Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Val
  • Data di Inizio Data di Inizio
1648453187750.png



Una delle obiezioni classiche all’utilizzo delle riserve italiane di gas naturale è che,
una volta utilizzate ed esaurite, non ne avremmo più.

Il ragionamento è quello di tenere riserve per sempre, evidentemente, fino a quando non saranno inutili…


Questo non è esatto: il gas non è inesauribile,
ma la ricerca e l’invenzione di nuovi giacimenti dipende dagli investimenti nella loro ricerca.

Se si investisse si troverebbero nuovi giacimenti non conosciuti.

Negli anni settanta si riteneva che non saremmo arrivati al duemila con il petrolio.

Abbiamo superato quegli anni, e c’è ancora petrolio in relativa abbondanza.


C’è però un altro fattore poco conosciuto e considerato:
molti di questi pozzi potrebbero essere rapidamente riconvertiti, dopo il loro esaurimento, in fondi di energia geotermica.

Esistono diverse ricerche, anche italiane, come la seguente,
che parlano dell’utilizzo già sperimentato in pratica, e in diversi casi,
di riutilizzo a scopo di energia geotermica dei punti di estrazione esauriti per il gas naturale.



I pozzi da utilizzare sono quelli con temperatura del liquido iniettato pari o superiore a 70 gradi.

Si tratta solitamente di quelli che giungono a una profondità di circa 3000 metri.

Gli studi prevedono poi il riciclo delle acque immesse, per cui si tratta di un ciclo chiuso.

Non si tratta di impianti di grosse dimensioni, ma di piccoli impianti ,
che quindi hanno senso se connessi in rete, e forniscono anche potenziale teleriscaldamento.

Ci sono già esempi funzionanti, on shore, cioè sulla terraferma,
ma nulla vieta di poter trovare soluzione che permettano di funzionare, su scala magari leggermente maggiore, off-shore.


Quindi un pozzo italiano ha due vantaggi:


  • prima produce il tanto necessario gas naturale;
  • una volta esaurito, se ha determinate caratteristiche, può essere riconvertito nella generazione di energia geotermica sotto forma di teleriscaldamento ed elettricità.

Da una ricerca di Soldi Alimondo e Scrocca, questa è la distribuzione dei pozzi attivi con temperature adeguate a 3000 metri.



pozzi-3000.png



Quindi, se facessimo veramente i nostri interessi, estrarremmo il gas, con pozzi a due vie, per ottimizzare l’estrazione,
e poi utilizzeremmo gli stessi scavi per estrarre energia geotermica.

In eterno? No, per un periodo sufficiente a passare ad altre forme energetiche non collegate agli idrocarburi.

Vent’anni? Sarebbe più che sufficiente.


Ovviamente un intervento del genere richiede un piano energetico, volontà, de-burocratizzazione e un uso intelligente dei fondi.

Il superamento delle centinaia di vincoli burocratici in Italia è probabile come il ritrovamento di un unicorno:

abbiamo un partito, il PD , che vive di trappole burocratiche,
ed una parte dell’intoccabile dirigenza burocratica se ne approvvigiona economicamente.


Ci sarebbe perfino il PNRR, ma lo spendiamo in inutili amenità.
 
Ultima modifica:
Ecco, osanniamo questi tipi. Che pietà.

È un video choc quello che è stato diffuso prima dai media statunitensi, in versione censurata,

e che ora sta facendo il giro dei social, diffuso via Telegram e WhatsApp.


Nel filmato si vedono dei soldati ucraini sparare dei colpi contro quelli che sarebbero prigionieri russi in ginocchio e gambizzarli,

a margine di un’operazione condotta nella regione di Kharkiv.




Poco prima che emergesse il video, un altro filmato diffuso su Telegram

ha mostrato i membri del discusso Battaglione d’Azov

prendere diversi prigionieri dopo aver assediato il campo di Olkhovka.


I soldati russi in video vengono spogliati e bendati.


 
Super Mario in modalità Rambo.

Fallita la missione Quirinale, Draghi continua a non poterne più delle beghe romane
e nelle sue mire adesso c’è il posto dì Segretario Generale della Nato
che si libera quando in Italia si andrà a votare.

Per centrare l’obiettivo, dopo qualche esitazione, ha indossato mimetica e anfibi
per diventare il più “falco” degli europei e riportare, senza esitazioni,
’asse italiano verso gli Stati Uniti dopo le isterie di M5S e Lega.

Lo fa correndo il rischio, calcolato, che sullo scivoloso tema degli armamenti
avrebbe inevitabilmente cozzato con un interlocutore del quale non può fare a meno,
Papa Francesco, e con uno che mal sopporta, il filocinese “Giuseppi” Conte.
 
Pietra tombale numero uno:

vaccino Astrazeneca negli USA, AZ getta la spugna.
Non sono in grado di soddisfare le richieste di FDA e AZ calls it quit.


Pietra tombale numero due:
ivermectina, non c'è verso, non funge.
Ovviamente la cosa non verrà recepita dall'ivermectinoligist in chief negli USA
e da tutti gli altri, accademici compresi, che hanno sfrantumato l'indicibile per periodi più o meno lunghi su sverminatori (tutti) e COVID.


"Scusa, hai detto tutti?" Beh, possiamo pure metterci un "quasi".

Ma ricordo che in fase II di solito è tutto bellissimo e scintillante,

e quindi se si conclude "nessuna differenza con il placebo, ma in vitro funziona"...

in vitro può funzionare pure il the alla pesca della nonna (cit.).


(https://jamanetwork.com/.../jamanetwo.../fullarticle/2788857).
 
Si comincia in modo semplice: basta non farsi domande.

E si finisce per accettare il peggio.



