Vaccino

Naturalmente, quello sopra è l'articolo pubblicato dal "fatto". Poverini.
Quello sotto non cita l'influenza come causa.



Una bambina di 6 anni è morta lo scorso fine settimana a causa di una miocardite acuta.

Lo ha fatto sapere l’Azienda sanitaria della città emiliana, citata da alcuni media,
che ha chiarito come la bambina, nel tardo pomeriggio di venerdì,
è stata portata in Pronto soccorso pediatrico a Piacenza,
accompagnata dai suoi familiari perché si sentiva molto male.


Viste le condizioni gravi della bambina,
è stato disposto il trasferimento all’ospedale Niguarda di Milano,
ma ogni tentativo di salvarla è risultato vano.

E’ deceduta nella notte tra venerdì e sabato.


In base a quanto è stato riferito dall’Ausl di Piacenza,
le condizioni della bambina sono apparse molto critiche,
con una funzionalità cardiaca severamente compromessa.

I sanitari hanno quindi organizzato un trasporto d’urgenza verso l’ospedale Niguarda di Milano,
per sottoporre la bambina a Ecmo (macchinario salvavita, ndr),
l’unica tecnica possibile per supportare in casi come questi le funzioni vitali mediante circolazione extracorporea.
 
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Gli è rimasto altro, che fare la profilassi antimalarica :d: ( le zanzare sono pericolose...soprattutto se di palude )
In teoria con il doppio nik si dovrebbe avere il ban immediato...
Quindi rimane solo il dubbio di chi sia in realtà La Zanzara....che posta le fake di open....che solo due/tre/quattro utenti hanno fatto in passato
Lo scopriremo.....
 
Quindi vediamo...non basta leggere le chat, cioè saper leggere e capire cosa è accaduto...cosa hanno omesso e come hanno "aggiustato" il tutto affinchè la storia e la narrazione fosse così spaventosamente dolosa e falsa da indurre le persone a credere a ciò che veniva loro riportato.

E' palese che siano in preda ad un mix tra la negazione inconscia nel voler accettare quanto accaduto e contestualmente esserne state le "vittime" designate; per di più con tanto di firma sulla liberatoria a favore di quelli che hanno spudoratamente mentito e condito il tutto.

Comprendo che oggi chi si è vaccinato, viva in un misto tra rabbia e paura dovuta all'immane presa per i fondelli mirata su un argomento Sacro come la Salute e che, questo sia un fardello pesantissimo da ammettere e sopportare.

Quindi si rifugiano nella speranza e nella denigrazione nei confronti di quelli che hanno sempre nutrito dubbi al riguardo e non sono caduti nel tranello, nonostante i ripetuti ricatti perpetrati per convincere quest'ultimi a piegarsi alla loro scelta...perchè in fondo in fondo, anche non lo ammeteranno mai, sanno di essere stati presi per il c..o e quindi vorrebbero che anche chi non si è piegato fosse nella loro stessa situazione, in una sorta di "mal comune mezzo gaudio"...ed invece sono solo e soltanto problemi loro

Oggi, messi di fronte a tutte le evidenze che stanno emergendo a prova di stupido cosa fanno?...denigrano le fonti, ma come fanatici accecati si rifiutano di comprendere che il problema non sono le fonti, ma ciò che i loro "responsabili" hanno detto e scritto nelle varie chat.

Giratela come volete, la sostanza non cambia: avete fatto la vostra scelta, come io ho fatto la mia.

La differenza sta tutta nel fatto che io non mi sono fatto prendere per il c..o dai vari personaggi in questione, con tutto ciò che ne può derivare eventualmente per la mia salute.
in sintesi estrema
e
semicitando Sciascia
esistono

UOMINI
MEZZI uomini
OMinicchi
Pigliainculo
quaquaraquà
e
zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz(joppyni, sbirulini, s-borolini)

primissimo lvl della scala evolutiva, ignorato financo da Darwin( :d: )

