Vi ricordate di Eolo l'auto ad aria compressa?

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Beh: con quei costi se sono veri, giurin giuretto, io il TOSTAPANE lo comprerei subito...

La verità è che troveranno 1000 ed un sistema, cara Lina, per NON farlo girare, il TOSTAPANE...Le economie occidentali .. no errore planetarie stanno in piedi su quel liquido oleoso...immagina se il 10% della popolazione sostituisse la propria vettura con qualcosa del genere ... le tasse (accise) sui carburanti su cui gli stati campano?
Le pensioni da pagare, gli eserciti, la pletora di gente che ci vive sui soldi diffusi a pioggia...
E vediamo quanto sono importanti le industrie automobilistiche per le economie...
Potrebbero sostituirle con qualcos' altro si potrebbe obiettare, ma quanto sarebbero politicamente percorribili?
Credo che andrebbero bene per economie come l' Olanda o qualcosa del genere o Scandinavia dove sono sufficientemente onesti ed abituati ad una visione verde della vita...

Sono considerazioni amare, lo so, però realistiche.
 
Ma l'aria condizionata, il servosterzo, le videocamere, gli specchietti retraibili, i tergicristalli...e le luci. come fanno a funzionare ad aria compressa? :-?
 
attenzione, lo stesso progettista Guy Negrè aveva già messo su quasi una produzione industriale di un'altra vettura simile

si bloccò tutto perchè aveva un problema non da poco: il vapor d'acqua contenuto nell'aria compressa in uscita molto fredda faceva ghiacciare lo "scappamento"
risultato: dopo un po' di tempo il tubo si tappava e la vettura si fermava

alla tata dicono di avere una soluzione, ma dubito che sia energeticamente coerente coi consumi dichiarati :rolleyes:
 
attenzione, lo stesso progettista Guy Negrè aveva già messo su quasi una produzione industriale di un'altra vettura simile

si bloccò tutto perchè aveva un problema non da poco: il vapor d'acqua contenuto nell'aria compressa in uscita molto fredda faceva ghiacciare lo "scappamento"
risultato: dopo un po' di tempo il tubo si tappava e la vettura si fermava

alla tata dicono di avere una soluzione, ma dubito che sia energeticamente coerente coi consumi dichiarati :rolleyes:
Si vvabbè ... ma mica è un problema insormontabile, anzi!
Tutta l'aria compressa industriale, che alimenta apparecchiature che necessitano un minimo di attenzione, hanno il deumidificatore per cui l' aria compressa è anidra... ma mica anidra per dire... con un punto di rugiada a -50°C quindi...solo che la cosa che mi lascia un po' perplesso è fermare una linea di produzione per un problema così ridicolo... perchè chi ha un po' dimestichezza di queste cose sà che una cavolata.. e quindi: scusa o altro??
 
Io credo che la cosa migliore sia, stante le necessità attuali di potenza e mobilità ed autonomia, sia l' utilizzo di celle a combustibile, che purtroppo prevedono ancora l' utilizzo di combustibili fossili, ma la resa rispetto ad un endotermico e' notevolmente maggiore...
 
Auto ad aria compressa…e’ la volta buona?

Auto ad aria compressa…e’ la volta buona?


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http://www.stampalibera.com/?p=10457&print=1
Auto ad aria compressa, partito il gruppo di acquisto italiano. 19 marzo 2010
Fonte: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3991
LIVORNO. I fan dell’auto ad aria compressa, riapparsa in Francia come la fenice dalle ceneri di uno strano oblio, si stanno organizzando anche in Italia con un gruppo di acquisto. «È realtà. L’Auto ad Aria Compressa funziona e sbarcherà sul mercato a breve. Emissioni nocive zero, autonomia di 200 chilometri e velocità massima di 70 Km orari: una Urban Car destinata a rivoluzionare il mondo della mobilità – scrivono sul sito autoariacompressa.com – La lobby petrolifera trema e i produttori di auto tradizionali, inchiodati come sono al passato, iniziano ad avere seriamente paura». I veicoli alimentati ad aria compressa prenotabili sono L’AirPod e l’AirOne.

Secondo i sostenitori della rivoluzione ad aria compressa le grandi imprese automobilistiche si starebbero muovendo per impedire che questa tecnologia venga alla ribalta. La prima strategia è quella del silenzio che i media dedicherebbero a quella che viene prospettata come “la rivoluzione del secolo”, «I questi mesi l’auto ad aria compressa è in road show per l’Europa, ne avete sentito parlare?» chiedono polemicamente quelli del gruppo di acquisto. La seconda strategia è invece quella di mettere in cattiva luce l’azienda produttrice, la lussemburghese Motor Developement International (Mdi), che però opera in Francia, «Attraverso studi scientifici, come quello condotto dall’università Californiana Berkeley, che vadano a minare la bontà del progetto. Per loro l’auto ad aria inquina ed è più costosa di un’auto tradizionale. Insomma, i monopolisti della mobilità su ruota hanno iniziato a difendersi e, questa, è una notizia fantastica per tutti noi poiché sintomatica del fatto che siamo di fronte ad una possibile rivoluzione epocale».
Al rapporto dell’università di Berkley ha risposto direttamente la Mdi con una lettera «Nella quale facilmente si smontano le tesi propinate – assicurano sul sito autoariacompressa.com – con il dettaglio degli errori grossolani commessi nello studio». Secondo i sostenitori delle nuove urban car ad aria compressa la Berkeley avrebbe fatto una pessima figura: «Ha deciso di minare la propria credibilità internazionale salendo sul carro del potere anziché essere obiettiva. La lettera di Mdi ci ha però dato qualche notizia tecnica in più rispetto al passato in merito all’AirPod in arrivo: pesa 330 chilogrammi, il suo sistema ad aria compressa sopporta dodicimila ricariche (stima di vita: 30 anni), impiega meno di due minuti per la ricarica ed il costo si aggira intorno ai 6.000/7.000 Euro» (che sono un po’ più dei 4.000/5.000 euro pubblicizzati con il primo lancio della mini-auto).
I fans dell’auto elettrica illustrano anche le caratteristiche dell’AirPod presentata al salone dell’auto di Ginevra: ha 3 ruote, una davanti e due dietro, e un discreto spazio per i passeggeri perché il serbatoio per l’aria occupa poco spazio. Il carburante è l’energia dell’aria compressa immagazzinata in un serbatoio di 5000 libbre per pollice quadrato e «Nell’AirPod il conducente è seduto da solo ed il movimento della ruota anteriore avviene mediante l’utilizzo di un semplice e preciso joystick anziché avvalendosi del classico volante. La capienza dell’AirPod è di due passeggeri oltre il conducente, seduti al contrario rispetto alla direzione di guida, come si può immaginare dalle foto pubblicate». Si tratta di un mezzo “slow”, con una lenta accelerazione, visto che il motore è spinto da otto cavalli e che la velocità massima che può raggiungere è di circa 70 km orari, con un’autonomia di circa 180 km. Per riempire il serbatoio di 210 litri di aria compressa ci vogliono 2 minuti.
Secondo autoariacompressa.com «Rispetto agli altri veicoli “alternativi”, quali l’auto elettrica per esempio, l’auto ad aria compressa ha il vantaggio di non dover avvalersi di costose batterie pertanto il suo prezzo è davvero accattivante». La Mdi afferma che il costo del pieno di aria compressa potrebbe essere intorno ad un euro e che l’aeroporto di Parigi ha già deciso di utilizzare questi mezzi per gli spostamenti interni e che quello di Amsterdam lo seguirà a ruota.
Ai fan italiani dell’auto ad aria compressa non va giù l’atteggiamento dei grandi marchi automobilistici: «Certo, in un mondo perfetto i produttori di auto tradizionali si sarebbero stretti intorno all’idea dell’auto ad aria compressa, avrebbero lavorato giorno e notte collaborando per metterla in produzione al più presto, le strade delle città si sarebbero di conseguenza trasformate molto prima da luoghi invivibili, portatrici di malattie gravissime per noi e per i nostri figli, in luoghi quantomeno migliori. Naturalmente, l’ostruzionismo figlio del protezionismo al quale stiamo assistendo, non sorprende più: ci siamo abituati, in mondo dominato dal dio denaro». Il problema ancora una volta sembra quello del modello di consumo dominante: «Ci sono aziende, fior di professionisti pagati e strapagati per effettuare ricerche di mercato nel campo automobilistico, capire le tendenze, i desideri della gente, le potenzialità del settore. Le case costruttrici di automobili prendono questi dati e che fanno? Li manipolano secondo gli interessi decennali che legano l’industria automobilistica ai petrolieri. Il messaggio che si vuole fare passare è quello che l’auto dei desideri é un’auto che in 3 decimi di secondo raggiunge i 200 chilometri orari. I consumi? Elemento poco significativo. Le emissioni nocive? Idem. Le pubblicità rilanciano ancora auto con 3.000 di cilindrata che percorrono meno di 10 km con un litro di combustibile fossile, inquinante a dismisura. È davvero questo che desiderano i consumatori-automobilisti? Non lo credo e non lo voglio credere – conclude il curatore del sito autoariacompressa.com . Saranno piuttosto i cartelli del petrolio che non vogliono mollare l’osso, a discapito della salute delle persone compresi i figli stessi dei petrolieri. Ma pare che i danni a lungo termine non interessino a nessuno».
 
c'è un grosso problema di FISICA del sistema

PARE che la decompressione dell'aria in uscita TAPPI lo "scappamento" per il congelamento dell'umidità contenuta nell'aria stessa

ancora non c'è traccia di come all'MDI hanno intenzione di risolvere la cosa
risoluzione che sarebbe da nobel della fisica :-o
ah ovviamente senza dover impiegare altra energia per tenere calda la "marmitta", cosa che farebbe saltare ogni vantaggio energetico
 

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