né provocare le forze dell’ordine, né di creare disordini, ma semplicemente fare le nostre richieste:
1) Chiediamo alla Banca Centrale Europea e alla Banca d’Italia (che per il 95% è in mano a private società per azioni) di farsi carico del Debito Pubblico, che hanno generato a nostre spese. Non vogliamo che tale debito gravi sulle spalle dei cittadini. I governi di turno, per mantenere i patti con le banche, vengono obbligati ad effettuare tagli sulla spesa pubblica e ad innalzare le imposte. Il Signoraggio Bancario, ossia la truffa generata da questo sistema finanziario, è il male che vogliamo debellare dalla nostra società.
2) Chiediamo il ripristino della Sovranità Monetaria. Lo Stato deve avere il potere di gestire la propria politica monetaria e di emettere la moneta necessaria al soddisfacimento della spesa pubblica, in modo tale che tutti i beni e servizi utili al benessere della collettività siano garantiti, senza generare nuovo debito. Chiediamo quindi la Nazionalizzazione delle Banche Centrali. Vogliamo che il potere di emettere moneta sia esclusivamente nelle mani del popolo e non in quelle delle banche private. La moneta deve essere di proprietà del portatore.
3) Riteniamo che la politica rappresentativa sia un fallimento, in quanto non è più in grado di rappresentare il volere popolare. In una democrazia è il popolo che deve governare. Chiediamo quindi, che venga dato il giusto potere agli strumenti di democrazia diretta: proposte di legge e referendum. Vogliamo che in parlamento vengano discusse le iniziative popolari. A tal riguardo chiediamo l’introduzione di referendum propositivi e confermativi.
4) Chiediamo che lo Stato come Istituzione garante dei diritti dei cittadini, non subisca direttive da istituzioni sovra-nazionali, non elette democraticamente dalla popolazione (BCE:Banca Centrale Europea, FMI: Fondo Monetario Internazionale, BM: Banca Mondiale, OMC: Organizzazione Mondiale del Commercio, Commissione Europea), nè da altre istituzioni segrete, quali il gruppo Bilderberg o la Commissione Trilaterale .IN SINTESI chiediamo:
- estinzione del debito pubblico e eliminazione del signoraggio bancario
- sovranità monetaria nelle mani del popolo
- democrazia diretta
- libertà culturale dai poteri economici
———————————————————————–
Da oggi anche su Facebook: Diventa nostro fan qui!

 
sistemi bancari moderni producono moneta dal nulla. Il procedimento è forse la più stupefacente truffa che sia mai stata escogitata dall'uomo. L'attività bancaria è stata concepita nell'iniquità ed è nata nel peccato. I banchieri possiedono l'intero globo; toglieteglielo, ma lasciate loro il potere di creare credito e con un colpo di penna creeranno abbastanza moneta da comprarselo di nuovo. [...] se volete essere schiavi dei banchieri e pagare il costo della vostra stessa schiavitù, allora lasciate alle banche il potere di creare moneta." - Lord Josiah Stamp, Presidente della Bank of England negli anni '20
Il Signoraggio: definizione e forme




Definizione di Signoraggio secondo la stessa Banca d'Italia: "Per signoraggio viene comunemente inteso l'insieme dei redditi derivanti dall'emissione di moneta."
In che maniera si può trarre reddito dall'emissione di moneta?

Prima forma - "Il falsario". Immaginiamo che un falsario, abbia stampato una banconota da 100 €uro, vada al supermercato e compri beni per un valore pari a 100 €uro. Se ha speso 30 centesimi per stampare la banconota, il suo reddito è stato pari a 99.70 €uro, tuttavia questo non si può definire reddito poiché stampare banconote in questa maniera è ritenuto comunemente un reato poiché mi approprio di beni senza che la banconota abbia alcun controvalore.
Firenze_Fiorino_d_oro_risalente_al_1329.jpg
Seconda forma - "Il Signorotto"
. Siamo nel medioevo ed io sono il "Signorotto" che fonde l'oro per coniare le monete. Supponiamo che un grammo d'oro valga 10 €uro. Viene da me un minatore e mi cede dieci grammi di oro per coniare la moneta. Io, nella mia fonderia, conio la moneta mettendoci solo 8 grammi di oro ma imprimo come valore nominale quello di 10 grammi, quindi la moneta vale 100 €uro. Dopo aver restituito la moneta al minatore il reddito da Signoraggio in questo caso sono rappresentati dai 2 grammi di oro (20 €uro) che ho trattenuto, meno il valore del carbone per fonderla (supponiamo 2€uro) il reddito da signoraggio in questo caso è pari a 18 €uro.

