Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1

probabilità recovery

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Stato
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Gobierno apunta a un dólar de equilibrio con el Sicad 2


[FONT=&quot] Para algunos “sorprende” la estabilidad de la divisa en el mercado

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03/04/2014 07:26:00 p.m. | Ahiana Figueroa.- Economistas consultados sostienen que la reducción paulatina que han tenido los tipos de cambio del Sicad 1 y el Sicad 2 será sostenible en la medida en que se transfieran mayores divisas a la economía.

Señalan que es muy posible que el Gobierno tenga como estrategia ir bajando las tasas oficiales del dólar, hasta llegar a un precio de equilibrio, pero que aún existen incentivos para seguir manteniendo una amplia brecha con la divisa en el mercado no oficial.

En la jornada del jueves el precio promedio ponderado del dólar en el Sicad 2 cerró en Bs. 49,11, lo que refleja una baja de Bs. 2,75 desde que inició el esquema el pasado 24 de marzo.



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ottimo fabri :up:
petroleos intanto in leggera salita
bid >76 abbondante sulla 2017 e >55 sulla 2027 per citare le due più trattate
 
Buon momento per tutto direi: l'€ si sta indebolendo su tutte le valute dopo Draghi e la probabilità di un QE che sto aspettando da mesi. Ottimo (finora) il recupero del Real e della Lira Turca sull'€ rispettivamente del 2 e 1,34%.
 
04/04/2014 16:10
HIMTF: Draghi ridà slancio ai mercati obbligazionari
Dopo un mese particolarmente brillante per le quotazioni di nuovi bond e un inizio di settimana che sembrava di riassestamento, le parole di Mario Draghi, numero uno della Bce, hanno dato nuovi impulsi ai mercati obbligazionari. Gli esperti di HIMTF evidenziano che normalmente gli assestamenti come questo non dettati da puri impulsi speculativi, ma suggeriti da movimenti strutturali, creano facilmente delle occasioni di rotazione nei portafogli, quindi delle opportunità.
In questa fase con lo spread scivolato in prossimità dei 160 punti base e i rendimenti dei titoli sovrani dell'Eurozona in calo è incoraggiato dunque anche qualche switch sui titoli di Stato.
Il discorso di ieri di Draghi ha inoltre fornito spunti interessanti per il prossimo futuro. L'eventualità di un quantitative easing europeo potrebbe suggerire nuovi posizionamenti sul debito sovrano del Vecchio Continente, anche perché comporterebbe un intervento in acquisto della Bce in questo mercato.
I possibili scenari, ancora tutti da definire, potrebbero inoltre avere degli effetti anche sui mercati dei corporate bond, se per esempio la Bce attivasse degli acquisti di ABS europei o se il quantitative easing fosse declinato anche su altre asset class rispetto al sovereign "puro".
Continua nel frattempo la tendenza delle banche a riacquistare tranche di debito proprio per rifinanziarlo ai tassi più convenienti che per ora il mercato prospetta. In tal senso vanno inquadrate le ultime emissioni di Unicredit, di Fiat e l'importante segnale giunto dal ritorno sul mercato obbligazionario del Monte dei Paschi di Siena dopo i travagli degli ultimi anni.
Al momento altri emittenti sono impegnati in assemblee e fasi di passaggio tipiche di questo periodo, ma le opportunità di rifinanziamento del debito a tassi più convenienti lasciano ben sperare.
Una certa vitalità si registra anche nel settore delle banche medio-piccole. Gli analisti di HIMTF sottolineano anche che nel segmento order driven le nuove emissioni di bond, come quelli delle banche di credito cooperativo, non si sono mai arrestate e continuano a mantenere un afflusso di nuovi titoli interessante.
(GD)

(FTA Online News)
 
Bonos soberanos inician la jornada con ligera volatilidad en sus precios


[FONT=&quot] En la apertura del viernes, la curva de Venezuela rinde en promedio de 13%, mientras que la de Pdvsa 14%

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10:16 a.m. | Emen.- El Venz 2022 muestra el alza más elevada en toda la curva soberana (+0,40 puntos). Se cotiza nuevamente en niveles de 94%, su precio más elevado durante todo el año.

La curva de Venezuela rinde en promedio 13%, mientras que la de Pdvsa 14%.

Dentro de los bonos de la petrolera estatal, vale destacar el Pdvsa 2022 el cual ha recuperado el precio desde comienzos de semana posicionándose actualmente en niveles de 92,45%, al inicio de la semana se ubicaba en 90%.

En la parte larga el Pdvsa 2037 ha sido uno de los títulos con la recuperación más acentuada (cercana a un punto +0,76) en esta parte de la curva, ubicándose actualmente en 52,39%.


El mercado laboral estadounidense mantiene su ritmo de recuperación en el mes de marzo. El Departamento de Trabajo informó hoy que la tasa de desempleo anualizada para el tercer mes del año se mantuvo en 6,7%, ligeramente por encima de lo pronosticado (6,6%). Mientras que las nóminas no agrícolas para el mismo período alcanzaron niveles de 192 mil empleos nuevos, luego de ubicarse en 197 mil en febrero.

Los datos del ámbito laboral en EE.UU. generaron expectativas favorables sobre el crecimiento económico lo cual podría incentivar la demanda por las materias primas. El oro subió 1,10% respecto a ayer, cotizándose actualmente en $1.300,65 por onza troy.

Dada la posibilidad de que varios puertos petroleros en Libia no puedan operar nuevamente, el crudo Brent de Londres subió 0,40% posicionándose actualmente en $106,64 por barril. Igualmente el West Texas Intermediate (WTI) arrojó un alza de 0,90% para cotizarse en 101,20 US$/barril.

Las principales plazas bursátiles internacionales muestran tendencia positiva al momento de la redacción en la mayor parte de sus indicadores referenciales, sustentadas en datos positivos del empleo en EE.UU. Actualmente los valores de los principales índices bursátiles en Wall Street son: Dow Jones 16.620,91 puntos (+0,29%), S&P 500 1.890,66 puntos (+0,10%) y Nasdaq 4.246,75 puntos (+0,14%).

Así mismo, en el viejo continente el Euro Stoxx se ubica en 3.221,58 puntos logrando un alza de 0,46%.

Mientras que en Asia el Nikkei culmina la jornada en 15.063,77 puntos con una variación semanal de 1,61%.


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Fuente: Grupo Arca Análisis Económico.
 
A Berlino la settimana si chiude piuttosto positivamente, per quanto ci riguarda (come dice il "Principe") i titoli più trattati dai forumer ...

2017 bid/ask 76,74 - 77,72

2027 bid/ask 55,34 - 55,77
 
Buongiorno a tutti.

In seguito al rischio di un'esasperazione della conflittualità tra Turchia e Siria, ieri in chiusura ho venduto le BEI/2018 in TRY a 96,72 e cambio €/TRY a 2,892 realizzando un profitto del 3% in due giorni.

A giudicare dal recupero sia delle valute che delle quotazioni obbligazionarie dei paesi emergenti, deduco che il solo parlare di QE europeo atto a indebolire l'€, abbia spinto gli investitori a far rientrare i capitali così come erano usciti dopo l'effetto tapering americano sin dal maggio scorso.

Da qualche giorno c'è un fatto nuovo che, secondo me ha grande rilevanza, ed è spiegato molto bene in questo articolo:

US Threatens Russia Over Petrodollar-Busting Deal | Zero Hedge

Gli effetti che deriverebbero dagli attacchi al $, non possono non avere ripercussioni sul debito USA, quindi sui tassi, se nel mondo vengono richiesti meno $, senza dimenticare che, la Germania stessa si è detta disponibile a scalzare il $ negli scambi commerciali con la Cina e, forse con la Russia stessa, verso la quale ha interessi enormi.

Per adesso godiamoci il probabile recupero della valuta USA e, non solo per quanto mi riguarda, anche grazie ai discreti dati sul mercato del lavoro americano, poi si vedrà.

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"L'ispirazione viene lavorando ogni giorno."

Baudelaire
 
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