VOLEVO DIRE ALLE COSE BELLE, CHE ARRIVANO QUANDO MENO TE LO ASPETTI, CHE IO NON LE STO ASPETTANDO.

Ed è qui che fa il suo ingresso la Cina.

Il merluzzo pescato dalla Norvegia viene, infatti, spedito nelle fabbriche cinesi
per essere sfilettato a un costo di manodopera inferiore.

Ma non è tutto: ai filetti di merluzzo viene, successivamente, riservato un trattamento speciale
per aumentarne il volume, che consiste in iniezioni o bagni di acqua.

Il prezzo, di conseguenza, subisce un rincaro ma, come afferma il ricercatore Stephane Desorby,
i consumatori francesi “in realtà pagano per l’acqua più che per il pesce in sé”.

Inoltre, spesso i filetti di merluzzo vengono trattati con l’E-451, un trifosfato pentasodico
che serve a prevenire il processo di ossidazione e il cui impiego è legale nell’Ue,
ma solo entro certi limiti e rispettando rigide regole di etichettatura.

I consumatori francesi ora si interrogano giustamente sulla qualità e la trasparenza di un prodotto
a cui viene fatto fare un viaggio di 30.000 chilometri, tra andata e ritorno, per essere sfilettato,
gonfiato con dell’acqua e trattato con agenti chimici.
 
Ha nascosto trentamila euro in una confezione-salame, infilata in una confezione di bottiglie di vino.

È quello che ha fatto un’imprenditrice immobiliare piemontese interessata
a una quindicina di palazzi che Ubi Banca sta dismettendo tra Bergamo e Roma.

Per questo motivo ha inviato il cadeau al capo della divisione immobiliare dell’istituto, Andrea Raffone.
Il quale, però, ha avvisato la banca per mandare i legali a denunciare il fatto alla procura di Milano.
A raccontare la vicenda è il Corriere della Sera.

“Ammetto il fatto e voglio dare la seguente spiegazione”.
La sua linea è semplice: a Ubi banca aveva trovato 700 metri quadrati e 9 vetrine
proprio davanti alla Banca d’Italia a Roma affittati a “700mila l’anno” ricavandone “60mia per la mediazione”.

Dopo questo precedente, Zunino ha discusso con Raffone di 16 immobili che la banca doveva vendere:
punta a due palazzi in via Del Vicario e via Antonina, per i quali offre 9 milioni e 850.000 euro. La banca rifiuta.

Per provare a convincere l’istituto, alla fine di una cena con Raffone del 29 giugno 2018 gli regala la confezione di vini con trentamila euro.

“Pensavo potesse essere un modo per allacciare migliori relazioni, perché nella prospettiva di futuri affari
lui potesse essere disponibile rispetto ai nostri interessi o comunque ci presentasse alla banca in modo favorevole”,
ha provato a giustificarsi l’imprenditrice che ha patteggiato 2 mesi e 12 giorni convertiti in una pena pecuniaria di 18mila euro
dopo la confisca dei 30mila di tangente, il risarcimento di altri 15mila alla banca.
 
Sono prevenuto ? Boh. Scendono a terra, si fa festa.
Ma i selfie ?
Tipico atteggiamento di chi è allo stremo delle forze, di chi ha patito il freddo e la fame.

Comunque abbiamo assistito al miracolo di tramutare le donne ed i bambini in 47 uomini forzuti, abbronzati che sorridono e si abbracciano.
Poverini. A loro hanno rubato tutto, ma proprio tutto (soprattutto i documenti), tranne il cellulare.
Strani sti carcerieri torturatori... Cellulare con il quale possono scattare fotografie e mandare subito il solito messaggio

"è stata un po' più dura del previsto ma ci siamo arrivati. Adesso almeno per due anni saremo mantenuti, serviti e riveriti... venite pure, ne vale la pena".

La cosa in credibile è che tutta l'intellighenzia (Cacciari in testa) faccia dolosamente finta di non vedere la realtà.
Niente da fare non ce la fanno. Stanno sempre dalla parte sbagliata e la storia infatti gli sta presentando il conto in ogni parte del mondo.
 
So che è marginale, ma da oggi ...........sono ufficialmente

ANZIANO ahahahahah

Quanti tipi di agevolazioni tariffarie esistono per gli anziani?

Tre: del primo gruppo fanno parte le riduzioni rivolte a tutti gli anziani italiani con più di 65 anni,
come l’ingresso gratuito nei musei statali, monumenti, gallerie e aree archeologiche, in molti casi estese, anche a musei e gallerie comunali.
Sempre in questo gruppo rientrano speciali tariffe e condizioni riservate per viaggiare su autobus, treni e aerei.