Terza forma - "La Banca Centrale Nazionale". La BCE privata, che ha ufficialmente il compito di iniettare moneta all'interno delle nazioni europee, stampa (con 3 €uro) 10 banconote da 100 €uro e acquista un Titolo di Stato da 1000 €uro presso la Borsa Italiana s.p.a.. Alla scadenza del titolo incassa gli interessi - supponiamo del 5% - pari a 50 €uro. In questo caso la BCE ha ottenuto un reddito da Signoraggio pari a 47 €uro (50€ - 3 del costo tipografico). Oggi però, con la moneta elettronica, il profitto è di 50 €uro, inoltre bisogna ricordare che la BCE rimane a credito di 1000 €uro perché detiene il titolo.
Questa è la più criminosa forma di Signoraggio perché la BCE utilizza l'emissione della moneta per indebitare le nazioni e poi utilizza il debito pubblico come arma di ricatto nei confronti dei governi. A differenza del falsario, che si appropria solo dei beni prodotti dai cittadini, la banca centrale, ancora peggio, si appropria anche dei diritti dei cittadini.
Tecnicamente con l'emissione del Titolo del Debito, si potranno verificare Ie seguenti ipotesi:
Ipotesi A: la BCE dopo aver incassato i 50 €uro di interessi dal titolo, può rinegoziarlo e ricavarne alla scadenza altri 50 €uro e cosi trarne reddito da Signoraggio ad ogni scadenza all'infinito.
Ipotesi B: la BCE alla scadenza decide di incassare i 50 €uro di interessi più il valore del titolo stesso per un totale di 1050 €uro. In questa seconda ipotesi, la BCE incasserà i 1050 €uro dopo avere speso 3 €uro per stampare le banconote iniziali quindi avrà ottenuto un reddito da Signoraggio pari a 102 €uro e tutto senza rischiare nulla.


Share on facebookShare on printShare on twitterShare on oknotizieMore Sharing Services[URL="http://felicitaannozero.altervista.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=41&Itemid=68#"]114[/URL]




Il sistema monetario: Debito pubblico e Signoraggio

A. Tirone


Il PIL
In un territorio come l'Italia i cittadini, tramite il loro lavoro, trasformano le risorse disponibili in prodotti finiti che, insieme ai servizi, rappresentano la ricchezza del paese. Questa ricchezza viene chiamata PIL(1).
La Moneta
10lire1953.jpg
Ai cittadini italiani, per scambiarsi i prodotti e servizi da loro creati, occorre uno strumento: la moneta. La moneta può essere cartacea (banconota), elettronica e metallica.
Un concetto di importanza fondamentale per il benessere economico dei cittadini, espresso anche dal Ministero del Tesoro (2), è che “il denaro* nella nazione deve essere in quantità sufficientemente adeguata per consentire gli scambi di beni e servizi” (pag. 5 del forum). Ciò significa che la massa monetaria in circolazione deve essere in quantità proporzionale ai beni quindi, se aumentano i beni o la popolazione, occorre aumentare la massa monetaria. Occorre il giusto equilibrio tra moneta e popolazione per armonizzare produzione e consumi. Quando il denaro è abbondante non solo gli scambi si velocizzano, ma è possibile pure il risparmio. Se poi la quantità di denaro diventa eccessiva (inflazione) e si vogliono mantenere i prezzi stabili, il Ministero del Tesoro provvede a ritirare la moneta in eccesso.

