Vaccino

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Stato
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@superb@ffone
solo chi posta un video indimenticabile per quanto desolante dove un figuro stolto e saccente definisce gli effetti avversi degli svaccini
pochi e ridicoli
oltraggiando le innumerevoli vittime che stanno in modo "ridicolo" dentro ad una bara o in compagnia di una "ridicola" miocardite
può postare un link che avvalli l'altrettanto tragicamente indimenticabile protocollo
Tachipirina&vigile attesa
che sarà ricordato sui libri di storia come pagina vergognosa della nostra storia

poiché ormai, se adeguatamente informati, lo avrebbero già capito pure i bimbi nel Tagikistan che vi è stata...
Tachipirina&vigile attesa...dell'oltraggio di Ippocrate
tieni decenni sulle spalle ed ancora ignori cosa ti hanno fatto sotto gli occhi...ed addirittura ironizzi instancabilmente sul tuo prossimo
senza aver speso DA MESI una sola parola di solidarietà per chi è morto dopo l'inoculazione di svaccino
almeno @ciccio bellico lo ha fatto con Camilla Canepa, ha speso una frase rispettosa per la tragedia di questa giovane che AVEVA 18 anni
ma tu niente...mai una parola...in tanti mesi... silenzio assoluto sulle vittime delle reazioni avverse
ma come è possibile ironizzare sulla sofferenza degli altri?
fai il "fenomeno" sul forum perché la sofferenza ha toccato gli altri...fidati che è questo il motivo
altrimenti saresti più silente sul tema e posteresti meno faccine che ironizzano...fidati ancora

Ha destato un certo scalpore sui social media la notizia che AIFA e Ministero della Salute hanno impugnato – con esito positivo – la sospensiva concessa dal TAR sul famoso protocollo “Tachipirina e vigile attesa” per il trattamento dei casi di Covid. Il TAR, sospendendo il protocollo in via provvisoria con una decisione d’urgenza, aveva infatti in prima battuta lasciato liberi i medici di trattare simili casi in scienza e coscienza senza rischiare l’aggravio in termini di possibile responsabilità professionale derivante dal fatto di essersi discostati dai protocolli indicati dal Ministero. Tutto sommato, la sospensiva poteva essere considerata un risultato accettabile per il Ministero, che avrebbe potuto lasciar fare, sostenendo di voler rispettare la decisione dei giudici, lavandosi in tal modo le mani dall’accusa di voler mantenere a tutti i cosi un protocollo assai criticato. E invece Ministero e AIFA hanno insistito, impugnando la sospensiva dinanzi al Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso, con l’effetto di rimettere Speranza sul banco dei “cattivi” che non vogliono curare la gente. Perché dunque tutta questa insistenza, quando la decisione del TAR avrebbe in certo modo levato le castagne dal fuoco anche al Ministro?

A prima vista si potrebbe pensare che tratti dell’ennesimo esempio della inveterata tendenza dei nostri politici, quando si rendono conto di aver commesso un errore, a perseverare nell’errore (in modo da sostenere di non aver sbagliato) invece che assumersene la responsabilità dinanzi agli elettori, tentando di rimediare. Speranza avrebbe insomma semplicemente difeso il suo operato passato per non indebolirsi politicamente. Esiste tuttavia una lettura alternativa della vicenda, nel senso che l’insistenza nella difesa dei protocolli di “non cura” potrebbe in realtà dipendere dalla necessità di tutelare interessi assai più importanti rispetto alla “tenuta politica” di un ministro. Ma per capire quali potrebbero essere questi interessi occorre partire dall’analisi del contenuto della decisione del Consiglio di Stato che ha annullato la sospensiva del TAR. In particolare va sottolineato che il Consiglio di Stato ha espressamente affermato che va in ogni caso salvaguardata la liberta dei medici di curare in scienza e coscienza il Covid, di guisa che l’unico vero effetto della decisione di annullare la sospensiva è quello di non far venire meno l’efficacia giuridica del protocollo “tachipirina e vigile attesa”. Quel protocollo, dunque, oggi esiste e non esiste allo stesso tempo: esiste formalmente in quanto non ne è stata sospesa l’efficacia, ma non esiste sul piano degli effetti sostanziali perché il Consiglio di Stato ha anche sostenuto che non deve considerarsi vincolante per i medici. Perché dunque questo bizantinismo? Per capirlo occorre guardare altrove, in particolare al contenuto dei regolamenti relativi alle autorizzazioni al commercio dei farmaci (e dunque dei vaccini), per capire che in realtà l’effetto del protocollo che il Consiglio di Stato ha “salvato” si colloca su un piano differente rispetto a quello della responsabilità medica.

Come è noto, le autorizzazioni all’immissione in commercio dei vaccini Covid (di tutti i vaccini Covid attualmente presenti sul mercato dei paesi UE) sono autorizzazioni cosiddette “condizionate”. Per quanto la vulgata sostenga che si tratti di vaccini “sperimentali”, in realtà i vaccini in questione sono stati sperimentati, ma in misura non sufficiente per generare la documentazione ritenuta idonea – in condizioni normali – perché l’EMA (ossia l’agenzia europea del farmaco) conceda l’autorizzazione al commercio. Diciamo dunque che si tratta di vaccini sperimentati, ma non abbastanza per gli standard dei tempi ordinari. I regolamenti comunitari prevedono tuttavia che si possa comunque autorizzare la commercializzazione di farmaci (e dunque di vaccini) per i quali il fascicolo sperimentale non è ancora completo, a patto che vengano rispettate una serie di condizioni, tra le quali vi è quella della necessità e urgenza del trattamento sanitario corrispondente. L’autorizzazione subordinata a condizioni serve in altre parole a rendere prioritaria una procedura di autorizzazione, in modo da sveltire l’approvazione di trattamenti e vaccini ad esempio durante situazioni di emergenza per la salute pubblica. In particolare il regolamento UE sulle autorizzazioni dei medicinali prevede che una autorizzazione condizionata possa essere concessa – sulla base di dati meno completi di quelli normalmente richiesti – per farmaci che rispondono a una esigenza medica non soddisfatta adeguatamente da altre terapie.

Il concetto di “esigenza medica non soddisfatta” ovviamente significa – in parole povere – che non deve esistere già una cura alternativa ritenuta efficace per la malattia. Se dunque una cura alternativa efficace esistesse per il Covid – e, in particolare, se il Ministero della salute o l’AIFA riconoscessero ufficialmente che una cura efficace esiste, ecco che metterebbero a rischio la validità delle autorizzazioni condizionate all’immissione al commercio dei vaccini, per mancanza di una condizione essenziale, rappresentata appunto dall’esigenza medica non soddisfatta. E, si badi, anche se AIFA e Ministero non ritirassero le autorizzazioni in questione (eventualmente sostenendo che solo l’Agenzia Europea del Farmaco abbia il potere di farlo), da un lato avrebbero creato un imbarazzo all’EMA e, dall’altro, permarrebbe il rischio che qualunque soggetto interessato potrebbe agire dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per far dichiarare nulle le determinazioni AIFA che hanno rese efficaci in Italia le autorizzazioni (condizionate) concesse a dall’Agenzia Europea del Farmaco sui vari vaccini. Per farla breve: se si trovasse davvero una cura per il Covid certificata come efficace da qualche Ministero della salute di uno stato membro dell’UE, potrebbe venire giù tutto il castello costruito sulla ricetta europea “lockdown fino ai vaccini” – verosimilmente decisa nell’aprile del 2020 in un incontro dei governi dei maggiori paesi UE – che tanti disastri (economici e forse non solo) ha sinora provocato nel vecchio continente. Il che sarebbe uno smacco clamoroso per l’UE e per le forze politiche che tanto si sono spese per appoggiare l’approccio vaccinale (e dunque chiusurista) di reazione al Covid. Ma non basta ancora: se venissero meno per quella ragione le autorizzazioni al commercio dei vaccini, gli stati si troverebbero anche nella scomoda situazione di dover pagare miliardi di euro alle case farmaceutiche per l’acquisto di vaccini che non potrebbero poi neppure somministrare ai loro cittadini. E qui sarebbe la Commissione Europea a finire inevitabilmente sulla graticola, accusata dagli stati membri di aver fatto loro spendere un mucchio di danaro per nulla.

Questa lettura spiegherebbe del resto bene anche perché il Ministero – nell’accingersi a rivedere il protocollo della tachipirina e vigile attesa – si sia premurato, a quanto pare, di chiamare solo esperti contrari alle cure domiciliari e dunque favorevoli al vecchio schema. Anche qui – infatti – la ragione per l’adozione di un nuovo protocollo potrebbe non essere quella di verificare se davvero, e come, si può curare la malattia precocemente in modo efficace (con l’effetto di sgravare le strutture ospedaliere della pressione generata dai ricoveri dei malati di Covid), ma semmai poter continuare a sostenere ufficialmente che le varie cure domiciliari sinora proposte non sarebbero efficaci, in modo da poter continuare a sostenere che rappresenti ancora una “necessità medica” la somministrazione di massa di vaccini autorizzati solamente in via condizionata.

VENDUTI. O SE IL TEMINE VI SEMBRA DURO, IN CONFLITTO DI INTERESSI, IN NOTA SPESE
In prima pagina su La Verità del 30 settembre l’articolo di Stefano Filippi dal titolo: La cura Speranza fa morti. Gli scienziati bocciano tachipirina e vigile attesa. L’imperdibile articolo riporta le conclusioni di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pavia da cui si evince che tachipirina e vigile attesa sono l’anticamera del disastro. Anche la letteratura medica inglese sta accumulando prove contro il paracetamolo. La Sars 2 covid 19 è una malattia infiammatoria, uccide mediante una tempesta di infiammazione che con un meccanismo autoimmune investe l’endotelio dei vasi e causa trombosi. Occorre contrastarla mediante antiinfiammatori. La tachipirina, il paracetamolo, ha un’azione antinfiammatoria minima e deprime il glutatione, che a sua volta combattere l’ infiammazione. La SARS due covid 19 uccide mediante infiammazione. La tachipirina si limita a levare la febbre, che è l’unica difesa dell’organismo, soprattutto di un organismo cui non è stata somministrata nessuna medicina vera, per distruggere il virus mediante calore. La vigile attesa è un crimine. Ogni malattia peggiora se non curata. Secondo il protocollo di Speranza e dei cosiddetti esperti del cosiddetto comitato tecnico scientifico il paziente ha diritto a qualche farmaco solo dopo che la saturazione è scesa, cioè solo dopo che già subito un danno polmonare che non sarà mai del tutto reversibile, in quanto residua fibrosi. Nell’ ottimo articolo su La Verità si evidenzia come intervenendo immediatamente con antiinfiammatori si riduca enormemente il tasso di mortalità. Posso aggiungere che la micidiale accoppiata tachipirina e vigile attesa determina un’altra catastrofe, non solo porta i pazienti all’intubazione e alla morte, ma al post covid. Se non si interviene immediatamente con farmaci giusti aumenta enormemente il rischio di strascichi molto lunghi o semplicemente irreversibili. La proteina Spike causa trombosi che possono danneggiare qualsiasi organo, con particolare predilezione per il miocardio e il cervello, lasciando reliquati non sempre reversibili. Particolarmente grave è la demenza. Il protocollo di Speranza concede farmaci solo dopo che si è abbassato il tasso di saturazione del sangue. Se si è abbassato a lungo e molto il tasso di ossigeno nel sangue il cervello ha subito danni irreversibile. Il protocollo di Speranza con vigile attesa, quindi, aumenta il numero delle fibrosi polmonari e delle demenze, non solo delle morti.

Nel marzo 2021, finalmente su richiesta di valorosi medici capitanati dal professor Cavanna il TAR ha sospeso l’assurdo protocollo “Tachipirina e vigile attesa”, in atto dal dicembre 2020 per volontà dell’ AIFA: si è stabilita la terapia domiciliare con aulin e aspirina idrossiclorochina, antibiotico, eparina, vitamina D e C . Il Senato ha votato l’8 aprile approvando le terapie domiciliari e chiedendo al governo a modificare le linee guida per una vera terapia domiciliare, ma Speranza e l’AIFA hanno presentato ricorso contro la decisione del TAR al Consiglio di Stato, e lo hanno incredibilmente vinto. È tecnicamente possibile credere che si tratti di sprovveduti? È almeno legittimo il sospetto che negare le cure domiciliari abbia come scopo prolungare un’emergenza che ha tolto qualsiasi libertà, assassinato qualsiasi normalità, consegnato il popolo italiano in mano a un governo che decide persino cosa deve farsi inoculare nel proprio corpo per poter lavorare.

Abbiamo una terapia corretta dal marzo 2020. Perché non è stata applicata? Gli ordini dei medici sono così sprovveduti da non essere in grado di capire che tachipirina e vigile attesa sono un disastro? La maggioranza dei medici è così sprovveduta da non capirlo? I medici sono in conflitto di interessi. Sono impiegati statali. Nel momento in cui si dissociano dai protocolli rischiano che vengano tolte loro le convenzioni oppure di vedere decurtati i propri introiti. Leggere che a Pavia finalmente è stato ufficializzato quello che dico e scrivo da mesi, quello che i valorosi colleghi di Ippocrateorg applicano da mesi, avrebbe dovuto rendermi contenta: è sempre carino poter dire lo avevo detto io. Sono furiosa. Perché così tardi? I colleghi di Ippocrate per aver osato tenere un convegno a Roma e sono stati trattati da cialtroni e stregoni dai giornalisti di regime. Che la tachipirina non vada mai somministrata in una sindrome influenzale mi è stato detto dal mio professore di farmacologia nel 1974. I danni del paracetamolo sul glutatione sono noti da tempo. Perché la maggioranza dei medici ha ceduto a un protocollo così assurdo? Perché sono in conflitto di interessi. Grazie le mutue sono impiegati statali. Grazie alla sciagurata legge Gelli sono legati al protocollo governativo altrimenti rischiano di perdere mutue e rischiano sanzioni.

Possono addirittura rischiare provvedimenti da parte dell’ordine medici. Io ne ho due in questo momento: uno per aver pubblicamente consigliato il protocollo di Cavanna, quello corretto, un altro, per consigliato nei danni tragici da vaccino o cosiddetto tale l’uso dell’idrossiclorochina, dato che i vaccini o cosiddetti tali scatenano disastri grazie lo stesso meccanismo autoimmune del virus originale. Per inciso: spesso funziona.

Sono in conflitto di interesse giornalisti televisivi e non oltre che vari influencer, attori cantanti e intellettuali, parola quest’ultima dall’etimologia sempre più impenetrabile, e così via. Lo spiega con chiarezza l’incredibile libro Così guariremo di Speranza. Il titolo del libro è già delirante: è evidente che l’autore è convinto nella sua piccolezza scientifica che il popolo italiano sia un popolo di malati. Deve essere convinto, come peraltro sembrano essere convinti i vari medici televisivi, Burioni in testa, che gli italiani siano privi di un sistema immunitario, che si tratti di un popolo di immunodepressi. Nel libro il ministro confessa candidamente, anzi trionfalmente, di aver usato il denaro pubblico per premiare il fatto che giornalisti influencer e cosiddetti intellettuali si uniformasse al ministero: la malattia è atroce e incurabile, quello che sta facendo il governo è giusto e meraviglioso, l’unica cura è il vaccino. I giornalisti e gli intellettuali o cosiddetti tali dovrebbero essere i cani da guardia del potere, dovrebbero essere il suo incubo. Nel momento in cui, al contrario, eseguono i suoi ordini, profumatamente pagati con denaro pubblico, vuol dire che sono in conflitto di interessi e vuol dire che il popolo non ha più difesa, salvo qualche sparuta voce, il quotidiano La verità, il giornalista Mario Giordano e poco altro.

Giuramento di Ippocrate
Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma discriminazione in campo sanitario;
di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;
di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
di promuovere l’alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l’arte medica;
di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza alle mie doti morali;
di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;
di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'autorità competente;
di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione.
 
Ultima modifica:

Con l’articolo di open sulla vigile attesa mi aspettavo più pagine bianche, vediamo questo

 
se vuoi pasturare basta che posti un articolo di open, ci cascano sempre :d:

purtroppo per te e fidati che me ne dispiace
l'unico che cascherà temo che sarai tu quando inesorabilmente ti illuminerà...la perdita
perché questa è una legge universale che prima o poi si manifesta
quel giorno ti ricorderai pure del video che hai postato sugli effetti avversi degli svaccini...pochi e ridicoli
 
Con l’articolo di open sulla vigile attesa mi aspettavo più pagine bianche, vediamo questo

Se sei un topolino, non cercare di insegnare al gatto a raspare....eppure dovreste saperlo bene...soprattutto "buy" :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Ho scritto una cosa ad cazzum per vedere la reazione dei pipparoli..
Attesa zero..la prossima pagare biglietto pleaseeere.
E non dite più che qua non si ride
:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
 
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