Anche il taglio dei tassi per la FED dovrebbe spingersi più in là di qualche mese, ieri i rendimenti dei treasury aumentano marginalmente sulla parte corta e si assestano con un lieve calo sulla parte lunga della curva.
I bonos soberanos Latam viaggiano perlopiù in negativo.
I nostri argentini si sono mossi all'interno di un canale che definirei stabile/negativo.
In settimana è proseguita una sostanziale presa di beneficio, parimenti al vento che ha investito tutti i bond a livello globale. Qui, forse, le perdite sono state inferiori.
Intanto Milei sta faticando non poco per far approvare dal parlamento il suo decreto "omnibus". Mercoledì ci sarà uno sciopero generale ed in piazza ci si potrà contare.
I rapporti con il FMI non segnalano criticità. L'inflazione resta - comprensibilmente - in rialzo ma si intravede un primo effetto di aggiustamento sui conti pubblici. La ricetta è molto dura, ma pare che Milei goda ancora del favore popolare (al 63% di gradimento). C'è, dunque, una possibilità che le riforme possano avere un certo successo.
Nel mentre, il rischio paese stilato da JP. Morgan sale a 1971 pb. da 1966 pb.
Allargano i CDS a 4411 pb. da 4364 pb.
Marginalmente ancora in calo i bond post swap.
Stabile/debole la 993 con l'ultimo a 32,01.
La riflessione del giorno: "Gli uomini politici sono uguali dappertutto, promettono di costruire ponti anche dove non c'è un fiume" (Nikita Khrusciov).