V2 DAY 25aprile Informazione Libera

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http://www.beppegrillo.it/immagini/immagini/volantino_v2-day.pdf


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Lo confesso, ieri sera ho guardato un programma televisivo. Ero in una stanza di albergo a Roma e la televisione era accesa.
Non è una giustificazione, è un’ammissione di colpa. Ad Anno Zero c’era un dibattito sulla vendita di Alitalia e sul futuro di Malpensa.

Partecipavano al dibattito Fassino, Bianchi, Formigoni e Maroni. Mi hanno ricordato la Rosa e l’Olindo al processo di Erba. Tutti innocenti.
Loro non c’erano e se c’erano facevano altro.
Pagati da noi, comunque.

Fancazzistiloro, sempre.
Maroni, ministro del lavoro per cinque anni durante il quinquennio psiconanesco. Formigoni governatore della Lombardia da prima di perdere la verginità.

Fassino che si appresta alla sua QUINTA legislatura in Parlamento.
Bianchi, ministro dei Trasporti in carica.
Ascoltando il dibattito era chiaro che la colpa della bancarotta decennale (è dieci anni che deve presentare i libri in tribunale) dell’Alitalia era dei piloti e delle hostess.

E che l’hub di Malpensa è stato costruito nel posto ideale per favorire i passeggeri.
Un aeroporto che ha come fondamenta le tangenti non poteva andare lontano.
Senza strade, infrastrutture, con pochi collegamenti internazionali.

Chi vive a Torino parte da Caselle e chi vive a Milano parte da Linate.
A Malpensa prima ci andavano i socialisti, adesso solo Bossi e Castelli.

L’arroganza di questi distruttori dell’Italia è senza fine.
Gli italiani hanno pagato migliaia di miliardi delle LORO tasse per una cattedrale nel varesotto e per una gestione indecente, partitica, della LORO compagnia di bandiera e questi ci fanno la lezione sulla televisione pubblica.

Questo tipo di informazione deve finire. Parlino gli esperti, i cittadini, i lavoratori, le inchieste, i dossier. I politici restino a casa.
’opinione pubblica non sopporterebbe Olindo e Rosa nella parte di giudici e ospiti degli studi televisivi. Silenzio.
Regalateci almeno il silenzio e vergognatevi di aver distrutto l’Italia.

P.S. Domani alle ore 17.00 sarò in Piazza Navona, a Roma, per sostenere la lista civica del meetup degli Amici di Beppe Grillo.

Stampa e diffondi il volantino del V2-day.


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[center:507936d192]Marcia per l'informazione! [/center:507936d192]


La marcia dei cittadini italiani verso il futuro è pacifica.

Lenta, inarrestabile, contagiosa, allegra come gli occhi di Bartali in una canzone di Paolo Conte.
Si trasmette attraverso il virus dell'nformazione.
Il cittadino informato partecipa alle Olimpiadi della verità.

Il cittadino disinformato può solo guardarle in televisione.
La marcia per una libera informazione in un libero Stato è già iniziata in Rete.

E' come la lunga marcia di Mao, la marcia del sale di Ghandi.
Ognuno sceglie la propria immagine, il proprio messaggio e, con altre centinaia di migliaia di cittadini, sfila in Rete per liberare l'Italia dalla camicia di forza della censura mascherata da informazione.

Il potere ha il controllo dei media.
Il potere ha il potere PERCHE' ha il controllo dei media.
Se i cittadini riprendono il controllo dei media la democrazia in Italia è ristabilita.
Per questo siamo in marcia.

E' primavera, aprite le finestre della vostra mente.
Pensate, riscoprite il piacere di pensare da soli.
Tirate un respiro e guardate il cielo.

Può perfino essere azzurro con le rondini.
Torniamo ad essere il Bel Paese.
Perchè no?
Tutto è possibile, anche liberarci dalla classe di parassiti che occupa la politica e
l'informazione.

Quando sfilate nella marcia del V2 day scambiatevi un segno di pace con i vostri vicini nella fila.
E' pieno di gente simpatica.
Iscrivetevi alla marcia e inserite nel vostro blog il banner con la vostra posizione.

Un giorno potrete dire io c'ero, tanto tempo fa, quando l'Italia era ancora un regime.


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[center:017c8632b1]Statistiche false, disoccupazione vera [/center:017c8632b1]



L’Italia ha gli stipendi più bassi d’Europa (fatta eccezione per qualche Paese dell’Est). Chissà da cosa dipende?
Forse dalla legge della domanda e dell’offerta?
E' quando c’è poco lavoro, infatti, che i salari diminuiscono.

E allora l’Italia dei (quasi) tutti occupati e degli stipendi da fame come si spiega?
Il tasso di disoccupazione del 6,1% nel 2007 è vero o è falso? Dipende… Statisticamente è vero, praticamente è falso.

I politici e l’informazione devono difendere la legge 30.
La legge Maroni, l’ex ministro del lavoro che protegge solo i lavoratori di Malpensa nel suo feudo elettorale di Varese.

