Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2 (84 lettori)

Miqui

Forumer attivo
La USP97475AG56 scade il 9 dicembre 2020, improbabile che anticipino il pagamento del coupon di 8 giorni e il pagamento del principal di 3 anni ;)
credo che lui intenda... compro quella carica che sta x staccare. stacca prendo la cedola intera. vendo e passo alla prossima aggiungendoci i SOLDI della cedola incassata. prendo un altra cedola intera e cosi via.
nn funziona xche.
1. la cedola di dicembre col cavolo che la vedi prima del 13 gennaio
2. una volta che stacca la cedola la quotazione cmq calerà.
SE dovessero cmq pagare tutte le cedole e una tecnica buona (compensi il calo della quotazione con la cedola guadagnando cmq qualche figura visto che il mercato nel prezzo tel quel nn la considera nella sua interezza). se nn le pagano dilapidi il capitale.
 

Miqui

Forumer attivo
credo che lui intenda... compro quella carica che sta x staccare. stacca prendo la cedola intera. vendo e passo alla prossima aggiungendoci i SOLDI della cedola incassata. prendo un altra cedola intera e cosi via.
nn funziona xche.
1. la cedola di dicembre col cavolo che la vedi prima del 13 gennaio
2. una volta che stacca la cedola la quotazione cmq calerà.
SE dovessero cmq pagare tutte le cedole e una tecnica buona (compensi il calo della quotazione con la cedola guadagnando cmq qualche figura visto che il mercato nel prezzo tel quel nn la considera nella sua interezza). se nn le pagano dilapidi il capitale.
aggiungo
io ho fatto cosi negli ultimi mesi ma ad ottobre sono rimasto fregato in quanto nn si sono viste ne le cedole della 2019 ne quelle della 2026.
 

armour65

Nuovo forumer
La USP97475AG56 scade il 9 dicembre 2020, improbabile che anticipino il pagamento del coupon di 8 giorni e il pagamento del principal di 3 anni ;)

Cavolo grazie!

Cosi posso anche partire con la 01/12/2018 ed aggiungerla.

Teoricamente ..... ad i prezzi di oggi che uso solo per comodità di calcolo ...

Inizio con 70.000 nominali di 01/12/18 a 34,50 per $24.150 e paga una cedola 7% pari a $2.143,75 netti.
Con i 26.293,75 prendere 117.000 di USP97475AG56 che scade il 09/12 a 22,445 e paga una cedola 6% pari a $3.071,25 netti.
Con i 29.365 prendere 100.000 nominali della 34 fino al 13/01 per avere 4.100,56 netti.
Con i 33.465,56 prendere 127.000 nominali della 31 fino al 05/02 per avere 6.639,72 netti.

Partito con 24.150 iniziali ed arrivato con 40.105,28 finali ... 66,06% in poco più di due mesi.

Teoricamente non male ... ma il ragionamento funziona?

Sono stati sollevati dubbi sul tel quel e sul suo meccanismo.

Potete darmi delucidazioni grazie?

Naturalmente sempre se non andiamo a gambe all'aria prima!
 

carib

rerum cognoscere causas
Una cedola si stacca in cambio del pagamento dell'interesse, se questo non avviene la cedola rimane attaccata al titolo.
Se dopo la scadenza vendo il titolo a corso secco è chiaro che l'acquirente mi paga il rateo dell'interesse e non vuole sapere nulla della cedola precedente che se non pagata rimane in mano al cedente.
Se invece il titolo viene ceduto tel quel vuol dire che il titolo viene consegnato con tutte le cedole non pagate perchè il corso è calcolato in base a ciò.
non ho idea della terminologia italiana. son titoli NY law. Se io ho acquistato "with language" che specifica che la cedola scaduta resta dovuta al cedente, non posso poi rivendere che rispettando tale precedente.
Caveat emptor.
 