spiaze
 
Occorre fare un passo indietro e raccontare un po' di storia. Partendo dal chinino che gli Inca estraevano in Perù dalla corteccia dell’albero della china (Quina) e che fu portato alla conoscenza dell’Occidente sin dal 1600 circa. È un potente farmaco antimalarico ed è forse stato uno dei farmaci più importanti di sempre, perchè ha permesso di curare e salvare un numero incalcolabile di persone. Senza il chinino, ad esempio, gli inglesi non avrebbero potuto conquistare l’India, né gli olandesi le isole indonesiane. Non solo: inizialmente il prodotto peruviano veniva esportato via mare, ma durante la guerra di secessione americana il rifornimento di chinino agli Stati del Sud era stato tagliato dalla marina del Nord che aveva il dominio del mare. Così un grande numero di soldati del Sud erano morti di malaria, o avevano combattuto malati e con la febbre alta. Gli storici hanno valutato che ogni tre soldati uccisi in battaglia altri cinque erano morti di malaria, ed erano prevalentemente soldati del Sud. Quindi il chinino è anche stato un’arma chimica, usata in questo caso con il blocco marittimo del suo commercio.
Gli olandesi avevano evidentemente capito l’importanza economica di questa pianta e ne avevano fatto estese coltivazioni in Indonesia, assumendo il monopolio nel settore (lo stesso avevano fatto con un altro albero sudamericano, cioè con l’albero della gomma che proveniva dal Brasile).
Dal chinino alla chinina
I chimici del XIX secolo cercarono ben presto di isolare il principio attivo (la chinina), sia per curiosità sia per il suo grande valore commerciale e strategico. Così i francesi Pelletier e Caventou, già nel 1820, ma successivamente altri chimici francesi famosi, tra cui anche Pasteur, cominciarono a “smontare” la chinina pezzo per pezzo per capirne la struttura. Cominciò così una grande sfida chimica che portò alla fine a comprenderne la struttura esatta, che è quella della figura 2. È costituita da una struttura di base (come indicato dall'ellisse puntinata) con un lungo “pendaglio” esterno contenente anche azoto.
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Figura 2. La struttura della chinina
I Paesi con impero coloniale e grandi flotte (i cosiddetti Paesi talassocratici, secondo la famosa teoria geopolitica di Mahan) non avevano speciale interesse pratico a sintetizzarla. Ma non era così per la Germania, dove i tentativi di sintesi si susseguirono sin dal primo ventennio del secolo XX. Così nel 1918 Rabe e Kindler si erano avvicinati molto alla sintesi completa: ma i loro risultati, che erano stati pubblicati in tedesco, furono quasi ignorati. Quindi la sintesi completa rimase una sfida che fu risolta solo da Gilbert Stork in tempi molto più vicini a noi.
Nasce la clorochina
Si era però era ben presto compreso che il costo del prodotto di sintesi sarebbe stato superiore a quello della chinina naturale. Ed ecco perché la Bayer cercò subito di produrre qualche molecola sostitutiva di struttura più semplice, mimando alcuni aspetti strutturali della chinina. Dall’impresa nacquero la clorochina, l'idrossiclorochina e la metilclorochina (sontochina), tra le centinaia di varianti che pare siano state sintetizzate e provate. Quindi la sintesi e la selezione di clorochina, idrossiclorochina e metilclorochina sono state il risultato di un programma di ricerca molto impegnativo.
Si può anche può ricordare che durante la Seconda guerra mondiale, in Africa, le truppe tedesche dell’Africa Korps e quelle italiane erano provviste di clorochina e metilclorochina (sontochina). Le truppe americane e inglesi avevano invece a disposizione la chinina naturale proveniente primariamente dalle colonie degli alleati olandesi. Solo dopo la caduta dell’Africa del Nord le truppe alleate avevano potuto mettere le mani sugli antimalarici della Bayer, in un deposito italo-tedesco a Tunisi. Li avevano fatti subito analizzare e li avevano riprodotti, introducendo anche varianti (come la quinacrina). L’operazione era stata molto utile, perché questi farmaci sono poi risultatidi grande importanza nella guerra del Pacifico: dopo l’attacco di Pearl Harbor, infatti, il Giappone aveva occupato le colonie indonesiane dell’Olanda privando le truppe americane della chinina. Ed è documentato che le morti provocate dalla malaria tra i soldati americani nella fase iniziale della guerra del Pacifico hanno superato quelle dovute alle armi. Gli americani furono così forzati a cercare urgentemente farmaci antimalarici o a tentare di sintetizzare la chinina. La clorochina, la quinacrina e le altre molecole simili sulle quali avevano messo le mani alla fine della guerra in Africa - tutte di facile produzione industriale - erano quindi state fondamentali nel prosieguo della guerra.
Tornando alla sintesi totale della chinina, è stata realizzata nel 1944 da Woodward e von Eggers Doering. La loro sintesi aveva però portato al composto racemico e non al composto naturale, che è stereoattivo e che, come detto, fu invece sintetizzato più tardi da Stork. Comunque la sintesi industriale della chinina non è stata mai realizzata in quanto troppo costosa.
Dalla guerra del Vietnam a Covid-19
Alla fine della Seconda guerra mondiale, la chinina di origine vegetale è ritornata in commercio. Qui vale forse la pena accennare al ruolo che si pensa abbia avuto nella guerra del Vietnam. Infatti, con gli anni alcuni ceppi del plasmodio della malaria erano divenuti resistenti alla chinina, provocando la morte per malaria di molti soldati americani. La clorochina, usata assieme alla chinina, aveva risolto il problema. Però la clorochina non era disponibile ai vietnamiti, a causa dell’embargo dei prodotti medicinali. È stato quindi un prodotto della farmacopea tradizionale cinese, l’artemisinina, che ha risolto il problema per i vietnamiti. L’artemisinina, che non ha nulla a che fare chimicamente con la chinina ed i suoi derivati, è ora divenuta un farmaco antimalarico molto importante.
Questo per la storia, e ho voluto colorirla con qualche dato aneddotico che non mi sembra inutile, perchè insegna come nelle vicende di un farmaco siano spesso contenute informazioni più generali sulla storia umana. Ma è interessante notare che i prodotti di filiazione della chinina, originariamemente pensati e sperimentati per la lotta alla malaria, hanno con il tempo gradualmente perso la posizione di assoluta prominenza in questa lotta per l’insorgenza di fenomeni di resistenza, e per la scoperta della artemisinina. Ma ne hanno, nel frattempo, conquistata una seconda di primaria importanza nelle malattie auto-immuni, in primis l’artrite reumatoide, che in Italia colpisce circa 400.000 individui. Come mi ha fatto notare il collega Ernesto Carafoli, l’idrossiclorochina è ora un importante presidio terapeutico per l’artrite reumatoide e altre malattie autoimmuni, come il lupus eritematoso e la sindrome di Siogren.
Ma la versatilità della clorochina e dell’idrossiclorochina non finisce qui: la pandemia dal COVID-19 ci sta insegnando che un campo molto grande, potenzialmente il più importante, si sta forse aprendo alle loro possibilità terapeutiche. Siamo solo agli inizi della storia, ma pare probabile che la presente pandemia da COVID-19 sia il prossimo campo di battaglia di queste interessanti molecole, che hanno una storia scientifica ormai centenaria
 

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