Del secondo gruppo fanno parte le agevolazioni e riduzioni riservate agli anziani con fasce di reddito molto basse
(di solito al di sotto dei 6.000 euro annui, o 8.000 nel caso si sommino al reddito dell’anziano anche quello del coniuge o di altri conviventi)
o alla fascia di non completa autosufficienza. Queste agevolazioni riguardano tariffe telefoniche,
canone televisivo (oltre i 75 anni), acquisti con iva agevolata al 4% di automobili ed altri beni,
aiuti di Stato ad integrazione del reddito e del potere di acquisto, sconti e agevolazioni fiscali per spese sostenute per ristrutturazioni domestiche
ed eliminazioni di barriere architettoniche, sconti ed agevolazioni per l’acquisto di beni indispendabili come farmaci, ausili, apparecchiature sanitarie domestiche.

Del terzo gruppo fanno parte, spesso anch’esse legate ai bassi redditi e a bisogni socioassistenziali,
sconti e agevolazioni tipicamente locali, sostenute dalle politiche sociosanitarie di singoli comuni o asl
.
Rientrano tra questi contributi per l’affitto o per le badanti, agevolazioni tariffarie per i consumi elettrici,
dell’acqua e del gas concordati con le singole aziende locali. Vi sono inoltre particolari iniziative,
come ginnastica o vacanze per anziani, a cui gli anziani possono accedere a condizioni particolarmente vantaggiose o con contributi in base al proprio reddito.
 
Oggi ci si diverte ......

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buongiorno, non vorrei toppare come mio solito e per quello che Val-e :accordo: continuo ad apprezzare e ringraziare per tutto quello che viene postato.
se interpreto bene: auguri di cuore, in caso contrario, 10 secondi di tempo di lettura, forse non si negano a nessuno.... continuate così :bow:
 
HINWIL - Il nome Sauber sparisce dal «circus» della Formula 1.

L’Alfa Romeo si prende infatti tutto il nome dell’ex team Sauber: Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi,
nel 2019 correranno appunto per l’Alfa Romeo Racing, questa la nuova denominazione.

Nome nuovo e logo nuovo tutto dedicato alla casa italiana come da desiderio dello scomparso Sergio Marchionne.
 
Qui hanno chiuso i cimiteri ed i parchi cittadini. Ma quanto sono idioti.
1, forse 2 cm. di neve....ma nei cortili..........

Toh, è inverno e nevica.
Eppure appare tutto così strano, al punto che da un poker di giorni non si parla d’altro.

Alla radio ci propinano allerte di grado 3 su una scala di 5 e una raffica di bollettini, quasi si trattasse di un fatto eccezionale.
E con quei numeri vogliono farci capire che la situazione, seppur non gravissima, non è da sottovalutare.

Ma la sostanza non cambia: è inverno e nevica, perché dovremmo preoccuparci tanto?

Il problema è presto detto: le strade oggi non sono più quelle di ieri.
L’asfalto asciutto e le basse temperature hanno permesso ai fiocchi bianchi di fare presa immediatamente al suolo
ed è partita la corsa contro il tempo per sgomberare la neve con la cala e gettare poi del sale,
nella speranza che lo stesso possa sciogliere i singoli fiocchi.

Ma la partita tra uomo e natura viene sempre vinta dalla prima e, come ha brillantemente affermato il sindaco di Lugano
Marco Borradori in riferimento alla sua città “siamo ben equipaggiati ma non possiamo sciogliere ogni fiocco prima che tocchi terra”.

Un po’ d’ironia non guasta e non drammatizziamo se per un paio di giorni all’anno le strade non possono essere in perfetto stato.
Insomma cari ticinesi (e non), questo panico bianco dei tempi moderni un po’ mi fa sorridere.

Pretendiamo tutto e subito perché siamo abituati troppo bene e forse ci dimentichiamo che anche in passato nevicava in Ticino.
Anzi, nevicava più spesso e con maggiore intensità. Prendiamo ad esempio gli anni Settanta,
quando l’autostrada A2 non era quella di oggi e attraversare il Ticino poteva anche diventare un calvario.
È vero che c’era molto meno traffico, ma anche i veicoli erano diversi e la trazione integrale era l’eccezione, anzi un lusso.
Eppure ci sarà chi ricorderà avventure al volante e, soprattutto, per montare le catene.
E non erano come quelle di oggi che, grazie a un semplice trick-track, l’operazione era compiuta con successo.
Occorreva posarle sulla strada innevata, innestare lentamente la prima facendo gli scongiuri,
piazzarsi sopra e poi, con le mani ormai prossime all’ipotermia, tentare di agganciare sul retro della ruota facendo gli scongiuri.

Pazienza e abilità erano il segreto del successo.

Forse il problema di oggi è che la neve è arrivata in un giorno di lavoro.
Ma tentiamo di restare più sereni possibile (prendere rabbia non serve a nulla e imprecare mette sotto pressione il sistema nervoso e le coronarie),
il week end è alle porte: gli adulti potranno dilettarsi con la pala, mentre i giovani potranno togliere dalla cantina il bob e la slitta.

È giunta l’ora del pupazzo di neve. Stiamo (per quanto umanamente possibile) sereni.
 

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