Conte Arciof

per gli amici Arciof
non ho idea della terminologia italiana. son titoli NY law. Se io ho acquistato "with language" che specifica che la cedola scaduta resta dovuta al cedente, non posso poi rivendere che rispettando tale precedente.
Caveat emptor.
Hai perfettamente ragione solo che qui ETLX ha combinato un bel pasticcio imponendo la negoziazione tel quel il giorno dopo l'annuncio del default da parte di S&P.
In base a tale negoziazione il prezzo comprende tutto e se tale negoziazione dipende dal considerare il titolo in default (e potrebbe stare così per anni) ogni eventuale futuro pagamento spetta al possessore del momento e non al titolare storico del titolo questo perchè il possessore del momento ha pagato un prezzo (tel quel) tutto compreso.

Aggiungo un altro esempio, oggi compro un titolo tel quel e poi lo rivendo fra tre mesi sempre tel quel, se fra sei mesi il titolo staccherà una cedola e questa verrà pagata nessuno verrà a darmi il rateo di interessi che ho maturato nei tre mesi di possesso perchè ho venduto tel quel.
L'intera cedola semestrale se la cucca il possessore del momento anche se ha tenuto il titolo solo per tre mesi.
 
Ultima modifica:

armour65

Nuovo forumer
credo che lui intenda... compro quella carica che sta x staccare. stacca prendo la cedola intera. vendo e passo alla prossima aggiungendoci i SOLDI della cedola incassata. prendo un altra cedola intera e cosi via.
nn funziona xche.
1. la cedola di dicembre col cavolo che la vedi prima del 13 gennaio
2. una volta che stacca la cedola la quotazione cmq calerà.
SE dovessero cmq pagare tutte le cedole e una tecnica buona (compensi il calo della quotazione con la cedola guadagnando cmq qualche figura visto che il mercato nel prezzo tel quel nn la considera nella sua interezza). se nn le pagano dilapidi il capitale.

Grazie.
Comunque era un discorso teorico per vedere se poteva funzionare.
Come sempre le cose belle non si avverano!
Hahahahahahaha
 

tommy271

Forumer storico
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tommy271

Forumer storico
El BCV y sus reservas internacionales: ¿Cuántos dólares y oro contante y sonante quedan?
Nov 25, 2017 4:22 pm


¿Cuál es el volumen disponible de liquidez internacional en el BCV? Veamos algunos detalles sobre la caída de las reservas y el volumen aproximado de reservas existente en el BCV

Especial de Alexander Guerrero E. @AlexGuerreroE para lapatilla.com








1. ¿Para qué las reservas internacionales?

El concepto de reserva internacional esta signado por su capacidad de constituirse con el menor costo posible en liquidez para pagos internacionales y de uso inmediato, flujos de capitales y comercio. Por ejemplo, divisas en efectivo, instrumentos financieros -deuda- de rápido y no riesgosa liquidación -letras y bonos del tesoro, americanos, británicos, alemanes, japonesas, etc.- en virtud de su grado de liquidez por ser instrumentos AAA, así entran en categoría de liquidez efectiva, el objetivo con estas colocaciones es disminuir el riesgo sin irse al efectivo, porque los sistemas de pagos internacionales es dinero contante y sonante en cuentas del Banco Central.

El oro agrega como activo al volumen de reservas internacionales -totales- pero no líquidas, porque la liquidación del oro no genera efectivo inmediato, compra, venta y pignoración cubren ciertas regulaciones en el mercado que le restan la consideración de líquido. El paso del oro a liquidez puede tomar entre 30 y 60 días mientras los pagos internacionales son inmediatos. En esos balances de reservas los directorios de los bancos centrales tienen, algunos, prohibición absoluta de colocar como instrumentos financieros los que no marcan AAA, no se acostumbra, ello no ha sido así para el BCV, por lo cual el gobierno ha reformado su ley en 5 veces en 12 años, para ir abandonando la obligación de tener el circulante en instrumentos rankeados AAA.

2. Líquidos y no líquidos, el BCV muestra un balance maquillado

Así en el balance del BCV se podrán ver bonos cubanos que no circulan- pagarés del Banco Nacional de Cuba, Ecuador, Argentina, y en los últimos años deuda de PDVSA y la República; es decir, el BCV ha colocado en su balance instrumentos -bonos convertibles, deuda privada, notas, etc.- de elevado riesgo, todos instrumentos muy lejos de ser AAA, como lo establece la propia Ley del BCV. El objetivo de quienes manejan el BCV es evidentemente dirigido a maquillar el balance de esa institución.

Vayamos con un ejemplo vivo. Y es lo que hoy ocurre, instrumentos financieros riesgosos -deudas por ejemplo.- son colocadas a precio de libro a vencimiento con lo cual se asienta en el balance del BCV al 100% de su valor facial, aunque en realidad su administración es al precio de mercado -con su respectivo elevado descuento cónsono con su nivel de riesgo- pero asentado a vencimiento como categoría de cero riesgos AAA, lo cual las acerca a liquidez inmediata y no sujetas a las regulaciones mark to market y/o vencimiento, según las preferencias y liquidez de los bancos centrales.

Más adelante explicamos lo que ocurrió con el balance del BCV con la venta reciente de bonos a Goldman Sachs con un descuento del 69%, lo cual descalzó al balance del BCV y nos mintió sobre el nivel de reservas internacionales que realmente marca su balance y según nuestras estimaciones es de apenas 3.850 Millones de dólares. Igualmente, con un procedimiento similar, la venta del oro en garantía del Deutsche Bank, el BCV perdió el valor de 1.200 millones de dólares de oro en reservas, sin embargo, el BCV no hizo la operación de neteo de las reservas.

3. ¿Que hace y ha hecho el BCV al respecto?

Mantener efectivo y oro, ha sido parte de esa no escrita regla, pero como en todo cofre de valores hay oro, que brilla y su pureza es 103%, el gobierno de Chávez ejecutó cinco (5) reformas a la Ley del BCV para poder ejecutar cambios difusos en relación a las estructuras de esos instrumentos de liquidez y oro en el balance del BCV y con lo cual perdimos la más o menos transparencia que podías apelar en años anteriores a la revolución para poder apreciar el nivel de liquidez internacional que podría disponer el país en un punto en el tiempo.

Con la repatriación del oro, el balance del BCV perdió la transparencia en cuanto a los rigores que coloca el FMI para que sus bancos socios mantengan transparencia en sus balances de reservas internacionales para que sea comprobable el volumen de oro, su registro y certificación como oro monetario. De hecho, el oro al salir de la condición de custodia en el mercado internacional y pasar a las bóvedas del BCV sufre un proceso llamado desmonetización, -explicamos abajo- y el gobierno a los dos años dejaría de enviar al FMI sus balances y reporte, hasta el punto de que nadie podría asegurar a cuánto monta el efectivo líquido y oro, que el BCV y el gobierno publican en la página web del BCV, como no es auditable, no se sabe si es sea cierto o no.

El mercado de oro no opera como lo dispuso el BCV, lo que dice el balance está a toda prueba visible y transparente, mientras se mantenga el oro en custodia en el mercado internacional del oro, lo que no es el caso del BCV, cuyo oro monetario se encuentra en las bóvedas según afirma el gobierno, pero sin que nos muestre la certificación y registro requerido, o un balance auditado pues estos no existen dado que el oro en el traslado perdió de inmediato su monetización.

Recordemos entonces ¿que pasó con el oro monetario?

El oro perdió su carácter de oro monetario -monetizado- al minuto de salir de su condición de custodia, mecanismo de confianza y entidad jurídica que permite conocer el volumen de oro monetario, en el mercado del oro cubriendo todos los detalles de su existencia, calidad y disponibilidad para operaciones de pignoración, swap, venta pura y simple, y que facilitaba la certificación y la de oro monetario en poder del BCV. La repatriación decretó su desmonetización del oro monetario en poder del BCV, se perdió registro y certificación el oro que ya no estaba en los mecanismos legales y jurídicos de custodia donde se garantiza que el oro monetario existe. Aunque así el oro exista físicamente en las bóvedas del BCV y bajo su propiedad, todo es teórico, el mercado tomará con cuidado su registro en el balance, aunque ese balance se encuentre firmado y ejecutado por empresas de prestigio.

