ADESSO FUMO UN SiGARO.SE A QUALCUNO DA FASTIDIO,BENE:CHE ESCA A DARE UN'OCCHIATA..... (4 lettori)

diomede

Buongiorno
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silpla2000

che bello il yo yo
Sta arrivando la fine del mondo:rolleyes::rolleyes::sad::sad::rolleyes::rolleyes::rolleyes::sad::wall::wall::wall::wall::titanic::titanic::specchio::specchio:
Politica
22/09/2011 - GOVERNO- GIORNO DECISIVO
"Presidente, tutto sotto controllo"
Il premier sconcerta il Colle

La giornata di ieri era iniziata con l’attacco al Capo dello Stato del capogruppo alla Camera Reguzzoni, il sodale di Bossi che vorrebbe sorgere la Padania sulle ceneri dell’Italia, e per il quale «il popolo conta più di Napolitano». E finita con un Umberto Bossi ai limiti del cattivo gusto, «Napolitano mi è simpatico anche quando mi attacca, lo andrò a trovare». Per non dire dello stesso Berlusconi, che uscito dal Quirinale ha telefonato al ministro Galan e gli ha commentato così l’incontro: «La notizia è che il presidente della Repubblica non si dimette». Come Galan ha riferito, in diretta televisiva, ridendo: «E’ solo una battuta, solo un modo per dire che Berlusconi, a dimettersi, non ci pensa proprio».


dopo aver letto questo articolo vado a compra una stecca di marlboro rosse e me la fumo per le 13:wall::wall::wall: ma portategli mersadet a 0.00001 e mandatelo a vivere sotto i ponti a sto clown:wall::wall:
 
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ninjaxx

amico del maestro...
orsetti oggi vispi e raggianti. 58 euri in pre? parliamone.

SPM sotto i 29 ed oggi anche sotto i 28 (va shottata)
ricordo sempre: long solo con sp sopra 1219 e ultrashort con dow sotto 10800

Q3 o no, per me prima di partire si fa un nuovo minimo di poco ma sotto i 12.000 di ftsemib
 

ninjaxx

amico del maestro...
LEVMIB ahimè lo stanno diluendo rispetto all'indice di riferimento

a 12.300 quoterà un 7-8% meno del min precedente.
questo è sintomo che gli etf nel senso sbagliato fanno male.

gli orsetti legali sopra i 60 esplodono.
 

silpla2000

che bello il yo yo
PARALISI POLITICA, IMMAGINE ESTERA

Un pericoloso isolamento



PARALISI POLITICA, IMMAGINE ESTERA
Un pericoloso isolamento

Si può anche concedere che Barack Obama sia stato sgarbato con l’Italia. Ringraziare davanti all’Assemblea delle Nazioni unite Lega araba, Egitto, Tunisia, Francia, Danimarca, Norvegia e Gran Bretagna per il ruolo svolto in Libia contro il regime di Gheddafi, dimenticando il governo di Roma, è un’amnesia singolare. Ma sottolineare l’omissione di un presidente degli Stati Uniti che vive lui stesso un momento di seria difficoltà non basta a eludere una domanda di fondo: perché l’inquilino della Casa Bianca non sente il bisogno di dire grazie anche a un’Italia immersa nel Mediterraneo?
Trovare una risposta confortante non è facile. Riesce impossibile sfuggire alla sensazione di un isolamento crescente del nostro Paese, che tende a essere trattato come il comodo capro espiatorio dei problemi dell’Occidente; e in particolare dell’Europa. Non ci si può non chiedere se un simile atteggiamento sia favorito anche dagli errori del governo di Silvio Berlusconi: dalle oscillazioni sull’operazione in Libia a quelle sulla manovra economica, fino alla tesi autoconsolatoria di un complotto anti-italiano. La verità è che dopo la perdita di ruolo che la Guerra fredda regalava all’Italia, certi atteggiamenti non le sono più consentiti.
E in una fase come l’attuale diventano imperdonabili. Quando si accredita un nostro ruolo in politica estera superiore alla realtà dei rapporti di forza, alla lunga il risveglio è brusco. Molto meglio guardare in faccia l’isolamento e individuarne l’origine; e smetterla di fingere che esista ancora una maggioranza politica e di fare piani per l’eternità: perfino nel centrodestra ormai c’è chi misura l’eternità del governo in termini di mesi ma anche di giorni. Il convulso tramonto del berlusconismo e l’involuzione della Lega non sono meno vistosi solo perché per Pdl e Carroccio non esistono alternative alla loro alleanza.
Purtroppo è vero che l’opposizione non offre molto. E l’evocazione lugubre di Antonio Di Pietro, secondo il quale se Berlusconi non getta la spugna «ci scappa il morto », non contribuisce ad alzarne le quotazioni: lo ammette anche il Pd, spaventato da un suo alleato che semina i germi di una guerra civile strisciante. Ma questo non basta a cancellare il sospetto che, comunque vada oggi la votazione segreta del Parlamento sull’arresto di Marco Milanese, ex braccio destro del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il governo sta concludendo la sua traiettoria.

Lo scontro virulento fra Palazzo Chigi e magistratura contribuisce a offrire all’opinione pubblica italiana e internazionale l’immagine di un’Italia immobilizzata e sfigurata dalle proprie faide interne. Somiglia a una sorta di conflitto tribale, nel quale l’istinto di sopravvivenza del centrodestra finisce per apparire insieme una risorsa e un limite: quasi un alibi per scansare i veri problemi. Protrarre nel tempo una situazione così tesa mentre la crisi finanziaria morde i risparmi, tuttavia, è rischioso. Più la conclusione sarà rinviata, più il «dopo» segnerà una rottura. E, alla fine, la realtà potrebbe prendersi una rivincita traumatica per tutti.
 

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