Vaccino (7 lettori)

La Zanzara

Forumer storico
O tutti li portano bene, oppure 90 <x con 0<x<89

Aspettiamo lezioni di matematica 4.0.
Lui in confronto è un luminare della medicina

P.S. sei cosi tanto ignorante nelle scienze tecniche che ti posso DIMOSTRARE che 1+1=3 .... anche se sei un medico
1) a=1 , b=1
2) a=b ... vero o falso ?
 

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La Zanzara

Forumer storico
Intanto ci divertiamo a vedere un trolletto da forum privo di un qualsiasi h-index inveire contro chi ha un h-index più elevato del suo, senza sapere di chi si tratta.
Saresti tu ????
Medico della mutua .... con i tuoi teoremi

Poveretto è pure convinto di divertirsi .... accipicchia se curi cosi i tuoi pazienti ... poveretti anche loro

P.S. sei cosi tanto ignorante nelle scienze tecniche che ti posso DIMOSTRARE che 1+1=3 .... anche se sei un medico
1) a=1 , b=1
2) a=b ... vero o falso ?
 

Daee

Forumer storico
CITATION CARTELS
Per fare carriera nelle università e accedere ai finanziamenti per la ricerca, e in generale per acquisire autorevolezza, fama e riconoscimento nella "comunità scientifica", il criterio più comune è il numero di pubblicazioni e il numero di citazioni che le proprie pubblicazioni ricevono. Il primo criterio è ovviamente manipolabile grazie alle autorialità regalate: esiste un vero e proprio commercio di posizioni tra gli autori di studi, che va dal semplice scambio locale di favori tra colleghi fino alla vendita a caro prezzo di autorialità per manoscritti di cui è garantita la pubblicazione sulle più autorevoli riviste internazionali. La letteratura scientifica è ricca di resoconti in proposito. Il numero di citazioni è altrettanto manipolabile ma in maniera più sottile. C'è chi cita se stesso oltre ogni decenza, ma è facile coglierlo con le mani nel sacco grazie ai moderni software di analisi citazionale. Più difficile è identificare le cosiddette reti o cartelli citazionali, ovvero ricercatori che si accordano per citarsi tra di loro così da aumentare i loro parametri bibliometrici. Anche il sistema italiano funziona così: con valori variabili nelle diverse discipline, oggi per diventare professori universitari è necessario avere un certo numero di pubblicazioni in un determinato arco temporale ed è necessario altrettanto avere un certo numero di citazioni in un altro dato arco temporale. E non è una questione di pubblico vs privato. Ad esempio, nell'ambito del finanziamento alla ricerca, sia i fondi ministeriali che quelli da associazioni e fondazioni privati ormai sono tutti erogati con la precondizione che il ricercatore abbia determinati valori bibliometrici, per numero di pubblicazioni, numero di citazioni e spesso anche livello bibliometrico delle riviste dove pubblica. Questo è, piaccia o meno. A scanso di equivoci, il sottoscritto ha indicatori bibliometrici non solo commisurati al ruolo e alla disciplina, bensì che gli consentirebbero di essere commissario di concorso per il reclutamento di altri docenti, posizione per la quale i requisiti sono ulteriormente elevati. E per la quale non mi sono mai candidato né penso mai lo farò. Ma questa è un'altra storia.


Nonostante sia possibile avere un h-index >0 con questi trucchetti, non troviamo il trolletto in classifica...
 

Daee

Forumer storico

Daee

Forumer storico
Immagina la nuova pandemia ... PUOI!

Per oltre trent’anni, Ralph Baric ha studiato e armeggiato con i coronavirus nel suo laboratorio, cercando modi per renderli infettivi e patogeni per gli esseri umani con il presunto obiettivo di sviluppare ANCHE vaccini per contrastarli. Il professor Baric è diventato così, l’autorità preminente sui coronavirus e sulla loro alterazione genetica.
Nella famosa conferenza del 2018, “Immaginare la prossima pandemia influenzale – e prevenirla!
” erano già evidenti questi fatti:

1. I virus chimerici creati in laboratorio erano in grado di replicarsi perfettamente e utilizzare i recettori delle cellule umane per l’ingresso, risultando potenzialmente letali;

2. Il passaggio seriale dei virus attraverso le linee cellulari dei topi avrebbe conferito loro una carica patogena maggiore e ciò era fonte di preoccupazione come risulta dagli scambi epistolari tra Anthony Fauci, Francis Collins e un gruppo di eminenti virologi all'inizio di febbraio 2020;

3. Era nota la fisiopatologia della malattia da “coronavirus emergente”: Baric menziona specificamente i coaguli di sangue e la presenza di citochine nei polmoni. Questo è stato esattamente ciò che è accaduto in una parte della popolazione che si ammalò gravemente di COVID-19;

4. Baric affermava altresì che “lo sviluppo di vaccini per i coronavirus della SARS potrebbe richiedere mesi, anni o decenni. Le tecnologie più recenti potranno ridurre questo tempo di sviluppo, ma tutto sarà poi complicato dalla patologia immunitaria indotta dal vaccino e dal potenziamento o dalla variazione antigenica indotta dal vaccino;

TUTTO PREVISTO!!!

Potete leggere l'articolo completo su:
Immagina la nuova pandemia ... PUOI! | Comilva

Maledetti!!!
 

