Una nuova tragedia: la gestione in derivati CTA Scandinavia (1 Viewer)

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Benvenuto.

Sto continuando a mettere assieme dati ed informazioni sull'accaduto. Molti preferiscono scrivere personalmente e non nel forum.

Nei casi che ho a disposizione, il venditore parlava di basso rischio e bassa volatilità.

Come scritto nei vari commenti, nei casi di bancari e di promotori non FCB c'è responsabilità anche dei rispettivi intermediari, per non aver adeguatamente vigilato sul loro operato. So anche che all'interno degli uffici CTA era stata creata una rete di vendita.

FCB si sta attivando: ovviamente hanno paura delle conseguenze, e non solo economiche. Qui è a rischio la licenza.

Non appena avrò terminato di mettere assieme le idee, indicherò le varie strade da seguire dai clienti, in base al canale tramite il quale sono arrivati a CTA.
 
Sono in contatto con almeno tre studi legali specializzati nel ramo finanziario, due dei quali si stanno occupando attivamente del caso CTA per alcuni sottoscrittori, ma nessuno, vi assicuro nessuno, offre soluzioni così facili come quelle che si leggono ogni tanto nei forum.
L'azione verso CTA non è semplice, il foro competente è Milano (per contratto) e qualora si ottenesse una sentenza favorevole in Italia resta il non trascurabile problema della sua esecuzione in Svezia.
Cari sottoscrittori CTA ci siamo lasciati incantare una volta sottoscrivendo il contratto di gestione ... non lasciamoci incantare la seconda da chi promette facili soluzioni e scontate vittorie in questa causa.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
maren59 ha scritto:
nessuno, offre soluzioni così facili


Per questo motivo sto prima raccogliendo il maggior numero possibile di dati ed informazioni.

Dopodiché, sarà possibile indirizzare le persone, secondo il caso specifico.
 

nic.73

Forumer attivo
maren59 ha scritto:
Sono in contatto con almeno tre studi legali specializzati nel ramo finanziario, due dei quali si stanno occupando attivamente del caso CTA per alcuni sottoscrittori, ma nessuno, vi assicuro nessuno, offre soluzioni così facili come quelle che si leggono ogni tanto nei forum.
L'azione verso CTA non è semplice, il foro competente è Milano (per contratto) e qualora si ottenesse una sentenza favorevole in Italia resta il non trascurabile problema della sua esecuzione in Svezia.
Cari sottoscrittori CTA ci siamo lasciati incantare una volta sottoscrivendo il contratto di gestione ... non lasciamoci incantare la seconda da chi promette facili soluzioni e scontate vittorie in questa causa.


Credo che nessuno stia proponendo soluzioni semplicistiche. Ripeto che vanno tenuti separati i casi di cta collocate da fcb e casi di cta collocate da pf di altre reti.
 
Saluto e ringrazio Voltaire per aver aperto e seguito attivamente questo thread.

Anch'io ho avuto l'esperienza negativa con CTA Scandinavia, iniziata nello scorso febbraio 2003 quando il mio PF con cui operavo da anni mi propose questo investimento 'interessante' e 'poco rischioso'.
Sebbene avessi capito ampiamente il rischio intrinseco (gestione derivati e leva finanziaria 10:1), lo accettai anche per diversificare i miei investimenti.
Il seguito poi credo lo conosciamo tutti, sino al recente rimborso parziale.

Seguo molto questo forum, quello presso l' Adusbef ed ho contatti diretti con molti investitori nella mia situazione, tuttavia mi e' sorto un dubbio nei giorni scorsi relativo alle responsabilita' del mio PF:

il contratto e' stato sottoscritto direttamente con CTA Scandinavia il 13/2/2003 tramite lui e non FCB Sim in quanto disse che non aveva ancora 'poteri esecutivi' della FCB Sim (ma la sua variazione e' avvenuta con delibera Consob l'11/2/2003) e sulla copia non appare mai la sua firma o nominativo, ma esclusivamente un 'codice promotore'.
Sono inoltre venuto solo da poco a conoscenza direttamente da lui che, sebbene era suo impegno 'trasferire' il mio contratto in FCB, questo non e' mai avvenuto.