Si accetta che per 24 mesi non si parli che di Covid, e si arriva a subire la nuovissima, orrenda narrazione quotidiana.

Si accettano equazioni indirettamente suggerite, in modo subdolo: se il Covid è cattivo (e ci mancherebbe altro), allora anche i russi sono cattivi.

Non solo il loro bieco presidente: anche i loro scrittori, i loro scienziati, i loro artisti, i loro musicisti.

Persino i loro atleti disabili, paralimpici; persino i loro gatti.


Sembra di vivere in un manicomio a cielo aperto, affollatissimo di ciechi.


Un brutto giorno divampa una patologia insidiosa, che semina il panico.

In capo a nemmeno due mesi, però, si trovano le cure.

Ma – anziché renderle disponibili, le terapie – si continua con l’orchestrazione panica (lockdown, coprifuoco)

per poi arrivare all’esito programmato, la campagna “vaccinale” a tappeto con sieri sperimentali.


Era la premessa obbligatoria per giungere alla meta: la libertà condizionata, vincolata al possesso di un lasciapassare.




La notizia non è l’ovvia iniquità del male,
il leggendario talento di chi organizza l’ingiustizia e la sua massima espressione visibile, la guerra.

No, la notizia è altrove: ci vive accanto, respira in mezzo a noi.

La novità consiste nel cinismo diffuso,
nell’indifferenza ignorante per chi soffre,
nella stolidità ottusa di chi pensa veramente di passarla liscia,
se solo si rassegna a sottomettersi a qualsiasi disposizione,
anche le più folli e incostituzionali,
senza capire di esserne la prima vittima
e senza vedere che il precipizio,
quando si obbedisce sempre, è virtualmente senza fondo.



Questo è il paese che non si è fermato, nell’autunno 2021, davanti all’imposizione del Green Pass.

E’ il paese che non si è ribellato, a questa mostruosa discriminazione, nel modo che sarebbe stato il più pacifico ed efficace.

Ovvero: astenendosi dal continuare a lavorare e studiare, usare mezzi di trasporto, frequentare bar e ristoranti.

E’ il paese che, ai signori della guerra, è come se avesse detto: prego, fate pure.

Fate di noi quello che volete.

Siamo ostaggi inoffensivi, debolissimi e creduloni.


Carne da macello, si sarebbe detto un tempo.

E dunque, esaurita la nebbia virale, perché non passare alla macelleria più classica?

Ed ecco riattivare l’intero macchinario della propaganda: è sufficiente cambiare indirizzo e sostituire il nemico.

Ieri era il No-Vax, o meglio il No Green Pass, e oggi è il Perfido Russo, il No-Nato.



Ebbene: cui prodest, tutto questo?

A chi interessa, organizzare l’ennesima guerra (economica, sociale, psicologica, antropologica) di portata mondiale?


Sembra un conflitto oscuramente e ferocemente definitivo, per spaccare in due l’umanità:
senza una sola ragione geopolitica di una qualche serietà
(non era certo insormontabile la tensione nel Donbass, così come la richiesta russa di smilitarizzare l’Ucraina).

Il buio è fittissimo, dunque.


A meno che non si vogliano ricordare le parole di Giulietto Chiesa, che disse:

all’impero occidentale, ormai declinante, per restare al centro del gioco resta una sola possibilità. E cioè: scatenare una guerra globale.



Oggi la osserviamo dispiegarsi sciaguratamente, la mattanza,
in mezzo alle frottole quotidiane dei nostri Covid-media, allineati al nostro Covid-governo.

Staremo tutti peggio, pare: si annunciano tempi durissimi, con tanto di razionamenti e crisi alimentari.

Contro chi è, la guerra?

Contro di noi, diceva Giulietto Chiesa.

Lo si può non vedere, questo?

Sì, certo.

Specie in Italia.


Basta continuare a non farsi domande,
convinti ancora di vivere in un universo speciale e privilegiato,
chiamato Occidente,
considerato la culla dell democrazia.

Si continua come prima, anche se la democrazia è stata praticamente sospesa.


Si continua a non fiatare,

nonostante la strage nazionale aggravata delle terapie negate,

nonostante l’imposizione del Green Pass

e quindi il suicidio più che scontato di interi comparti economici, a partire da quello turistico.


Basta non farsi domande – mai – e il baratro si spalanca improvvisamente, dietro l’angolo:


trascinando tutti verso il buio, e senza sapere il perché.
 
“Le mie analisi sulla guerra hanno toccato consorterie potenti, che si stanno coalizzando per colpirmi”

Orsini lucido e competente. Non c'è altro da aggiungere.

Onore e stima al professore Orsini.

Forza Professore! Siamo in tanti dalla sua parte!

Lucido e preparato.

Riguardo l'obiezione della Tocci che non essendo mai stato in Russia Orsini
non dovrebbe essere invitato nelle trasmissioni
mi chiedo se lei invece conosca i piani di Putin o se lo abbia incontrato personalmente,
dato che ha fatto sproloqui sulla psicologia di Putin e delle sue strategie.

Ha detto bene professore di essere schifato dalle consorterie
e dai poteri forti perché quello che è successo a lei deve farci riflettere
sulla effettiva libertá di stampa, sulla effettiva libertá di parola,
mostra e vanto delle nostre democrazie occidentali....

Massimo rispetto per il prof Orsini.
Grande ammirazione per insegnanti di questo tipo, una mente pensante preziosa, a prescindere da tutto.
 
«In undici anni non avevo mai visto una tale aggressione verso un professore universitario.

Le sue idee hanno tutto il diritto di essere rappresentate in un talk show, dove si vive di idee differenti.

È il succo dell’informazione»



Formigli: «Continueremo a ospitare Orsini ed a fargli domande»
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto