E invece il campo ha detto che Novak Djokovic ha vinto gli Open d’Australia per la decima volta in carriera,
battendo nella finale di Melbourne il greco Stefanos Tsitsipas (che aveva eliminato l’italiano Sinner) in tre set, con il punteggio di 6-3, 7-6 (7-4), 7-6 (7-5).
Il campione serbo ha così agganciato Rafa Nadal a quota 22 titoli Slam e da lunedì tornerà n.1 del ranking Atp.
Alla faccia dei rosiconi che volevano un altro uomo immagine e non il sovversivo antivaccino Covid.
Dopo il punto decisivo Djokovic ha raggiunto il box del suo staff,
dove ha lungamente abbracciato la madre Dijana ed il coach Goran Ivanišević,
per poi abbandonarsi in un pianto liberatorio, steso sul pavimento.
Un’immagine potentissima.
Il campione serbo è quindi tornato in campo, dove è rimasto a lungo seduto, con il viso coperto dall’asciugamano.
Le sue parole:
“Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno fatto sentire a mio agio nel tornare in Australia.
Solo la mia squadra e la mia famiglia sanno cosa ho passato nelle ultime 4-5 settimane.
Considerando tutte le circostanze penso che sia la vittoria più bella della mia vita”.
Hanno provato a buttarlo giù.
Lui ha trionfato. P
oi Djokovic ha anche rivolto un appello
“a tutti i bambini che ci stanno guardando: sognate in grande e trovate qualcuno che abbia i vostri sogni, perché tutto è possibile”.