impegnativo
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CARACAS (MF-DJ)--La corte per gli arbitrati internazionali della Banca
Mondiale ha emesso una sentenza a favore di Exxon Mobil nel caso che ha
visto contrapposti il gruppo petrolifero statunitense e il governo del
Venezuela per la nazionalizzazione degli asset venezuelani del 2007.
La corte arbitrale, meglio nota come International Center for Settlement
of Investment Disputes, ha disposto un risarcimento di 1,6 miliardi di
dollari per Exxon Mobil con decisione unanime dei giudici.
La sentenza segue un analogo verdetto, sempre favorevole alla
multinazionale petrolifera, della International Chamber of Commerce di
Parigi, che nel 2012 ha disposto un risarcimento danni di 908 milioni di
dollari per l'esproprio delle attività di Exxon Mobil nel paese
sudamericano deciso dall'allora presidente Hugo Chavez.
In particolare Chavez, nel quadro di una politica nazionale che ha
portato alla nazionalizzazione di diverse attività di investitori esteri
in Venezuela in particolare in ambito petrolifero, ha imposto nel 2007
l'esproprio del progetto Cerro Negro. Exxon, dopo non essere riuscita a
trovare un accordo di compensazione con il governo di Caracas, ha deciso
di affidarsi ad un arbitrato internazionale.
"La sentenza conferma che il governo venezuelano non ha fornito un equo
compenso per i beni espropriati", ha affermato il portavoce di Exxon David
Eglinton.
Mondiale ha emesso una sentenza a favore di Exxon Mobil nel caso che ha
visto contrapposti il gruppo petrolifero statunitense e il governo del
Venezuela per la nazionalizzazione degli asset venezuelani del 2007.
La corte arbitrale, meglio nota come International Center for Settlement
of Investment Disputes, ha disposto un risarcimento di 1,6 miliardi di
dollari per Exxon Mobil con decisione unanime dei giudici.
La sentenza segue un analogo verdetto, sempre favorevole alla
multinazionale petrolifera, della International Chamber of Commerce di
Parigi, che nel 2012 ha disposto un risarcimento danni di 908 milioni di
dollari per l'esproprio delle attività di Exxon Mobil nel paese
sudamericano deciso dall'allora presidente Hugo Chavez.
In particolare Chavez, nel quadro di una politica nazionale che ha
portato alla nazionalizzazione di diverse attività di investitori esteri
in Venezuela in particolare in ambito petrolifero, ha imposto nel 2007
l'esproprio del progetto Cerro Negro. Exxon, dopo non essere riuscita a
trovare un accordo di compensazione con il governo di Caracas, ha deciso
di affidarsi ad un arbitrato internazionale.
"La sentenza conferma che il governo venezuelano non ha fornito un equo
compenso per i beni espropriati", ha affermato il portavoce di Exxon David
Eglinton.
Ultima modifica di un moderatore:
con gli USA che sorridono.