La Zanzara

Forumer storico
CITATION CARTELS
Per fare carriera nelle università e accedere ai finanziamenti per la ricerca, e in generale per acquisire autorevolezza, fama e riconoscimento nella "comunità scientifica", il criterio più comune è il numero di pubblicazioni e il numero di citazioni che le proprie pubblicazioni ricevono
Tu quante ne hai ?

. Il primo criterio è ovviamente manipolabile grazie alle autorialità regalate: esiste un vero e proprio commercio di posizioni tra gli autori di studi, che va dal semplice scambio locale di favori tra colleghi fino alla vendita a caro prezzo di autorialità per manoscritti di cui è garantita la pubblicazione sulle più autorevoli riviste internazionali. La letteratura scientifica è ricca di resoconti in proposito. Il numero di citazioni è altrettanto manipolabile ma in maniera più sottile. C'è chi cita se stesso oltre ogni decenza, ma è facile coglierlo con le mani nel sacco grazie ai moderni software di analisi citazionale. Più difficile è identificare le cosiddette reti o cartelli citazionali, ovvero ricercatori che si accordano per citarsi tra di loro così da aumentare i loro parametri bibliometrici. Anche il sistema italiano funziona così: con valori variabili nelle diverse discipline, oggi per diventare professori universitari è necessario avere un certo numero di pubblicazioni in un determinato arco temporale ed è necessario altrettanto avere un certo numero di citazioni in un altro dato arco temporale. E non è una questione di pubblico vs privato. Ad esempio, nell'ambito del finanziamento alla ricerca, sia i fondi ministeriali che quelli da associazioni e fondazioni privati ormai sono tutti erogati con la precondizione che il ricercatore abbia determinati valori bibliometrici, per numero di pubblicazioni, numero di citazioni e spesso anche livello bibliometrico delle riviste dove pubblica. Questo è, piaccia o meno. A scanso di equivoci, il sottoscritto ha indicatori bibliometrici non solo commisurati al ruolo e alla disciplina, bensì che gli consentirebbero di essere commissario di concorso per il reclutamento di altri docenti, posizione per la quale i requisiti sono ulteriormente elevati. E per la quale non mi sono mai candidato né penso mai lo farò. Ma questa è un'altra storia.
Che sente il bisogno di scrivere in un forum e dichiarare che i dati ISTAT sono falsi
abbi coraggio mostra i tuoi TEOREME accettati dalla comunità scientifica
Quindi non dovrebbe essere un problema per te

P.S. sei cosi tanto ignorante nelle scienze tecniche che ti posso DIMOSTRARE che 1+1=3 .... anche se sei un medico
1) a=1 , b=1
2) a=b ... vero o falso ?




Nonostante sia possibile avere un h-index >0 con questi trucchetti, non troviamo il trolletto in classifica...
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ora sono i numeri a dirlo.

In attesa che parta il lavoro della Commissione che deve indagare sulla gestione della Pandemia,
se mai comincerà a lavorare sul serio, emergono dati sconcertanti.

Che confermano ciò che in molti sospettavano.

E cioè che le misure adottate dai governi in carica durante il periodo del Covid-19 furono affrettate o addirittura inutili.

E non parliamo solo del protocollo “tachipirina e vigile attesa”, che meriterebbe un articolo a parte.

Ma anche del lockdown e del vaccino obbligatorio per tutti, bambini compresi.

Perché entrambi furono forzati ed evitabili.

E questa non è un’opinione, ma ciò che emerge sui veri numeri delle vittime, sulla loro età e sulle condizioni cliniche pre esistenti.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Un rapporto pubblicato nel maggio 2023 indicava come il Covid
fosse responsabile del 73% dell’incremento dei decessi nel 2020.

E le morti per Covid, in quell’anno, furono il 10,5% del totale.

Ma la realtà, spesso, si nasconde dietro ai freddi numeri.

A dare un quadro più veritiero ci ha pensato un esperto, lo statistico Eugenio Florean.

Lo studioso ha analizzato i dati messi a disposizione dall’Istat.

E ha scoperto che il 63% di morti per Covid soffriva di almeno 5 patologie.

Per essere più precisi, fra coloro che non riuscirono a sopravvivere

il 42,5% soffriva di 6 patologie pregresse

e il 20.7% di cinque.

Si tratta di numeri importanti, perché non fosse stato per il Covid
molti di loro sarebbero sopravvissuti nonostante le loro fragilità.

E la loro morte testimonia la pessima gestione dell’emergenza da parte delle autorità.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ma questi numeri confermano anche altro: cioè che a rischiare erano le persone più anziane e i soggetti fragili

Non era necessario rinchiudere tutti in casa.

E nemmeno costringere tutti a vaccinarsi.

I dati sulle fasce d’età, poi, sono clamorosi.

Nel 2020, i decessi di persone fra i 40 e i 44 anni attribuiti al Covid furono 199.

Tutti questi soggetti erano affetti da quattro o cinque patologie pregresse
.

Stesso discorso vale per le persone decedute fra i 35 e i 39 anni.

E via così.

Tutti i soggetti deceduti sotto i 45 anni erano fragili e con una salute già compromessa prima del Covid.

Per completezza, comunque, ricordiamo tutti i numeri.

Fra i 25 e i 29 anni vi furono 25 decessi.

Fra i 15 e i 19 anni, 5.

E sotto i 5 anni, furono solamente 2.

Numeri indiscutibili, che fanno venire i brividi.
 

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