Esistendo tutti i presupposti di una operazione in parte viziata da malafede, come potrei dimostrare che il responsabile e' stato lui, non essendoci una prova certa del suo operato ? Lui ha ammesso in parte le sue colpe durante il recente colloquio, ma non credo le confermerebbe in diversa sede.

Vi sarei molto grato se poteste farmi avere dei chiarimenti. Grazie.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Nel caso di DeBer, dimostrare l'abusivismo è semplice: FCB non ha i contratti relativi al cliente, ed il cliente non ha il contratto con FCB come controparte.

Ancora: sul contratto deve esserci la firma di un promotore (il solo codice non basta). Altro elemento a favore, quindi.

Strano, poi, che non abbia regolarizzato il tutto, visto che aveva mandato di FCB: forse era pagato di più facendolo direttamente con CTA.
 

nic.73

Forumer attivo
Voltaire ha scritto:
Nel caso di DeBer, dimostrare l'abusivismo è semplice: FCB non ha i contratti relativi al cliente, ed il cliente non ha il contratto con FCB come controparte.

Ancora: sul contratto deve esserci la firma di un promotore (il solo codice non basta). Altro elemento a favore, quindi.

Strano, poi, che non abbia regolarizzato il tutto, visto che aveva mandato di FCB: forse era pagato di più facendolo direttamente con CTA.

E' proprio qui il fatto. i pf che collocavano senza il tramite di fcb sim percepivano su un conto presso cta 50 dollari ogni movimento che la cta faceva. Un esempio? se cta comprava bond e vendeva valuta, al pf venivano riconosciuti 50 dollari. E volete che di questo non ci sia traccia?
Ricordatevi che in caso di accertamento giudiziario il segreto bancario conta meno di zero. Questa credo proprio che sia una prova più che sufficiente.
 
Grazie a tutti i partecipanti al forum per la valida dialettica che si sta sviluppando e per far emergere un crack che sembrava non poter avere visibilità.

Ho sottoscritto un contratto con CTA nel 2002, consapevole della rischiosità dell'investimento ma confortato dal track storico della gestione e dal desiderio di trovare una diversificazione ai miei investimenti.

La società mi è stata presentata da un promotore di un'altra rete che operava in modo non ufficiale e non autorizzato per CTA. Il promotore mi ha procurato il materiale illustrativo, consigliato l'investimento ed ha fatto da "corriere" per i contratti (che ovviamente non firmava non essendo autorizzato). Non ho mai avuto contatti diretti con CTA.

A seguito del crollo nella primavera del 2003 decisi che CTA non meritava più fiducia ed uscii dalla gestione con una perdita del 65% circa.

Gradirei un parere esplicito riguardo le possibilità di rivalsa nei confronti di chi mi ha "consigliato" l'investimento che si è dimostrato una truffa. Posso minacciare di presentare un esposto a Consob ed alla società di appartenenza del promotore per esercizio abusivo?

Grazie in anticipo per la collaborazione
 
A seguito del crollo nella primavera del 2003 decisi che CTA non meritava più fiducia ed uscii dalla gestione con una perdita del 65% circa.
uno dei pochi coraggiosi che nonostante la perdita ha fatto ciò che era giusto fare, senza credere a quel falso della lettera sul "bonus fedeltà"
Posso minacciare di presentare un esposto a Consob ed alla società di appartenenza del promotore per esercizio abusivo?
diciamo che hai senza dubbio un'arma molto forte a tuo favore: il pf se denunciato alla Consob rischia la radiazione ai sensi dell'art. 98 comma 2 del Regolamento Intermediari (delibera Consob n.11522 e succ. modifiche) per violazione dell'art.31 comma 2 del Testo Unico della Finanza (DLgs n.58/1998) e per aver effettuato offerta fuori sede per conto di un soggetto non abilitato

PS chiedo scusa ai lettori ma non ho ancora imparato bene ad inserire le citazioni
 

Users who are viewing this thread

Alto