Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1 (9 lettori)

probabilità recovery

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Stato
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tommy271

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También avanzaron con fuerza los #BonosPDVSA. Su variación promedio fue de +5%

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tommy271

Forumer storico
Tweet da Rendivalores:

El avance de hoy ha estado respaldado por un gran volumen de operaciones. Según estimados de TRACE se han operado más de $400 millones
 

tommy271

Forumer storico
MERCADO VENEZOLANO:



  • De acuerdo a un diario venezolano se conoció que un grupo de funcionarios venezolanos se encuentra en China desde la semana pasada para negociar con el gobierno chino la creación de un fondo binacional que se encargue de comprar a descuento bonos de la deuda soberana de Venezuela y de PDVSA.
  • Tras la noticia, el mercado de Bonos revierte la abrupta caída de la jornada anterior, con inversionistas apostando nuevamente por los títulos venezolanos. Al final de la tarde, muchos operadores nos comentaban que estaban sin bonos para ofertar, lo cual hace pensar que tampoco hay posiciones cortas a estos niveles. El incremento en los precios refleja el mejor comportamiento de las últimas tres semanas.
  • Algunos analistas de Bancos de inversión consideran que estamos ante una posible ventana de poder negociar la deuda venezolana con un mayor volumen en mercados como Europa o Asia, en caso que se apliquen las supuestas sanciones para operar en Estados Unidos.
  • Los Bonos suben en promedio 2,31 puntos. La cantidad nominal negociada de Bonos de PDVSA supera los $245 millones, liderados por el PDVSA24 con $73,61 millones, seguido del PDVSA26 con $60,42 millones y el PDVSA17, con $22,51 millones. El rendimiento a vencimiento de los Bonos Soberanos promedia 33,5%, mientras los de PDVSA rinden 28,31% en promedio.

http://lifeinvestasset.com/informes...al&utm_source=twitter.com&utm_campaign=buffer
 

tommy271

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Luis Oliveros‏ @luisoliveros13




China compraría bonos de Venezuela y Pdvsa con vencimiento 2017 y 2018 para luego hacer un swap por bonos a 2037 y 2047.

Con el posible acuerdo con China, Venezuela tendría una mejora en su FC de unos $2.9millardos (capital). Hay q esperar los términos.

¿Qué el acuerdo con China significaría más deuda? Para el madurismo lo importante es el corto plazo. El mediano y largo plazo no importan.
 

tommy271

Forumer storico
Luis Oliveros‏ @luisoliveros13




Fuerza laboral PDVSA 146.226 Personas (no incluye 22.679 contratistas)
Producción 2,571.000 bd
Producción por trabajador: 18 bd
1998: 70 bd


Exportaciones petroleras por trabajador (bd) 1998: 62
2016: 15
Exportaciones petroleras por habitante (b/año) 1998: 48
2016: 25
 

tommy271

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captain sparrow

Forumer storico
da altro forum. mi sembra intteressante
Bond venezuelani sotto attacco, dopo indiscrezioni sulla possibilità che gli Stati Uniti di Donald Trump decidano di mettere al bando alcuni strumenti finanziari del paese. Al momento, l'amministrazione Usa starebbe valutando tale opzione, che già ha avuto i suoi effetti sul mercato interessato: se l'idea si concretizzasse, gli attuali detentori delle obbligazioni emesse dal paese non potrebbero più fare trading sui titoli. Si spiega così la ragione dei forti smobilizzi, con gli investitori che si affrettano a liberarsi dei titoli, non sapendo se in futuro potranno ancora farlo.Intervistato da Bloomberg Ray Zucaro, responsabile investimenti presso la società RVX Asset Management, con sede a Miami, lancia un alert, affermando che "un divieto immediato sarebbe peggiore di un default". Questo perchè spesso, a seguito di un default, la liquidità migliora. Un bando, invece, intrappolerebbe gli investitori, che rimarrebbero legati a quanto detengono. E non ci sarebbe una via di uscita.Non stupisce dunque che i titoli di stato venezuelani con scadenza nel 2017, subito dopo la diffusione delle indiscrezioni, siano scesi di 1,06 centesimi a 39,49 centesimi di dollaro. Sell off anche sulle obbligazioni emesse da Petroleos de Venezuela, con scadenza a novembre, precipitate di 1,48 centesimi a 89,07 centesimi. Gli altri bond emessi dalla società petrolifera statale, che scadono nel 2037, sono scesi sotto la soglia dei 30 centesimi.Le indiscrezioni sono trapelate martedì, attraverso un articolo del Wall Street Journal che ha riportato che l'amministrazione di Trump starebbe considerando di imporre nuove sanzioni, che vieterebbero alle istituzioni finanziarie soggette alla disciplina Usa di acquistare e vendere strumenti finanziari dal Venezuela. Sui mercati sono subito aumentate le speculazioni secondo cui il vero obiettivo è quello di colpire bond specifici, come i titoli di debito al 2036 - posseduti da una banca statale - o gli "hunger bond" che la divisione di asset management di Goldman Sachs ha acquistato a maggio a forte sconto.Considerando in generale il mercato mondiale, le notizie provenienti dal reddito fisso, oggi non mancano. Occhio per esempio al grafico che mostra come le obbligazioni emesse da Tesla, quarta casa automobilistica al mondo in termini di valore di mercato, sono scambiati a un livello più rischioso di quelli emessi dall'Ucraina. Mentre invece il mercato obbligazionario del Giappone sta assistendo a un vero e proprio collasso dei volumi di scambio. Stando agli ultimi dati che sono stati diffusi dalla Japan Securities Dealeers Association lo scorso lunedì, gli acquisti lordi di titoli di stato del Giappone sono crollati a luglio del 22%, a 12,6 trilioni di yen, l'equivalente di $115,1 miliardi, al valore più basso dal maggio del 2016. Su base rolling a 12 mesi, il volume è scivolato a un nuovo minimo record.

