Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Pensate che il nostro illuminato sindaco cattocomunista è uno di quelli - dei 175 -

che ha emesso un'ordinanza di limitazione all'uso dell'acqua potabile.


.........................MA NOI ABBIAMO IL LAGO.

412 METRI DI PROFONDITA'...............


Ed hanno appena rifatto l'acquedotto che dal lago porta l'acqua a tutta la Brianza.
 
Ultima modifica:
Sarà colpa del siero, delle mascherine, o di un medico che l'ha lasciato in libertà ?


I Vigili del Fuoco nella serata di giovedì sono intervenuti da terra con cinque operatori a bordo di un'APS e dal lago, tramite la squadra Nautica,
per soccorrere una persona in stato confusionale finita in acqua davanti al Monumento dei caduti.

Quest'ultima dopo aver nuotato per circa cinquanta metri è entrata all'interno di un tunnel che porta nelle "viscere" del centro storico,
uno dei canali di fatto "riemersi" in questo periodo di siccità visto il livello bassissimo all'interno dell'invaso.

Per recuperare il soggetto, i pompieri si sono addentrati per circa cinquanta metri nel condotto, riportandolo poi all'esterno e affidandolo ai sanitari.
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Come può una persona "finire in acqua" se ci sono almeno 5 metri di terreno asciutto ?
 
Invece che prendere i genitori e dargli 2 calcinkulo perchè non sanno educare i propri figli,
prendere i figli e mandarli a lavorare in agricoltura, questi pensano alle telecamere
per risolvere il problema delle gang.

Attenzione anche al servizio di videosorveglianza.
Attualmente sono 164 le telecamere dislocate in città,
alle quali vanno aggiunte quelle appena installate al parcheggio della “Piccola”.

Mentre quest’anno saranno installate nuove apparecchiature lungo il viale Turati e non solo nella zona di piazza Cappuccini
e dalla Regione sono arrivati 80mila euro che consentiranno di controllare anche i parchi di Belledo e di villa Gomes,
mentre una telecamera mobile sarà posizionata a discrezione della polizia locale nei punti che di volta in volta saranno ritenuti particolarmente sensibili.
 
LA VERITA' ASSOLUTA che da fastidio a molti :

“Ragazzi, smettete di credere in quello che leggete per favore”


Glielo insegnassero i genitori. Glielo insegnassero i professori.
 
L’attuale conflitto tra Russia e Ucraina ha riportato in superficie il rischio potenziale di una guerra nucleare
che pensavamo di aver archiviato quasi per sempre dopo la fine della guerra fredda.

Nella speranza di far aprire ancora un po’ gli occhi su un futuro incerto,
gli scienziati della LSU hanno condotto una simulazione
per mostrare quali sarebbero le conseguenze catastrofiche di un simile conflitto per gli esseri viventi sulla Terra.


Risulta che nel mondo ci sono oltre 13.000 armi nucleari pronte per essere lanciate.

Questi sono i dati dell’Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma, in Svezia.

Un arsenale nucleare controllato da soli nove Paesi.


I ricercatori della Louisiana State University si sono posti la domanda a posteriori.

Che impatto avrebbe una guerra nucleare sul mondo in cui viviamo?


Per rispondere a questa domanda, hanno effettuato diverse simulazioni al computer.

Le simulazioni dipendevano dal fatto che la guerra in questione fosse limitata a una particolare regione o fosse più globale.


C’è un aspetto su cui tutti gli scenari dei ricercatori statunitensi concordano.

L’esplosione di bombe nucleari rilascerebbe nell’alta atmosfera
una quantità di fuliggine e fumo tale da bloccare una parte significativa dei raggi solari.



Non importa chi bombarda.

Ciò che accade nell’alta atmosfera si diffonde a livello globale.


Il risultato è che nel primo mese la temperatura media si abbassa di circa 10°C.

È più di quanto la Terra abbia sperimentato durante l’ultima era glaciale, e magari gretina sarebbe contenta.

Di conseguenza, si verificheranno perdite colossali di raccolti in tutto il mondo, anche in aree non direttamente colpite.



Anche le temperature degli oceani si abbasserebbero.

Ma non risaliranno rapidamente dopo che il fumo si sarà dissipato.

Perché gli oceani impiegano più tempo per riprendersi.


Nello scenario più drammatico – una guerra nucleare tra Stati Uniti e Russia,
con 4.400 armi detonate e 150 teragrammi di polvere scaricati nell’atmosfera –
ci vorrebbero decenni per riprendersi.


E probabilmente ci vorrebbero centinaia di anni per tornare alle profondità che conosciamo oggi.


Quanto al ghiaccio, si estenderebbe fino a bloccare alcuni porti importanti.

Tianjin, il più grande porto della Cina settentrionale,
Copenaghen (Danimarca) e
San Pietroburgo (Russia) sono solo alcuni esempi.



In generale, il ghiaccio marino bloccherebbe diverse rotte di navigazione nell’emisfero settentrionale.

Ciò renderebbe molto difficile il trasporto di cibo.


Migliaia di anni di una vera e propria “era glaciale nucleare” nel caso di un grave conflitto tra Stati Uniti e Russia.



La diminuzione delle temperature e della luce negli oceani ucciderebbe le alghe che sono alla base della catena alimentare. Questo potrebbe mettere in pericolo tutta la vita nel mare e mettere a rischio la maggior parte delle attività di pesca. Tutto questo senza la valutazione diretta dei danni delle esplosioni, le distruzioni di vite e strutture, ma basandosi solo sulle ricadute


Questo lavoro dei ricercatori della Louisiana State University dimostra ancora una volta l’interdipendenza dei sistemi terrestri. Quanto siano fragili i nostri sistemi di approvvigionamento, anche di fronte a conflitti regionali! I ricercatori sperano che le loro simulazioni, come negli anni ’80, aiutino ad avvertire i leader mondiali delle conseguenze catastrofiche di una guerra nucleare per tutti, in modo che sempre più Paesi ratifichino il trattato ONU che vieta le armi nucleari. “Dobbiamo davvero fare tutto il possibile per evitare la guerra nucleare”, concludono i ricercatori.
 
