Vaccino

Screenshot_20250217_175831.jpg


Sistemi immunitari distrutti. Se non continui con le punture ora ti ammali sul serio...
solo che ora non ti credono più... Chissà perché... Forse vedono parenti, amici, colleghi cadere improvvisamente, ammalarsi di tumori e altre malattie e andarsene velocemente ecc
Quello che potevamo lo abbiamo fatto e scritto.
Ora, come diceva un famoso teleimbonitore, tóccavvoi.
Arrangiatevi e se ritenuti colpevoli.... Pagherete....
 
Università di Bologna critica il "vaccino" con la spike

È stato recentemente pubblicato l’articolo “Some Differences Between RNA-based Vaccines and RNA-viral Infections and Immune Reactivity” Di Lorenzo Alibardi del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bologna

Testo: Some Differences Between RNA-based Vaccines and RNA-viral Infections and Immune Reactivity | Alibardi | Journal of Biology and Life Science

Riassunto:
L’articolo passa in rassegna le differenze di base tra infezioni da virus RNA e reazioni immunitarie provocate dopo l'iniezione di sequenze virali di RNA o DNA modificate e costruite con tecniche biotecnologiche. La reattività ai RNA biotecnologici fabbricati è relativamente nota e controllata all'interno di provette. Al contrario, le interazioni tra vaccini modificati con RNA biotecnologici e DNA inoculati nel corpo umano e le sue funzioni complesse e incompletamente note sono imprevedibili. Affermare il contrario indica che la tecnologia odierna finge di sapere tutto su come il corpo umano reagisce all'inoculazione di questi vaccini RNA-DNA e ripetere credenze scientifiche insostenibili. Reazioni patologiche sconosciute potrebbero essere generate dai RNA biotecnologici utilizzati come vaccini, a livello cellulare e organismico, come ha dimostrato la proteina spike attiva del virus SarsCov2, generando molti più effetti avversi rispetto ai vaccini utilizzati in precedenza.

Il breve articolo di contenuto teorico generale, evidenzia alcune delle principali differenze biologiche presenti tra i vaccini tradizionali, basati su virus attenuati o sulle loro proteine, e i vaccini RNA-DNA, basati su RNA modificati brevi e specifici somministrati casualmente o su DNA trasportati da virus. Mentre i vaccini basati sulle proteine iniettano proteine inattive con un breve turnover per la degradazione, i vaccini basati su RNA-DNA danno origine a proteine attive e patogene con turnover sconosciuto. Inoltre, le sequenze nucleotidiche modificate dalla biotecnologia possono penetrare in numerosi tipi di cellule in diversi organi, generando proteine spike, autoimmunità e potenziali alterazioni genetiche ancora da valutare negli anni a venire.

L’autore conclude che “la somministrazione di vaccini RNA-DNA appare come un trattamento sperimentale con conseguenze sconosciute a breve e lungo termine su milioni di persone, e sono necessari molti anni di sperimentazione prima che il loro uso possa diventare una pratica medica comune”.

Purtroppo la pratica medica comune è stata già imposta, con l’inganno o con la costrizione, a milioni di persone. Fa piacere constatare che su questo tema, importante anche per il futuro perché le case farmaceutiche non si sono affatto fermate nei loro piani, si “muovono” anche autorevoli esperti universitari e che l’articolo (in inglese) cita correttamente anche il lavoro mio, di Isidoro e Ferraresi che tratta della proteina spike (Immune Response and Molecular Mechanisms of Cardiovascular Adverse Effects of Spike Proteins from SARS-CoV-2 and mRNA Vaccines) e di cui già abbiamo riferito su questo canale. Presto uscirà anche un libro edito da ricercatori dell’Università di Torino. Chissà se, muovendosi le università italiane, forse Schillaci comincerà a farsi qualche domandina sui cosiddetti vaccini che ancora raccomanda a tutti, comprese donne incinte.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto