Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1 (17 lettori)

probabilità recovery

  • 1

    Votes: 21 48,8%
  • 100

    Votes: 6 14,0%
  • 50

    Votes: 16 37,2%

  • Total voters
    43
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Myskin

Forumer stoico
Appena usciti i dati... spiazzato il mercato da un inatteso incremento delle scorte ....

http://ir.eia.gov/wpsr/wpsrsummary.pdf


crude oil +0.4 mil
motor gasoline +1.2 mil
Distillate fuel inventories +1.6 mil

Total commercial petroleum inventories increased by 10.6million barrels last week

Total products supplied over the last four-week period averaged 19.9million barrels per day,up by 4.7%from the same period last year.

Se il prezzo del WTI tiene i minimi di ieri (vista la notizia inaspettata) minimi posti 50 5/8, ... penso di azzardare la costruzione di una posizione long 3X ... attendo e vedo come si sviluppa il mercato.

Preso qualcosa della 2031, domani vedo se andare più deciso
 

junior63

Forumer storico

Allegati

  • CJbtS4TW8AAbJ_d.jpg
    CJbtS4TW8AAbJ_d.jpg
    41,1 KB · Visite: 697

GiveMeLeverage

& I will remove the world
The ingenuity of America’s shale industry is admirable, the state of its finances awful There will be blood | The Economist

"Lower costs and more selectiveness mean that new investments should make money. Most firms boast potential annual returns of 25% or more on new wells when oil costs $60 a barrel. The industry’s agility to date suggests costs will fall further."

Direi che ad ogni rialzo persistente dell'oil corrisponderà un aumento della produzione shale, il che a sua volta dovrebbe garantire un cap a questi rialzi.
 

Fabrib

Forumer storico
Qui si spiega perchè il Venezuela non può fallire:
Il Venezuela può andare in default?
Trend Online
Da Attilio Folliero | Trend Online – 41 minuti fa

In risposta ad una lettera ricevuta dall'Italia, le mie considerazioni sul perché il Venezuela non andrà in default. Oggi si parla molto di debito pubblico e di possibile default per esempio della Grecia, dimenticando spesso gli USA, secondo me paese destinato al fallimento; nei media internazionali si parla anche di un possibile default del Venezuela, anzi certi analisti finanziari "interessati" danno praticamente per scontato il default del Venezuela. Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito il testo della lettera ricevuta. La lettera è firmata, ma per correttezza evito di pubblicare il nome dello scrivente. "... Sono uno studioso indipendente dei problemi dell’America Latina, ho trovato la sua mail nel blog. Mi permetto di contattarla per avere una sua view sulla situazione venezuelana, molti analisti finanziari ritengono che il paese non riuscirà a pagare gli interessi sul debito pubblico e fallirà, l’inflazione si aggira intorno al 200% e inoltre so che a dicembre ci saranno le elezioni. Cosa pensa che accadrà? La ringrazio in anticipo e la saluto cordialmente".
Il Venezuela non andrà in default. Questa è la mia opinione. E' vero che l'inflazione in Venezuela per l’anno in corso si aggira attorno al 150-200%, cosi come pure è evidente una contrazione del PIL e soprattutto delle riserve internazionali, che un tempo erano il punto di forza dell'economia venezuelana; è vero che i prezzi del petrolio continuano ad essere bassi e la situazione economica generale del paese è difficile.
Gli analisti finanziari, di cui si parla nelle lettera ricevuta che prefigurano il fallimento, il default del Venezuela perché secondo loro non riuscirà a pagare gli interessi sul debito, non prendono in considerazione alcuni elementi. Ovviamente le loro analisi sono interessate, miranti a diffondere nell’opinione pubblica internazionale proprio l’idea che il Venezuela stia andando incontro ad un default, cosa della quale io francamente dubito per i motivi che espongo a continuazione.
Prima di tutto il bilancio del governo venezuelano, anche quando i prezzi del petrolio erano a 100 dollari ed oltre, era compilato tenendo in conto prezzi notevolmente inferiori. Anche il bilancio di quest’anno 2015, approvato a giugno/luglio dello scorso anno, quando i prezzi del petrolio erano ancora a 100 dollari, prevede un prezzo del petrolio a 60. Con un prezzo attuale del petrolio attorno a 55 dollari, il bilancio venezuelano presenta si un deficit, ma non è enorme; per coprire questa differenza il governo sta utilizzando differenti strategie: ricorre alle proprie riserve internazionali, che in effetti stanno diminuendo, essendo passate da 22 miliardi di dollari di inizio anno ai 16 miliardi attuali (1) ; sta impegnando una parte del proprio oro (2) , anche se in realtà le riserve auree del Venezuela sono stabili e continuano ad essere le più alte dell’America Latina (3) ; sta ricorrendo al prestito, soprattutto con i cinesi.
Altro fattore che molti analisti finanziari dimenticano nelle loro analisi "interessate" sono le risorse naturali di cui il Venezuela è ricco. Il Venezuela non possiede solo petrolio, ma anche gas, bauxite (alluminio), ferro, coltan, terre rare, acqua e assieme a tante altre anche oro.
Tutti sanno che il Venezuela possiede la riserva petrolifera più grande del pianeta, al momento oltre 300 miliardi di barili, che saliranno sicuramente a 500/600 miliardi nei prossimi anni. Quando si parla di riserva petrolifera si fa riferimento al petrolio estraibile con la tecnologia attuale, la cui estrazione è economicamente conveniente. In realtà la quantità di petrolio presente in Venezuela è enormemente superiore; nella sola Fascia dell’Orinoco, la regione con la più grande riserva petrolifera del mondo, si trovano più di 1.100 miliardi di barili. Man mano che la tecnologia progredisce si inglobano nelle riserve effettive anche quei miliardi di barili che prima non potevano essere estratti o non risultava economicamente conveniente estrarre. Di questi dati gli analisti finanziari interessati pare proprio che non ne tengano conto.
Anche le riserve di gas sono enormemente aumentate in questi ultimi anni, diventando il Venezuela anche per questo prodotto uno dei principali attori del mondo. Attualmente si stima una riserva di 196.000 miliardi di piedi cubici di gas, che fa del Venezuela l’ottava riserva di gas del mondo; secondo ENAGAS, l’Ente Nazionale del Gas, il Venezuela passerà presto ad essere la terza riserva di gas del mondo (4) .
Ciò di cui “ignorano” molti analisti finanziari è la grande ricchezza di coltan e oro presenti in Venezuela. Dato che la maggior parte dei dati riguardanti le riserve delle risorse naturali presenti nel nostro pianeta sono forniti dal US Geological Survey (USGS), ovvero l’Agenzia di Geologia del Governo degli Stati Uniti, molti dati sono manipolati a sua convenienza. Per esempio, prima dell’avvento di Chavez, al Governo dal 1999, il petrolio della Fascia dell’Orinoco per l’USGS non era considerato tale, ma bitume naturale, venduto a prezzi notevolmente inferiori al petrolio.
Oggi succede la stessa cosa con le cifre del coltan e delll’oro. Il Coltan è una miscela complessa di columbite e tantalite, due minerali della classe degli ossidi che si trovano molto raramente allo stato puro. Il coltan si usa nell'industria metallurgica per la preparazione di leghe metalliche con elevato punto di fusione, per aumentare la resistenza alla corrosione in alcuni tipi di acciai inossidabili; è utilizzato nell’industria elettronica e dei semiconduttori per la costruzione di condensatori ad alta capacità e dimensioni ridotte, usati in telefoni cellulari e computer. È un minerale considerato strategico dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America, pertanto si comprende facilmente la sua enorme importanza ed il suo elevato prezzo, superiore a quello dell’oro e dei diamanti. Ebbene si stima che il Venezuela, come annunciato da Chavez (5) abbia riserve per oltre 100.000 tonnellate di coltan.
Per quanto riguarda l’oro, USGS stima che ci siano nel mondo riserve per 55.000 tonnelate . Tali dati però sono sicuramente sottostimati o per essere più esatti sono manipolati, se è vero che altre fonti danno dati differenti (6) . La manipolazione riguarda i dati dei due paesi che possiedono le più importanti riserve di oro, ovvero il Sud Africa ed il Venezuela. Il Venezuela, secondo stime annunciate da Chavez, su studi di società iraniane e russe, ha nel proprio sottosuolo riserve in oro per oltre 25.000 tonnellate (7) . Per capire tale dato basta dire che equivale a quasi tutto l’oro detenuto da tutte le banche centrali del mondo.
Con tutte queste riserve di materie prime il Venezuela può fallire? Può andare incontro ad un default? Indubbiamente no! In caso di difficoltà estrema, per esempio potrà sempre vendere a futuro la produzione di petrolio alla Cina, come in effetti sta facendo, in cambio dell'anticipo dei pagamenti, ovvero liquidità per pagare anche eventuali interessi sul debito.
Russia, l’altro importante partner commerciale del Venezuela, secondo quanto rivelato da Max Keiser in una sua recente trasmissione di Russia Today (8) , vorrebbe acquistare 5.000 tonnellate di oro che ovviamente non riesce a trovare, perché nel mercato mondiale non esiste tale quantità; anche la Cina, pur essendo oggi il primo produttore mondiale di oro, davanti al Sud Africa, cerca continuamente oro. Quindi in casi estremi il Venezuela potrebbe proporre a Cina e Russia la creazione di società miste per la estrazione dell’oro presente in Venezuela.
Infine c’è ancora un altro fattore di cui gli analisti finanziari interessati non tengono conto: il Venezuela potrebbe decidere di vendere i Bolivar! Fatto non preso in considerazione da nessun analista internazionale. Il Bolivar è la moneta nazionale del Venezuela, oggi debolissima, ma che potrebbe apprezzarsi moltissimo. Il Venezuela vende petrolio in dollari, ma potrebbe decidere di venderlo una parte in dollari ed una parte in Bolivares; ciò costringerebbe i compratori del suo petrolio a rifornirsi di Bolivares ovviamente dalla Banca Centrale del Venezuela; l'aumento della domanda di bolivares, rafforzerebbe il suo valore rispetto al dollaro; ciò si tradurrebbe in una riduzione del valore del debito espresso in dollari e quindi anche degli interessi espressi in dollari; ma il Venezuela potrebbe anche decidere di passare all’instaurazione del Bolivar d’oro. Ciò non è utopia proprio perché il Venezuela possiede tantissimo oro, la seconda riserva di oro del mondo e – ripetiamolo pure - praticamente equivalente a quasi tutto l’oro che possiedono tutte le banche centrali del mondo.
Il default di un paese ricco di risorse naturali come il Venezuela non sembra proprio possibile. Il Venezuela possiede i principali prodotti richiesti dal mercato mondiale attuale: petrolio, gas, oro, coltan, bauxite, ferro, terre rare, uranio (non sfruttato attualmente in Venezuela), senza dimenticare il cacao “Chuao” la qualità di cacao più pregiata e più richiesta nel mercato mondiale.
Effettivamente mancano le risorse economiche per estrarre o aumentare l’estrazione di queste risorse naturali, ma essendo tutte risorse altament Autore: Attilio Folliero Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online
Mah!
 
