Analisi fondamentale Forex

Nelle ultime 24 ore, il greggio è aumentato del 4,93% chiudendo a 31,91 dollari al barile. Il primo indiziato per la debacle è la Russia che come noto la scorsa settimana ha rifiutato di partecipare al nuovo e ulteriore taglio coordinato della produzione promosso dall'Opec. A fronte dello shock sulla domanda inferto dal coronavirus non si è dunque strutturata una nuova barriera al calo dei prezzi sul fronte della produzione. E' da notare che il Dollar Index segna in queste ore un pesante ripiegamento dell'1,01% che probabilmente sconta l'allarme coronavirus e la probabilità di nuovi interventi espansivi della Fed, tuttavia va ricordato che il contemporaneo calo dei prezzi del greggio e del dollaro, che normalmente si muovono in direzione opposta, conferma l'anomalia della situazione attuale e conferma la fuga degli investitori dai mercati. Su queste quotazioni del greggio diversi operatori di peso statunitensi potrebbero inoltre essere portati fuori mercato.

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 33.27$, in aumento del 4,26% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 28.78$ seguito da 24.29$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 36,32$ seguito da 39,37$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito dell'1,11% chiudendo a 1677,10$ dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1666,50, in diminuzione dello 0,63% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1651,00$ seguito da 1635,50$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1689,00$ seguito da 1711,50$.
 
Nelle ultime 24 ore, l'EUR è aumentato dello 0,26% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,1427 dollari. L'euro si modera a 1,1315 dollari negli scambi del primo mattino in Europa, dopo l'impennata di ieri che specularmente ai crolli a catena delle Borse aveva visto marcati deprezzamenti del biglietto verde, con la valuta condivisa salita fino a quota 1,15 sui massimi da oltre un anno. Oggi si spera in rimbalzo stabilizzazione delle Borse, anche grazie alle attese di nuovi stimoli in risposta al coronavirus. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.1346$ seguito da 1.1296$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,1466$, seguito da 1,1536$.

Sul fronte dei dati macro, in Francia L'Insee ha reso noto che l'Indice dei Salari non agricoli, che misura la variazione del numero di posti di lavoro nel corso in tutte le attivita' non agricole, e' cresciuto dello 0,4% nel quarto trimestre dopo essere cresciuto dello 0,2% nel terzo trimestre. Nel complesso la creazione di posti di lavoro netti ha raggiunto le 88.800 unità. Rispetto al un anno fa l'occupazione è aumentata dell'1,1%.

Nelle ultime 24 ore, la GBP è aumentata dello 0,48% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,3091 dollari. Sul fronte dei dati macro, secondo quanto comunicato dal British Retail Consortium (Brc), in Gran Bretagna le vendite al dettaglio a perimetro costante sono calate dello 0,4% annuo in febbraio, dopo la lettura invariata di gennaio (1,7% il progresso di dicembre). Le vendite totali sono invece salite dello 0,1% annuo, contro il precedente incremento dello 0,4% (2,2% in dicembre).

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1,3064$, in diminuzione dello 0,21% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.2999$ seguito da 1.2935$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1.3164$, seguito da 1.3265$.
 
Nelle ultime 24 ore, il greggio è aumentato del 7,74% chiudendo a 34,38 dollari al barile. Il regno dell’Arabia Saudita ha dichiarato a tutti gli effetti una guerra dei prezzi nel mercato del petrolio, dopo il fallimento dei dialoghi con la Russia sulle quote di output: la decisione ha portato a “un crollo del prezzo ufficiale di vendita di 7-8 dollari al barile per l’Europa e gli Usa e di 4-6 dollari al barile in Asia”. Con la prospettiva di un’Arabia Saudita che intende aumentare le esportazioni, il mercato del petrolio potrebbe vedere un accumulo continuativo delle scorte per tutto il 2020. “Questo è il motivo per cui il prezzo del petrolio è crollato del 30% in una sola notte”, secondo gli esperti. In questo contesto, le società petrolifere quotate non sono mai state così fragili negli ultimi 20 anni. Gli investitori hanno venduto le proprie quote, in quanto i timori Esg (ambientali, sociali e di corporate governance) indirizzano il capitale verso il settore delle rinnovabili. I pochi detentori che rimangono stanno chiedendo ritorni elevati agli azionisti, e ciò sta limitando il capitale.

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 35.23$, in aumento del 2,47% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 32.56$ seguito da 29,88$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 37,13$, seguito da 39,02$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito dell'1,08% chiudendo a 1651,20 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1659,70$, in aumento dello 0,51% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1643.90$ seguito da 1628.10$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1672,70$ seguito da 1685,70$.
 