Gli altri li precarizza.
Maroni varesotto è la versione alpina del Mastella ceppalonico.

E’ sufficiente guardarsi intorno per vedere che non c’è lavoro.
Per sapere che i precari aumentano.
Per capire che i soldi non bastano per arrivare a fine mese.
Il 6,1% di disoccupazione è falso.

Il professor Gallegati lo spiega nella sua lettera, ma voi lo sapevate già.
Ps: Scaricate il libro "Schiavi Moderni", 470.000 download fino ad oggi!

"In "Schiavi Moderni" il legame tra flessibilità ed occupazione è dimostrato essere falso. Quello che dovrebbe far riflettere politici ed economisti è che la storia dimostra che quando una merce è scarsa il suo prezzo aumenta.

Perchè i salari italiani sono tra i peggiori d'Europa se la disoccupazione è così bassa?
I salari in Italia non sono bassi per colpa del fisco, ma per un lavoro che non c’è.

Ci spiega Mondragone dell'ISFOL:
“In un mercato del lavoro duale (15% di occupati precari), la presenza di lavoratori atipici mal pagati contribuisce all'azione calmierante delle tensioni nel mercato del lavoro, alimentando un esercito di riserva interno, ovvero si è creato un sistema di

sottomissione contrattuale di un 15% di lavoratori che altrimenti avrebbe sostenuto rivendicazioni (in primis salariali) che invece in questi anni sono state estremamente modeste e largamente inferiori a quelle dei paesi europei.” Altro che favorire l'inserimento lavorativo dei giovani!

Statisticulation (manipolazione statistica al fine di spacciare il falso col vero), è un neologismo che Darrell Huff introdusse oltre 50 anni fa in: “How to lie with statistics” (Come mentire con la statistica).

E’ un libro pieno di esempi sul come ingannare “scientificamente” le persone: grafici di dubbia validità, figure riportate a metà, campioni viziati, risultati inaffidabili etc... Non saper leggere le statistiche è un problema di ignoranza, ma travisarne il significato per

avallare interpretazioni false (è quello che stanno facendo i politici e la grancassa dell’informazione schierata) da cui far discendere decisioni di politica economica che incideranno nelle vite dei nostri figli e delle nostre è irresponsabile, e per giunta esser trattati da cretini non ci va più.

Secondo l’ISTAT, la disoccupazione nel 2007 in Italia ha un tasso del 6,1%, in calo dal 6,8% del 2006.
Un calo, precisano i ricercatori, in realtà strettamente connesso all'aumento dell'inattività: lo scorso anno, infatti, il numero di persone in cerca di occupazione è calato del 10 per cento rispetto a un anno prima (-167mila), in particolare al Sud, dove le donne inattive sono in crescita continua dal 2004, e nel 2007 hanno raggiunto i 4,5 milioni.

Forse sarà opportuno ricordare che il tasso di disoccupazione è misurato dal rapporto tra numero di disoccupati che cercano lavoro e numero di lavoratori attivi .
Essendo una divisione, basta che il numeratore diminuisca per far calare il tasso di disoccupazione: appunto quel che succede in Italia dal 2004.

Un argomento portato a supporto dell’efficacia della legge 30/Maroni è che, da quando è stata introdotta, il tasso di disoccupazione si è ridotto.

Da noi la quota di persone che non cercano lavoro è aumentata molto di più negli ultimi anni che nel resto d´Europa. Secondo l’OECD il rapporto tra chi non cerca lavoro e forze lavoro è passato dal 2% del 2001 a oltre il 6% del 2007, mentre negli altri paesi europei c´è stata un´inversione di tendenza: non sorprende l’esplosione dei lavoratori che non cercano più, soprattutto giovani e donne residenti nel Sud, che trovano impiego nel lavoro nero.

Un altro problema ignorato da politici e mass media, è che nel primo trimestre 2007 i disoccupati in Italia sono circa 1.600.000: per l’ISFOL 900.000 di questi sono precari, ovvero più della metà dei disoccupati in Italia è precaria.

Quando un precario è disoccupato nessuno gli versa contributi per quella pensione “da fame” che si ritroverà tra qualche anno (almeno un milione di precari negli ultimi 10 anni ha lavorato con contributi che daranno pensioni sotto la minima).

Il reddito netto annuo di un “permanente” è in media di 15 mila € e di un “precario” di 10 mila €.
O ancora: il 12% occupati è atipico (ma tra i giovani la percentuale sale ad oltre il 40%) e questo numero è destinato a salire in quanto ogni anno il rapporto tra “nuovi” precari e precari che si stabilizzano
(diventano cioè lavoratori a tempo indeterminato) è di 2 a 1.

La questione precari è destinata ad esplodere: dove sono le proposte della politica? Oltre ad abolire l’articolo 18, si intende.
Un abbraccio un po’ scoraggiato.” Mauro Gallegati

V2-day 25 aprile. Libera informazione in libero Stato.

ATTENZIONE: 30 marzo 2008: oggi pomeriggio alle 17.30 sarò a Messina in piazza Cairoli e stasera alle 20 a Catania in piazza Dante per sostenere la lista civica di Sonia Alfano per le elezioni regionali in Sicilia.


beppegrillo.it

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Beppe Grillo a Palermo - 29 marzo 2008 - parte 1

http://it.youtube.com/watch?v=sG22-Ere10Q


Beppe Grillo a Palermo - 29 marzo 2008 - parte 2

http://it.youtube.com/watch?v=xGSb4FdICl8&feature=related


Beppe Grillo a Palermo - 29 marzo 2008 - parte 3

http://it.youtube.com/watch?v=aWa02vVmyZ0&feature=related


Beppe Grillo a Palermo - 29 marzo 2008 - parte 4

http://it.youtube.com/watch?v=YfpGBJCnwHU&feature=related


Beppe Grillo a Palermo - 29 marzo 2008 - parte 5

http://it.youtube.com/watch?v=k_y4nB3zyeA&feature=related


Beppe Grillo a Palermo - 29 marzo 2008 - parte 6

http://it.youtube.com/watch?v=4JlkCMBxZNY&feature=related


Beppe Grillo a Palermo - 29 marzo 2008 - parte 7

http://it.youtube.com/watch?v=7TLoICGfODE&feature=related

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[center:6143eaff9b]Sette televisioni e tre giornali [/center:6143eaff9b]


In Italia comanda, decide, ordina la disinformazione.

Sette televisioni e tre giornali si sono sostituiti alla democrazia.
Tutto quello che non sapete è vero.
Quello che sapete è ciò che vuole il Sistema.

Non c'è bisogno della polizia o delle leggi speciali per vivere in un regime.

E' sufficiente il controllo dell'informazione.
I media sono il primo obiettivo in qualunque colpo di Stato.

L'Italia non sa più nulla.
Non riesce più a giudicare.
E' schizofrenica.

La realtà e l'informazione che riceve sono due cose diverse, contrapposte.
E' un pugile in stato confusionale, che non sta più in piedi, con l'assistente all'angolo del ring che gli grida che va tutto bene.

Non essere o sapere? Questo è il dilemma.
Non siamo padroni della nostra vita perchè non sappiamo.

Sette televisioni e tre giornali. RAI1, RAI2, RAI3, Canale 5, Italia1, Rete4, La7, il Corriere della Sera, la Repubblica, la Stampa.

Il nostro Governo, il nostro Parlamento, i nostri occhi sono loro.

I magnifici 10. I nomi dei direttori sono importanti, ma fino a un certo punto.
Riotta, Mazza, Giordano, Liguori, Fede, Piroso.
A chi rispondono questi signori? Che interessi rappresentano?

Prodi ha messo lì il pinguino Riotta e Fini, "una mattina, una brutta mattina", ha regalato la scrivania del Tg2 a Mazza.
I giornalisti dei telegiornali pubblici sono addetti di uffici stampa, velinari (talvolta vaselinari), impiegati di Regime.

Canale 5, Italia1 e Rete4 sono strumenti di propaganda di Testa d'Asfalto.
Hanno una doppia funzione: fargli fare miliardi di euro con la pubblicità attraverso Publitalia e mantenere gli italiani in coma assistito.


Lo psiconano è un concessionario dello Stato.
Le frequenze televisive su cui trasmette sono nostre.
Il conto corrente, le notizie e il conflitto di interessi, invece, sono solo suoi.

La7 è di Telecom Italia, un megafono degli interessi industrilali dei suoi azionisti. Benetton ad esempio, Telefonica a riesempio.

Paolo Mieli è l'espressione del salotto buono del Corriere della Sera.
Un gruppo assortito di società che spazia dalla Pirelli a Mediobanca, da Intesa San Paolo alla Tod.


I padroni del Corrierone si chiamano Confindustria e ABI.
Geronzi, Passera, Tronchetti, Della Valle.
La Repubblica è del gruppo l'Espresso dell'ingegner Carlo De Benedetti, industriale, finanziere.
La Stampa è del gruppo Fiat, un quotidiano ispirato da Luca Cordero di Montezemolo.


Riassunto: partiti, Testa d'Asfalto, Confindustria e ABI possiedono l'informazione.

Se vogliono possono farci credere qualunque cosa.
E ci fanno credere qualunque cosa.
Il V2 day del 25 aprile è il primo passo per ridare la capacità di intendere e volere agli italiani.

L'informazione va separata da interessi economici e politici.
Tre referendum per una libera informazione in un libero Stato.
Abolizione dell'ordine dei giornalisti di Mussolini.
Abolizione del finanziamento pubblico all'editoria di un miliardo di euro all'anno.

Abolizione della legge Gasparri e del duopolio Rai-Mediaset.
Per partecipare richiedete i moduli e la presenza del vostro banchetto sulla mappa nel blog. 270 città hanno già aderito.

Ps: Chi si iscrive alla marcia ed è certificato al blog è riconoscibile nei commenti dalla presenza di un omino.


da beppegrillo.it

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