Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1 (22 lettori)

probabilità recovery

  • 1

    Votes: 21 48,8%
  • 100

    Votes: 6 14,0%
  • 50

    Votes: 16 37,2%

  • Total voters
    43
Stato
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tommy271

Forumer storico
In attesa di una riforma dei cambi ufficiali, non si segnalano variazioni di sorta. Cambi in nero tra 140/150 Bv.

Le riserve sono in calo, ad un ritmo più ridotto, a 21.722 $ da 21.877 $.

I CDS dopo un incredibile 3.150,20 pb. (indicatore da imminente default) scendono ieri sera a 2.948,30 pb.

La speculazione sul derivato resta altissima.
Non è che GS vende ed affonda i prezzi dei venezolanos, per comprarsi poi a sconto i crediti di PDVSA di Petrocaribe?
 

tommy271

Forumer storico
Ultima annotazione, malgrado il thread sembri un monologo (da parte mia) le visite sono altissime ... migliaia di contatti giornalieri... la stragrande maggioranza "utenti esterni".
 
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gukko

Forumer attivo
In attesa di una riforma dei cambi ufficiali, non si segnalano variazioni di sorta. Cambi in nero tra 140/150 Bv.

Le riserve sono in calo, ad un ritmo più ridotto, a 21.722 $ da 21.877 $.

I CDS dopo un incredibile 3.150,20 pb. (indicatore da imminente default) scendono ieri sera a 2.948,30 pb.

La speculazione sul derivato resta altissima.
Non è che GS vende ed affonda i prezzi dei venezolanos, per comprarsi poi a sconto i crediti di PDVSA di Petrocaribe?

Ma noooo cosa vai a pensare...
 

Obi W. Kenobi

Forumer attivo
Ultima annotazione, malgrado il thread sembri un monologo (da parte mia) le visite sono altissime ... migliaia di contatti giornalieri... la stragrande maggioranza "utenti esterni".

Molto meglio così... In università ai miei tempi si diceva: chi sa parla, chi non sa ascolta. Prima di iscrivermi ho dato una spulciata al thread, si parla solo del paese ed il livello è abbastanza alto, per me è perfetto così.

Lascio una info su shale e tight. Per EIA (non IEA) nel rendiconto mensile questo mese saranno "aperti" il 15% in meno di rigs. Se la stima verrà confermata dal mercato nei prossimi giorni / mesi, l'opec potrebbe aver fatto centro ed il greggio risalire. Scordiamoci i 100 usd al barile per i prossimi 2 anni, a meno di eventi particolarmente tragici e difficilmente ipotizzabili oggi, per cui per il venezuela tutto sta nel ridurre le distorsioni cambiarie, far pagare la benzina al prezzo di costo, ottenere - anche a sconto - i soldi dei regali a petrocaribe. Vedrei peggio la vendita di asset, più che altro per chi è investito, si parlava di vendere qualcosa di non centrale. Ma con questi prezzi del petrolio non è da escludere che entro mesi possa esser venduta CITGO.

Buona giornata a tutti, scriverò meglio quando non dovrò partorire commenti con un iPad :D
 

gukko

Forumer attivo
Ultima annotazione, malgrado il thread sembri un monologo (da parte mia) le visite sono altissime ... migliaia di contatti giornalieri... la stragrande maggioranza "utenti esterni".

Abbiamo giá avvisato la asl che cé un tipo strano che fa tutto da solo...pare non vi sia rimedio farmacologico che funzioni... :)

Dal mobile mi mancano le faccine... :)
 

NoWay

It's time to play the game
Ultima annotazione, malgrado il thread sembri un monologo (da parte mia) le visite sono altissime ... migliaia di contatti giornalieri... la stragrande maggioranza "utenti esterni".

Secondo me questo è uno dei thread più "sul pezzo" in assoluto... quindi altro che monologo... solo complimenti e ringraziamenti... :bow: :bow: :bow:
 

tommy271

Forumer storico
Molto meglio così... In università ai miei tempi si diceva: chi sa parla, chi non sa ascolta. Prima di iscrivermi ho dato una spulciata al thread, si parla solo del paese ed il livello è abbastanza alto, per me è perfetto così.

Lascio una info su shale e tight. Per EIA (non IEA) nel rendiconto mensile questo mese saranno "aperti" il 15% in meno di rigs. Se la stima verrà confermata dal mercato nei prossimi giorni / mesi, l'opec potrebbe aver fatto centro ed il greggio risalire. Scordiamoci i 100 usd al barile per i prossimi 2 anni, a meno di eventi particolarmente tragici e difficilmente ipotizzabili oggi, per cui per il venezuela tutto sta nel ridurre le distorsioni cambiarie, far pagare la benzina al prezzo di costo, ottenere - anche a sconto - i soldi dei regali a petrocaribe. Vedrei peggio la vendita di asset, più che altro per chi è investito, si parlava di vendere qualcosa di non centrale. Ma con questi prezzi del petrolio non è da escludere che entro mesi possa esser venduta CITGO.

Buona giornata a tutti, scriverò meglio quando non dovrò partorire commenti con un iPad :D

Salvo guerre di una certa entità nei paesi arabi (al momento non ne vedo, salvo gli episodi locali che conosciamo, ma sono "marginali") credo anch'io che ci scorderemo l'oil a 100$.

Ci potrebbero essere speculazioni che potrebbero spingere in alto il prezzo (attentati, oleodotti sabotati ecc.) ma per un breve periodo.

La rivoluzione dello shale è reale... gli emiri ci andranno giù pesante.
Resta solo la geopolitica per rimediare prezzi più "consoni" ... attorno a 80$ ... ma ci vorrà tempo.

In questo quadro, resto dell'avviso che CITGO perderà con il tempo il suo valore strategico ... rispetto all'aumento delle forniture alla Cina contro gli USA.

Ma attualmente resta un serbatoio formidabile di liquidità per Caracas.

L'ipotesi più gettonata resta quello dello "spezzatino" di CITGO, con la vendita di due raffinerie.
 
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tommy271

Forumer storico
Le prime aperture sui mercati tedeschi sono positive, in scia del rimbalzo tecnico di ieri.

Anche sul TLX dinamiche similari.

Come sempre, attendiamo conferma nel primo pomeriggio.
 

fram

Nuovo forumer
Shale oil

Una domanda: si potrà andare avanti così per anni e anni? Ecco un motivo solido per acquistare Venezuela:

Petrolio, perché il bitume delle tar sands non porta niente di buono al Canada
di Maria Rita D'Orsogna | 4 dicembre 2014 COMMENTI

Più informazioni su: Canada, Inquinamento, Inquinamento Ambientale, Petrolio

Maria Rita D'Orsogna
Fisico, docente universitario, attivista ambientale

Post | Articoli
Tanti anni fa l’immagine del Canada era di una nazione all’avanguardia per la difesa dell’ambiente e le responsabilità connesse. Dopo l’avvio delle attività di estrazione di bitume dalle tar sands nello stato di Alberta nel 1996 tutto è cambiato. Nel corso degli anni si sono susseguiti report dopo report di inquinamento di aria, acqua e vita di persone. Sono scene apocalittiche e non ci sono altre parole per descriverle. Queste tar Sands sono considerate “idrocarburi non convenzionali” perché sono in forma semi-solida e sono un miscuglio di sabbia e argilla compattata con bitume e asfalto. Nello stato di Alberta le tar sands coprono un’area di 140,000 chilometri quadrati – più grandi dell’Inghilterra e sono coperte da uno strato di foresta boreale.

Cosa fare allora per estrarre questo “petrolio”? Evidentemente occorre eliminare la foresta – cioè abbattere tutti gli alberi – e poi mandare enormi macchinari a scavare la roccia sottostante. Il bitume viene poi isolato dalle altre sostanze indesiderate, usando grandi volumi di acqua ad alta temperature. Se la roccia è troppo profonda, si iniettano nel sottosuolo miscele chimiche per ridurne la viscosità ed estrarre il santo graal bituminoso. E poi su terraferma, altri impianti di raffinazione, altri trattamenti, altre emissioni. Secondo la International Boreal Forest Conservation “Extracting and refining this hydrocarbon is the most polluting and carbon intensive oil process on earth, draining wetlands, diverting rivers and stripping all trees and vegetation from the forest” (L’estrazione e la raffinazione di questi tipo di idrocarburi è il processo più inquinante che ci sia sulla terra e quello a maggior emissione di CO2, con drenaggio delle zone umide, deviazione dei fiumi e distruzione di tutti gli alberi e vegetazione della foresta).
 
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