*
stranamente il Ministero del Tesoro, non scrive che "il denaro deve essere in quantità sufficientemente adeguata", bensì " il circolante deve raggiungere una dimensione ideale, quindi l’ammontare dei titoli in circolazione deve essere sufficientemente elevato". Una sottigliezza che ci costa molto cara!
Il Ministero del Tesoro
Il Ministero del Tesoro della Repubblica Italiana svolge funzioni di politica economica e finanziaria. Se per esempio la ricchezza prodotta dai cittadini italiani è quantificabile in € 1.000, occorre quella quantità di banconote sufficientemente adeguata, quindi si dovrebbe incaricare l'IPZS (Istituto Poligrafico Zecca dello Stato) a stampare banconote per un valore nominale di 1.000 €uro. Dopo aver stampato le banconote il Ministero dovrebbe iniettarle (tramite stipendi, pensioni, ammortizzatori sociali etc,) all'interno del circuito economico in modo che i cittadini possano scambiarsi i beni, offrire servizi. Se poi esistono risorse materiali e forza lavoro disponibili, i cittadini italiani possono costruire scuole, ospedali, strade, etc., quindi il Ministero dovrebbe creare ancora più moneta per incentivare la creazione di questi nuovi beni. Non ci sarebbe inflazione perché al pari della nuova moneta creata, come controvalore ci sarebbero i nuovi beni (scuole, ospedali, strade, etc.). In questo modo l'equilibrio tra moneta e beni sarebbe sempre mantenuto. Per mantenere i prezzi stabili poi il Ministero dovrebbe aumentare o diminuire la quantità di moneta a seconda che la popolazione e/o il PIL, aumenti o diminuisca.
Tutto ciò sarebbe molto semplice, purtroppo però ai cittadini è stata sottratta la Sovranità Monetaria da parte dei banchieri privati: lo Stato non può, in modo autonomo, emettere banconote secondo il bisogno.
La banconota e la moneta elettronica vengono create dalla BCE, mentre allo Stato è consentito coniare solo le monete metalliche in una quantità stabilita sempre dalla BCE(3).


500_lire.gif

Ecco un esempio di banconota di Stato emessa dal Ministero del Tesoro per consentire a noi cittadini gli scambi dei beni da noi prodotti
Come arrivano i soldi nelle nostre tasche? Ruolo del MEF e della BCE
rendimenti_bot_cct.jpg
Immaginiamo di trovarci in Italia al punto 0 (zero), anno di fondazione della Repubblica con 0 (zero) soldi e con una produzione di beni (PIL) pari a 1.000 €uro, quindi ipotizziamo che 1.000 €uro sia la dimensione ideale per lo scambio di prodotti e servizi.

Anziché stampare 1.000 €uro cosi come diverse volte è stato fatto nel passato, il Ministero del Tesoro stampa ed emette 1 BOT dal valore di 1000 €uro. I BOT sono negoziabili come banconote e alla scadenza fruttano degli interessi. (2)
Contemporaneamente,la BCE (privata) (4) , che è la banca centrale responsabile della moneta unica europea, fa stampare nelle proprie officine tipografiche, (5) banconote per un valore nominale di € 1.000. La BCE per stampare 10 banconote (non importa se da 5 o 500 €uro) spende solo 3 €uro. (11)
La funzione ufficiale della BCE è quella di iniettare o ritirare moneta all'interno del sistema. Questo viene fatto attraverso le "Operazioni di Mercato Aperto" effettuate in borsa (6).

Il DEBITO PUBBLICO
La BCE dopo aver stampate le 10 banconote da €100 senza alcun controvalore (7), acquista i Titoli di Stato e cede la cartamoneta al Ministero del Tesoro: viene effettuato un semplice scambio di carta contro carta.
Dopo lo scambio, la BCE rappresenta nel proprio bilancio le banconote come passività (8). Questo significa che la Banca Centrale con sole 3 €uro di costi tipografici, presta ai cittadini (indebitandoli) €1.000 senza possederli ma semplicemente creandoli. Come si può prestare ciò che non si possiede? Questo si chiama falso in bilancio ed è reato. [ame="http://www.youtube.com/watch?v=cHBblTfdi0I"](9)[/ame]
Dopo queste operazioni i cittadini hanno banconote in quantità sufficientemente adeguata, possono cosi scambiarsi i prodotti e i servizi da loro stessi creati però, la moneta che si utilizza è gravata dal debito: con tutto il denaro circolante si dovranno rimborsare i Titoli di Stato che vengono per questo motivo chiamati "Titoli del debito Pubblico" (10).
I Governi, di destra e di sinistra che si susseguono, ripetono incessantemente ai cittadini che bisogna pagare le tasse per il debito contratto. In realtà i cittadini, che sono gli unici creatori di ricchezza, si trovano indebitati per 1.000 €uro ma solo "tecnicamente", perché nella sostanza non hanno ricevuto alcun bene, ma solo banconote di carta che il ministero avrebbe potuto benissimo stampare a credito tramite l'IPZS. Quanto detto è dimostrato anche dal Ministero del Tesoro che dichiara: "Il debito è costituito da biglietti, monete e depositi, titoli diversi dalle azioni – esclusi gli strumenti finanziari derivati – e prestiti, secondo le definizioni del SEC 95".(15)
I cittadini in pratica ricevono 1.000 €uro in banconote (per es. 10 pezzi da 100€ che costano circa 0.30 € cad.(11)) se fossero state emesse dal Ministero del Tesoro i cittadini avrebbero un debito di 3 €uro (valore tipografico) con l'IPZS. Oggi con la moneta elettronica il costo del denaro sarebbe pari a 0 (ZERO).

Perché il debito pubblico è insanabile? Perché il pareggio di bilancio è un grande inganno per tutti?- Durante il primo anno i cittadini posseggono € 1.000 in banconote mentre la BCE è proprietaria(13) di 1 Titolo di Stato, un BOT da 1000 €uro con un tasso di interesse - supponiamo del 5%. La situazione contabile durante (e solo) il primo anno è in parità di bilancio. Il prelievo fiscale esercitato dallo Stato per il debito pubblico è pari a zero. La massa monetaria per scambiare beni e servizi è ideale.
Alla fine del primo anno scade il BOT e i
l Ministero del Tesoro, tramite il prelievo fiscale, dovrà pagare gli interessi e rimborsare il titolo. Vengono quindi prelevati ai cittadini 50 €uro per il pagamento degli interessi tramite il fisco, però la nazione intera si ritroverà con una massa monetaria di soli 950 €uro!
Ma se nella nazione circolano solo 950 €uro come può essere rimborsato un Titolo di Stato che ne vale 1.000?

sistema_monetario_debito_pubblico_signoraggio.jpg


IL DEBITO PUBBLICO È INSANABILE ED IL PAREGGIO DI BILANCIO È IMPOSSIBILE perché se da un lato la Banca Centrale Europea da un titolo di 1000 €uro ottiene un profitto anche di solo 1 €uro, dall'altro i cittadini italiani si ritroveranno con una massa monetaria di 999 €uro e anche rastrellando tutta la moneta in circolazione, mancherà sempre quella somma che è stata utilizzata al pagamento degli utili. Il pareggio di bilancio è un grande inganno per tutti perché via via che il debito pubblico aumenta i Governi per pagare solo gli interessi, dovranno necessariamente:
- aumentare sempre più le tasse;
- ridurre i servizi;
- privatizzare;
- liberalizzare il mercato del lavoro;
- mettere all'asta i beni dello Stato.

Questo sistema di emissione del denaro, oltre ad essere iniquo, non trova riscontro nella logica matematica!