Nelle ultime 24 ore, la GBP è scesa dello 0,97% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,2901 dollari. Sul fronte dei dati macro, la banca centrale inglese ha tagliato i tassi di riferimento dallo 0,75% allo 0,25%, un intervento analogo a quello della Federal Reserve per modalita', ovvero a sorpresa, e portata, 50 punti base. La reazione di euro sterlina e' stata di una impennata fino a 0,8847 per poi tornare a 0,88 circa. Superata comunque la resistenza di 0,8750, attesi ora movimenti fino a 0,8875 almeno.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1,2918$, in aumento dello 0,13% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.2831$ seguito da 1.2743$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,3043$, seguito da 1,3167$.

Nelle ultime 24 ore, l'AUD è diminuito del 5,79% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 0,6504 dollari. Nuova frenata in marzo per la fiducia dei consumatori in Australia. Il Westpac-Melbourne Institute Index of Consumer Sentiment è infatti calato del 3,8% sequenziale a 91,9 punti dai 95,5 punti di febbraio (93,4 punti in gennaio). L'indice, che resta ampiamente sotto alla media di lungo periodo di 101,4 punti, si attesta sui minimi dal dicembre 2014 con un crollo del 7,0% rispetto al marzo 2019.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute AUD/USD è stata quotata di 0,6514$, in aumento dello 0,15% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 0.6455$ seguito da 0.6396$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 0,6581$ seguito da 0,6648$
 
Nelle ultime 24 ore, il greggio è diminuito del 2,79% chiudendo a 33,42 dollari al barile. Nuovo forte calo delle quotazioni petrolifere innescato dalla decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di sospendere i voli con l'Europa. Sul fronte dei dati macro, EIA (Energy Information Administration) ha comunicato che negli USA alla fine della scorsa settimana le scorte di petrolio hanno fatto segnare un incremento di 7,664 milioni di barili, a fronte di un aumento di 2,266 milioni atteso dagli analisti (settimana precedente: +0,785 milioni).

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 31.35$, in diminuzione del 6,19% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 29.53$ seguito da 27.70$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 34,33$, seguito da 37,30$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito dello 0,90% chiudendo a 1637,00 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1636,70$, in leggera diminuzione rispetto chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1620,87$ seguito da 1605,03$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1662,17$ seguito da 1687,63$.

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Nelle ultime 24 ore, l'EUR è diminuito dello 0,46% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,1256 dollari. Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.1310$, in aumento dello 0.48% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.1252$ seguito da 1.1193$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,1368$, seguito da 1,1425$.

Nelle ultime 24 ore, la GBP è scesa dell'1,64% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,2814 dollari. Sul fronte dei dati macro, il National Institute of Economic and Social Research (Niesr) ha stimato allo 0,2% la crescita sequenziale del Pil del Regno Unito nel primo trimestre. Mentre, la produzione industriale nel Regno Unito a gennaio è diminuita dello 0,1% su base mensile dopo un lieve incremento dello 0,1% del mese precedente. Il dato è risultato inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano un incremento pari allo 0,3%. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno la variazione è negativa del 2,9% dal -2,5% precedente risultando inferiore alle attese fissate su un calo del 2,6%.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1,2824$, in aumento dello 0,08% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.2760$ seguito da 1.2697$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,2932$, seguito da 1,3041$.
 
Nelle ultime 24 ore, l'AUD è diminuito del 6,08% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 0,6484 dollari. Anche il governo dell'Australia annuncia un piano di stimolo per affrontare l'impatto sull'economia del Paese di quella che ormai per l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è una pandemia. L'esecutivo di Canberra ha varato un pacchetto di aiuti per complessivi 17,6 miliardi di dollari australiani (pari a poco più di 10 miliardi di euro): tra le singole voci, 1,3 miliardi (740 milioni di euro) andranno a supporto delle piccole imprese e a salvaguardia dei posti di lavoro di circa 120.000 apprendisti e tirocinanti mentre 6,7 miliardi (3,8 miliardi di euro) saranno utilizzati per aumentare il flusso di cassa dei datori di lavoro. "Il nostro pacchetto di stimolo mirato si concentrerà sul mantenimento degli australiani nei posti di lavoro e delle attività commerciali in modo che possiamo riprenderci con forza", ha dichiarato il premier Scott Morrison. "L'economia ha bisogno di un aiuto temporaneo in questo momento per riprendersi meglio in modo da proteggere i mezzi di sussistenza di tutti gli australiani", ha aggiunto.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute AUD/USD è stata quotata di 0,6460$, in diminuzione dello 0,37% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 0.6428$ seguito da 0.6395$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 0,6516$ seguito da 0,6571$.
 
