3 arbitri donne ai mondiali maschili di calcio

Ma ci sono più ginecologi o ginecologhe? Perchè sento sempre parlare di ginecologi appunto maschi.
Come in quasi tutte le specialità mediche, se vai nella fascia over 55 la maggioranza è composta da uomini
Sotto, donne.
Tieni presente che la ginecologia è un'area chirurgica e statisticamente ancora oggi il numero di uomini in chirurgia è superiore al numero di donne.
Tuttavia, la ginecologia è una delle aree mediche in cui le donne sono in fortissima crescita, come l'oculistica, la dermatologia, la cardiologia e la pediatria, la fisiatria, la geriatria e l'anestesia.
In generale, le donne crescono tra i medici. Sono la maggioranza dei laureati e dei nuovi iscritti all'ordine di anno in anno.
Maggioranze piccole, ma costanti.
 
Scusa ma che insinuazioni fai?

Nessuna insinuazione ...sempre e solo fatti.
E se le donne che conosco preferiscono affidarsi a lui evidentemente lo ritengono molto più bravo della concorrenza "femminile" comunque presente in zona.

Quindi bravura/meritocrazia...o favoritismo maschilista?

Ps.
Per la cronaca è sua moglie che gli fa da segretaria ricevendo le prenotazioni dello Studio Privato.
 
Nessuna insinuazione ...sempre e solo fatti.
E se le donne che conosco preferiscono affidarsi a lui evidentemente lo ritengono molto più bravo della concorrenza "femminile" comunque presente in zona.

Quindi bravura/meritocrazia...o favoritismo maschilista?

Ps.
Per la cronaca è sua moglie che gli fa da segretaria ricevendo le prenotazioni dello Studio Privato.
Io ho scelto questo ginecologo oltre 18 anni fa.
Ho chiesto ad una mia amica ostetrica un consiglio e lei mi ha dato due nomi: la dottoressa AC e il dottor RZ.
RZ l'avevo già conosciuto in occasione di una ecografia e così ho pensato a lui. Mi sono trovata bene e ci sono rimasta.

Io non ho pregiudizi di genere.
Io.
Io no.
 
La strada è tracciata. Saranno spietate. Da vittime a carnefici sanguinarie, come è sempre stato nella storia del mondo maiale e cane.
Ho detto. :-o
c'è poco da scherzare qua!
per chi sa vedere e conosce le cose del mondo cane e maiale la strada è tracciata e non sarà un bello spettacolo!
le furbone, con il pretesto della fisiologia vogliono occupare le posizioni ben remunerate prestigiose ma soprattutto di comando/potere!
un pezzetto via l'altro, con la tecnica della topa che scava la roccia della virilità, e facendo leva sulla debolezza tenerona
di elementi come strady a cui basta un parolina, una smanceria, un peletto di fia ci riusciranno in men che non si dica.
il maschio verrà retrocesso a figura di manovale, accessoria, bestia da soma al servizio delle donne e da loro verrà portato a spasso al guinzaglio (non per niente, nell'attesa, le tipe si stanno allenando con i cani, Claire ne è un esempio).
Si instaurerà un tempo di schiavitù del maschio al cui confronto la schiavitù dei neri impallidisce
svegliatevi finché siete in tempo, grulli! :-o
 
Come in quasi tutte le specialità mediche, se vai nella fascia over 55 la maggioranza è composta da uomini
Sotto, donne.
Tieni presente che la ginecologia è un'area chirurgica e statisticamente ancora oggi il numero di uomini in chirurgia è superiore al numero di donne.
Tuttavia, la ginecologia è una delle aree mediche in cui le donne sono in fortissima crescita, come l'oculistica, la dermatologia, la cardiologia e la pediatria, la fisiatria, la geriatria e l'anestesia.
In generale, le donne crescono tra i medici. Sono la maggioranza dei laureati e dei nuovi iscritti all'ordine di anno in anno.
Maggioranze piccole, ma costanti.
Dai dati del 2019, notiamo che la quota rosa supera il 50% dai 25 ai 54 anni, e oltre il 60% tra i 35 e i 44 anni. A dimostrazione che negli ultimi 30 anni sono e sono state più le donne che gli uomini a intraprendere la carriera sanitaria. Dai 55 ai 75 invece la situazione è completamente opposta: a prescindere dall’area medica, chirurgica o clinica, gli uomini iscritti sono molti di più.

Dal 1998 al 2018 non c’è stato un anno in cui non venissero ammesse più donne che uomini all’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione medica, accessibile dopo la laurea in Medicina e chirurgia (la percentuale massima nel 2008 con il 63% di donne abilitate).
 

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