FINANZA/ Il piano di Francia e Germania per dominare l’Ue passa dalla Grecia
Mauro Bottarelli
martedì 2 marzo 2010
Lo scriviamo da settimane su
ilsussidiario.net, ieri è accaduto: dopo la pubblicazione di un sondaggio sul Sunday Times in base al quale il vantaggio dei Conservatori britannici sul Labour si sarebbe ridotto a soli due punti a due mesi dal voto, la sterlina è crollata. Quel dato, infatti, è stato giustamente letto dagli investitori internazionali come l’impossibilità di ottenere una maggioranza qualificata a governare alle prossime elezioni e quindi il cosiddetto hung parliament, ovvero un governo di minoranza e di coalizione che, allo stato dell’arte, vedrebbe ancora il Labour di Gordon Brown e soci chiamato a guidare il paese e soprattutto a mettere mano al guaio del deficit - desinato a raggiungere il 12% del Pil - ormai fuori controllo.
Conseguenza, il pound ha preso una china molto simile a quella di diciotto anni fa e del Black Wednesday. «Il sondaggio del Sunday Times - ha dichiarato Hans-Guenter Redeker, capo delle strategie monetarie di Bnp Paribas - ci ha chiaramente indicato che le urne manterranno questo governo ancora per qualche anno e i mercati hanno reagito con un voto di sfiducia verso Gordon Brown». Il dato di ieri è il peggiore da un anno rispetto al dollaro e, se come pare scontato, l’outlook di Morgan Stanely ci avrà visto giusto entro aprile la sterlina è destinata a scendere a un cambio di 0,95 verso l’euro.
Evviva, Sua Maestà avrà certamente dei seri grattacapi in vista. Certo, farebbe volentieri a cambio con Barack Obama, i cui guai con l’economia dei vari Stati degli Usa peggiorano di giorno in giorno. Partiamo dallo Stato più caro, insieme alle Hawaii, al presidente, l’Illinois. Il quale, infatti, è alle soglie della bancarotta con un buco di bilancio di 13 miliardi di dollari su un budget complessivo di 28: dal mese di ottobre in poi, i conti dello Stato sono stati pagati con voucher assenti di copertura, sorte di assegni scoperti che prima o poi - molto prima che poi - andranno comunque all’incasso come voce di spesa, ovvero come deficit statale.
In Illinois, non in un remoto Stato dell’Est europeo, gli insegnanti non sono pagati e stanno per prepararsi a licenziamenti di massa, le biblioteche hanno istituito un terzo giorno di chiusura settimanale per risparmiare sui costi e le scuole stanno meditando di fare altrettanto. Nella contea di Alexander, la macchina dello sceriffo è stata pignorata: e non è una leggenda metropolitana. Ma l’Illinois è solo la punta di un iceberg ben più grande: Florida, Michigan, Pennsylvania, Stato di New York, Arizona, Michigan e California seguono a ruota con la stessa prospettiva di crisi globale.