Dopo i
Twitter Files, che attestano come Twitter abbia influenzato il dibattito sul Covid,
manipolandolo secondo le direttive della
Casa Bianca e dell’
FBI
e censurando i contenuti divergenti rispetto alla narrazione pandemica,
il
Wall Street Journal ha pubblicato un’inchiesta su quelli che potremmo definire i
Facebook Files.
Si tratta di documenti appena rilasciati che mostrano come la
Casa Bianca abbia,
ancora una volta, svolto un
ruolo chiave nella censura sui social media.
L’esecutivo democratico avrebbe fatto pressioni sui social di Mark Zuckerberg,
per oscurare post relativi a
contenuti «spesso veri»,
che potevano però essere percepiti come materiale «sensazionalistico, allarmistico o scioccante».
In parole povere, per censurare quelle notizie “vere” ma scomode al governo democratico,
che potevano generare incertezza, paure ed esitazioni sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini anti-Covid.
I documenti sono stati pubblicati il 6 gennaio, nell’ambito del processo
Missouri vs Biden,
un caso contro presunte violazioni della
libertà di parola da parte dell’amministrazione democratica,
che vede coinvolti i procuratori generali del Missouri, della Louisiana, oltre a quattro querelanti della New Civil Liberties Alliance.
Dalle carte del processo sono emersi alcuni scambi di e-mail tra
Rob Flaherty,
il direttore dei media digitali della Casa Bianca, e un dirigente di Facebook, il cui nome non è stato reso noto.