Il SIGNORAGGIO(12)
È quel profitto che la banca centrale ricava nell'emettere moneta per acquistare i titoli di Stato. Come nell'esempio fatto, il reddito da Signoraggio è rappresentato dai 50 €uro che incamera la BCE e le Banche Centrali Nazionali, solo per avere stampato 10 banconote da 100 €uro al costo tipografico di 30 centesimi ciascuna!
500euro.jpg

Una delle banconote della BCE (privata). Essa viene creata al costo di 0,30 euro e addebitata a noi cittadini per un valore di 500 €uro + interessi
Quanto del reddito da SIGNORAGGIO tornerà nelle tasche dei cittadini italiani? - Quando il Ministero paga gli interessi sui titoli acquistati dalla BCE gli utili del titolo vengono cosi ripartiti:(4)
- 20% (10€) trattenuti nel fondo della BCE.
- 80% (40€) viene reciprocamente distribuito ai detentori di quote della BCE in proporzione alle quote versate: Deutsche Bundesbank 19%; Banque de France 14%; Banca d’Italia 12,5%, Banca di Spagna 8,3% e cosi via...
Di questo 80%, alla Banca d'Italia spetta il 12,5% che deve essere distribuito fra tutti i partecipanti sempre in proporzione alle loro quote: il 34% va a Intesa Sanpaolo, il 22% a UniCredit, il 6.4% alle Assicurazioni Generali, il 6% alla Cassa di Risparmio in Bologna, il 5% all'INPS e solo lo 0,7% all'INAIL, il resto suddiviso alle rimanenti banche.
Per fare un esempio ad ogni 1000 €uro emesse dalla BCE per l'acquisto di un titolo al 5%, ai cittadini italiani, nella migliore delle ipotesi*, verrà distribuito un reddito pari a 2.28 €, (2€ INPS; 0.28 INAIL) mentre alle banche private andranno 47,72 €uro - 3 €uro (costo tipografico di 10 banconote da 100 €uro) netto utile € 44.72.
La distribuzione del reddito monetario è stato deciso dalla BCE il 6 dicembre 2001 e le modalità sono pubblicate nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee L 337/55 del 20.12.2001. (14)

Questo è il motivo per cui tutte le nazioni del mondo hanno un inestinguibile debito pubblico che degenera la propria economia! Ogni nazione deve avere il diritto di stampare da se' le banconote necessarie per il popolo. "E' assurdo dire che il nostro paese può emettere titoli ma non può emettere moneta. Entrambe sono promesse di pagamento; ma una promessa ingrassa l'usuraio, l'altra invece aiuta la collettività." - Thomas Edison - New York Times, 1921
* ipotizziamo, per eccesso, che tutti e 40 €uro (80% su 50€) vengano distribuiti solo fra i partecipanti di BANKITALIA


IMPLICAZIONI DEL SISTEMA MONETARIO A DEBITO
Il problema del Signoraggio e del Debito pubblico consiste principalmente nel fatto che l'uno è la concausa dell'altro. I meccanismi si generano e si riproducono vicendevolmente all'infinito per mutua induzione.
Un sistema usurante - Come appena descritto nell'esempio, supponiamo che l'Italia abbia bisogno di soli 1.000 €uro. Per crearli il Ministero emette un BOT e riceve dalla BCE i 1.000 €uro. I cittadini in questo modo possono scambiarsi i beni.
Alla scadenza del primo anno però i cittadini dovranno pagare, tramite tasse, i 50 €uro di interessi ma il Ministero dovrà necessariamente emettere un nuovo titolo per ripagare quello scaduto. Questa è l'unica operazione possibile per non rimanere senza denaro in circolazione e si chiama rinegoziazione dei titoli di Stato.
Alla scadenza del primo anno i cittadini avranno in totale 950 €uro e un debito di 1000 €uro!
Alla scadenza del secondo anno, i cittadini dovranno ripagare di nuovo gli interessi del titolo rinegoziato quindi, ancora tasse per 50 €uro e l'emissione di un nuovo titolo per rinegoziare il vecchio. I cittadini italiani alla scadenza del secondo anno, avranno in totale 900 €uro di liquidità.
Risultato: con questo meccanismo tendente all'infinito, ad ogni scadenza del titolo i cittadini si ritroveranno sempre con meno denaro. Questa è USURA!

Un sistema inflazionistico - Supponiamo che i cittadini italiani all'anno 0 (zero), anno di fondazione della Repubblica, per lo scambio di beni e servizi abbiano bisogno di banconote per un valore di soli € 20.000. Cosa accade?
1) Il Ministero emette 20 BOT da 1.000 €uro con un interesse al 5%.
2) Alla fine del 1° anno scadono i BOT e si dovranno pagare 1000 €uro di interessi alla BCE, pertanto i cittadini avranno solo 19.000 €uro in circolazione. Questo fenomeno si chiama rarefazione monetaria, pertanto il Governo, per ottenere i 1000 €uro mancanti, e raggiungere la quantità di moneta adeguata come stabilito originariamente, dovrà incaricare il Ministero del Tesoro per emettere un nuovo BOT da 1000 €uro.
Risultato: Il sistema è inflazionistico perché all'interno del circuito economico, dopo il primo anno, circoleranno i 20.000 €uro contabilizzati dallo Stato e altri 1000 €uro in possesso ad una istituzione non governativa e autonoma di banchieri privati. Totale 21.000 €uro!
Il BOT inoltre è un titolo negoziabile. Negoziabile significa che può essere utilizzato come vera e propria moneta; per fare un esempio se voi avete in possesso 20 mila €uro in BOT, potenzialmente potreste recarvi in una concessionaria e comprare un automobile cedendo i titoli. Oggi parte dei 1800 miliardi dei Titoli del Debito pubblico sono in mano ad azionisti della BCE: chi ci garantisce che non verranno in qualche maniera utilizzati?

Un sistema devastante per l'ambiente e le attività umane - Come visto questo sistema monetario fondato sull'emissione di titoli è usurante, quindi i governi per far fronte all'usura sono costretti a chiedere sempre più denaro di conseguenza questo causa un inflazione sempre crescente.
Sappiamo che ad una quantità di moneta deve corrispondere una quantità di beni pertanto, al fine di contenere il fenomeno inflazionistico, occorre creare beni in proporzione all'aumento di moneta, in modo che il rapporto moneta/beni sia quanto più stabile possibile.
Nell'esempio matematico utilizzato in questa trattazione l'inflazione sarebbe (quasi) del 5% annuo, pertanto di anno in anno la popolazione e/o i beni devono anch'essi aumentare progressivamente del 5%. Questo è il significato di rapporto Debito pubblico/PIL.
In una società civile, i cittadini produrrebbero solo i beni necessari e la quantità di moneta dovrebbe adattarsi alla quantità dei beni, oggi invece sono i beni che devono seguire l'andamento della moneta. I cittadini per adattarsi al debito devono produrre sempre di più, non per necessità, ma solo per non fare collassare il sistema bancario. Ecco da dove nasce il mito della continua crescita, della produzione in massa di beni spesso inutili e dannosi. Ecco perché nonostante la produttività sia aumentata, in alcuni casi, migliaia di volte il nostro lavoro mediamente non si è ridotto. Ecco da dove nasce quel capitalismo sfrenato che pur di produrre anche il superfluo devasta inesorabilmente l'ambiente avvelenando le nostre vite.

Un sistema degradante - Un sistema economico fondato sulla continua vendita di Titoli di Stato tenderà sempre a favorire i pochi e grandi gruppi finanziari che acquisiranno sempre più ricchezza e potere, generando una società sempre più povera. Una società povera di denaro verrà indotta all'egoismo, alla diffidenza e all'odio, si svilupperà corruzione e criminalità. La società intera tenderà a sopprimere tutte le culture comunitarie, sacrificando una ricchezza che si chiama solidarietà e benessere spirituale compromettendo i ritmi naturali del vivere in armonia con il tutto.
Man mano che il debito pubblico aumenterà, i governi, per pagare solo gli interessi, dovranno necessariamente aumentare sempre più le tasse, ridurre i servizi, privatizzare, liberalizzare il mercato del lavoro, mettere all'asta i beni dello stato; insomma con questo meccanismo verrà sottratta sovranità e ricchezza alla maggior parte dei cittadini e i politici litigheranno per contendersi e concedersi privilegi nel trovare soluzioni di ogni tipo, tormentando i cittadini a produrre e risparmiare sempre più sulla spesa pubblica.
Un sistema asservito - Ezra Pound diceva che i politici sono i camerieri dei banchieri. Ebbene, con questo sistema di emissione monetaria “il politico è necessariamente al servizio dei poteri forti, ciò emerge dall'ovvia considerazione che il Governo, per trovare liquidità non può fare altro che emettere Titoli di Stato e sperare che i gruppi finanziari acquistino tali titoli, le regole del gioco non consentono altrimenti” (da: IL PAESE DELL'UTOPIA di Giacinto Auriti).
Le scelte economiche e la logica del ricatto - Ufficialmente il ruolo della banca centrale di una nazione dovrebbe essere quello di iniettare, al momento del bisogno, moneta all'interno del circuito economico.
Immaginiamo che in un preciso momento storico, una nazione si pone degli obiettivi da perseguire e, per la realizzazione di tali obiettivi economici, il governo potrebbe avere bisogno di una maggiore liquidità; per ottenere tale liquidità, come detto prima, il Ministero del Tesoro emette dei titoli all'asta.
Fino al 1980 se i cittadini risparmiatori non avessero acquistato titoli sufficienti da poter recuperare tali somme, sarebbe intervenuta BANKITALIA che, per obbligo, li assorbiva, iniettando cosi la moneta mancante.
Dal 1981 c'è stato però il divorzio tra BANKITALIA e il Tesoro (17) per cui la banca centrale oggi non è più obbligata ad acquistare i titoli non assorbiti.
Ma se in una nazione sorgono nuove necessità economiche e i cittadini non investono in titoli cosa fanno i governi?
Facciamo qualche esempio reale in cui la nazione necessita di maggiore liquidità:

I cittadini crescono demograficamente e/o aumenta la produzione dei beni;
Arrivano dall'estero 1.000.000 di esseri umani e si decide di ospitarli (per es. profughi), pertanto la produzione di beni e di conseguenza i consumi (PIL) aumenteranno, di conseguenza occorrerà più moneta;
Occorre costruire una centrale elettrica.
Dal momento che BANKITALIA o la BCE opera in assoluta autonomia, gli azionisti decidono o meno se acquistare i titoli, solo se riterranno vantaggiosa l'iniziativa economica.
Visto che la mano che riceve sta sempre sotto alla mano che da, la banca centrale influenza il governo, determina la crescita e le scelte economiche dei cittadini.
Conclusioni: la BCE può decidere se investire nel nucleare o nelle energie alternative, può decidere se accogliere o meno i profughi, può decidere se far fare figli alle famiglie italiane. Non vi pare questo un ricatto?
A. Tirone - cittadino impoverito dal sistema bancario con la complicità dei politici


"El concursante"? Solo su Youtube! Narra la storia di una persona che vince un premio miliardario in TV, ma che poi perde tutto perché non conosce l'attuale sistema finanziario e le falle del sistema bancario. E' un film è stato censurato e mai doppiato in altre lingue perché critica il sistema finanziario e il sistema di creazione del denaro da parte delle banche centrali nazionali. I questa parte il film spiega molto semplicemente il meccanismo del debito pubblico e perché non potrà mai essere estinto: è il debito eterno!"

Share on facebookShare on printShare on twitterShare on oknotizieMore Sharing Services[URL="http://felicitaannozero.altervista.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=41&Itemid=68#"]114[/URL]


 
Sempre interessanti i tuoi interventi. Continua.
Tre domande:
1) con il governo della moneta in mano pubblica non si corre il rischio di arrivare ad un
regime autoritario?
2) sotto Adolf i mercati finanziari erano come noi li conosciamo?
3) l' eventuale creazione di una moneta nazionale svincolata dalla logica internazionale
che riflessi avrebbe sul debito con l' estero?

Grazie e buona domenica.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto