Una lieve aggiunta al post precedente. Con un esempio.
Possedevo due opere uguali di un noto autore.
Una era una lito firmata e numerata su carta buona e pesante.
L'altra era la stessa identica cosa, ma su carta leggera per manifesti, con le scritte della mostra sotto.
Se fosse stata anche non firmata, in Italia valeva zero. Invece c'era la dedica dell'artista a me, con firma, e ha fatto 100 € ad un'asta.
A parte la differenza di carta e le scritte, le opere erano identiche anche come tecnica: litografia. Offset. Si stampa rapidamente, anche in moltissime copie.
L'esempio è confermato dal fatto che un manifesto di Magnelli con le caratteristiche analogamente uguali a quelle della lito firm num, ma privo di firma autografa, non si riuscì a venderlo.
All'estero pare siano meno puritani, ma non è questo il punto.
Il punto è che queste cose hanno minato l'interesse e la fiducia nella grafica d'arte.
Quello che i Buhot, i Boutet, i Manet , i Pissarro avevano conquistato nell'800 rarefacendo le tirature, personalizzandole e introducendo la firma come richiamo per i collezionisti/allodole, è un capitale che pian piano si è consumato, anche per l'evoluzione tecnica delle macchine per stampa (oltre che per altri fattori, ovviamente).
Per paradosso, poi, si investe sulle fotografie, che sono opera ancor più riproducibile
e si tenta di ripetere l'operazione ottocentesca creando piccole tirature vendute a caro prezzo.
Di alcuni artisti, poi, girano delle fotolito firmate e num dove si vede addirittura il retino fotografico.
Mentre la carta moneta è divenuta progressivamente più anti-imitazione, complicando le proprie caratteristiche
(la banconota è una incisione, eh!) gli artisti (poche le eccezioni) non solo hanno trascurato di tutelare decentemente l'acquirente di grafica, ma addirittura hanno scavato con le loro mani la fossa delle tecniche meno pregiate distribuite urbi et orbi.
Similmente, case d'Asta di una certa importanza, tra serigrafia, litografia e acquatinta fan ben poca differenza, la definizione "la buttano là", e che sarà mai?
In queste condizioni, chiaro che un Dalì continui a produrre grafiche dall'Aldilà, tanto che quel posto lo vogliono ormai chiamare Aldalì, che pare più corretto