Ultima modifica:

fabriziof

Forumer storico
Qui si spiega perchè il Venezuela non può fallire:
Il Venezuela può andare in default?
Trend Online
Da Attilio Folliero | Trend Online – 41 minuti fa

In risposta ad una lettera ricevuta dall'Italia, le mie considerazioni sul perché il Venezuela non andrà in default. Oggi si parla molto di debito pubblico e di possibile default per esempio della Grecia, dimenticando spesso gli USA, secondo me paese destinato al fallimento; nei media internazionali si parla anche di un possibile default del Venezuela, anzi certi analisti finanziari "interessati" danno praticamente per scontato il default del Venezuela. Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito il testo della lettera ricevuta. La lettera è firmata, ma per correttezza evito di pubblicare il nome dello scrivente. "... Sono uno studioso indipendente dei problemi dell’America Latina, ho trovato la sua mail nel blog. Mi permetto di contattarla per avere una sua view sulla situazione venezuelana, molti analisti finanziari ritengono che il paese non riuscirà a pagare gli interessi sul debito pubblico e fallirà, l’inflazione si aggira intorno al 200% e inoltre so che a dicembre ci saranno le elezioni. Cosa pensa che accadrà? La ringrazio in anticipo e la saluto cordialmente".
Il Venezuela non andrà in default. Questa è la mia opinione. E' vero che l'inflazione in Venezuela per l’anno in corso si aggira attorno al 150-200%, cosi come pure è evidente una contrazione del PIL e soprattutto delle riserve internazionali, che un tempo erano il punto di forza dell'economia venezuelana; è vero che i prezzi del petrolio continuano ad essere bassi e la situazione economica generale del paese è difficile.
Gli analisti finanziari, di cui si parla nelle lettera ricevuta che prefigurano il fallimento, il default del Venezuela perché secondo loro non riuscirà a pagare gli interessi sul debito, non prendono in considerazione alcuni elementi. Ovviamente le loro analisi sono interessate, miranti a diffondere nell’opinione pubblica internazionale proprio l’idea che il Venezuela stia andando incontro ad un default, cosa della quale io francamente dubito per i motivi che espongo a continuazione.
Prima di tutto il bilancio del governo venezuelano, anche quando i prezzi del petrolio erano a 100 dollari ed oltre, era compilato tenendo in conto prezzi notevolmente inferiori. Anche il bilancio di quest’anno 2015, approvato a giugno/luglio dello scorso anno, quando i prezzi del petrolio erano ancora a 100 dollari, prevede un prezzo del petrolio a 60. Con un prezzo attuale del petrolio attorno a 55 dollari, il bilancio venezuelano presenta si un deficit, ma non è enorme; per coprire questa differenza il governo sta utilizzando differenti strategie: ricorre alle proprie riserve internazionali, che in effetti stanno diminuendo, essendo passate da 22 miliardi di dollari di inizio anno ai 16 miliardi attuali (1) ; sta impegnando una parte del proprio oro (2) , anche se in realtà le riserve auree del Venezuela sono stabili e continuano ad essere le più alte dell’America Latina (3) ; sta ricorrendo al prestito, soprattutto con i cinesi.
Altro fattore che molti analisti finanziari dimenticano nelle loro analisi "interessate" sono le risorse naturali di cui il Venezuela è ricco. Il Venezuela non possiede solo petrolio, ma anche gas, bauxite (alluminio), ferro, coltan, terre rare, acqua e assieme a tante altre anche oro.
Tutti sanno che il Venezuela possiede la riserva petrolifera più grande del pianeta, al momento oltre 300 miliardi di barili, che saliranno sicuramente a 500/600 miliardi nei prossimi anni. Quando si parla di riserva petrolifera si fa riferimento al petrolio estraibile con la tecnologia attuale, la cui estrazione è economicamente conveniente. In realtà la quantità di petrolio presente in Venezuela è enormemente superiore; nella sola Fascia dell’Orinoco, la regione con la più grande riserva petrolifera del mondo, si trovano più di 1.100 miliardi di barili. Man mano che la tecnologia progredisce si inglobano nelle riserve effettive anche quei miliardi di barili che prima non potevano essere estratti o non risultava economicamente conveniente estrarre. Di questi dati gli analisti finanziari interessati pare proprio che non ne tengano conto.
Anche le riserve di gas sono enormemente aumentate in questi ultimi anni, diventando il Venezuela anche per questo prodotto uno dei principali attori del mondo. Attualmente si stima una riserva di 196.000 miliardi di piedi cubici di gas, che fa del Venezuela l’ottava riserva di gas del mondo; secondo ENAGAS, l’Ente Nazionale del Gas, il Venezuela passerà presto ad essere la terza riserva di gas del mondo (4) .