La propiedad acá es de “boca”, pero sin que pueda verificarse dado que el oro físico fue mudado a Venezuela, un mercado local de oro para otros usos distinto al oro transado como activo. Vender o negociar -pignoración, swaps, etc.– de ese oro tendría que recorrer el camino de la repatriación en sentido contrario, porque como afirmamos arriba, la repatriación causó la desmonetización, descertificación y perdió el registro, y para que el mercado internacional lo aceptara como tal, como oro -monetario-, debía de nuevo volver a la custodia, y pasar por las casas encargadas de certificar, el registro y monetización, y retomar lo perdido en la repatriación. Lo más importante reside en un hecho de seguridad jurídica, el oro cuando no está en custodia, así se pueda fotografiar el oro en bóveda -como lo hizo un distinguido economista en ocasión a una visita al BCV bajo mandato de un banco americano- donde eventualmente exista, no existe legalmente, hasta que no vuelva a la custodia y al mercado mundial del oro, cuando tenga que volver al registro y a la certificación de calidad y existencia en custodia.







Por otro lado, el oro en custodia le permite al FMI, el banco central de bancos centrales, para decirlo de alguna manera, la seguridad jurídica del volumen de reservas internacionales y del oro monetario como componente de las reservas, Así por ejemplo, el BCV al enviar su balance semestral al FMI, ofrecía plena transparencia porque el oro monetario estaba en custodia, era fácilmente demostrable por estar en custodia justificar su existencia y calidad como oro monetario. Al llegar el oro a Caracas, a las bóvedas del BCV, no había ni hubo manera de demostrarle al FMI la existencia del oro monetario en las bóvedas del BCV porque legalmente no había manera de contar registro, certificación y cantidad.

El FMI sólo reporta los balances semestrales a su disposición y quien tendría que demostrar que físicamente el oro está en Caracas en sus bóvedas es el BCV, una operación que el FMI no ejecuta. Esas regulaciones con el oro monetario están descritas en los manuales monetarios y de balanza de pagos donde se indica que prefiere de los países miembros que las operaciones de oro la hagan con su oro monetario en custodia porque allí auditado, es jurídicamente aceptable y que (acota con esta palabra que no es algo que el chavismo y no chavismo actúan en Venezuela), la operación de venta, custodia, certificación y registro, pignoración son recomendadas hacerlas bajo custodia por ser transparentes. Tenemos entonces que operaciones con oro que exista informalmente en las reservas, no son transparentes, por lo que el oro de todos modos, para cualquier operación de mercado, tendrá que transportarse como en el lejano oeste, para que físicamente sea registrado y certificado como oro de calidad, en tal cantidad.

5. EL BCV comenzaría ese proceso supuestamente en enero 2015

Ofrecieron que el oro comenzaría a exportarse en ese mes… ¿Cuánto de ese oro teórico ha sido vendido, o pignorado? No sabemos. Porque el FMI dejó de recibir los balances del BCV en septiembre de 2014. Desde esa fecha lo que diga el BCV sobre liquidez, otros instrumentos, oro, etc. es un caso de aceptación por confianza pero más nada. El mercado del oro y de las reservas no opera de boca informal, por esa razón hay ciertas regulaciones internacionales respecto del oro , y otras modalidades de reservas internacionales que son administradas por la única institución capaz de hacerlo, el FMI, donde todos los bancos centrales del mundo guardan su relación socios prácticamente, y que el FMI requiere para poder hacer las balances internacionales de liquidez internacional disponible.