La notizia che stiamo per dare potrebbe essere preoccupante se, per fortuna o sfortuna,
non riguardasse la grande oppportunità persa dall’Italia e distrutta dalla Francia: il gas libico.


La Libia ridurrà del 25% le esportazioni di gas all’ENI italiana.



La notizia è stata rivelata ieri dal governo libico di Tripoli,
che ha dichiarato di aver bisogno del gas per il consumo locale,
presumibilmente per la produzione di energia elettrica in un momento di tensioni politiche locali molto forti.

Nella stagione calda cresce la domanda elettrica interna e le fonti fossili, gas in primis, sono le uniche disponibili.

Il paese ne avrebbe in abbondanza, ma c'è clima di insicurezza sorto dopo la fine del regime di Gheddafi.


Si ricorda che la produzione e l’esportazione di petrolio sono state bloccate dalla Libia orientale dall’aprile di quest’anno
e che tutti i tentativi di riaprire i canali di export sono andati a vuoto a causa di rivolte interne, scontri fra fazioni o vere e proprie guerre civili.

Recentemente proprio a Tobruk la folla inferocita ha attaccato il parlamento locale, dandolo alle fiamme ,
in protesta contro l’elevato costo dei carburanti e dei generi alimentari.



Se l’Algeria ci tagliasse del 25% il gas domani saremmo in un mare di guai.


Ma la Libia è un fornitore marginale di gas, anche perché, ringraziando la guerra di Sarkozy del 2011,
non siamo mai riusciti a sviluppare adeguatamente le potenzialità del paese, molto ricco anche in metano,
a causa del caos politico che risultò da quella guerra e dal successivo interventismo di Parigi, quindi del Cairo, Ankara e Mosca.


Ora un paese ricco di risorse energetiche e a due passi da casa non può aiutarci.
 
Ma la base, dov'è ?



“Le urgenze che abbiamo posto non sono urgenze che richiedono una pronta risposta”.

Una frase che a leggerla così potrebbe far pensare a una “Supercazzola”,
frasi totalmente prive di un vero senso logico rese famose da Ugo Tognazzi nel celebre film Amici Miei di Mario Monicelli.


Ed invece, che ci crediate o no,

si tratta di un passaggio realmente uscito dalla bocca di Giuseppe Conte.


Un discorso subito diventato virale in rete, tra le risate beffarde degli utenti.
 
Il video con la traduzione in linea l'ho postato da qualche altra parte.......è l'età
e poi di là dicono che "pensare" con la propria testa è "fascista". Capitemi.



“Fine della citazione. Ripeti la riga”.

Un presunto errore durante il discorso televisivo dalla Casa Bianca e il video del presidente Usa Joe Biden diventa virale.

L'ennesima gaffe di Sleepy Joe sarebbe accaduto per colpa delle note a margine del discorso sulle donne e l’aborto.

Nel filmato in diretta il presidente legge anche la frase “ripeti la battuta”, tipica di una indicazione della regia,
nel mezzo del suo discorso per convincere i deputati democratici a sostenerlo nella sua battaglia contro la sentenza della Corte Suprema.





There’s a reason Twitter was “an exhausting place” for you yesterday.

People called you out for brazenly lying about what Biden said.

Reminder: Joe “Anchorman” Biden read the part on the teleprompter that said "repeat the line." Here’s the video: pic.twitter.com/GVs1F5lFHa https://t.co/R0yD4stujm
— Steve Guest (@SteveGuest) July 9, 2022

Il video del presunto errore di Biden ha fatto rapidamente il giro dei social network.

Subito si è scatenata l'ilarità dal miliardario Elon Musk ('chi controlla il gobbo è il vero presidente!', ha scritto)
al consulente strategico repubblicano Greg Price che lo hanno paragonato al personaggio del giornalista Ron Burgundy,
interpretato da Will Farrell nel film 'Anchorman', che non riusciva a deviare dal discorso preparato e messo sul gobbo,
nonostante errori grammaticali e frasi senza senso.
 
Ringraziamo i coglionazzi del "no nucleare" che non hanno fatto costruire le centrali,
anzi hanno fatto chiudereq uella che potrebbe ancora oggi funzionare.
Poi però abbiamo le centrali nucleali dei nostri vicini, ai confini nostri.
E ci vendono l'energia. Bravi. Bravi. Coglionazzi.


Sul piano dei consumi si stringerà l'austerity.

Allo stato attuale, fino al 30 aprile 2023 le temperature negli uffici pubblici non potranno essere superiori ai 19 gradi di inverno e sotto i 27 d'estate

ma il governo è pronto a ritoccare i limiti fino a due gradi e a limitare il numero di ore di accensione.

Dal punto di vista dell'illuminazione pubblica
lampioni spenti "sulla rete stradale cittadina ed extra-urbana"
e niente luce su monumenti ed edifici storici.
 
Questo evento fa il paio con quelli dove persone vanno in montagna con le scarpe da tennis.
Ne ho visto uno con i SANDALI.....sulle rocce.


Il sito di Today, a corredo delle informazioni sulla tragedia di Fano, aggiunge anche

«questa mattina, intorno alle 7.30 quando la famiglia è scesa in spiaggia sui lidi sventola la bandiera rossa:

il genitore e i due ragazzi sono andati comunque in acqua,

ma sono stati travolti dalle onde alte e dalla forte corrente, senza riuscire a tornare a riva»
 

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