Eppure, in quella casa di riposo era in quel momento accertata la presenza di un focolaio Covid,
il terzo scoppiato da un anno a questa parte nella struttura.
Dove sono tutti vaccinati e stravaccinati fin dal principio.
“La signora Ersilia, vaccinata i1 20 aprile e sottoposta a tampone il 19, vive nel pensionato separata,
dove in quei giorni, su 30 ospiti, ben 20 risultavano positivi.
Attendere l’esito del tampone prima di vaccinarla sarebbe stata decisione di buon senso,
tanto più che sarebbe bastato attendere soltanto 24 ore.
La Pietro Zangheri è amministrata da un consiglio nominato in parte da azionisti privati e in parte dal Comune di Forlì.
Nessuno dei responsabili, evidentemente, ha ritenuto di dover posticipare le vaccinazioni, né la MI si è curata della contraddittoria tempistica”.
Va specificato, perché è importante in questa dilagante soppressione dello stato di Diritto,
che molti anziani ospitati nella struttura sono affetti da demenza senile e quindi incapaci di opporsi all’inoculazione.
“Solo qualcuno si è rifiutato, dicendo di volere appunto aspettare il risultato del test,
ma per tutti gli altri, a firmare il consenso per la quarta dose, come per le altre precedenti,
sono stati parenti, spesso lontani e poco presenti, forse ignari del focolaio d’infezione
che si stava nel frattempo sviluppando nel pensionato dove erano alloggiati i loro cari”.
La notizia è trapelata perché alcuni di questi anziani che sono stati vaccinati mentre erano positivi hanno avuto malori.
Ci si dia una regolata, al più presto.