Azioni Italia @@@ X gli amici di ettore_61 e non solo @@@ (15 lettori)

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dona46

Forumer storico
chiacchiere

Graficamente i minimi di ottava attorno ai 32.700 punti circa non possono ancora essere considerati il punto di arrivo della flessione in atto, anche se l'area 32.500 ha indubbiamente una propria valenza, specie se confrontata con i valori del 2005 ove essa rappresentò per ben tre volte una forte resistenza al rialzo e poi divenne un supporto rilevante per la seguente gamba rialzista che si estese fino al 2006. A nostro avviso un livello orizzontale che potrebbe aiutare a valutare il trend a medio è rappresentato dai 35.000 punti, in pratica testati a fine di un'ottava nel corso della quale la pesante negatività ha segnato la peggiore chiusura nella sessione del 23 tra le ultime 250 di Borsa aperta. Nell'ipotesi di mantenimento del livello vi è da supporre la chiusura del gap ribassista lasciato aperto tra i 35.800/35.900 punti, proprio in avvio di settimana.

Inutile sottolineare che l'inclinazione delle medie di riferimento è particolarmente negativa e che il target 35.000, cui facevamo riferimento nello scorso commento, è stato travolto dalla pressione ribassista; l'obiettivo era facilmente ipotizzabile, come lo sarebbe anche il 33.000 (vedi grafico in pagina); a questo punto, proseguire nell'esercizio dei calcoli teorici raggiungibili ha però un senso relativo in quanto buona parte del futuro movimento dipenderà dalle figure istituzionali che operano sui mercati, specie dai governi e dalle autorità centrali, i cui interventi hanno già inciso in maniera evidente, ma da cui ci si attende ancora risposte agli interrogativi rimasti irrisolti in merito alla definizione dei contorni della crisi dei subprime e le incertezze legate al credito e con le conseguenti ripercussioni nell'industria che basa le proprie attività in tale settore. Riduzione dei tassi americani con crescita zero lascia intravedere gli scenari già visti in Giappone.

Molti operatori sono convinti che questa potrebbe essere la punta dell'iceberg e che globalmente gli strumenti derivati, con banche, hedge e l'intero settore creditizio, potrebbbe generare nuove incertezze con i conseguenti impatti di forte negatività per le quotazioni. In ciò l'analisi tecnica, con riferimento ai segnali di ipervenduto, che come sottolineato forniscono indicazioni non esaustive della fine di un movimento, ma bensì spesso confermano il trend in atto, indica che l'Rsi in data 25 segnala un buy in considerazione del recupero del livello 30 punti, forato dal 16 scorso; per lo Stocastico il segnale è analogo e giuge nella sessione precedente, ma in entrambi i casi il prossimo movimento è da valutare con estrema attenzione.

La volatilità segna livelli estremamente alti, ma è ancora presto per parlare di una sua discesa e relativa stabilizzazione che comunque nel breve potrebbe materializzarsi; i volumi midly bearish sono stati corposi come è logico in queste fasi di forti oscillazioni dei prezzi; restano bearish anche gli oscillatori trend forecasting nel contesto downward della tendenza. In merito al Sar era posizionato a 38.000 il precedente reverse che scende attorno al gap segnalato, all'incirca ai 35.900 punti; il Macd sul finale tenta una parvenza di recupero, ma la prossima ottava darà il responso in merito, da segnalare che il valore a -1.086 circa rappresenta il minimo storico del macd sulla serie storica del derivato.

Il nostro outlook settimanale varia solo breve termine dalla condizione oversold possiamo considerare neutral la fase in atto, mentre è bearish la lettura su medio e lungo termine. Infine il rapporto media a 200 giorni su future dal -11,34% della nota precedente crolla ad un -14,5% che non abbisogna di commenti.
 

dona46

Forumer storico
chiacchiere domenicali

Graficamente i minimi di ottava attorno ai 32.700 punti circa non possono ancora essere considerati il punto di arrivo della flessione in atto, anche se l'area 32.500 ha indubbiamente una propria valenza, specie se confrontata con i valori del 2005 ove essa rappresentò per ben tre volte una forte resistenza al rialzo e poi divenne un supporto rilevante per la seguente gamba rialzista che si estese fino al 2006. A nostro avviso un livello orizzontale che potrebbe aiutare a valutare il trend a medio è rappresentato dai 35.000 punti, in pratica testati a fine di un'ottava nel corso della quale la pesante negatività ha segnato la peggiore chiusura nella sessione del 23 tra le ultime 250 di Borsa aperta. Nell'ipotesi di mantenimento del livello vi è da supporre la chiusura del gap ribassista lasciato aperto tra i 35.800/35.900 punti, proprio in avvio di settimana.

Inutile sottolineare che l'inclinazione delle medie di riferimento è particolarmente negativa e che il target 35.000, cui facevamo riferimento nello scorso commento, è stato travolto dalla pressione ribassista; l'obiettivo era facilmente ipotizzabile, come lo sarebbe anche il 33.000 (vedi grafico in pagina); a questo punto, proseguire nell'esercizio dei calcoli teorici raggiungibili ha però un senso relativo in quanto buona parte del futuro movimento dipenderà dalle figure istituzionali che operano sui mercati, specie dai governi e dalle autorità centrali, i cui interventi hanno già inciso in maniera evidente, ma da cui ci si attende ancora risposte agli interrogativi rimasti irrisolti in merito alla definizione dei contorni della crisi dei subprime e le incertezze legate al credito e con le conseguenti ripercussioni nell'industria che basa le proprie attività in tale settore. Riduzione dei tassi americani con crescita zero lascia intravedere gli scenari già visti in Giappone.

Molti operatori sono convinti che questa potrebbe essere la punta dell'iceberg e che globalmente gli strumenti derivati, con banche, hedge e l'intero settore creditizio, potrebbbe generare nuove incertezze con i conseguenti impatti di forte negatività per le quotazioni. In ciò l'analisi tecnica, con riferimento ai segnali di ipervenduto, che come sottolineato forniscono indicazioni non esaustive della fine di un movimento, ma bensì spesso confermano il trend in atto, indica che l'Rsi in data 25 segnala un buy in considerazione del recupero del livello 30 punti, forato dal 16 scorso; per lo Stocastico il segnale è analogo e giuge nella sessione precedente, ma in entrambi i casi il prossimo movimento è da valutare con estrema attenzione.

La volatilità segna livelli estremamente alti, ma è ancora presto per parlare di una sua discesa e relativa stabilizzazione che comunque nel breve potrebbe materializzarsi; i volumi midly bearish sono stati corposi come è logico in queste fasi di forti oscillazioni dei prezzi; restano bearish anche gli oscillatori trend forecasting nel contesto downward della tendenza. In merito al Sar era posizionato a 38.000 il precedente reverse che scende attorno al gap segnalato, all'incirca ai 35.900 punti; il Macd sul finale tenta una parvenza di recupero, ma la prossima ottava darà il responso in merito, da segnalare che il valore a -1.086 circa rappresenta il minimo storico del macd sulla serie storica del derivato.

Il nostro outlook settimanale varia solo breve termine dalla condizione oversold possiamo considerare neutral la fase in atto, mentre è bearish la lettura su medio e lungo termine. Infine il rapporto media a 200 giorni su future dal -11,34% della nota precedente crolla ad un -14,5% che non abbisogna di commenti.
 

dona46

Forumer storico
chiacchiere domenicali

Graficamente i minimi di ottava attorno ai 32.700 punti circa non possono ancora essere considerati il punto di arrivo della flessione in atto, anche se l'area 32.500 ha indubbiamente una propria valenza, specie se confrontata con i valori del 2005 ove essa rappresentò per ben tre volte una forte resistenza al rialzo e poi divenne un supporto rilevante per la seguente gamba rialzista che si estese fino al 2006. A nostro avviso un livello orizzontale che potrebbe aiutare a valutare il trend a medio è rappresentato dai 35.000 punti, in pratica testati a fine di un'ottava nel corso della quale la pesante negatività ha segnato la peggiore chiusura nella sessione del 23 tra le ultime 250 di Borsa aperta. Nell'ipotesi di mantenimento del livello vi è da supporre la chiusura del gap ribassista lasciato aperto tra i 35.800/35.900 punti, proprio in avvio di settimana.

Inutile sottolineare che l'inclinazione delle medie di riferimento è particolarmente negativa e che il target 35.000, cui facevamo riferimento nello scorso commento, è stato travolto dalla pressione ribassista; l'obiettivo era facilmente ipotizzabile, come lo sarebbe anche il 33.000 (vedi grafico in pagina); a questo punto, proseguire nell'esercizio dei calcoli teorici raggiungibili ha però un senso relativo in quanto buona parte del futuro movimento dipenderà dalle figure istituzionali che operano sui mercati, specie dai governi e dalle autorità centrali, i cui interventi hanno già inciso in maniera evidente, ma da cui ci si attende ancora risposte agli interrogativi rimasti irrisolti in merito alla definizione dei contorni della crisi dei subprime e le incertezze legate al credito e con le conseguenti ripercussioni nell'industria che basa le proprie attività in tale settore. Riduzione dei tassi americani con crescita zero lascia intravedere gli scenari già visti in Giappone.

Molti operatori sono convinti che questa potrebbe essere la punta dell'iceberg e che globalmente gli strumenti derivati, con banche, hedge e l'intero settore creditizio, potrebbbe generare nuove incertezze con i conseguenti impatti di forte negatività per le quotazioni. In ciò l'analisi tecnica, con riferimento ai segnali di ipervenduto, che come sottolineato forniscono indicazioni non esaustive della fine di un movimento, ma bensì spesso confermano il trend in atto, indica che l'Rsi in data 25 segnala un buy in considerazione del recupero del livello 30 punti, forato dal 16 scorso; per lo Stocastico il segnale è analogo e giuge nella sessione precedente, ma in entrambi i casi il prossimo movimento è da valutare con estrema attenzione.

La volatilità segna livelli estremamente alti, ma è ancora presto per parlare di una sua discesa e relativa stabilizzazione che comunque nel breve potrebbe materializzarsi; i volumi midly bearish sono stati corposi come è logico in queste fasi di forti oscillazioni dei prezzi; restano bearish anche gli oscillatori trend forecasting nel contesto downward della tendenza. In merito al Sar era posizionato a 38.000 il precedente reverse che scende attorno al gap segnalato, all'incirca ai 35.900 punti; il Macd sul finale tenta una parvenza di recupero, ma la prossima ottava darà il responso in merito, da segnalare che il valore a -1.086 circa rappresenta il minimo storico del macd sulla serie storica del derivato.

Il nostro outlook settimanale varia solo breve termine dalla condizione oversold possiamo considerare neutral la fase in atto, mentre è bearish la lettura su medio e lungo termine. Infine il rapporto media a 200 giorni su future dal -11,34% della nota precedente crolla ad un -14,5% che non abbisogna di commenti.
 
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