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freesurfer

araldo spaziale
gazzella mettici pure
manovre di forte pressione sull italia

guarda cds e spread btp bund.............

giocano sporco i grossi...........come loro solito!
 

freesurfer

araldo spaziale
:rolleyes::rolleyes::rolleyes: Giulio ha detto che va tutto bene....forse sta speculando coi cds ?


sai finchè il grosso viene fatto sui otc
faranno sempre come gli pare ..............e giulio può fare poco per fermarli............
.............in questo momento uno spread tale con il bund...........ha più motivazioni di speculazione che oggettive!
 

ExOceT

Mod Piazza Affari
Giulio nel 2005 è stato profetico :eek::specchio:



é finita la seconda "Belle Epoque". E dunque, se non interrompiamo subito il nostro festoso, comunitario "Ballo Excelsior", il grande ballo che ai primi del Novecento portò un'Europa irresponsabile alla sua prima catastrofe, se non reagiamo alla dolce morte del declino assistito, finanziato dalla grande ricchezza che abbiamo accumulato nei decenni scorsi, se non ci svegliamo, le uniche certezze che abbiamo sono certezze negative. Abbiamo già perso molto. Non dobbiamo perdere tutto se, nell'illusione di poter ancora essere un'isola felice, continuiamo come se niente fosse successo nel mondo. C'è un punto che è diventato cruciale nel divenire del mondo e questo punto è l'economia. L'Europa si occupa troppo e male del mercato e della concorrenza interna, troppo poco ma comunque male, del mercato e della concorrenza esterna. Così facendo conserveremo l'agricoltura, perderemo la manifattura. Conserveremo l'agricoltura perché protetta. Perderemo la manifattura, non solo perché spiazzata dalla concorrenza esterna, ma anche perché è sabotata e proprio dall'interno. Abbiamo già 20 milioni di disoccupati. Poco rispetto a quello che ci aspetta. Per questa via diventeremo un museo economico. Gli effetti non saranno limitati all'economia, ma estesi alle finanze pubbliche. E di qui alle condizioni di vita dei popoli europei. Erosi alla base, si sgretoleranno infatti i bilanci degli stati e con questi gli equilibri sociali. Meno ricchezza, meno tasse, meno servizi pubblici. Tanto se l'industria scompare, in Europa, tanto se l'industria si "delocalizza", andando via dall'Europa. Se il luogo della produzione e della distribuzione è globale, il luogo della tassazione non può infatti più essere locale. E quando si va fuori, delle due l'una: le tasse o non si pagano del tutto, perché si diventa apolidi, o non si pagano comunque più in Europa. Ridotta o esaurita progressivamente la fonte fiscale, rallenterà o si fermerà la macchina sociale. Il paradigma è la Germania, che ha creato quasi 5 milioni di occupati fuori dai suoi confini, ha simmetricamente 5 milioni di disoccupati nei suoi confini. Ha delocalizzato la produzione e la tassazione industriale, ma conserva localizzato lo stato sociale. Ha conseguenti enormi difficoltà di tenuta del suo sistema. L'industria da sola non basta......
 

niniofin

Guest
Giulio nel 2005 è stato profetico :eek::specchio:



é finita la seconda "Belle Epoque". E dunque, se non interrompiamo subito il nostro festoso, comunitario "Ballo Excelsior", il grande ballo che ai primi del Novecento portò un'Europa irresponsabile alla sua prima catastrofe, se non reagiamo alla dolce morte del declino assistito, finanziato dalla grande ricchezza che abbiamo accumulato nei decenni scorsi, se non ci svegliamo, le uniche certezze che abbiamo sono certezze negative. Abbiamo già perso molto. Non dobbiamo perdere tutto se, nell'illusione di poter ancora essere un'isola felice, continuiamo come se niente fosse successo nel mondo. C'è un punto che è diventato cruciale nel divenire del mondo e questo punto è l'economia. L'Europa si occupa troppo e male del mercato e della concorrenza interna, troppo poco ma comunque male, del mercato e della concorrenza esterna. Così facendo conserveremo l'agricoltura, perderemo la manifattura. Conserveremo l'agricoltura perché protetta. Perderemo la manifattura, non solo perché spiazzata dalla concorrenza esterna, ma anche perché è sabotata e proprio dall'interno. Abbiamo già 20 milioni di disoccupati. Poco rispetto a quello che ci aspetta. Per questa via diventeremo un museo economico. Gli effetti non saranno limitati all'economia, ma estesi alle finanze pubbliche. E di qui alle condizioni di vita dei popoli europei. Erosi alla base, si sgretoleranno infatti i bilanci degli stati e con questi gli equilibri sociali. Meno ricchezza, meno tasse, meno servizi pubblici. Tanto se l'industria scompare, in Europa, tanto se l'industria si "delocalizza", andando via dall'Europa. Se il luogo della produzione e della distribuzione è globale, il luogo della tassazione non può infatti più essere locale. E quando si va fuori, delle due l'una: le tasse o non si pagano del tutto, perché si diventa apolidi, o non si pagano comunque più in Europa. Ridotta o esaurita progressivamente la fonte fiscale, rallenterà o si fermerà la macchina sociale. Il paradigma è la Germania, che ha creato quasi 5 milioni di occupati fuori dai suoi confini, ha simmetricamente 5 milioni di disoccupati nei suoi confini. Ha delocalizzato la produzione e la tassazione industriale, ma conserva localizzato lo stato sociale. Ha conseguenti enormi difficoltà di tenuta del suo sistema. L'industria da sola non basta......

Giulio ha creato e portato la finanza creativa in Italia ora gli sputa sopra e parla di speculazione tutte le regioni italiane sono nella croppa grazie a quella finanza creativa :eek:
 

ExOceT

Mod Piazza Affari
Giulio ha creato e portato la finanza creativa in Italia ora gli sputa sopra e parla di speculazione tutte le regioni italiane sono nella croppa grazie a quella finanza creativa :eek:

io son sempre pronto ad andare in Libia , con tutti i soldi che gli diamo e gli daremo li si starà benissimo :rolleyes::D
 
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