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EVIDENCE-BASED
The Defender, organo dell'associazione Children's Health Defense vicina all'attuale segretario alla salute USA RFK jr, ci informa che l'American Academy of Pediatrics (AAP), una sorta di società statunitense di pediatria che afferma di rappresentare 67.000 medici pediatri USA, avrebbe pubblicato per la prima volta linee guida sulle vaccinazioni covid e non solo differenti da quelle istituzionali dei Centers for Disease Control (CDC).
In pratica, AAP raccomanda i vaccini covid da 6 a 23 mesi di età, e poi li raccomanda ancora dai 2 ai 18 anni, con terminologie formalmente differenti. E poi raccomanda nei bambini l'antiinfluenzale e l'anti-RSV. Al contrario, i CDC suggeriscono che la vaccinazione covid sia discussa tra genitori e pediatri dai 6 mesi ai 18 anni, e non la raccomanda più in gravidanza.
Ca va sans dire, l'AAP sostiene che le sue raccomandazioni sono basate sull'evidenza, malgrado non esista alcuno studio controllato con i vaccini covid nei bambini, che il covid per i minori sani abbia rischio nullo e che le miocarditi da vaccino siano frequenti proprio negli adolescenti.
L'articolo va letto nella sua interezza, qui in traduzione automatica in italiano:
tdefender-substack-com.translate.goog
La questione ci dà il destro di menzionare nuovamente una ricerca che ricordavamo qualche giorno fa, che anni fa si occupò dei conflitti di interesse delle società scientifiche italiane. Questi i principali risultati:
"Per quanto riguarda la sponsorizzazione da parte dell'industria, il 64,9% ha ricevuto sponsorizzazioni private per l'ultima conferenza, il 29,0% aveva i loghi dei produttori sul proprio sito web, mentre il 35,9% ha avuto simposi satellite sponsorizzati dall'industria durante l'ultima conferenza. La presenza di un codice etico sui siti web delle società è stata associata sia a un aumento del rischio di sponsorizzazione da parte dell'industria per l'ultima conferenza sia a conferenze e/o simposi satellite."
pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
Venendo all'AAP, nelle pagine interne del sito si scopre che riceve annualmente "donazioni" dalle maggiori industrie farmaceutiche per decine di migliaia di dollari all'anno:
www.aap.org
Inoltre, secondo il sito InfluenceWatch, "Nel 2018, l'AAP ha dichiarato un fatturato di 121.878.940 dollari e un patrimonio netto di 62.163.314 dollari. Oltre la metà delle sue entrate proveniva da affiliazioni, riviste e pubblicazioni. L'AAP ha inoltre dichiarato di aver ricevuto 20,5 milioni di dollari in sovvenzioni governative e oltre 12,9 milioni di dollari in contributi esterni. Nello stesso anno, l'AAP ha dichiarato spese per 118.478.392 dollari, inclusi quasi 800.000 dollari spesi per attività di lobbying legislativo."
Il medesimo sito afferma che l'AAP si schiera "a sostegno di un'assistenza "gender-affirming" per i bambini transgender, incluso l'uso di ormoni che bloccano la pubertà nei bambini prepubescenti. [...] Durante la pandemia di COVID-19, l'AAP ha sostenuto l'uso diffuso dell'obbligo di mascherina e si è opposta ai tentativi di abrogarlo, nonostante il drastico calo dei casi di COVID-19 negli Stati Uniti. L'organizzazione ha anche sostenuto la vaccinazione di massa dei bambini contro il COVID-19, pur riconoscendo che il COVID-19 raramente rappresenta una seria preoccupazione per i bambini."
Ora, questa è una vicenda molto statunitense, difficilmente trasferibile di peso nel nostro paese, dove le medesime posizioni ideologiche si manifestano in forme e comportamenti molto differenti. E' tuttavia una vicenda utile a formulare varie considerazioni, in specie legate al tema del conflitto di interessi, ovvio nel caso dei finanziamenti dalle industrie farmaceutiche, meno ovvio ma almeno altrettanto importante nel caso degli incentivi versati ai pediatri durante la pandemia dalle assicurazioni che pagavano in base agli assistiti vaccinati. Quelle medesime assicurazioni che oggi l'AAP prega mantengano i vaccini tra i medicinali inclusi nelle polizze malgrado il cambio di politica dei CDC. Così che il meccanismo così soddisfacente in pandemia non abbia ora a incepparsi.
The Defender, organo dell'associazione Children's Health Defense vicina all'attuale segretario alla salute USA RFK jr, ci informa che l'American Academy of Pediatrics (AAP), una sorta di società statunitense di pediatria che afferma di rappresentare 67.000 medici pediatri USA, avrebbe pubblicato per la prima volta linee guida sulle vaccinazioni covid e non solo differenti da quelle istituzionali dei Centers for Disease Control (CDC).
In pratica, AAP raccomanda i vaccini covid da 6 a 23 mesi di età, e poi li raccomanda ancora dai 2 ai 18 anni, con terminologie formalmente differenti. E poi raccomanda nei bambini l'antiinfluenzale e l'anti-RSV. Al contrario, i CDC suggeriscono che la vaccinazione covid sia discussa tra genitori e pediatri dai 6 mesi ai 18 anni, e non la raccomanda più in gravidanza.
Ca va sans dire, l'AAP sostiene che le sue raccomandazioni sono basate sull'evidenza, malgrado non esista alcuno studio controllato con i vaccini covid nei bambini, che il covid per i minori sani abbia rischio nullo e che le miocarditi da vaccino siano frequenti proprio negli adolescenti.
L'articolo va letto nella sua interezza, qui in traduzione automatica in italiano:

Leading Pediatrician Group Defies CDC, Tells Parents to Get COVID Shots for Infants, Kids
The American Academy of Pediatrics’ new “evidence-based immunization schedule” recommends COVID-19 vaccination for all children between 6 and 23 months of age.

La questione ci dà il destro di menzionare nuovamente una ricerca che ricordavamo qualche giorno fa, che anni fa si occupò dei conflitti di interesse delle società scientifiche italiane. Questi i principali risultati:
"Per quanto riguarda la sponsorizzazione da parte dell'industria, il 64,9% ha ricevuto sponsorizzazioni private per l'ultima conferenza, il 29,0% aveva i loghi dei produttori sul proprio sito web, mentre il 35,9% ha avuto simposi satellite sponsorizzati dall'industria durante l'ultima conferenza. La presenza di un codice etico sui siti web delle società è stata associata sia a un aumento del rischio di sponsorizzazione da parte dell'industria per l'ultima conferenza sia a conferenze e/o simposi satellite."

Conflict of interest between professional medical societies and industry: a cross-sectional study of Italian medical societies' websites - PubMed
This survey shows that industry sponsorship of Italian medical societies' conferences is common, while the presence of a structured regulatory system is not. Disclosure of the amount of industry funding to medical societies is scarce. The level of transparency therefore needs to be improved and...

Venendo all'AAP, nelle pagine interne del sito si scopre che riceve annualmente "donazioni" dalle maggiori industrie farmaceutiche per decine di migliaia di dollari all'anno:
Current Partners
American Academy of Pediatrics partners with companies and organizations whose support helps advance our mission for children.

Inoltre, secondo il sito InfluenceWatch, "Nel 2018, l'AAP ha dichiarato un fatturato di 121.878.940 dollari e un patrimonio netto di 62.163.314 dollari. Oltre la metà delle sue entrate proveniva da affiliazioni, riviste e pubblicazioni. L'AAP ha inoltre dichiarato di aver ricevuto 20,5 milioni di dollari in sovvenzioni governative e oltre 12,9 milioni di dollari in contributi esterni. Nello stesso anno, l'AAP ha dichiarato spese per 118.478.392 dollari, inclusi quasi 800.000 dollari spesi per attività di lobbying legislativo."
Il medesimo sito afferma che l'AAP si schiera "a sostegno di un'assistenza "gender-affirming" per i bambini transgender, incluso l'uso di ormoni che bloccano la pubertà nei bambini prepubescenti. [...] Durante la pandemia di COVID-19, l'AAP ha sostenuto l'uso diffuso dell'obbligo di mascherina e si è opposta ai tentativi di abrogarlo, nonostante il drastico calo dei casi di COVID-19 negli Stati Uniti. L'organizzazione ha anche sostenuto la vaccinazione di massa dei bambini contro il COVID-19, pur riconoscendo che il COVID-19 raramente rappresenta una seria preoccupazione per i bambini."
Ora, questa è una vicenda molto statunitense, difficilmente trasferibile di peso nel nostro paese, dove le medesime posizioni ideologiche si manifestano in forme e comportamenti molto differenti. E' tuttavia una vicenda utile a formulare varie considerazioni, in specie legate al tema del conflitto di interessi, ovvio nel caso dei finanziamenti dalle industrie farmaceutiche, meno ovvio ma almeno altrettanto importante nel caso degli incentivi versati ai pediatri durante la pandemia dalle assicurazioni che pagavano in base agli assistiti vaccinati. Quelle medesime assicurazioni che oggi l'AAP prega mantengano i vaccini tra i medicinali inclusi nelle polizze malgrado il cambio di politica dei CDC. Così che il meccanismo così soddisfacente in pandemia non abbia ora a incepparsi.