Azioni Italia @@@ X gli amici di ettore_61 e non solo @@@ (5 lettori)
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dona46
Forumer storico
in attesa della fed
poco ed attende il meeting di mercoledì prossimo. Un ulteriore taglio dei tassi americani pare scontato,mentre si scommette sulla sua entità.
Il cross euro dollaro si mantiene sopra le medie mobili segnalando il fatto che il trend rimane rialzista,tuttavia non vi è trend chiaro. Il range 1,4750-1,4800 contiene nelle ultime ore il cambio e probabilmente arriveremo in tal situazione grafica al Pubblicità
meeting.
Va detto che il taglio della FED avrebbe l'effetto poco ortodosso di portare gli Stati Uniti ad avere tassi di interesse reali negativi,poiché quelli nominali sarebbero più bassi dell'inflazione .
Robert Shiller,economista della Yale University,segnala tale pericolo e soprattutto l'inizio di un cambio di rotta sul fronte della psicologia dei consumi.
La crisi finanziaria però attanaglia anche l'Europa : il caso francese di Societe Generale (Parigi: FR0000130809 - notizie) ,il rumor su alcune banche spagnole che pare abbiano parcheggiato qualche miliardo di euro di cartolarizzazioni presso la BCE,un rallentamento della crescita sono fattori determinanti sul fronte monetario.
Con tutta evidenza,ci sono palesi motivi per fare pressione sulla staticità di Trichet ed invitarlo così a seguire l'esempio del collega Bernanke.
Le incertezze dunque sono molte e si manifestano sui prezzi. Se da un lato,la moneta unica si mantiene in recupero su franco svizzero e yen giapponese,in linea con le correlazioni più volte citate,contro sterlina pare sottoperformare segnalando un atteggiamento cambiato da parte degli investitori forex.
Chiudiamo con l'analisi del cross dollaro franco svizzero che spesso ci viene in ausilio operativo quando il più seguito euro dollaro non dà segnali. Ancora una volta il supporto grafico fondamentale a 1,09 sta tenendo egregiamente. Consideriamo importante tale livello,ma valuteremo il rimbalzo solo dopo conferme.
Il recupero stabile di prezzi sopra 1,10 sarebbe ottimale per una operatività pro dollaro americano.
Fabio Caldato
poco ed attende il meeting di mercoledì prossimo. Un ulteriore taglio dei tassi americani pare scontato,mentre si scommette sulla sua entità.
Il cross euro dollaro si mantiene sopra le medie mobili segnalando il fatto che il trend rimane rialzista,tuttavia non vi è trend chiaro. Il range 1,4750-1,4800 contiene nelle ultime ore il cambio e probabilmente arriveremo in tal situazione grafica al Pubblicità
meeting.
Va detto che il taglio della FED avrebbe l'effetto poco ortodosso di portare gli Stati Uniti ad avere tassi di interesse reali negativi,poiché quelli nominali sarebbero più bassi dell'inflazione .
Robert Shiller,economista della Yale University,segnala tale pericolo e soprattutto l'inizio di un cambio di rotta sul fronte della psicologia dei consumi.
La crisi finanziaria però attanaglia anche l'Europa : il caso francese di Societe Generale (Parigi: FR0000130809 - notizie) ,il rumor su alcune banche spagnole che pare abbiano parcheggiato qualche miliardo di euro di cartolarizzazioni presso la BCE,un rallentamento della crescita sono fattori determinanti sul fronte monetario.
Con tutta evidenza,ci sono palesi motivi per fare pressione sulla staticità di Trichet ed invitarlo così a seguire l'esempio del collega Bernanke.
Le incertezze dunque sono molte e si manifestano sui prezzi. Se da un lato,la moneta unica si mantiene in recupero su franco svizzero e yen giapponese,in linea con le correlazioni più volte citate,contro sterlina pare sottoperformare segnalando un atteggiamento cambiato da parte degli investitori forex.
Chiudiamo con l'analisi del cross dollaro franco svizzero che spesso ci viene in ausilio operativo quando il più seguito euro dollaro non dà segnali. Ancora una volta il supporto grafico fondamentale a 1,09 sta tenendo egregiamente. Consideriamo importante tale livello,ma valuteremo il rimbalzo solo dopo conferme.
Il recupero stabile di prezzi sopra 1,10 sarebbe ottimale per una operatività pro dollaro americano.
Fabio Caldato
dona46
Forumer storico
consigli case di brokeraggio
Su A2A ad esempio Banca Imi ha confermato il prezzo obiettivo a 2,98 euro, migliorando però il rating da “hold” ad “add”. Gli analisti ritengono che la recente flessione delle quotazioni è da ricondurre non tanto a specifici rischi della società quando al trend di mercato. Alla luce di ciò il titolo offre una buona opportunità di acquisto, con l'obiettivo di sfruttare il newsflow positivo riguardante il business plan e il fronte M&A.
Un'interessante opportunità è offerta anche da Atlantia almeno secondo Lehman Brothers (NYSE: LEH - notizie) che è da sovrappesare con un target price a 31,9 euro. Quest'ultimo si ridurrebbe a 28 nel caso in cui si concretizzasse un rallentamento per l'approvazione dell'accordo sulla tariffe in seguito all'incertezza che aleggia a livello politico. La banca d'affari americana è convinta che l'ultimo ribasso delle utilities sia stato eccessivo, dal momento che le società presentano tutte dei bilanci piuttosto forti, che limitano quindi le preoccupazioni sul fronte dell'indebitamento.
E sempre Lehman Brothers ha deciso quest'oggi di promuovere Snam Rete Gas (Milano: SRG.MI - notizie) alzando il giudizio da “equalweight” a “overweight”, migliorando al contempo il fair value da 4,6 a 4,85 euro. L'idea è che le società oggetto di regolamentazione possano rappresentare un rifugio se supportate da un contesto normativo stabile. Per Snam Rete Gas in particolare si punta l'attenzione sull'attraente politica di dividendi che offre uno dei rendimenti più elevati tra le utilities a livello europeo.
E una promozione per questo titolo è arrivata ieri anche da Santander (Madrid: SAN.MC - notizie) che ha portato il rating da “neutral” a “buy”, con un prezzo obiettivo che passa da 4,8 a 4,9 euro. La compagnia dovrebbe beneficiare del nuovo regime fiscale e intanto c'è attesa per i dati del quarto trimestre che saranno diffusi il prossimo 13 febbraio, quando verrà presentato anche un aggiornamento sul piano industriale del gruppo.
Gli analisti di Lehman Brothers guardano con favore anche a Terna (Milano: TRN.MI - notizie) che oggi ha incassato una doppia promozione, con un target price migliorato da 2,78 a 3,05 euro e una raccomandazione che sale da “equalweight” a “overweight”. Per gli esperti il titolo è attraente in quanto vanta una visibile generazione di cassa e potrà inoltre trovare sostegno nella generosa politica di dividendo, oltre che in una strategia di investimento piuttosto cauta all'estero.
Una conferma positiva per Enel (Milano: ENEL.MI - notizie) giunge da Dresdner che reitera la raccomandazione “buy” con un prezzo obiettivo a 9,1 euro. Giovedì prossimo il colosso elettrico diffonderà i risultati preliminari del 2007, anche se per gli analisti l'appuntamento chiave è quello del 12 marzo quando Enel presenterà un aggiornamento sulla sua strategia.
L'ultimo giudizio disponibile su Prysmian (Milano: PRY.MI - notizie) è quello di Cheuvreux che ha mantenuto la raccomandazione “outperform” con un target price rivisto al ribasso da 23,5 a 21,6 euro, per tenere conto di un possibile rallentamento della divisione “trade & installers”.
le utilities sono in buona posizione
Su A2A ad esempio Banca Imi ha confermato il prezzo obiettivo a 2,98 euro, migliorando però il rating da “hold” ad “add”. Gli analisti ritengono che la recente flessione delle quotazioni è da ricondurre non tanto a specifici rischi della società quando al trend di mercato. Alla luce di ciò il titolo offre una buona opportunità di acquisto, con l'obiettivo di sfruttare il newsflow positivo riguardante il business plan e il fronte M&A.
Un'interessante opportunità è offerta anche da Atlantia almeno secondo Lehman Brothers (NYSE: LEH - notizie) che è da sovrappesare con un target price a 31,9 euro. Quest'ultimo si ridurrebbe a 28 nel caso in cui si concretizzasse un rallentamento per l'approvazione dell'accordo sulla tariffe in seguito all'incertezza che aleggia a livello politico. La banca d'affari americana è convinta che l'ultimo ribasso delle utilities sia stato eccessivo, dal momento che le società presentano tutte dei bilanci piuttosto forti, che limitano quindi le preoccupazioni sul fronte dell'indebitamento.
E sempre Lehman Brothers ha deciso quest'oggi di promuovere Snam Rete Gas (Milano: SRG.MI - notizie) alzando il giudizio da “equalweight” a “overweight”, migliorando al contempo il fair value da 4,6 a 4,85 euro. L'idea è che le società oggetto di regolamentazione possano rappresentare un rifugio se supportate da un contesto normativo stabile. Per Snam Rete Gas in particolare si punta l'attenzione sull'attraente politica di dividendi che offre uno dei rendimenti più elevati tra le utilities a livello europeo.
E una promozione per questo titolo è arrivata ieri anche da Santander (Madrid: SAN.MC - notizie) che ha portato il rating da “neutral” a “buy”, con un prezzo obiettivo che passa da 4,8 a 4,9 euro. La compagnia dovrebbe beneficiare del nuovo regime fiscale e intanto c'è attesa per i dati del quarto trimestre che saranno diffusi il prossimo 13 febbraio, quando verrà presentato anche un aggiornamento sul piano industriale del gruppo.
Gli analisti di Lehman Brothers guardano con favore anche a Terna (Milano: TRN.MI - notizie) che oggi ha incassato una doppia promozione, con un target price migliorato da 2,78 a 3,05 euro e una raccomandazione che sale da “equalweight” a “overweight”. Per gli esperti il titolo è attraente in quanto vanta una visibile generazione di cassa e potrà inoltre trovare sostegno nella generosa politica di dividendo, oltre che in una strategia di investimento piuttosto cauta all'estero.
Una conferma positiva per Enel (Milano: ENEL.MI - notizie) giunge da Dresdner che reitera la raccomandazione “buy” con un prezzo obiettivo a 9,1 euro. Giovedì prossimo il colosso elettrico diffonderà i risultati preliminari del 2007, anche se per gli analisti l'appuntamento chiave è quello del 12 marzo quando Enel presenterà un aggiornamento sulla sua strategia.
L'ultimo giudizio disponibile su Prysmian (Milano: PRY.MI - notizie) è quello di Cheuvreux che ha mantenuto la raccomandazione “outperform” con un target price rivisto al ribasso da 23,5 a 21,6 euro, per tenere conto di un possibile rallentamento della divisione “trade & installers”.
le utilities sono in buona posizione
ragno1805
Forumer attivo
c'è anche snam
Sequestrati 120 contatori gas per truffa su consumi "gonfiati"
Reuters - 29/01/2008 14:59:04
MILANO, 29 gennaio (Reuters) - La Guardia di Finanza ha sequestrato questa mattina 119 contatori del gas su ordine della procura meneghina, che sta indagando sull'ipotesi di una truffa ai danni dei consumatori per bollette "gonfiate" da contatori malfunzionanti. Lo riferiscono fonti giudiziarie.
I contatori sequestrati appartengono, secondo la fonte, a case situate nel comune di Bussero, in provincia di Milano, e costituiscono un campione giudicato rappresentativo in base a criteri di anno di costruzione, installazione e modello.
L'inchiesta, guidata dai pm Sandro Raimondi e Maria Letizia Mannella, è in corso già da più di tre anni, ma i nuovi sviluppi sono stati rivelati oggi dal quotidiano Repubblica.
I vecchi contatori con membrane naturali, si legge nell'inchiesta di Repubblica, registrerebbero una media del 10% di consumi in più rispetto a quelli reali con punte che arrivano fino al 15%. E di questi misuratori ce ne sarebbero ancora circa 5 milioni nelle abitazioni italiane.
Stando ad una stima citata dal quotidiano, sarebbero circa 500 milioni i metri cubi di gas pagati alle aziende ma mai erogati ai consumatori.
Alla luce dell'inchiesta della procura, il Codacons, associazione di consumatori, ha
annunciato oggi la presentazione di una class action contro le aziende fornitrici di gas e di volersi costituire parte civile nel processo.
CODACONS MINACCIA CLASS ACTION
"L'associazione annuncia la costituzione di parte civile nel procedimento per consentire ai consumatori di ottenere il rimborso delle maggiori somme pagate e prepara una class action contro le società che saranno considerate responsabili nel procedimento penale", si legge in un comunicato diffuso da Codacons.
L'associazione di consumatori ha anche annunciato di aver presentato un esposto all'Autorità garante del Gas affinché i contatori vengano rottamati dopo 20 anni e ha invitato tutti gli utenti con contatori vecchi, clienti delle società coinvolte nell'inchiesta, "a conservare le bollette del gas ed inviare al proprio gestore una raccomandata nella quale si chiede il rimborso delle erogazioni conteggiate e mai effettuate per gli ultimi cinque anni".
La procura di Milano sta conducendo da più di tre anni un'inchiesta -- che vede una decina di indagati tra i quali vertici di Eni (ENI.MI), Aem (A2A.MI), Snam Rete Gas (SRG.MI) e Italgas -- sulla presunta manomissione di misuratori venturimetrici, strumenti che calcolano la portata dei flussi di gas all'origine della distribuzione.
Alla notizia dell'inchiesta nel luglio scorso, Eni e Aem dissero che i sistemi di misurazione al centro dell'inchiesta non incidono sulle misurazioni delle bollette dei consumatori. Al momento non è stato possibile raggiungerli per altri commenti.
L'indagine corre in sostanza su due binari: quello degli strumenti di misurazione non approvati e quello dell'ipotesi che l'erogazione agli utenti sia avvenuta non misurando il gas con il metro cubo standard previsto dalla legge. A questo si aggiunge il problema del malfunzionamento dei contatori nelle case.
Sequestrati 120 contatori gas per truffa su consumi "gonfiati"
Reuters - 29/01/2008 14:59:04
MILANO, 29 gennaio (Reuters) - La Guardia di Finanza ha sequestrato questa mattina 119 contatori del gas su ordine della procura meneghina, che sta indagando sull'ipotesi di una truffa ai danni dei consumatori per bollette "gonfiate" da contatori malfunzionanti. Lo riferiscono fonti giudiziarie.
I contatori sequestrati appartengono, secondo la fonte, a case situate nel comune di Bussero, in provincia di Milano, e costituiscono un campione giudicato rappresentativo in base a criteri di anno di costruzione, installazione e modello.
L'inchiesta, guidata dai pm Sandro Raimondi e Maria Letizia Mannella, è in corso già da più di tre anni, ma i nuovi sviluppi sono stati rivelati oggi dal quotidiano Repubblica.
I vecchi contatori con membrane naturali, si legge nell'inchiesta di Repubblica, registrerebbero una media del 10% di consumi in più rispetto a quelli reali con punte che arrivano fino al 15%. E di questi misuratori ce ne sarebbero ancora circa 5 milioni nelle abitazioni italiane.
Stando ad una stima citata dal quotidiano, sarebbero circa 500 milioni i metri cubi di gas pagati alle aziende ma mai erogati ai consumatori.
Alla luce dell'inchiesta della procura, il Codacons, associazione di consumatori, ha
annunciato oggi la presentazione di una class action contro le aziende fornitrici di gas e di volersi costituire parte civile nel processo.
CODACONS MINACCIA CLASS ACTION
"L'associazione annuncia la costituzione di parte civile nel procedimento per consentire ai consumatori di ottenere il rimborso delle maggiori somme pagate e prepara una class action contro le società che saranno considerate responsabili nel procedimento penale", si legge in un comunicato diffuso da Codacons.
L'associazione di consumatori ha anche annunciato di aver presentato un esposto all'Autorità garante del Gas affinché i contatori vengano rottamati dopo 20 anni e ha invitato tutti gli utenti con contatori vecchi, clienti delle società coinvolte nell'inchiesta, "a conservare le bollette del gas ed inviare al proprio gestore una raccomandata nella quale si chiede il rimborso delle erogazioni conteggiate e mai effettuate per gli ultimi cinque anni".
La procura di Milano sta conducendo da più di tre anni un'inchiesta -- che vede una decina di indagati tra i quali vertici di Eni (ENI.MI), Aem (A2A.MI), Snam Rete Gas (SRG.MI) e Italgas -- sulla presunta manomissione di misuratori venturimetrici, strumenti che calcolano la portata dei flussi di gas all'origine della distribuzione.
Alla notizia dell'inchiesta nel luglio scorso, Eni e Aem dissero che i sistemi di misurazione al centro dell'inchiesta non incidono sulle misurazioni delle bollette dei consumatori. Al momento non è stato possibile raggiungerli per altri commenti.
L'indagine corre in sostanza su due binari: quello degli strumenti di misurazione non approvati e quello dell'ipotesi che l'erogazione agli utenti sia avvenuta non misurando il gas con il metro cubo standard previsto dalla legge. A questo si aggiunge il problema del malfunzionamento dei contatori nelle case.
veilfast
Forumer storico
Imprese: Csc, in Italia non si cresce per troppe rigidita'
Per le imprese l'Italia e' un Paese a crescita costante, mentre in altri Stati - quali Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone e Paesi Bassi - mostrano incrementi di fatturato maggiori, grazie ai vantaggi competitivi derivanti dalle migliori condizioni strutturali e istituzionali nelle quali operano. E' quanto emerge da una simulazione sulla stima del costo delle rigidita' sulla crescita delle imprese fatta dal Centro studi di Confindustria (Csc). In particolare, si fa notare come gli Stati Uniti sono il Paese in cui lo svolgimento dell'attivita' economica e' soggetto a minori vincoli e oneri e, dunque, maggiori sono le possibilita' di crescita per le imprese. Infatti, sia negli Stati Uniti che nei Paesi Bassi le imprese crescono a tassi medi annui rispettivamente del 47% e del 39% in piu' rispetto all'Italia. Seguono Regno Unito, Germania, Francia e Giappone. In Italia, viene evidenziato, le maggiori difficolta' nell'avvio di un'impresa sono dovute ai costi per ottenere il credito. Dal secondo anno di attivita', poi, e' la dotazione infrastrutturale a incidere in misura maggiore sul rallentamento della crescita del fatturato. "Avviare un'attivita' d'impresa - si legge nella nota del Csc -, ampliarla o interromperla, sono operazioni complesse da svolgere nel nostro Paese. Una serie di fattori esterni all'impresa ne condizionano la competitivita'. Si tratta di quelle inefficienze, di quei ritardi strutturali che rendono l'intero sistema Paese meno competitivo rispetto ai principali concorrenti". Queste variabili comprendono, in linea generale, i costi derivanti da diversi adempimenti amministrativi, la rigidita' del mercato del lavoro, il peso del fisco, la dotazione infrastrutturale e quella tecnologica e di capitale umano qualificato.
Per le imprese l'Italia e' un Paese a crescita costante, mentre in altri Stati - quali Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone e Paesi Bassi - mostrano incrementi di fatturato maggiori, grazie ai vantaggi competitivi derivanti dalle migliori condizioni strutturali e istituzionali nelle quali operano. E' quanto emerge da una simulazione sulla stima del costo delle rigidita' sulla crescita delle imprese fatta dal Centro studi di Confindustria (Csc). In particolare, si fa notare come gli Stati Uniti sono il Paese in cui lo svolgimento dell'attivita' economica e' soggetto a minori vincoli e oneri e, dunque, maggiori sono le possibilita' di crescita per le imprese. Infatti, sia negli Stati Uniti che nei Paesi Bassi le imprese crescono a tassi medi annui rispettivamente del 47% e del 39% in piu' rispetto all'Italia. Seguono Regno Unito, Germania, Francia e Giappone. In Italia, viene evidenziato, le maggiori difficolta' nell'avvio di un'impresa sono dovute ai costi per ottenere il credito. Dal secondo anno di attivita', poi, e' la dotazione infrastrutturale a incidere in misura maggiore sul rallentamento della crescita del fatturato. "Avviare un'attivita' d'impresa - si legge nella nota del Csc -, ampliarla o interromperla, sono operazioni complesse da svolgere nel nostro Paese. Una serie di fattori esterni all'impresa ne condizionano la competitivita'. Si tratta di quelle inefficienze, di quei ritardi strutturali che rendono l'intero sistema Paese meno competitivo rispetto ai principali concorrenti". Queste variabili comprendono, in linea generale, i costi derivanti da diversi adempimenti amministrativi, la rigidita' del mercato del lavoro, il peso del fisco, la dotazione infrastrutturale e quella tecnologica e di capitale umano qualificato.
veilfast
Forumer storico
Usa, collasso assicuratori bond è rischio sistemico -AD Bofa
Qualunque collasso di un grande assicuratore di bond porrebbe un rischio per il sistema finanziario, lo ha detto l'amministratore delegato di Bank of America Ken Lewis.
Le società che assicurano le obbligazioni, che garantiscono più di 2.000 miliardi di dollari di titoli e dovrebbero, secondo le attese, corrispondere ingenti pagamenti sui bond legati ai mutui subprime, si stanno sforzando di aumentare il capitale e mantenere i loro alti rating di credito.
"Un grande collasso porrebbe un rischio sistemico" ha detto Lewis, aggiungendo che Bank of America sta adesso dando meno peso alle assicurazioni nel tracciare il valore dei bond assicurati.
Qualunque collasso di un grande assicuratore di bond porrebbe un rischio per il sistema finanziario, lo ha detto l'amministratore delegato di Bank of America Ken Lewis.
Le società che assicurano le obbligazioni, che garantiscono più di 2.000 miliardi di dollari di titoli e dovrebbero, secondo le attese, corrispondere ingenti pagamenti sui bond legati ai mutui subprime, si stanno sforzando di aumentare il capitale e mantenere i loro alti rating di credito.
"Un grande collasso porrebbe un rischio sistemico" ha detto Lewis, aggiungendo che Bank of America sta adesso dando meno peso alle assicurazioni nel tracciare il valore dei bond assicurati.
- Stato