Stavolta la ricerca in peer reviewed è del Global vaccine data network,
ed è uscita sulla rivista Vaccine, sostenuta dai Centers for disease control and prevention (Cdc) degli Stati Uniti.
E cosa è emerso?
“Su un totale di più di 13 miliardi di dosi somministrate in tutto il mondo,
è facile capire che anche una minima possibilità in più di eventi avversi gravi
corrisponde a decine di milioni di vite, anche giovani, segnate per sempre”.
Lo studio di coorte ha rilevato che i vaccini erano collegati ad un picco di condizioni mediche neurologiche, del sangue e cardiache.
Tra queste,
la sindrome di Guillain-Barré (Gbs),
la mielite trasversa (Tm),
la paralisi facciale di Bell,
l’encefalomielite acuta disseminata (Adem),
le convulsioni generiche (Gs) e febbrili (Fs),
le trombosi cerebrali dei seni venosi (Cvst),
la trombosi venosa splenica (Svt),
l’embolia polmonare (Pe),
la trombocitopenia e la trombocitopenia immunitaria (Itp),
la miocardite e la pericardite.
Lo studio, che è il più grande a livello globale sulla sicurezza dei vaccini
mai realizzato fino ad oggi,
visto che ha analizzato i dati di 99 milioni di persone vaccinate in otto Paesi,
ha verificato se ci fossero incidenze più alte del previsto dopo la vaccinazione.
E le ha trovate, confermando che i vaccini anti Covid
hanno provocato diversi effetti collaterali.