UN MINUTO Di SILENZIO PER TUTTE QUELLE CHE SI SONO MESSE A DIETA...

BYE BYE ITAGLIA...:-o:wall:

ASCA) - Roma, 12 ago 2014 - La banca di investimenti russa Vtb Capital e' in trattativa per l'acquisto di una quota della casa di moda Roberto Cavalli, ma non c'e' ancora un accordo: la conferma delle voci circolate di recente sui negoziati con la controllata del colosso finanziario Vtb Group arriva oggi da Vedomosti. Di prassi molto bene informato, il quotidiano russo cita una fonte del gruppo Vtb e "una persona che conosce bene i topo manager della maison" italiana. Secondo quest'ultima, si sta discutendo l'acquisto di un pacchetto azionario del 60%. Solo ieri, come ricorda Vedomosti, il quotidiano statunitense specializzato in moda Womens Wear Daily parlava di un affare da con 500 milioni di euro, valutando l'intera societa' dello stilista italiano a 830 milioni di euro. Secondo la testata americana, con Vtb si starebbero discutendo anche i principi di gestione che verrebbero introdotti con il nuovo azionista e come questi influirebbero sul ruolo della moglie di Roberto Cavalli, Eva. Lo stesso stilista, alla ricerca di un un investitore da anni, nei giorni scorsi aveva in realta' confermato le trattative con i russi, sottolineando che per ora si e' lontani da precisi accordi. I negoziati arrivano in una fase delicata dei rapporti tra Russia e Paesi dell'Ue, sulla scia della battaglia a colpi di sanzioni e controsanzioni per la crisi nell'Est dell'Ucraina. Vedomosti precisa di non avere avuto conferme dall'ufficio stampa di Vtb.




Hanno firmato.....;)
 
(ANSA) - ROMA, 12 AGO - L'inflazione annua viaggia sotto la soglia dell'1% da quasi un anno, precisamente da 11 mesi: da settembre 2013 a luglio 2014. E' quanto emerge dalle serie storiche dell'Istat, che non registrava una sequenza così lunga di 'zero virgola' dal 1958-1959, più di mezzo secolo fa. Allora la striscia di 'bassa inflazione', che precipitò anche in deflazione, durò proprio 11 mesi. Per ora quindi si tratta di un pareggio, ma agosto potrebbe decretare il superamento. (ANSA
 
Roma, 12 ago. - (Adnkronos) - L'Aie, l'agenzia internazionale dell'Energia, rivede al ribasso la sua stima di crescita della domanda mondiale di petrolio nel 2014 e 2015. La domanda di greggio per il 2014 è stata ridotta a 1 mln di barili al giorno mentre per il 2015 è stata ridotta a 1,32 mln di barili al giorno.

mmmhhh....
 
Veri maestri

NEW YORK (WSI) - Le banche Usa fanno il pieno di utili. Lo scrive il Wall Street Journal, citando dati elaborati dalla società di ricerca SNL Financial, secondo cui nel periodo aprile-giugno sono stati generati utili per 40,24 miliardi di dollari. Si tratta del secondo maggiore risultato da almeno 23 anni.

I profitti record sono stati raggiunti grazie al fatto che gli istituti di credito stanno concedendo prestiti ad aziende e persone al passo più veloce dallo scoppio della peggiore crisi finanziaria dalla Grande Depressione degli Anni '30.

Il rimbalzo si sta verificando nonostante i top manager delle principali banche statunitensi sostengano che costi maggiori dovuti a nuovi impianti regolatori stanno pesando sul loro business.


invece qs so somari.. paura di un aqualcosa che non c'è (inflazione) ci stanno portando....:titanic:

