Un mix po' strano... Salta in un attimo da Beardsley alle atmosfere di Boecklin.
Colpa mia, non ho specificato, e pure colpa dell'ora tarda.
In realtà è il contrario, da atmosfere drammatiche alla premonizione del déco. I primi postati sono degli anni 11-15.
Intimo amico di Bruno Bramanti, Francesco Chiappelli (Pistoia, 4 marzo 1890 – Firenze, 2 dicembre 1947) divenne noto in particolare per le Sguerguenze, serie di 31 stampe dedicate alle miserie umane, iniziata nel 1926 ma proseguite per tutta la vita.
Lo stile delle Sguerguenze è tipico della maniera matura di Francesco Chiappelli, dove viene meno la violenza dei contrasti di bianco e del nero e prende il sopravvento il segno.
Tra le illustrazioni più significative di Francesco Chiappelli citiamo quelle ideate per l’opera: Paul Claudel, “Lo scambio, fregi di Alessandro (sic.) Chiappelli”, Milano: Facchi editore, 1919, in bilico tra Secessione e gusto déco.
Wikip.: Le opere della
prima maniera del Chiappelli, lodate dal critico
Ugo Ojetti, sono grandi lastre con uno stile volto al grandioso ed allo scenografico. In lastre come
la tartana (1913),
il ponte di ferro (1913),
la stazione ferroviaria (1913),
la Pieve di Montecuccoli (ante
1920)
lo stile è legato alle arditezze tecniche di Frank Brangwyn con forti contrasti tra luci ed ombre, ma anche alla lezione del
Fattori appresa dal Celestini, attraverso un segno mosso e ingarbugliato che definisce le forme.
Viene eletto nella Print Marker's Society di
Los Angeles tra i 100 migliori acquafortisti del mondo e riceve il diploma di medaglia d'oro e d'argento all'
Esposizione Internazionale di Parigi del 1937.
In particolare potrebbe essere anche l'autore di una mia acquaforte già postata
Nel 1914 espone l'acquaforte Certosa raffigurante la Certosa di Firenze alla I Esposizione di Bianco e Nero di Firenze e alla Biennale di Venezia: qui i richiami culturali guardano alla Germania, in special mondo all'opera L'isola dei morti di Arnold Böcklin. La certosa è vista dal basso come una mole irraggiungibile, circondata da alti cipressi, quasi un'isola separata dallo spettatore e delimitata dalle acque del fiume sottostante. L'incisione verrà poi acquistata dal British Museum di Londra.
La Certosa è la prima incisione qui postata il cui "senso", come sopra descritto, pare abbastanza simile a quello ancor più fortemente realizzato in quella che ho io, e non dico "in collezione" perché mi viene da ridere.