Il presidente di Luxottica (Milano:
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notizie) ha ricordato oggi di essere "sempre stato azionista" della banca, ha detto di aver già deciso di sottoscrivere la propria quota dell'aumento: "sì, tutto fatto, tutto a posto" e ha rivelato che sta valutando se salire in piazza Cordusio: "devo ancora decidere. Ho ancora due giorni di tempo, sto valutando". Del Vecchio ha preferito non precisare però fino a quale soglia potrebbe salire: "anche se non ve lo dico è lo stesso".
Ieri l'Ad dell'istituto, Federico Ghizzoni, ha sottolineato che l'aumento di capitale non dovrebbe cambiare la mappa dei soci storici. Finora è chiaro che tra le fondazioni, Cariverona, che detiene il 4,2% di Unicredit, scenderà al 3,51% del capitale. Crt, invece, manterrà il 3,31%. Mentre Carimonte, che ha una quota del 2,9%, ha condotto per finanziarsi un'operazione di prestito titoli sull'1,6%, restando titolare come diretta proprietà sul restante 1,3%.
Manodori si diluirà allo 0,5% dallo 0,79%. Cassamarca ha aderito per l'intera quota (0,7%) con un finanziamento di Societe Generale (Parigi:
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notizie) . E ha sottoscritto l'intera partecipazione (0,3%) anche CrTrieste. La Regione siciliana e la Fondazione Banco di Sicilia (0,4 e 0,5% rispettivamente) hanno deciso di vendere i diritti con l'obiettivo poi di reinvestire sul titolo una quota degli introiti.
Tra gli azionisti esteri Aabar salirà al 6,5% dal 4,9%. Mentre la Banca Centrale libica scenderà dal 4,9% al 2,8% e la Lia dal 2,5% all'1,5%. Capital Research and Management Company è risalita al 2,547%. Mentre resta al 3,1% BlackRock (NYSE:
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notizie) . Infine, tra i privati la famiglia Maramotti ha sottoscritto lo 0,66% dell'aumento e la famiglia Pesenti (azionista dello 0,5%) ha aderito per il 30% dei diritti di opzione in mano alla controllata Italmobiliare (Francoforte:
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notizie) .
A piazza Affari il titolo Unicredit, nell'ultima settimana della ricapitalizzazione da 7,5 miliardi di euro e nel secondo giorno senza negoziazione dei diritti (il 27 è l'ultimo giorno utile per convertirli), sale contro corrente in Borsa (+0,66% a 3,68 euro) in una seduta con le banche in calo.
"Se si considerano i 7,5 miliardi relativi all'operazione di ricapitalizzazione di Unicredit attualmente in corso, il Core Tier 1 ratio del settore bancario italiano si commisura oggi intorno al 9,4%, valore sostanzialmente in linea con quello prevalente negli altri principali Paesi europei", ha sottolineato il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, in un'audizione in commissione Finanze della Camera , aggiungendo che alla fine dello scorso settembre il Core (Berlino:
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notizie) tier 1 ratio risultava pari all'8,8%, di circa un punto e mezzo superiore al valore di fine 2010.