Nelle ultime 24 ore, l'EUR è diminuito dello 0,69% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,1178 dollari. Sul fronte macroeconomico in Germania l'Ufficio Federale di Statistica (Destatis) ha reso noto il dato definitivo relativo all'inflazione di febbraio. L'indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,4% su base mensile ed è aumentato dell'1,7% su base annuale, risultando pari alle attese e al dato preliminare. A gennaio l'indice era cresciuto dell'1,7% a/a ed era diminuito dello 0,6% su base mensile. L'indice armonizzato è cresciuto dell'1,7% su base annua e dello 0,6% mese su mese, allineato ai risultati provvisori. In Francia l'Ufficio di Statistica Insee ha pubblicato i dati finali sull'inflazione, riportando a febbraio una variazione nulla su base mensile, pari alle attese ma superiore alla rilevazione precedente, fissata su un decremento dello 0,4%. Su base annua l'inflazione è cresciuta dell'1,4% risultando inferiore alla rilevazione precedente (+1,5%) ma pari alle attese. Nel mese di febbraio l'indice armonizzato dei prezzi al consumo è rimasto invariato su base mensile ed è aumentato dell'1,6% su base annuale. In Spagna l'istituto di statistica INE ha annunciato che in febbraio l'indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,1% su base mensile. Rispetto allo stesso periodo del 2020 l'indice è cresciuto dello 0,7%.L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP) è cresciuto dello 0,9% rispetto a gennaio 2019, ed è diminuito dello 0,1% su base mensile.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1,1215$, in aumento dello 0,33% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.1074$ seguito da 1.0933$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,1338$ seguito da 1,1461$.

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Nelle ultime 24 ore, l'USD è diminuito del 4,78% rispetto allo JPY, chiudendo a 104,89 dollari. Sul fronte dei dati macro, secondo quanto comunicato dal ministero nipponico di Economia, Commercio e Industria, in Giappone l'indice di attività del settore terziario è salito dello 0,8% sequenziale in gennaio, contro il ribasso dello 0,3% di dicembre (1,4% il progresso di novembre). Su base annuale l'indice è invece sceso dell'1,1% contro la precedente flessione dello 0,8% (1,4% il declino di novembre).

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/JPY è stata quotata di 104,99$, in aumento dello 0,10% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 103.44$ seguito da 101,89$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 106,32$ seguito da 107,65$.

La borsa giapponese ha toccato oggi i minimi da oltre tre anni, colpita dalle vendite sui timori che la pandemia di coronavirus inneschi una recessione globale e faccia saltare le Olimpiadi di Tokyo. Il Nikkei ha perso il 6,08%, il peggiore calo giornaliero dal 2013, a 17.431,05, mentre il Topix è sceso del 4,98% a 1.261,70. I timori sono cresciuti notevolmente dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha imposto mercoledì delle restrizioni sui viaggi dall'Europa agli Stati Uniti, offrendo misure di stimolo limitate per sostenere i consumi. Secondo Hiroshi Watanabe, senior economist di Sony Financial Holding, i livelli attuali del Nikkei suggeriscono che il mercato ha ampiamente incorporato nei prezzi la possibilità che i Giochi olimpici di Tokyo previsti per quest'estate non abbiano luogo. Gli analisti hanno stimato che una cancellazione dei Giochi ridurrebbe gli utili delle aziende giapponesi del 24%.
 
Nelle ultime 24 ore, il greggio è sceso del 7,21% chiudendo a 31,01 dollari al barile. A pesare sono i timori per la domanda dopo che Trump ha bloccato i voli tra gli Stati Uniti e l'Europa per 30 giorni, pesano anche le tensioni tra Arabia Saudita e Russia.

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 31,17$, in aumento dello 0,52% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 30.00$ seguito da 28,82$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 32,37$ seguito da 33,56$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito del 3,87% chiudendo a 1576,30 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1558.60$, in diminuzione dell'1,12% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1524.60$ seguito da 1490.60$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1619,00$ seguito da 1679,40$.

Contemporaneamente, l'XAG/USD è diminuito del 6,29% chiudendo a 15,73 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 15,46$, in diminuzione dell'1,72% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 14.92$ seguito da 14.39$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 16.37$ seguito da 17,29$.
 

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