Vaccino

Questo è accaduto e sta accadendo ancora oggi.

L’opinione comune media e illiberale si è saldata, da una parte, con l’ideologia di sinistra
e, dall’altra, con il potere economico (che ovviamente sui gusti e sui consumi “medi” prospera e fa affari).


Si è così creato un tipo antropologico ben preciso che potremmo chiamare

il “cretino di sinistra” o “cretino collettivo”,

essendo il cretinismo abbracciato in buona fede da molti (su cui speculano i più cinici ed ipocriti).


Il cretinismo impone a tutti

idee semplici e preconfezionate,

una visione manichea del mondo,

un buonismo sentimentale in favore dei Grandi Ideali e di chi li professa.


Per ciò stesso

chi esce da questo seminato medio,

si fa qualche domanda in più,

come sempre e dovrebbe farsi l’uomo di cultura vero e l’individuo a cui pensava Mill,

viene bollato come reprobo, “incolto”, populista, “fascista”.
 
Ahahahahahahah, ma se esiste da 50 anni ....


Siete pronti?

I virologi si scaldano,
l’Oms fa riunioni di emergenza,
in giro è tutto un iniziare a gettare benzina sul fuoco della paura per il vaiolo delle scimmie.

In queste ore col vaiolo stiamo ripercorrendo le stesse identiche tappe del coronavirus.

E la cosa fa preoccupare.


Non solo i Pregliasco di turno si sono già lanciati a suggerimenti su come fare sesso sicuro (non solo protezioni, anche selezioni del partner).

Non solo Joe Biden per tranquillizzare l’Universo ha detto che il vaiolo delle scimmie
“è una cosa per cui tutto il mondo dovrebbe preoccuparsi”.

Non solo gli Usa stanno già “lavorando per vedere quale vaccino si può usare”.

Ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta pure già mettendo le mani avanti,
decretando come “valide” le “misure preventive adottate per la Covid-19”.


E se tanto ci dà tanto, qui si comincia già a sentire aria di restrizioni.


Questa notte l’Oms si è riunita d’urgenza per valutare la diffusione del vaiolo.

Ormai i contagi si contano in diversi Paesi europei e mondiali,
con cluster particolarmente diffusi soprattutto in Spagna.

I casi italiani sono trattati dallo Spallanzani.

Il resto sono stati registrati in Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti d’America.

“I casi segnalati finora non hanno stabilito collegamenti di viaggio con un’area endemica – si legge –
Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, i casi sono stati identificati principalmente,
ma non esclusivamente, tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini”.



Benché per ora i sintomi e il decorso sembrino non destare preoccupazioni particolari (non ci sono decessi registrati),
per l’Oms “l’identificazione di casi confermati e sospetti di vaiolo delle scimmie senza alcuna storia di viaggio nelle aree di endemia in più Paesi è atipica”,
e “quindi c’è urgente necessità di aumentare la consapevolezza relativa a questa malattia e di praticare una ricerca dei casi,
provvedendo ad isolarli e curarli, tracciare i contatti e fornire cure per prevenire ulteriori contagi”.

In pratica, dopo due anni di Covid, siamo punto e d’accapo.

Tracciamento, isolamento, quarantena, cure.

Speriamo solo che per il vaiolo non servano ancora Tachipirina e vigile attesa.


Dal comunicato dell’Oms, intanto, è uscita un’altra affermazione che non può che far riflettere.

Per ora niente restrizioni o divieti di viaggio, dicono gli esperti da Ginevra, però occhio:

secondo l’Oms i contagi possono verificarsi anche durante gli eventi di massa e dunque

“le misure precauzionali generali raccomandate contro Covid-19 dovrebbero anche proteggere ampiamente dalla trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie”.



Non è che torniamo di nuovo a mascherine, lockdown e chiusure?
 
Cos’è davvero questo famigerato “vaiolo delle scimmie” di cui tanto stanno parlando i virologi negli ultimi giorni?

C’è davvero da preoccuparsi?

A rispondere a queste domande è stata l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola,
che attraverso le pagine di Repubblica ha invitato tutti alla calma:

“Non è il Covid e non è giustificata alcuna psicosi, con soli tre casi in Italia di pazienti ricoverati allo Spallanzani e tutti e tre in buono stato di salute”.


“Detto questo è chiaro che gli esperti si interroghino sull’eventuale mutazione di un virus che esiste da anni
e che se n’era rimasto buono nei suoi territori d’origine, l’Africa centro-occidentale.
Cosa può essere successo, all’improvviso? Un virus mutato o un generale calo dell’immunità collettiva”.


“La trasmissione del vaiolo delle scimmie può avvenire attraverso scambi di fluidi corporei,
e nei rapporti sessuali ovviamente questo avviene.
In casi rari, il contagio può avvenire anche tramite goccioline e con gli indumenti contaminati”.

La maggior parte degli infetti riguardi i giovani e gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini.


Un’arma a disposizione già c’è, esiste:
il vaccino contro il vaiolo fatto dalle persone più anziane funziona
e “offre protezione” anche contro questo virus che proviene dalle scimmie.

