Arte investimento guadagni rivalutazione (?)

Tutti esempi che richiedono mi pare almeno un secolo o nel caso di Caravaggio anche 5.

Oppure compri un'opera di un artista importante, la compri trattando un ottimo prezzo, la metà di quanto normalmente richiesto, e poi ti ritrovi che l'artista una settimana dopo viene improvvisamente a mancare.A me è successo con l'ultimo acquisto di un'opera di Kounellis.

Oppure inizi a comprare diverse opere di un artista unico nel suo genere e dimenticato dal mercato e poi l'interesse e di conseguenza le quotazioni iniziano a salire. Nel mio caso Michele Zaza.

Oppure fiuti che un certo movimento è in fase di riscoperta e tutti si buttano sui cosiddetti capiscuola (ammesso che lo fossero) mentre tu cerchi anche lì il solitario che al mercato non ha mai dato peso e te lo compri. Parlo dell'analitica e nel mio caso di Paolo Cotani.

... insomma le varianti sono tante e onestamente io fino ad ora non ci ho mai perso. Vero anche che non ho ancora venduto (tranne uno dei due Cotani e l'altro ce l'ho quindi in carico a zero euro) e che i conti si fanno alla fine, ma in arte come in tutti gli altri settori il segreto sta sempre nel comprare bene

:clap:
Ricordo l'eccitazione di Cris quando acquistò i 2 Cotani ad un'asta per telefono.
Tornavamo da Miart 2014 ed eravamo in auto insieme. :car:

Io che avendo ho vissuto appieno la stagione dell'analitica non feci altro che complimentarmi con lui perchè all'inizio degli anni '70 Cotani era uno dei nomi più ricorrenti nelle mostre e/o nelle riviste d'arte d'avanguardia come Flash Art.

Lo stesso dicasi di Zaza che però anni dopo mi era sembrato subire un'involuzione quando dalla fotografia era approdato alla pittura.
Ma ora mi pare, giustamente, che ad essere valorizzato sia il suo lavoro di fotografo.:)

Quindi, facendo attenzione agli artisti che hanno fatto la storia ma che al momento sono dimenticati dal mercato è possibile ancora fare qualche buon affare.
 
Caro kiappo, io invece penso abbia ragione Cris. il vero collezionista deve stare attento anche all'aspetto economico. Io stesso infatti non mi definisco un collezionista. Sono due atteggiamenti mentali diversi, due vasi NON comunicanti: credo che se anche diventassi improvvisamente ricco vincendo alla lotteria il mio atteggiamento non cambierebbe, cambierebbero solo le cifre in ballo ma per gli investimenti mi rivolgerei altrove che non al mercato dell'arte, anche sbagliandomi... :wall:

Beh, non stiamo dicendo cose molto diverse, certamente un Collezionista e ancora più un Gallerista se muovono cifre importanti devono sapersi gestire molto bene.. però, e mi ripeto, se io fossi un Collezionista PRIMA mi farei guidare dal mio gusto personale ( e dalla storia dell'artista) e POI valuterei attentamente l'aspetto finanziario..insomma non comprerei MAI un lavoro che non mi piace solo perchè in un ipotetico futuro potrei guadagnarci dei soldi...come hai scritto,anche tu...investirei in modo diverso ( oro?...diamanti? )ma è una considerazione personalissima che vede contrari altri utenti, anche in altri Forum...
 
@giustino :baci: Ricordi bene eravamo insieme e di sicuro non guidavo io altrimenti saremmo andati fuori strada :-D
(non hai idea di quanto mi faccia piacere questa tua testimonianza)

@vecchiofrank :cin: non colleziono opere che non mi piacciono, non ci riuscirei proprio. Semmai ho scoperto in arte di essere molto "umorale" e quindi ci sono periodi che necessito di colore, in altri solo bianco, in altri ancora solo concetti. Non so come spiegartelo ma spesso cambio l'allestimento delle mie pareti proprio in funzione del periodo che sto attraversando. Le opere che appendo devono parlarmi e darmi/completare quello che mi serve in quel determinato momento. Diciamo che il filo conduttore è x me chiarissimo, forse un po' meno per chi frequenta casa (pochissimi) e l'ufficio (abbastanza). Comunque sia anche io sono molto attento alle cifre da spendere, con precisi budget annuali calcolati su una previsione di risparmio. Non mi fido per nulla dei prodotti finanziari (tranne i PAC) e quindi la mia liquidità è lo stretto necessario per una tranquilla vita familiare. Tutto quello che avanza (se avanza) lo diversifico cercando soprattutto di patrimoniale.

