Nuove notizie dal fronte giudiziario, giù Bpi e la Pop Intra
05/06/2006 16.15
Seduta di passione per due banche popolari,
Bpi e la Intra.
La prima cede infatti l'1,57% scivolando a quota 7,70 euro sulla notizia che l'istituto è pronto ad azioni risarcitorie nei confronti delle banche internazionali in merito alle perdite che la banca lodigiana avrebbe subito in conseguenza di una serie di operazioni anomale durante la scalata ad Antonveneta.
Lo ha annunciato quest'oggi il legale di Bpi, Alberto Alessandri, che questa mattina ha sostenuto il controinterrogatorio nei confronti dell'ex Ad di Bpi, Giampiero Fiorani. Alessandri ha parlato
di danni subiti dalla Popolare Italiana, quantificandoli in "diverse centinaia di milioni di euro", perdite subite in "operazioni di pura facciata con rischi che cadevano del tutto in capo a Bpi".
In particolare, l'interrogatorio si è concentrato sulle operazioni di cessione con contratti di Put e Call e di quote di minoranza di Bpi alla società del finanziere bresciano Emilio Gnutti, Earchimede, e a Deutsche Bank. "E' possibile un'azione verso la Deutsche, ma ci sono altre azioni in partenza per casi anche più clamorosi", ha detto il legale.
L'avvocato ha poi affermato come la situazione finanziaria di Bpi sia stata compromessa nel corso della scalata e ha ricordato come si siano resi necessari due aumenti di capitale per un totale di circa 1.300 milioni di euro per coprire le perdite e i rischi sui crediti. Da parte sua l'ex Ad di Bpi,
Fiorani, davanti ai magistrati e ai legali che partecipano all'incidente probatorio disposto dal gip Clementina Forleo, ha sostanzialmente scaricato le accuse su alcuni suoi collaboratori che, a suo dire, conducevano in prima persona tali operazioni senza necessariamente tenerlo informato.
Quanto alla Popolare di Intra, in flessione al momento del 3,50% a 12,86 euro a piazza affari, il Pubblico Ministero, Luigi Orsi, ha chiesto oggi per il consigliere dell'istituto, Paola Balzarini, l'interdizione dalle cariche per due mesi. Da quanto si è saputo la Balzarini è indagata per aggiotaggio informativo e ostacolo all'attività di vigilanza della Consob perché non avrebbe dato tempestive informazioni a Bankitalia e al mercato in relazione al rischio del debito Finpart.
La richiesta di interdizione per la Balzarini segue quelle, già ottenute, per il direttore generale Claudio Ferrari, autosospesosi dalla carica, e per Marco Lori, professionista vicino alla banca e attivo nella vicenda Finpart. Per l'ex direttore generale Giovanni Brumana è stato invece deciso l'arresto, come anche per Facchini e Mazzola.
Diciassette consiglieri di amministrazione della banca, di fatto tutti gli esponenti della gestione nel periodo dei finanziamenti a Finpart, sono stati così iscritti nel registro degli indagati con l'ipotesi di aggiotaggio informativo sul titolo della Popolare Intra per aver taciuto l'esposizione della banca nei confronti della società.
Tra gli indagati Cesare Ponti, dimessosi dalla presidenza della banca dopo il provvedimento, e Sandro Saini suo predecessore. Nei giorni scorsi si sono dimessi anche il vicepresidente Ernesto Paolillo e il consigliere Francesco Amendola, ex ispettore di Bankitalia, cooptati nei mesi scorsi nella fase di risanamento della Popolare di Intra in vista di un'aggregazione ormai imminente. Ricordiamo che in corsa per la banca figurano il Credito Valtellinese, la Popolare di Vicenza, la Popolare di Verona e Novara e Veneto Banca.
Francesca Gerosa
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