Así a la fecha de hoy, lo que el gobierno o BCV digan en relación con sus niveles de reservas no puede ser verificado. Ese fenómeno de negarse a la transparencia por parte del BCV y del Gobierno, ha sido la marca registrada del gobierno desde el primer día en el poder en enero 1999. A partir de allí las finanzas públicas, la liquidez internacional del BCV, los llamados fondos soberanos y otras inversiones en relación con la liquidez que es la que es comparada con la emisión de bolívares que entran a circulación por la compra de las divisas que negocian en el mercado exportadores, importadores etc.

A ello hay que agregar que cinco (5) reformas de su ley, el BCV como caja de las reservas internacionales, ha sido convertido en una especie de banco de segundo piso que presta fondos a empresas y bancos públicos además de las nuevas regulaciones que fueron oscureciendo el nivel de reservas líquidas, De hecho, el debido proceso económico y monetario de cada dólar que sale y entra en el mercado ha sido reformulado, de tal manera que no es fácil verificar el nivel de reservas. Ese fenómeno unido a incomunicarse con el FMI, eliminando su última conexión de trasparencia desde septiembre 2014, nos ha puesto gríngolas en esa carrera. No hay manera de constatar y validar lo que el gobierno y BCV alegan tienen en reservas internacionales, líquidas, en oro y otros instrumentos financieros.

No hay manera de verificar el volumen de reservas en el BCV porque tiene más de 3 años sin enviar el balance al FMI, quien es la institución que certifica en sus publicaciones el volumen de liquidez internacional y su estructura en poder de los bancos centrales. Hay un elemento que debo resaltar, cuando le vendieron los bonos a Goldman Sachs sacaron de su balance 4.880 millones de dólares de bonos que a vencimiento marcaban un volumen de 4.800 millones de dólares, pero como salieron antes de vencimiento el BCV tuvo que comerse el descuento y por ello Goldman le entregó solo el 31% del valor de libro de esos bonos, es decir 2.880 millones de dólares.

En conclusión, no es posible auditar las reservas del BCV por el asunto de la desmonetización del oro e ignorar las recomendaciones del FMI que es mejor un mercado transparente del oro monetario que un mercado oscuro como puede ser transado -sin costos de transacción- oro, aun en el mercado controlado por del FMI, pero no monetario.

6. Los bonos de Goldman Sachs y permisibilidad de la banca internacional -loan push

Destacamos que ese monstruoso endeudamiento fue impuesto bajo la presión fiscal del mismo gobierno, así como por la permisibilidad de los bancos que condujeron un movimiento masivo de endeudamiento sin reparar que la economía venezolana no tendría capacidad en el mediano plazo de cancelar esas deudas. La irresponsabilidad fiscal del gobierno debe ser enfrentada políticamente por los poderes públicos, en este caso de la AN pero la colaboración de los grupos opositores en la MUD hicieron posible que una irresponsabilidad fiscal que ha causado una colosal tragedia en términos de emergencia humanitaria, alimentos, medicinas, con la pérdida de las dos terceras partes de la economía, ha llevado al venezolano a los últimos sitios en términos de ingreso per cápita, así descender de 12 mil dólares per cápita a 3.150 dólares per cápita a fines del 2017.

Por otro lado la irresponsabilidad de la banca internacional, no es nueva, se conoce en las finanzas internacionales como “loan push” o créditos o adquisición de bonos sobre la base de crédito apalancados -compra de bonos en el mercado deuda soberana- conociendo que los intereses allí impuestos serían mayores y que ello implica un mayor riesgo para el deudor, todo montado sobre una presión de corto plazo que se sabe puede – y así ha sido en el pasado- fabricar un pilar de dificultades que finalmente conducen al default. Casos conocidos ha sido México 1982, y México nuevamente en 1993, Argentina 2012 y finalmente Venezuela 2017.

La venta de bonos del BCV a Goldman sirvió para evaluar el balance del BCV, en la dirección de lo acotado en los párrafos anteriores. EL balance del BCV está repleto de bonos de PDVSA y de la República, ello les permite al BCV colocar en sus balances una inversión en instrumentos financieros con riesgo C(-) al 100 de su valor facial con registro a vencimiento, hasta las próximas décadas para hacerlo gráfico. La venta del bono 26 a su precio de mercado, con 69% de descuento, implica una pérdida de divisas en el balance porque estando a vencimiento hasta el rescate al 100% los serios problemas de liquidez del BCV lo obligó a vender al descuento del 69%, lo quiere decir, que su balance pierde el, 69% del total de esos bonos vendidos a Goldman.
 

tommy271

Forumer storico
7. ¿Cuántos dólares hay en las reservas internacionales, entonces?



La décima parte de lo que dice el gobierno.

En otras palabras, por ejemplo, la transacción con Goldman, realizada hace unos tres meses, permitió ver el maquillaje del balance del BCV.

Ese maquillaje eleva artificialmente las reservas internacionales a niveles de entre 2.850 a 3.575 millones de dólares, porque el volumen de oro ‘monetario’ registrado y certificado en Suiza, (el volumen de oro exportado por el BCV a Suiza) muestra operaciones que aparecen registradas en las estadísticas de balanza de pagos suizas. Lo interesantes es que el gobierno no puede decir que el monto es tanto porque no tiene mecanismos de comprobación y como la cultura administrativa de la revolución es opaca y ninguna transparencia podemos afirmar que en el BCV apenas hay reservas internacionales en alrededor de los 900 y 1.200 millones de dólares.

El BCV está obligado a mostrar certificados y balances comprobados. Cometió un error al cancelar la custodia -especie de marco jurídico que asegura el volumen de oro disponible, sin necesidad de transportarlo, como hizo el BCV hacia finales del 2014 y durante 2015- , para mover el oro a Venezuela, una plaza donde no había mercado del oro. Así se perdió la certificación y registro del oro -monetario, desmonetizado en el traslado a Caracas- que regía su existencia física y calidad del obtenido cuando era definido oro monetario, en años anteriores al traslado a Caracas en 2011.

Esos son los riesgos corridos por Chávez y su gobierno, traer el oro del mercado internacional sin razón alguna, porque si lo querían poner a salvo de embargos, pudieron haberlo dejado en Basilea, en el BSI, una institución financiera multilateral internacional. Chávez se trajo el oro a Caracas sin ninguna razón que lo justificara, y perdió las prerrogativas del mercado internacional del oro. Por ello al necesitar nuevamente del oro para cubrir las exigencias de liquidez en efectivo tuvieron que exportarlo a Suiza y nuevamente que certificarlo y registrarlo, pero para la venta.









Esa estimación de reservas que coloco en esta nota no puede ser rebatida por el BCV porque tiene que cargar por delante la carga de la prueba y mostrar los balances comprobados que el oro físico existe en las bóvedas del BCV o monetizado en custodia en el mercado internacional del oro y además los certificados de calidad. Para un gobierno tramposo, corrupto, carente de transparencia administrativa, el oro en poder del BCV y del Gobierno sin respaldo institucional no puede ser auditado. La imagen es la del zamuro comiendo carroña.

Se contabiliza en las estadísticas de comercio exterior de Suiza, Alemania e Inglaterra que el oro reexportado de Caracas al mercado para ser nuevamente registrado certificado y en custodia, es de cerca de 270 toneladas (incluidas la venta del oro a Deutsche Bank como mecanismo para no cancelar el crédito obtenido por el BCV de ese banco alemán).

Así ocurrieron operaciones con Citibank, Deutsche Bank (dos) otra porción de 70 toneladas con China, y se especula de otra porción para garantizar el pago de las armas, conociéndose que los exportadores de armas, no las venden fiao, por lo general y particularmente Rusia, son vendidas con garantía de oro. Se conoce en el mercado de armas que Rusia no vende una bala que no esté garantizada por oro, de esa manera Chávez aún en vida canceló una deuda con Rusia.