@kiappo :bow: per me tu sei un mito. Lo sei tu come tutti coloro, anche Giustino, che hanno dedicato la loro vita alla loro arte ed al loro bisogno interiore di comunicare. Ho molta stima degli artisti tutti. Venendo alla tua questione dell'albergo, non è raro che mi informo su chi è l'autore dei quadri che vedo nei numerosi alberghi che frequento nelle mie trasferte lavorative. L'unico consiglio che mi viene da darti è proprio quello di considerare che è comunque una grande, e permanente, vetrina. Un piccolo sacrificio quindi lo farei, ma la cifra devi comunque deciderla tu. Trattandosi a mio parere di un BtoB (business ti business) il migliore affare si fa quando entrambe le parti sono contente. A proposito riprendo una vecchia promessa che ti feci e che mantengo sempre: una tua opera entrerà nella mia collezione, ho solo il problema che vorrei vederne diverse per poter scegliere.

Un caro abbraccio a tutti, adesso vado a lavorare x potermi comprare... un'opera di Kiappo :)
 
@giustino :baci: Ricordi bene eravamo insieme e di sicuro non guidavo io altrimenti saremmo andati fuori strada :-D
(non hai idea di quanto mi faccia piacere questa tua testimonianza)

@vecchiofrank :cin: non colleziono opere che non mi piacciono, non ci riuscirei proprio. Semmai ho scoperto in arte di essere molto "umorale" e quindi ci sono periodi che necessito di colore, in altri solo bianco, in altri ancora solo concetti. Non so come spiegartelo ma spesso cambio l'allestimento delle mie pareti proprio in funzione del periodo che sto attraversando. Le opere che appendo devono parlarmi e darmi/completare quello che mi serve in quel determinato momento. Diciamo che il filo conduttore è x me chiarissimo, forse un po' meno per chi frequenta casa (pochissimi) e l'ufficio (abbastanza). Comunque sia anche io sono molto attento alle cifre da spendere, con precisi budget annuali calcolati su una previsione di risparmio. Non mi fido per nulla dei prodotti finanziari (tranne i PAC) e quindi la mia liquidità è lo stretto necessario per una tranquilla vita familiare. Tutto quello che avanza (se avanza) lo diversifico cercando soprattutto di patrimoniale.

@kiappo :bow: per me tu sei un mito. Lo sei tu come tutti coloro, anche Giustino, che hanno dedicato la loro vita alla loro arte ed al loro bisogno interiore di comunicare. Ho molta stima degli artisti tutti. Venendo alla tua questione dell'albergo, non è raro che mi informo su chi è l'autore dei quadri che vedo nei numerosi alberghi che frequento nelle mie trasferte lavorative. L'unico consiglio che mi viene da darti è proprio quello di considerare che è comunque una grande, e permanente, vetrina. Un piccolo sacrificio quindi lo farei, ma la cifra devi comunque deciderla tu. Trattandosi a mio parere di un BtoB (business ti business) il migliore affare si fa quando entrambe le parti sono contente. A proposito riprendo una vecchia promessa che ti feci e che mantengo sempre: una tua opera entrerà nella mia collezione, ho solo il problema che vorrei vederne diverse per poter scegliere.