“Va tenuto sotto controllo e dobbiamo capire cosa sta accadendo.
Il vaiolo delle scimmie che finora si è manifestato in Europa non sembra grave
e i pazienti guariscono nel giro di qualche settimana”.

I sitomi possono essere “lievi o moderati e le lesioni cutanee possono provocare prurito e in alcuni casi dolore.
Si manifesta con febbre, dolori muscolari, mal di testa e stanchezza. Un sintomo tipico è l’ingrossamento dei linfonodi”.
 
In questi giorni è tornato a girare nel web un intervento che il CEO di Pfizer, Albert Bourla,

fece a Davos in occasione del Forum economico mondiale nel 2018.

Due anni prima dello scoppio definitivo della pandemia di Covid.



Bourla, in quel panel pubblico, affermò:

Immaginate un chip biologico che è incluso in una pillola

che quando viene inghiottito e va nello stomaco invia un segnale che il paziente lo ha ingerito.

Immaginate le applicazioni, la possibilità di far obbedire le persone…

Si potrebbe sapere che se devi prenderla (la pillola) l’hai presa.

Quello che succede in questo campo è molto affascinante”.


Quindi questo è ciò che ha detto:

per la principale azienda farmaceutica

è “affascinante” far ingerire chip per il controllo attraverso una pillola.

E lo ammise candidamente.
 
I microchip, appunto.

Non più una cosa che appartiene al complottismo,

perché il CEO di Pfizer ha ufficialmente sdoganato questa possibilità.


La tecnica è inserirli nei medicinali.

“Si può facilmente immaginare a quali ricatti dovrà sottostare il cittadino-paziente
che oserà rifiutare la pillolina microchippata, ad esempio:

niente lavoro, oppure

niente ingresso in locali pubblici o mezzi di trasporto”.




Pfizer CEO Albert Bourla explains Pfizer’s new tech to Davos crowd: “ingestible pills” – a pill with a tiny chip that send a wireless signal to relevant authorities when the pharmaceutical has been digested. “Imagine the compliance,” he says pic.twitter.com/uYapKJGDJx
— Jeremy Loffredo (@loffredojeremy) May 20, 2022




Siamo in un nuovo terreno, dunque, quello dei farmaci con l’intelligenza artificiale.

Sembra di essere entrati in Matrix, ma è la pura realtà, che verrà sbandierata come l’ennesima vittoria della scienza.

Ci saranno persone pronte a farsi microchippare ed altre che "saranno obbligate".


C’è da chiedersi e preoccuparsi sul sempre più stretto legame tra medicina-scienza e potere politico-economico.
 
Ahahahahahahah, ma se esiste da 50 anni ....


Siete pronti?

I virologi si scaldano,
l’Oms fa riunioni di emergenza,
in giro è tutto un iniziare a gettare benzina sul fuoco della paura per il vaiolo delle scimmie.

In queste ore col vaiolo stiamo ripercorrendo le stesse identiche tappe del coronavirus.

E la cosa fa preoccupare.


Non solo i Pregliasco di turno si sono già lanciati a suggerimenti su come fare sesso sicuro (non solo protezioni, anche selezioni del partner).

Non solo Joe Biden per tranquillizzare l’Universo ha detto che il vaiolo delle scimmie
“è una cosa per cui tutto il mondo dovrebbe preoccuparsi”.

Non solo gli Usa stanno già “lavorando per vedere quale vaccino si può usare”.

Ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta pure già mettendo le mani avanti,
decretando come “valide” le “misure preventive adottate per la Covid-19”.


E se tanto ci dà tanto, qui si comincia già a sentire aria di restrizioni.


Questa notte l’Oms si è riunita d’urgenza per valutare la diffusione del vaiolo.

Ormai i contagi si contano in diversi Paesi europei e mondiali,
con cluster particolarmente diffusi soprattutto in Spagna.

I casi italiani sono trattati dallo Spallanzani.

Il resto sono stati registrati in Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti d’America.

“I casi segnalati finora non hanno stabilito collegamenti di viaggio con un’area endemica – si legge –
Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, i casi sono stati identificati principalmente,
ma non esclusivamente, tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini”.



Benché per ora i sintomi e il decorso sembrino non destare preoccupazioni particolari (non ci sono decessi registrati),
per l’Oms “l’identificazione di casi confermati e sospetti di vaiolo delle scimmie senza alcuna storia di viaggio nelle aree di endemia in più Paesi è atipica”,
e “quindi c’è urgente necessità di aumentare la consapevolezza relativa a questa malattia e di praticare una ricerca dei casi,
provvedendo ad isolarli e curarli, tracciare i contatti e fornire cure per prevenire ulteriori contagi”.

In pratica, dopo due anni di Covid, siamo punto e d’accapo.

Tracciamento, isolamento, quarantena, cure.

Speriamo solo che per il vaiolo non servano ancora Tachipirina e vigile attesa.


Dal comunicato dell’Oms, intanto, è uscita un’altra affermazione che non può che far riflettere.

Per ora niente restrizioni o divieti di viaggio, dicono gli esperti da Ginevra, però occhio:

secondo l’Oms i contagi possono verificarsi anche durante gli eventi di massa e dunque

“le misure precauzionali generali raccomandate contro Covid-19 dovrebbero anche proteggere ampiamente dalla trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie”.



Non è che torniamo di nuovo a mascherine, lockdown e chiusure?
ma booster 2 o dose 4 sc2

funziona anche per il vaiolo gayo?

chiedo per un amico :d:
 
ma perchè "triste spettacolo" se uno è attento alla sua salute e quella degli altri io non ci trovo nulla di triste
Buona giornata
 
p.s. visto che la stanno raccontando come una malattia gaya(82.000 fru fru alle canarie) per coprire una delle tante eruzioni cutanee tipiche del'aids(nel nostro caso vaids)...o perchè mai le scimmie? avrei capito il vaiolo dei cavalli o degli asini...:-D
 
ma perchè "triste spettacolo" se uno è attento alla sua salute e quella degli altri io non ci trovo nulla di triste
Buona giornata

Triste spettacolo, vedere persone che a 30° indossano una mascherina per correre all'aperto o andare in bici
Triste spettacolo come hanno oppresso ed afflitto, bambini SANI, creandogli disagi e togliendo loro voglia di giocare socializzare crescere
Triste spettacolo come hanno lasciato morire in solitudine anziani
Triste spettacolo adulti che si fanno prendere in giro da dei politici corrotti e privi di valore
Triste spettacolo donne incinte che hanno perso il figlio che attendevano perché vaccinate con un siero sperimentale non adatto per loro ed il feto.
Triste spettacolo veder morire giovani sportivi SANI per improvvisi attacchi di cuore
Triste spettacolo veder giovani sportivi rinunciare al proprio sport perché hanno miocardite


Posso andare avanti per pagine...

Evidentemente il termine SALUTE è interpretato in modo diverso.
SALUTE: Condizione di benessere fisico e psichico dovuta a uno stato di perfetta funzionalità dell'organismo

Perfetta funzionalità dell'organismo... iniettarsi più dosi di un siero che MODIFICA le funzionalità del proprio organismo, è ANTI SALUTARE.
I risultati si vedono................. mai nella storia umana dei farmaci, hanno creato cosi tanti danni.
 
Quasi archiviato il Covid che non fa più presa sulla popolazione,
è partito il terrorismo sul vaiolo delle scimmie e il relativo vaccino.

Chissà che ad ottobre non facciano un nuovo Super Green pass Covid+Vaiolo.

Ma c’è di più.

Perché oltre al vaiolo delle scimmie c’è anche la peste suina.


Ilaria Capua, in un’intervista al Corriere, ha detto:

“L’emergenza legata alla peste suina è la cronaca di una epidemia annunciata.

L’Italia non poteva pensare di rimanerne fuori:

questo virus circola da diversi anni in Europa centrale,

nelle repubbliche baltiche, in Polonia, Russia e Cina.

E se vai a vedere i numeri in Cina,

il maggior consumatore di carne suina al mondo,

l’effetto è stato devastante.

Se entrasse nella filiera del suino in Italia sarebbe un colpo durissimo”.


“Il rischio è zero per l’essere umano.

Non si trasmette all’uomo né per via diretta (contatto), né indiretta (con gli alimenti).

È un virus molto selettivo.

Una sorta di virus esigente, tutt’altro che di bocca buona: infetta esclusivamente i suini (maiali, cinghiali, facoceri) e nessun’altra specie.

Ma proprio questa sua caratteristica è anche un grave problema.

Per quasi tutte le malattie di animali e uomini ci sono dei vaccini,

ma nel caso della peste suina, proprio per questa sua incredibile selettività, non esiste.

O meglio: non siamo riusciti a produrre un vaccino che abbia livelli di efficacia e sicurezza tali da poterlo mettere in commercio”.


“Mi auguro che non succeda, ma il mercato dei prodotti di origine animale funziona così.

Sarebbe un disastro, perché vorrebbe dire bloccare tutta la filiera, posti di lavoro.

Se non hai un vaccino è molto difficile controllare la malattia e la sua circolazione.

Una volta che è arrivato all’interno di una popolazione recettiva potrebbe esplodere.

In un Paese come l’Italia con una forte vocazione in questa industria

rischiamo che, anche in maniera un po’ strumentale,

si possa arrivare a un blocco dell’export dei prodotti.

È una malattia che non vuole nessun Paese.

Forse anche per questo non si avverte l’allarme che si nasconde dietro la notizia più di colore, i cinghiali tra i cassonetti.

Abbiamo già l’infezione in tre regioni: Piemonte, Liguria, Lazio.

La prima cosa da fare è capire se c’è un legame”.


“Uno dei meccanismi di introduzione del virus è quella alimentare.

In letteratura sono riportati casi di camionisti che arrivano dalle zone infette (in questo caso verosimilmente da est).

Viaggia per migliaia di chilometri con i suoi panini farciti con l’insaccato fatto con il maiale di allevamento familiare.

È sufficiente che a destinazione butti l’ultimo pezzo di panino e che un cinghiale lo mangi nella spazzatura ed ecco il primo caso. "
 

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