Acotemos que Chávez en vida en 2012, las condiciones financieras de Venezuela y PDVSA ya las conocíamos como críticas, por ello las dos crisis de balanza de pagos y fiscal explotaron simultáneamente en junio de 2013. El oro en el 2013 constituía el 75% de las reservas en el BCV, a finales del 2016, era el 89%, que vendido en tres lotes de 90, 70, 55 tonelada deja al gobierno desnudo. En el balance del BCV hay bonos de PDVSA y la República para la venta a la tercera parte de su valor, sin embargo, el registro en SUDEBAN es al 100%, las ventas de bonos que se puedan hacer solo dan dolores de cabeza y no liquidez.

La caja de PDVSA no alcanza para detener la caída de la producción de petróleo que ya avanza a un 12-15% anual un ritmo endemoniado que no deja efectivo a PDVSA para venderle divisas al BCV y atender algo de la demanda de dólares. Su contraparte, el dólar paralelo, se ha cuadruplicado este año, la hiperinflación es simplemente un detalle de la escasez absoluta de liquidez internacional y como guinda de esa bancarrota, Venezuela es ya un Estado Fallido, con el agravante de estar atrapada por el masivo blanqueo de capitales y relaciones estrechas con el narcotráfico, donde los players en este tablero son los amos de las instituciones que les brindan protección a los que depredan al país, blanqueadores, narcotraficantes y eventualmente los nexos con los grupos radicales del medio oriente.

Pendiente aún de otra pignoración en un banco internacional -similar a la última operación con Deustche Bank, que significó una caída neta en las reservas internacionales, equivalente al precio de las 90 TM de oro. Con la pignoración pendiente por 90 TM de oro, emerge una situación similar la a la mencionada con el Deutsche Bank y que supuestamente cierra a final de 2017 con otro banco internacional.

Cada operación de pignoración emprendida por el que trae consigo un crédito con garantía del mismo oro pignorado y que eventualmente, el gobierno cancelará cediendo el oro, tal como ocurrió con pasadas pignoraciones del oro, y que por razones todas conocidas de crisis de liquidez en la balanza de pagos de Venezuela -ocasionado por caída del ingreso petrolero, -corrupción, caída de la producción, de precios, pérdida de competitividad de la industria petrolera venezolana- , y por manejo deplorable del endeudamiento externo, tanto de PDVSA como del gobierno central.
 

tommy271

Forumer storico
María Corina Machado propone tres medidas para resolver la crisis

El planteamiento de la dirigente opositora incluye temas como la justicia y la transformación de la economía rentista

Por EL NACIONAL WEB
25 DE NOVIEMBRE DE 2017 12:41 PM | ACTUALIZADO EL 25 DE NOVIEMBRE DE 2017 13:17 PM





María Corina Machado, coordinadora nacional del movimiento político Vente, aseguró este sábado que su organización plantea una "ruptura de tipo político" en el país.

La dirigente opositora señaló que la ruptura es “por la calle del medio”. Incluye temas como la justicia, la transformación de la economía rentista y establecer la sociedad del mérito.

Machado indicó que el primer punto exige una "justicia basada en la igualdad" y el segundo punto se refiere a la reestructuración de la economía. “La Venezuela petrolera que vivía de la renta se acabó porque la quebraron, porque ya no hay renta. Hay que reinventarnos como sociedad”, agregó la dirigente.

La líder opositora destacó que Venezuela posee las mayores reservas de petróleo del planeta, pero si no se generan cambios "no se convertirán en riquezas".

El tercer punto se basa en la sociedad del mérito, en la que propone el trabajo como forma para lograr los objetivos. “Tenemos que construir un país de emprendimiento y de propietarios para que sea rico”, explicó Machado.

“Son rupturas de fondo, de todo un sistema de valores “, agregó.

✔@MariaCorinaYA

En @ventevenezuela creemos que sí es posible la#CaracasCiudadana. Hoy, construimos sus pilares.https://www.pscp.tv/w/bOg1ozMwNTAwNjh8MURYeHlFTFh2TE54TZ6ocHieoB3E568e4H_bM6HK0rFv32uBiHgHtYXeqQCX …

16:43 - 25 nov. 2017
 

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