https://www.google.it/url?sa=t&sour...ygAMAU&usg=AFQjCNEmCQ9dEc0zMAbqfZyaJpSxm5MUmA

motivi per cui gli USA non possono dormire sonni sereni: al di là della situazione del paese – spesso deformata dai media internazionali – quello che più dovrebbe interessare non viene mai affrontato dal punto di vista giornalistico: la strategia USA per porre fine a quello che viene definito un pericolo per l’egemonia statunitense nell’area del centro e sud America. Finché c’era Chavez, i tentativi di rovesciare il regime erano falliti, anche perché il leader godeva di un seguito molto importante; ora che c’è Maduro, la soluzione con opzione militare sembra essere sempre più gettonata. Ecco gli indizi.
Una doverosa analisi senza preconcetti – Le ‘bufale’ sul Venezuela che i media italiani rilanciano: come funziona il meccanismo delle ‘fake news’ ideologiche.
Gli Usa preparano un attacco militare per porre fine alla crisi del Venezuela?


L’analisi va svolta a partire da considerazioni di carattere geopolitico. Gli

USA hanno suddiviso il globo all’interno di sei “comandi combattenti unificati”, vale a dire in sei zone di interesse specifico nelle quali intervenire, se è il caso, militarmente. Il Venezuela rientra nello U.S. Southern Command (Southcom), all’interno del quale si trovano 31 paesi e 16 territori facenti parte del continente americano: gli Usa, per il controllo dell’area che considerano il giardino di casa propria, hanno predisposto forze navali, terrestri, aeree, ‘forze speciali’ e ben 3 task force: la Joint Task Force Bravo a Soto Cano in Honduras, per esercitazioni ed altre operazioni; la Joint Task Force Guantanamo a Cuba per operazioni di detenzione in vista della guerra al terrorismo; la Joint Interagency Task Force South in Florida per il mercato internazionale della droga.
Ma arriviamo agli indizi. L’11 agosto il presidente Donald Trump ha dichiarato che “abbiamo molte opzioni per il Venezuela, compresa una possibile opzione militare” e queste parole arrivano dopo i seguenti eventi. In Honduras, già dal mese di giugno, è stata dislocata forza speciali di marines con tanto di elicotteri da guerra; sempre a giugno, a Trinidad e Tobago, si è svolta una vasta esercitazione che ha visto partecipare anche altri paesi del continente e dei Caraibi; dal 25 luglio al 4 agosto, si è svolta un’altra esercitazione a Panama, che ha coinvolto centinaia di ufficiali provenienti da 20 paesi dell’area. Dal 31 luglio al 12 agosto, si è svolta la più vasta operazione di esercitazione aerea con Francia, Inghilterra, Colombia e Brasile, nella Joint Base Lewis–McChord (Washington) .
A proposito di equilibri geopolitici – Crisi Venezuela: Maduro incassa l’appoggio finanziario di Russia e Cina, gli USA impotenti.
Come si svolgerà il possibile attacco USA contro il Venezuela
Ecco, allora, quale dovrebbe essere il piano USA per un attacco militare al Venezuela. Gli scenari sono due:
il primo prevede un’operazione prevalentemente aerea che dovrebbe partire dalle nuove basi Nato sorte in Colombia con la partecipazione anche d personale colombiano
il secondo prevede una strategia simile a quella adottata in Libia e Siria: forze speciali infiltrate con mercenari che rinfocolano le tensioni e provocano scontri armati, che passerebbero per forme resistenziali della popolazione; dopodiché scatterebbe la classica strategia: accusa di crimini contro l’umanità al governo Maduro e necessità di un ‘intervento umanitario’ per porre fine alla situazione, con una coalizione continentale (ma anche europea) sotto guida USA.

https://www.google.it/url?sa=t&sour...igBMAY&usg=AFQjCNHr1HnR6Zp6eZ6ab6ONUT-o01Q_DQ
 
Stato
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