Ciò di cui “ignorano” molti analisti finanziari è la grande ricchezza di coltan e oro presenti in Venezuela. Dato che la maggior parte dei dati riguardanti le riserve delle risorse naturali presenti nel nostro pianeta sono forniti dal US Geological Survey (USGS), ovvero l’Agenzia di Geologia del Governo degli Stati Uniti, molti dati sono manipolati a sua convenienza. Per esempio, prima dell’avvento di Chavez, al Governo dal 1999, il petrolio della Fascia dell’Orinoco per l’USGS non era considerato tale, ma bitume naturale, venduto a prezzi notevolmente inferiori al petrolio.
Oggi succede la stessa cosa con le cifre del coltan e delll’oro. Il Coltan è una miscela complessa di columbite e tantalite, due minerali della classe degli ossidi che si trovano molto raramente allo stato puro. Il coltan si usa nell'industria metallurgica per la preparazione di leghe metalliche con elevato punto di fusione, per aumentare la resistenza alla corrosione in alcuni tipi di acciai inossidabili; è utilizzato nell’industria elettronica e dei semiconduttori per la costruzione di condensatori ad alta capacità e dimensioni ridotte, usati in telefoni cellulari e computer. È un minerale considerato strategico dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America, pertanto si comprende facilmente la sua enorme importanza ed il suo elevato prezzo, superiore a quello dell’oro e dei diamanti. Ebbene si stima che il Venezuela, come annunciato da Chavez (5) abbia riserve per oltre 100.000 tonnellate di coltan.
Per quanto riguarda l’oro, USGS stima che ci siano nel mondo riserve per 55.000 tonnelate . Tali dati però sono sicuramente sottostimati o per essere più esatti sono manipolati, se è vero che altre fonti danno dati differenti (6) . La manipolazione riguarda i dati dei due paesi che possiedono le più importanti riserve di oro, ovvero il Sud Africa ed il Venezuela. Il Venezuela, secondo stime annunciate da Chavez, su studi di società iraniane e russe, ha nel proprio sottosuolo riserve in oro per oltre 25.000 tonnellate (7) . Per capire tale dato basta dire che equivale a quasi tutto l’oro detenuto da tutte le banche centrali del mondo.
Con tutte queste riserve di materie prime il Venezuela può fallire? Può andare incontro ad un default? Indubbiamente no! In caso di difficoltà estrema, per esempio potrà sempre vendere a futuro la produzione di petrolio alla Cina, come in effetti sta facendo, in cambio dell'anticipo dei pagamenti, ovvero liquidità per pagare anche eventuali interessi sul debito.
Russia, l’altro importante partner commerciale del Venezuela, secondo quanto rivelato da Max Keiser in una sua recente trasmissione di Russia Today (8) , vorrebbe acquistare 5.000 tonnellate di oro che ovviamente non riesce a trovare, perché nel mercato mondiale non esiste tale quantità; anche la Cina, pur essendo oggi il primo produttore mondiale di oro, davanti al Sud Africa, cerca continuamente oro. Quindi in casi estremi il Venezuela potrebbe proporre a Cina e Russia la creazione di società miste per la estrazione dell’oro presente in Venezuela.
Infine c’è ancora un altro fattore di cui gli analisti finanziari interessati non tengono conto: il Venezuela potrebbe decidere di vendere i Bolivar! Fatto non preso in considerazione da nessun analista internazionale. Il Bolivar è la moneta nazionale del Venezuela, oggi debolissima, ma che potrebbe apprezzarsi moltissimo. Il Venezuela vende petrolio in dollari, ma potrebbe decidere di venderlo una parte in dollari ed una parte in Bolivares; ciò costringerebbe i compratori del suo petrolio a rifornirsi di Bolivares ovviamente dalla Banca Centrale del Venezuela; l'aumento della domanda di bolivares, rafforzerebbe il suo valore rispetto al dollaro; ciò si tradurrebbe in una riduzione del valore del debito espresso in dollari e quindi anche degli interessi espressi in dollari; ma il Venezuela potrebbe anche decidere di passare all’instaurazione del Bolivar d’oro. Ciò non è utopia proprio perché il Venezuela possiede tantissimo oro, la seconda riserva di oro del mondo e – ripetiamolo pure - praticamente equivalente a quasi tutto l’oro che possiedono tutte le banche centrali del mondo.
Il default di un paese ricco di risorse naturali come il Venezuela non sembra proprio possibile. Il Venezuela possiede i principali prodotti richiesti dal mercato mondiale attuale: petrolio, gas, oro, coltan, bauxite, ferro, terre rare, uranio (non sfruttato attualmente in Venezuela), senza dimenticare il cacao “Chuao” la qualità di cacao più pregiata e più richiesta nel mercato mondiale.
Effettivamente mancano le risorse economiche per estrarre o aumentare l’estrazione di queste risorse naturali, ma essendo tutte risorse altament Autore: Attilio Folliero Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online
Mah!

Poichè alla terza riga dice che gli usa sono destinati al fallimento non ho proseguito nella lettura ,grazie comunque;)
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto