Italpetroli: Unicredit vuole accordo con nomina supermanager
<div style="margin-top: 3px">
ROMA (MF-DJ)--Se sara' o meno il "giorno della verita'", lo
scopriremo
solo domani, al termine dell'incontro presso il presidente del collegio
arbitrale Cesare Ruperto. Da un lato la famiglia Sensi, socia di
maggioranza di Italpetroli, la holding che controlla la As Roma, e con
un fardello debitorio sulle spalle che rasenta i 400 mln di euro,
dall'altra Unicredit, socio al 49%. Sul piatto un accordo di
conciliazione che potrebbe portare tutti i principali asset di
Italpetroli, eccetto un certo numero di immobili, dalla famiglia Sensi
alla banca di Piazza Cordusio. Compresa la As Roma. Sarebbe la soluzione
di una diatriba che va avanti da mesi, che e' passata dalle aule dei
Tribunali, che si e' fermata sulla scrivania di Ruperto per un arbitrato
che doveva mettere la pietra tombale sull'intera situazione. Una scritta
"the end" che, come nei titoli di coda di un film, potrebbe
giungere
domani alla presenza dell'a.d. della As Roma Rosella Sensi e
dell'amministratore delegato di Unicredit Corporate Banking, Piergiorgio
Peluso. "Potrebbe", il condizionale e' d'obbligo perche' gli
ultimi anni
hanno dimostrato che niente e' scontato quando si tratta del club
capitolino. Negli ultimi due anni, prima George Soros e la Inner Circle
Sports, era il maggio 2008 e allora fu la famiglia Sensi a dire no, poi,
l'anno scorso Vinicio Fioranelli. Settimane di trattative, confermate
dai comunicati, e poi tutto e' saltato perche' l'imprenditore
italo-svizzero non aveva presentato le "garanzie necessarie".
Cosi' si
e' arrivati ad oggi con una situazione della holding ai limiti della
continuita' aziendale. Con la necessita' di una soluzione immediata per
evitare conseguenze piu' pesanti fino addirittura al fallimento. Domani
si faraortare tutti i principali asset di Italpetroli, eccetto un certo
numero di immobili, dalla famiglia Sensi alla banca di Piazza Cordusio.
Compresa la As Roma. Sarebbe la soluzione di una diatriba che va avanti
da mesi, che e' passata dalle aule dei Tribunali, che si e' fermata
sulla scrivania di Ruperto per un arbitrato che doveva mettere la pietra
tombale sull'intera situazione. Una scritta "the end" che, come
nei
titoli di coda di un film, potrebbe giungere domani alla presenza
dell'a.d. della As Roma Rosella Sensi e dell'amministratore delegato di
Unicredit Corporate Banking, Piergiorgio Peluso. "Potrebbe", il
condizionale e' d'obbligo perche' gli ultimi anni hanno dimostrato che
niente e' scontato quando si tratta del club capitolino. Negli ultimi
due anni, prima George Soros e la Inner Circle Sports, era il maggio
2008 e allora fu la famiglia Sensi a dire no, poi, l'anno scorso Vinicio
Fioranelli. Settimane di trattative, confermate dai comunicati, e poi
tutto e' saltato perche' l'imprenditore italo-svizzero non aveva
presentato le "garanzie necessarie". Cosi' si e' arrivati ad
oggi con
una situazione della holding ai limiti della continuita' aziendale. Con
la necessita' di una soluzione immediata per evitare conseguenze piu'
pesanti fino addirittura al fallimento. Domani si fara' il futuro di
Italpetroli e anche della As Roma? La banca non intende muoversi dalla
sua ultima offerta di accordo che dovrebbe prevedere anche la nomina di
un manager indipendente in grado di gestire la dismissione degli asset
in tempi e modalita' decise da Unicredit. Non piu' quel
"supermanager"
che un tempo si era cercato di nominare, ma una figura molto simile.
Questa volta Unicredit sembra intenzionata a non spostarsi di un
millimetro dalle proprie posizioni. Ma per poter riuscire completamente
nell'operazione Italpetroli dovra' trovare un acquirente per la As Roma.
Al momento, sfilatosi l'imprenditore Francesco Angelini dalla possibile
costituzione di una cordata in grado di rilevare il club, si stanno
battendo altre strade. Non e' difficile immaginare che la banca
utilizzera' tutti i suoi canali nazionali ed internazionali per poter
portare qualcuno che intenda investire e valorizzare l'asset As Roma.