Non è difficile capire cosa dice crisanti,
“bisogna proteggere i fragili dal contagio”, perché “i 120-150 morti al giorno non sono no vax ma, nel 95% dei casi, sono fragili e vaccinati, questo significa che l’obiettivo è diminuire le possibilità di contagio di queste persone, innanzitutto facendo la quarta dose. Ma questa non deve essere un alibi, perché gli immunocompromessi possono non reagire neanche a 7 dosi”.
Quindi il vaccino funziona meno per i fragili e immuno compromessi sopra 80 anni, ma bene per le altre categorie visti i dati.