Un caro abbraccio a tutti, adesso vado a lavorare x potermi comprare... un'opera di Kiappo :)

Caro Cris, grazie per la tua risposta...l'albergo in questione è in Trentino...molto frequentato da stranieri ( Russi, Polacchi, Inglesi ) ti saprò dire come va a finire.. i miei quadri adesso sono in un paio di show room a Milano, un posto dove vendono lampade di design, ma li ritirerò presto per portarli, appunto, in Trentino...per comprare una mia opera devi lavorare poco... do not worry.. se le avrò ancora a Milano e tu verrai al Mi Art potremmo conoscerci e potrai vederle ed, eventualmente, scegliere qualcosa...buona Domenica :)
 
Riprendo il 3d, anche in appoggio a quest'altro https://www.investireoggi.it/forums...-acquistare-grafiche-come-investimento.89973/

Le scarpe indossate da un celebre giocatore di basket in una importante occasione sono andate vendute all’asta per 190.000 dollari. Le solite stranezze degli americani, si dirà. Ovvio, ma c’è di più. Come qualificare l’interesse per tale oggetto se non come quello per un feticcio? Dove per feticcio si intende un oggetto al quale sia rimasto appiccicato un po’ del “mana”, dal carisma di un essere, ovviamente superiore, anche se non sempre in senso positivo (esistono le reliquie dei santi, ma pure la pistola di Al Capone).

Quello che qui interessa è se si possa considerare l’acquisto fatto come un investimento. Nel caso specifico, perché tale possa risultare occorrerà che:
- l’aura magica, chiamiamola così, di quell’essere (si tratta del cestista Michel Jordan)perduri nel tempo, possibilmente intatta (in questo dipenderà anche dalla popolarità che avrà il campo di riferimento, qui il basket, nel futuro)
- l’economia generale possa permettere al singolo (il prossimo acquirente) sfizi di questo genere
- la moda di appropriarsi di tali feticci perduri più o meno intatta
Acquisti di tipo feticistico/storico avvengono in molti ambiti: le firme di personaggi illustri (da Churchill a Orietta Berti, però), gli edifici dove “qui passò l’infanzia De Amicis”, la tabacchiera di Napoleone ecc.

Però faccio qui una osservazione di passaggio.

Ovviamente molti appassionati non si curano del lato investimento, per loro la soddisfazione di “possedere” la tal cosa basta e avanza: in tal caso, dovremmo pensare che la parte dell’acquisto legata agli aspetti umani sia prevalente. Infatti, l’amore non si cura dell’investimento, il matrimonio dovrebbe trascurare gli aspetti economici in favore di passioni ecc., un amico non si sceglie per investimento economico (lo so, lo so, non sempre è così, ma attribuirei questo alle perversioni e ai condizionamenti del nostro mondo crudo ed economicizzato).
Se, viceversa, il lato economico prende il sopravvento, allora l’interesse è più rivolto all’oggetto che ai risvolti umani che esso può risvegliare con la sua presenza. Abbiamo una visione più materiale.

Tornando al punto:
Nell’acquisto dell’opera d’arte, convivono vari fattori che incidono sul lato investimento. Con il tempo taluni di essi hanno perso o guadagnato importanza, comunque potremmo citare:
- la quantità e qualità di lavoro riversate nell’opera stessa
- l’aspetto feticistico del nome e dell’importanza storica (in legame con il consenso sociale)
- la fruibilità a scopi decorativi, di rappresentanza, prestigio, pratici ecc.
- la posizione stessa dell’arte rispetto alla società e ai suoi valori (negletta vs idolatrata)
- la rarità, intesa come un certo aspetto del rapporto domanda/offerta
- l’interesse da parte della popolazione, o di una sua parte, verso tutto ciò, oggi e nel domani
- le disponibilità economiche della popolazione
- condizioni storiche, politiche e culturali, mode ecc.

Intendo riprendere tra un po' il post per approfondire l'argomento, sperando di non risultare noioso.
 
Gino, buon pomeriggio! ...a mio parere...TROPPE VARIABILI..e l'imprevisto, positivo o negativo, è sempre dietro l'angolo..io non mi spaccherei il cranio più di tanto, acquisterei qualcosa di mio gusto, al giusto prezzo..e poi chi vivrà,.. vedrà...il tutto ampiamente dentro le mie possibilità economiche.:)
 

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