(ASCA) - Roma, 12 ago 2014 - I riflettori dei mercati finanziari sono puntati su Berlino. Domani saranno verrano diffusi i dati sul pil tedesco nel secondo trimestre dell'anno con il serio rischio che anche la Germania scopra di vedere il segno meno. La locomotiva tedesca e' in affanno, nel giro di due mesi i principali indicatori macroeconomici sono drasticamente peggiorati e solo amrginalmente per le tensioni geopolitiche dell'Ucraina. L'economia tedesca rappresenta quasi un terzo del pil dell'area euro e una battuta d'arresto avrebbe immediati riflessi sugli altri partner della moneta unica. Il consensus degli analisti indica per la Germania un Pil invariato nel trimestre aprile-giugno e un tasso di espansione su base annua in frenata all'1,5%. Nel primo trimestre l'economia tedesca marciava a un ritmo dello 0,8% trimestrale e un +2,3% su anno. Diversi analisti tuttavia non nascondono il pessimismo sui numeri del Pil che si conosceranno domani. Alla Commerzbank stimano una contrazione dello 0,2% nel secondo trimestre mentre Morgan Stanley e Jp Morgan indicano un calo dello 0,1%. A far prevedere una contrazione dell'economia tedesca, i dati della scorsa settimana con la gelata sull'economia italiana (Pil -0,2%) e soprattutto gli ordini all'industria che hanno accusato una pesante contrazione del 3,2% rispetto a una stima di +1,9%. Una flessione solo amrginalmente legata alla crisi in Ucraina. Gli ordini dalla Russia sono rimasti stabili, piuttosto sono crollati del 10% quelli provenienti dai paesi del club dell'euro. Due dati, quindi, che influiranno negativamente sul consuntivo del secondo trimestre. Il superindice dell'Ocse, che misura le tendenze dell'economia, rileva che l'economia della Germania sta perdendo smalto, e oggi l'indice Zew ha mostrato il crollo della fiducia degli investitori con un valore appena superiore agli 8 punti rispetto ai 27 del mese scorso. Dododomani invece Eurostat diffondera' i dati sul pil dell'area euro. Il consensus indica una crescita dell'economia dello 0,1% e un +0,8% annuale. Nella migliore delle ipotesi si profila un lieve rallentamento dell'Eurozona che nel primo trimestre aveva registrato una crescita dello 0,2% mensile e dello 0,9% su base annuale. Si conferma dunque la fragilita' dell'economia europea con la Bce di Mario Draghi che da inizio anno indica l'aumento dei rischi al ribasso del tasso di crescita. Un lieve segno positivo e' atteso per l'economia francese. La stima media degli analisti mostra una crescita dello 0,1 rispetto al Pil invariato dei primi tre mesi e un +0,3% su base annuale. Meglio la Spagna che nel secondo trimestre ha registrato un tasso di espansione dell'economia pari allo 0,6%. Le prospettive per l'area euro vanno tingendosi a tinte fosche. La Germania che perde smalto, la Francia che ristagna e l'Italia con il Pil negativo suonano il campanello d'allarme sulla crescita. E le sanzioni decise nei giorni scorsi dalla Russia non tarderanno a mostrare gli effetti negativi. In un recente report, gli analisti di Deutsche Bank hanno evidenziato che gia' a maggio le spedizioni verso la Russia sono scese del 15% su base annua e l'embargo deciso da Mosca sulle importazioni dai paesi occidentali potrebbe portare a una contrazione del 25% a fine anno con un effetto negativo sul pil tedesco stimabile allo 0,25%. In questo scenario prende corpo lo spettro della deflazione. L'indice dei prezzi al consumo continua a scendere nei paesi euro. In Italia e Germania e' ai minimi storici sotto il mezzo punto percentuale. Il mese scorso era stato il Fondo Monetario Internazionale a prospettare il rischio di stagnazione per l'area euro a causa di una ''persistente debolezza della domanda interna e dallo stallo delle riforme'' ma il club dell'euro rischia di conoscere la deflazione su eventuali shock esterni e davanti a ulteriori apprezzamenti dell'euro. Il Fmi ha tagliato le stime del Pil per Eurolandia dall'1,2 all'1,1% ed ha abbassato la previsione sull'inflazione dallo 0,9 allo 0,7%. Numeri che a distanza di appena un mese sembrano gia' irrealistici.
 
se davvero uscissero dati brutti in germania Draghi vincerebbe le ultime paure per un intervento non convenzionale ...

quindi attenzione a mettersi corti dopo un primo effetto emozionale il mkt dovrebbe sparare al rialzo sulle attese di fiumi di liquidità...

che ne pensate ?

p.s non dimenticate il blocco delle importazioni della russia
 
Ultima modifica:
GIORNO POPOLO DI VACANZIERI...:D:D

Stamani pensavo alla ns deflazione... i prezzi scendono nonostante l'ultimo aumento iva... dopodichè leggo qs notizia...

Tonfo del pil del Giappone che nel secondo trimestre registra una contrazione dell'1,7% sul trimestre precedente mentre su base annuale il calo è del 6,8%.

La flessione è stata determinata dall'aumento dell'Iva varato dal governo di Shinzo Abe. Il dato del pil senza aggiustamenti dei prezzi mostra su base annuale una flessione limitata allo 0,4%.

Il governo ha alzato l'imposta sui consumi dal 5 all'8%, il primo incremento in quasi 20 anni con l'obiettivo di rafforzare le entrate per ridurre l'enorme debito pubblico...

è inutile non si riesce neanche a copiare chi fa bene i compiti e chi no.. siamo solo capaci di fare il peggio... anche nel copiare...:-o:wall::D
 
Buongiorno a tutti :)

:-o:-o:D
 

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